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Premessa
determinano, infatti, processi comunicativi
2
– scambio di merci,
persone, informazioni, idee, ecc. - tra imprese ed altri soggetti
(economici, sociali, istituzionali), sia all’interno che all’esterno dell’area;
si realizzano ossia «fenomeni di interazione spaziale che sono fattori di
sviluppo regionale» (Tinacci Mossello M., Capineri C., 1996, p. XX).
E’ evidente, dunque, che se il sistema infrastrutturale non risponde
in maniera adeguata alle esigenze di un’area, incide negativamente sulla
sua competitività
3
. «Strutture ed infrastrutture non devono essere
considerate realtà immutabili ma realizzazioni, migliorabili e rimovibili,
create al fine di favorire gli insediamenti e la produttività e destinati a
2
«I flussi comunicativi influenzano tutto lo spettro delle dinamiche territoriali, dal grado di
sviluppo alla qualità della vita, giocando un ruolo decisivo sugli assetti spaziali» (Bonora P.,
1996, p. 307).
3
« (…) le infrastrutture territoriali sono una condizione necessaria perché i capitali privati
producano valore, ovvero perché esista un mercato». (Dematteis G., Lanza C., 1991).
«Le infrastrutture pubbliche sono essenziali per la produzione di valore da parte dei capitali
privati e la formazione di aree economicamente ‘ forti ’ dipende dalla presenza e dalla
possibilità di fruizione di questo particolare tipo di economie esterne». (Nano F., 1991, p.
209).
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Premessa
modificare le condizioni socio-economiche di determinate aree
geografiche». (Bernardi R., 1996, p. 270).
Tuttavia è fondamentale evidenziare che la sola presenza di
infrastrutture non determina di per se lo sviluppo di un territorio, ma è
necessaria la combinazione sinergica di più fattori come ad esempio
l’esistenza di un dinamico sistema imprenditoriale caratterizzato da una
elevata cultura dell’appartenenza e della cooperazione, e la conoscenza e
valorizzazione delle risorse esistenti: le cosiddette ‘ risorse intrasferibili
4
’
4
«(…) i vantaggi competitivi innescati dalle componenti geografiche hanno alla loro
base delle risorse intrasferibili, in quanto tali vantaggi sono fondati sull’ambiente sociale e sui
caratteri storico-culturali presenti in ciascun sistema territoriale. (…). Il ‘locale’, con tutti i
propri caratteri, i propri valori, con la storia, l’ambiente e il territorio (…) diviene strumento
competitivo, intrasferibile, almeno nella misura in cui la collettività insediata abbia preso
consapevolezza della esistenza di proprie risorse». (Celant A., 2000, pagg. 9-10).
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Premessa
o ‘ risorse non riproducibili ’ che costituiscono il milieu
5
territoriale, ossia un sistema con propria specificità, identità ed
autonomia.
Il lavoro presentato in questa tesi si sofferma sulle infrastrutture
materiali ed in particolare su quelle viarie del Lazio meridionale
perseguendo l’obiettivo di individuare le attuali e future esigenze
dell’area studio. Si cercherà, altresì di conferire un’adeguata
caratterizzazione ai singoli elementi del sistema per un giusto indirizzo
delle risorse che nel prossimo futuro si renderanno disponibili. Ciò, sia
per quanto riguarda l’adeguamento delle strutture esistenti, sia per quanto
riguarda le strade di nuova realizzazione.
5
«Nei termini più generali, con il concetto di milieu si esprimono insiemi di risorse specifiche
non riproducibili (economiche, sociali, culturali, ambientali in senso lato) volte a sostenere un
processo di sviluppo di un contesto territoriale che appare così individuabile nella sua relativa
autonomia. Fra queste risorse, che non rappresentano delle semplici esternalità, ma delle
condizioni prodottesi storicamente in seguito all’azione congiunta dei soggetti localizzati,
possiamo ricordare: le condizioni qualitative e quantitative del mercato del lavoro, la
disponibilità dei suoli, il capitale fisso sociale, le ‘atmosfere’ industriali, le attitudini
imprenditoriali, la qualità ambientale, il grado di elasticità e vulnerabilità dell’ecosistema
locale, l’immagine esterna dell’area, i livelli di conflittualità sociale». (Conti S., 1996, p. 304).
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Premessa
L’elemento di maggiore criticità della nuova programmazione è,
sicuramente, rappresentato dai collegamenti trasversali tanto che la
Pubblica Amministrazione sta abbandonando la tendenza a privilegiare i
collegamenti in senso nord – sud.
Proprio questa nuova politica potrà cambiare gli equilibri
territoriali: infatti la Regione Lazio, comprendendo che è giunto il
momento in cui è necessario ed improrogabile riorganizzare la rete viaria
regionale, ha avviato opere infrastrutturali per rafforzare le connessioni
non solo con il corridoio centrale ma soprattutto con quello
dell’adriatico. Si punta, così, a ridisegnare la maglia infrastrutturale che
mira ad una maggiore integrazione tra i sistemi socio-economici di
Latina e Frosinone e tra questi e quelli delle regioni Abruzzo e Molise.
Tale disegno è in linea con quanto previsto dai ‘Piani Generali dei
Trasporti’: immette, cioè, l’area del Lazio meridionale nel più ampio
sistema delle infrastrutture nazionali ed europee.
Il sistema territoriale che si vuole realizzare sarà più forte e
competitivo e potrà affermarsi come Area centrale tra i traffici di Roma e
Napoli e tra l’Adriatico ed il Tirreno.
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Premessa
Si riporta di seguito una sintesi degli argomenti trattati nei singoli
capitoli:
ξ Capitolo 1: viene presentato un quadro delle diverse teorie
sul ruolo dello Stato nella costruzione di infrastrutture e
sulle relazioni tra queste e lo sviluppo. Vengono, inoltre,
analizzate le varie procedure di finanziamento per la
costruzione di opere pubbliche ( Cassa depositi e prestiti,
Project financing, Partenariato pubblico – privato ).
ξ Capitolo 2: viene proposta un’analisi del territorio e della
struttura industriale delle province di Frosinone e Latina
nel decennio 1991 - 2000 con particolare riguardo alle aree
industriali, ai Sistemi Produttivi Locali ( SPL ) e ai Distretti
Industriali ( DI ).
ξ Capitolo 3: questo capitolo costituisce la parte principale
del presente lavoro in quanto contiene l’esposizione del
sistema infrastrutturale viario attuale del Lazio
meridionale. Inoltre si presentano gli interventi in corso e
quelli previsti sulle infrastrutture strategiche, ossia quelle
infrastrutture che rivestono particolare importanza nel
panorama regionale e nazionale per la posizione geografica
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Premessa
che occupano e per i collegamenti che le vedono
interessate.
ξ Capitolo 4: l’ultimo capitolo evidenzia gli elementi più
interessanti della nuove politiche infrastrutturali; si
propone, inoltre, di individuare gli effetti sul territorio degli
interventi infrastrutturali attuati e previsti. Sulla scorta
dell’analisi effettuata si cerca di individuare quale area,
quale agglomerato industriale potrà ricavare i maggiori
benefici dalla programmazione territoriale della Regione
Lazio.
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Capitolo 1
Capitolo 1
Infrastrutture e sviluppo
1.1 L’intervento pubblico infrastrutturale.
Sul ruolo dello Stato nella costruzione di infrastrutture e sulle
relazioni tra queste e lo sviluppo si è a lungo discusso in letteratura. Ma
prima di passare in rassegna le varie correnti di pensiero è opportuno
specificare cosa si intende con il concetto di infrastruttura.
Al riguardo non vi sono definizioni univoche in letteratura, ma si
può ritenere che esista largo consenso sul fatto che l’infrastruttura possa
definirsi come la quota dello stock di capitale, presente in un Paese o in
un territorio subnazionale, caratterizzata da una rilevante natura
“pubblica”, laddove questo termine si oppone a “privato” non tanto per le
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Capitolo 1
modalità di finanziamento e di gestione
6
, quanto piuttosto per un insieme
di caratteristiche connesse con il cosiddetto “fallimento del mercato”, che
rendono molto improbabile che soggetti privati - da soli - decidano di
intraprendere investimenti in questo tipo di beni
7
.
Tale condizione è essenzialmente legata al principio della
tendenziale “non rivalità” nella fruizione di un bene pubblico, in virtù del
quale una pluralità di soggetti possono godere del bene stesso, senza che
tale godimento di per sé escluda quello di altri. La traduzione pratica di
questo principio è la condizione di “non escludibilità” dei soggetti che
intendono servirsi di una determinata infrastruttura, condizione che
peraltro può essere contrastata attraverso l’introduzione di opportune
barriere, che hanno proprio la funzione di escludere determinati soggetti
dal bacino di utenza del bene (si pensi alle condizioni di accesso al
servizio ferroviario o al servizio delle strade a pedaggio). Le
infrastrutture, in quanto beni pubblici, sono identificabili sulla base di
alcune caratteristiche peculiari:
6
I meccanismi di finanziamento e di gestione delle opere pubbliche e private sempre più
spesso tendono ad essere simili.
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Fonte: Biehl D., 1994.