II
riflettono soltanto; un piccolo esempio per mostrare ciò che sta accadendo: 
l'allargamento della quantità di utenti del mondo della comunicazione, l'abbattimento 
dei costi delle tecnologie e delle infrastrutture per comunicare, la maggiore accessibilità 
d'uso, la convergenza di diversi tipi di comunicazione(orale, scritta, digitale) in un 
apparato versatile, in una parola il concretizzarsi definitivo del "villaggio globale". 
   Due sono gli aspetti essenziali da cogliere, nella nostra epoca indubbiamente di 
transizione: la fusione di settori tecnologici prima indipendenti tra loro, basti pensare ad 
un videotelefono, o alla "tv-computer", ma soprattutto all'integrazione tra le diverse 
industrie(tv, telecomunicazioni, informatica ed editoria) che fanno capo ad ogni settore 
tecnologico, al fine di creare servizi e prodotti multimediali. Dallo "sconvolgimento" 
del consueto panorama delle tecnologie della comunicazione, allo sconvolgimento dei 
ruoli  di emittente-destinatario tra chi produce direttamente informazione giornalistica 
(fonte esclusa) e il lettore che ne usufruisce, il passo sembra essere breve. Basti pensare 
alla grande diffusione delle videocamere a 8 mm,  con la conseguente creazione di un 
esercito di potenziali telereporter, che riprendono l'evento in diretta, per puro caso; le 
loro riprese sono state oggetto di una trasmissione tv anche in Mediaset, oltre che nella 
loro patria, gli U.S.A.. Si potrebbe dunque dire che si è passati dal medico con il 
cercapersone, all'uomo qualunque (fonti escluse) "agenzia di stampa", per mezzo delle 
tecnologie digital-satellitari? In teoria questo sarebbe possibile, ma l'inizio cronologico 
dell'era digitale, che pare oppurtuno fissare in questi anni, lo rende difficilmente 
applicabile nella pratica.  
 III
   A parte l'esercito dei 24 milioni di italiani "afflitti" dal cellulare dato definitivo per le 
telecomunicazioni, per la nostra area di interesse che appare opportuno delimitare al 
mondo del giornalismo e dei suoi "clienti", si può partire dallo stato dell'arte del modo 
preferito dai cittadini di apprendere le informazioni che costituiscono i notiziari 
giornalistici, esclusa l'informazione rivolta a settori specialistici dell'economia, che 
seppur supporto indispensabile, tanto da dare vita in sociologia alla "società 
dell'informazione" che pervade ogni campo di attività umana, appare soggetta a regole 
diverse dal giornalismo, come ad esempio la non facile individuazione  dell'emittente, 
sospeso tra il giornalista, il ricercatore scientifico, il divulgatore o il semplice operatore. 
Il medium preferito attraverso il quale  la maggioranza dei cittadini nel nostro paese 
apprende le notizie è senz'altro la Tv, in Italia l'ascolto medio giornaliero dell'edizione 
serale dei telegiornali delle reti nazionali si attesta attorno ai 24 milioni di telespettatori, 
il solo teletext raggiunge i 10 milioni di contatti, la vendita media giornaliera dei 
quotidiani ha raggiunto nel 1990 quota 6 milioni e 800 mila copie (ma solo 6 milioni e 
27 mila copie di media nel 1998). Il bisogno di informazione si riscontra soprattutto nei 
grandi eventi, ed è forse la tv il nodo centrale per capire come cambierà il lavoro del 
giornalista, la struttura delle news e il modo dei cittadini di apprenderle. Il futuro della 
tv è rappresentato dalla sua trasmissione via satellite, ma oggi in Italia solo il 4% delle 
famiglie ha la parabola per accedere ai numerosissimi canali tematici, e il giornalismo 
televisivo dovrà fare i conti oltre che con questa nuova tv con Internet, che influenzerà i 
futuri sviluppi dell'informazione.  
 IV
Il direttore di un quotidiano on-line negli Stati Uniti "avverte che volge 
drammaticamente al termine l'epoca in cui il giornalismo è consistito nella trasmissione 
di informazioni a soggetti passivi  tramite contenitori costosi come i giornali, la 
televisione, le radio: la nuova dimensione dei mass-media si preannuncia interattiva e 
iper-pluralistica" 
2 
(Steve Yelvington in C.Protetti, Bit e parole, Torino, Gutenberg 2000, 1995, 
pg 211). E Cesare Protetti avverte "I giornalisti di domani saranno soprattutto costruttori 
di connessioni" 
3 
(C.Protetti, ibidem), ma non solo se sapranno dare il loro contributo di 
professionisti dell'informazione alla costruzione del nuovo ruolo che questa avrà 
all'interno delle tecnologie digitali. 
 1
CAPITOLO PRIMO 
 
L'INFORMAZIONE INTERATTIVA  
 
I nuovi servizi digitali e l'interattività 
  La nuova frontiera della tv digitale è stata presentata alla "Cable & Satellite ' 98", 
mostra che si è tenuta a Londra, dedicata alle novità della tv via etere e satellitare. La tv 
digitale potrà essere pienamente operativa grazie alle nuove guide elettroniche ai 
programmi(EPG), che sono state ulteriormente potenziate, e sono lo strumento 
essenziale per orientarsi nell'offerta dei numerosi canali digitali. In particolare la BSkyB 
di Rupert Murdoch, gigante australiano delle telecomunicazioni con la sua News 
Corporation, ha presentato un'EPG interattiva. Per sapere cosa guardare basterà dare una 
semplice occhiata alla guida elettronica, piuttosto che fare zapping, perchè questa EPG 
permette di ordinare i programmi per canale, argomento o fascia oraria. Potremo così 
avere il nostro palinsesto personalizzato e un segnale ci avvertirà, quando su un altro 
canale sta iniziando il programma scelto (near video on demand). 
    La vera novità di questa guida è però l'offerta di informazioni aggiuntive, come la 
trama e la recensione di un film, o la formazione della nostra squadra di calcio preferita; 
inoltre potremo acquistare film o avvenimenti sportivi in pay-per-view, ossia pagando 
per il singolo programma visto. I servizi interattivi, realizzati dal British Interactive 
Broadcasting, prevedono un centro commerciale elettronico, al quale si può accedere 
cliccando sul telecomando; l'inglese Two Way tv ha sviluppato l'interattività 
permettendo allo spettatore di entrare nella normale programmazione tv, con alcune 
schermate in sovraimpressione si può rispondere alle domande dei quiz televisivi come 
 2
un concorrente in studio, o fare scommesse sull'esito di una partita
 1
(Lisa Di Feliciantonio, 
in Computer Valley n.35, supplemento a la Repubblica, 11 giugno 1998). Questa innovazione 
tecnologica potrebbe influenzare i futuri scenari possibili dell'informazione 
giornalistica, partendo dall'introduzione dell'interattività come possibilità comune di 
fruizione dell'informazione. L'interattività cos'è? Innanzitutto "è la possibilità di una 
comunicazione bidirezionale attraverso canali di trasmissione elettronici a due vie" 
2
(Guido Gili, in Atti del convegno sui mass media elettronici, Campobasso, Ed.Scientifiche 
Italiane, 1992, pg 99), con la presenza di un "canale elettronico" di ritorno 
3
(Guido Gili, ivi 
pg 100), che teoricamente consente l'interscambio tra emittente e destinatario, 
soprattutto con le nuove tecnologie-pensiamo ai newsgroup di Internet, ad esempio, i 
gruppi di discussione in cui si interviene e ci si informa- e in particolare per il modo di 
fruizione dell'informazione porta ad un rovesciamento dei ruoli, soprattutto con 
"l'attività dell'utilizzatore, per cui egli può agire direttamente nel processo di 
comunicazione, è l'aspetto determinante dell'interattività"
 4
(Guido Gili, ivi pg 101). Il 
presupposto fondamentale per un'effettiva condizione di interattività nella 
comunicazione, è dato dal grado di sviluppo della tecnologia, dal tipo di uso che viene 
fatto di questa rispetto alle diverse situazioni- si pensi alle risposte ad un quiz tramite la 
tv digitale o ad un giornale on-line ipertestuale-, dal grado di manipolazione della  
comunicazione che è possibile realizzare dal destinatario, dal grado potenziale in cui 
può trasformarsi in emittente. Oltre al telegrafo e al telefono, i media tradizionali a 
maggior grado di interattività, con le reti di computer, come Internet e affini, incluse 
tutte le applicazioni che esse consentono(posta elettronica, teleconferenza), permettono 
all'utilizzatore di intervenire largamente sul contenuto del messaggio, trasformandosi 
anche in emittente. L'altro tipo di interattività, che appare più vicino alla fruizione delle 
 3
informazioni giornalistiche, viene riferito "alle interazioni persona- macchina, che 
simulano uno scambio interpersonale" 
5
(Guido Gili, ivi pg 104). Il teletext è l'esempio più 
immediato di questa interattività "limitata", ma possiamo  includervi l'audiotext, il 
videotex, il cd-rom, le banche-dati telematiche che prevedono la sola consultazione; 
tutti questi strumenti permettono all'utilizzatore, più che la produzione parziale o la 
manipolazione del messaggio, la sola scelta dei contenuti.