Introduzione:
La ragione per cui ho scelto di approfondire il linguaggio metaforico in particolare
soffermandomi su di un’opera di James Hillman, nasce dalla mia attuale traiettoria
formativa-professionale. Ho ripreso gli studi di Filosofia solo nel 2009, per anni ho fatto
l’educatrice teatrale dopo aver frequentato un accademia di Teatro di Figura. Insegnare ai
bambini ed agli adolescenti mi ha portato a farmi molte domande a cui ho cercato di dare
risposte seguendo dei corsi di formazione tra la pedagogia e la psicologia. In parallelo agli
studi universitari ho frequentato vari seminari di Counseling e Mindfulness di orientamento
Buddhista e penso che lo studio dell’ Abhidharma
1
ovvero della scienza della mente
Buddhista sia incredibilmente attuale, ed sia una grande risorsa per la psicoterapia
contemporanea inr un momento storico davvero complicato come quello che stiamo
vivendo. Tra le consegne di questo primo anno di seminari di Counseling
2
, c’è stato
assegnato di scrivere una breve riflessione sull’etichettare. Ho pensato infatti di rivederla e
integrarla nella conclusione della tesi. Dopo molte indecisioni ho scelto di lavorare
sull’opera di Hillman che mi ha dato l’opportunità di muovermi attraverso la filosofia,
psicologia, la storia delle religioni e l’antropologia attraverso temi come la mitologia, le
fiabe, la Psiche, l’inconscio, l’ombra e le questioni di metodo.
La ragione per cui ho scelto di approfondire il linguaggio metaforico in particolare
soffermandomi su di un’opera di James Hillman
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, nasce dalla mia attuale traiettoria
formativa-professionale. Ho ripreso gli studi di Filosofia solo nel 2009, per anni ho fatto
l’educatrice teatrale dopo aver frequentato un accademia di Teatro di Figura
4
. Insegnare ai
1
Abhidarma:
2
Counseling
3
James Hillman
4
Teatro di figura
bambini ed agli adolescenti mi ha portato a farmi molte domande a cui ho cercato di dare
risposte seguendo dei corsi di formazione tra la pedagogia e la psicologia. In parallelo agli
studi universitari ho frequentato dei seminari di Counseling Mindfulness di orientamento
Buddhista dove ho iniziato a conoscere i rudimenti dell'Abhidharma, ovvero della Scienza
delle mente Buddhista e in particolare il lavoro “sulla pratica di consapevolezza” che
attraverso la meditazione ci guida a vivere nel qui e ora in maniera “unificata”, aperti alla
saggezza, alla compassione e quindi un lavoro sull’Intelligenza spirituale.
Carl Gustav Jung
5
in una sua riflessione del 1956 Sui discorsi di Gotama Buddha si
avvicinò al pensiero Buddhista come medico con la motivazione e la consapevolezza di voler
curare le sofferenze psichiche, ricercando nuove strade e trovando nella concezione e nel
metodo del Buddha un aiuto per Il medico che si confronta di continuo con la sofferenza
reale dei pazienti.
In questa dottrina sul problema essenziale della liberazione dalla sofferenza
attraverso il massimo sviluppo della coscienza Jung vedeva una delle guide più significative
nel cammino verso la guarigione Dopo molte indecisioni ho scelto di lavorare sull’opera di
James Hillman “ Il sogno e il mondo degli inferi”. Ma perché ho scelto di lavorare in
particolare sul tema del “ sogno? Prima di tutto L’idea di questa tesi è nata proprio da un mio
Sogno. L’intento riflessivo di Hillman trae ispirazione dal frammento 116 di Eraclito
6
:
“A tutti gli uomini è consentito conoscere se stessi ed essere saggi”.
La figura che appare prima del frontespizio è una dedica al mio Maestro di marionette
Pepe Otal di Barcellona
7
, che oltre all’arte della costruzione delle marionette a filo, mi ha
parlato dell’incessante danza nella vita tra Eros e Thanatos: tema principale nel
ragionamento di Hillman sul Teatro del sogno
8
.
5
Carl Gustav Jung
6
Eraclito
7
Pepe Otal
8
Teatro del sogno
“Come ci improvvisiamo ognuno di noi esperti di un metodo di “interpretazione” di
questo sogno? Come ascoltiamo le narrazioni dei sogni? Che tipo di metodi il terapeuta
utilizza con il paziente?
Questa ricerca è anche iniziata con il concetto di sintomo
9
come punto di partenza
nella psicanalisi Freudiana nei suoi metodi di cura e in particolare nell' interpretazione dei
sogni. In Jung ho cercato di addentrarmi nella sua filosofia medica e del metodo onirico,
per approdare al Fare anima
10
di Hillman e al suo invito a lasciarsi alle spalle sia il metodo
di Freud che di Jung. La soluzione per Hillman è il ritorno alla mitologia come psicologia
dell’antichità e a una lettura del sogno come dimensione del mondo degli inferi
11
,
spingendosi oltre il quarto stadio Junghiano della Trasformazione
12
introducendoci al Sogno
come Iniziazione
13
. Oltre a una comprensione dei metodi clinici è stato importante che
spiegassi l’iter del concetto del mito e simbolo tra la filosofia, l’antropologia e la psicologia
ricordando in breve come per Mircea Eliade
14
anche nella psicoterapia c’era l’uso del
ritorno indietro in una guarigione vista come ricordarsi eventi primordiali e detta alla Freud
infantili, e in particolare la visione di Ernesto De Martino dello sciamano come Eroe
culturale e Eroe della presenza
15
.
Tornando all’osservazione sul campo, le questioni sul metodo onirico mi hanno
condotto alla riflessione sulla tendenza a dare etichette ovvero la tendenza a dare
9
Sintomo
10
Fare anima
11
Mondo degli inferi
12
Trasformazione
13
Iniziazione
14
Mircea Eliade
15
Eroe della presenza
interpretazioni e giudizi condizionati e condizionanti di una Visione sul Sogno. Mi sono
domandata quindi quanto sia possibile etichettare l’inconscio e le sue manifestazioni come
ricercatori, artisti, mitologi o terapeuti e con quale linguaggio e con che metodo? Come
tradurre il mondo onirico. Che rapporto ci sia tra Anima e Inconscio? Ai giorni
nostri chi sia un Medico dell’anima?
Come ci suggerisce Hillman è possibile oggi ritornare a un Fare anima che non
implichi la medicina ma parta da un approccio filosofico? La revisione psicologica e
filosofica sugli archetipi
16
lo conduce a immaginarli : “Come modelli più profondi del
funzionamento psichico, come le radici dell’anima che governano le prospettive attraverso
cui vediamo noi stessi e il mondo. Per poter acceder a questi contenuti c’è bisogno di vedere
in trasparenza
17
con nuove lenti per approdare ad una muta.
Hillman trae ispirazione dai poeti William Blake e John Keats
18
, della vita come
avventura umana, un vagabondare per la valle del mondo col fine di fare anima. La nostra
vita è psicologica, e lo scopo della vita è quello di far di essa psiche, di trovare legami tra
vita e anima
19
. Partendo dalle teorie di Jung, Hillman trova nello strumento della fantasia e
nelle sue rappresentazioni nei sogni e nella sfera diurna, i dati primari della psiche. Il suo
background teoretico attraversa, esplora e rielabora le teorie Jung, Freud
20
, Dilthey
21
,
Coleridge
22
, Schelling
23
, Vico
24
, Ficino
25
, Platone
26
, Plotino
27
fino a Eraclito uno dei suoi
16
Archetipi
17
Vedere in trasparenza
18
W.Blake, JohnKeats
19
Ibid.pp.14
20
Freud
21
Dilthey
22
Colerige S.
23
Schelling
24
Vico
25
Ficino
26
Platone
27
Plotino
massimi ispiratori con il suo pensiero sulla Psiche come principio primo e anima come luogo
senza confini e profondo. L’archetipo per esempio dell’eroe si collega ad un aspetto
collettivo e ha un suo comportamento, nella sua pulsione all’agire alle sfide, all’esplorare
ma pure all’uso della violenza per la vittoria che divengono poi psicopatologie della
battaglia, della mascolinità prorompente e della volontà ossessiva, come per esempio nel
mito di Eracle
28
. Hillman descrivere la scelta di utilizzare il termine personificazione
29
come
via di accesso al cuore e attività psicologica alla base dello spontaneo averne esperienza,
avere visione e parlare di configurazioni dell’esistenza come presenze psichiche. I sentieri
mitologici portano a motivi detti mitologemi che implicano genealogie di personaggi del
Piccolo popolo
30
che copioni azioni o mitemi
31
. Per molti psicologi questi mitemi contenuti
nei sogni rivelerebbero i conflitti per Hillman proprio attraverso i conflitti, come contenitore
di desideri, idee, stili di personalità, allontanandosi dal complesso dell' Ego
32
verso un Un
Teatro del Sogno dove sono gli attori- maschera del Sogno che criticano il complesso l’Io
eroico.
Per fare esperienza della realtà immaginale è necessario che sia attiva una funzione
psichica, cioè la specifica funzione dell’anima immaginativa. Un passaggio ulteriore
Hillman lo compie creando il connubio tra Eros e Thanatos
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, tra sogno e Amore, tra
principio di vita e morte, nella coppia Demetra, Gea e Ade
34
, la prima che con aspetto
misterico aveva come figlia Persefone
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che apparteneva ad Ade e collegava Terra a sotto-
terra. Tornando in particolare al “mondo del Sogno”, come nei riti a Ecate, Hillman trova
una similitudine tra l’altare della Dea Ecate
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e il luogo profondo dove depositiamo i residui
diurni. Il rito arcaico prevedeva il deposito della spazzatura a un crocevia, e il sogno poi
28
Eracle
29
Personificazzione
30
Piccolo popolo
31
Mitemi
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Complesso dell'Ego/ Io eroico
33
Eros e Thanathos
34
Demetra, Gea e Ade
35
Persefone
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Ecate