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nonché per lo sviluppo di quelle esistenti. Lo
sfruttamento di un’opportunità imprenditoriale è tuttavia
un processo intrinsecamente complesso, data la
molteplicità ed eterogeneità delle risorse da mettere in
campo e che richiede la formulazione di adeguate
strategie riguardanti in primo luogo la scelta del tempo e
delle modalità di ingresso sul mercato.
In particolare, data la natura time limited dell’opportunità
imprenditoriale, ovvero la circostanza secondo la quale
essa non dura per sempre ma solo per un periodo di
tempo limitato durante il quale l’ingresso nel settore è
possibile e conveniente per l’impresa, la scelta del tempo
di ingresso diviene fondamentale nelle strategie di
sfruttamento delle opportunità imprenditoriali emergenti.
Il presente lavoro, si propone pertanto di analizzare il
legame esistente tra i concetti di innovazione ed
opportunità imprenditoriale e, attraverso l’analisi del caso
Wi-Max, una recente tecnologia che secondo l’opinione
più diffusa rappresenta la nuova frontiera della
comunicazione,mira ad indagare le strategia attuabili dalle
imprese nel perseguimento di un’opportunità
imprenditoriale. Il lavoro si articola in quattro capitoli.
Nel primo capitolo si analizza il concetto
dell’imprenditorialità,che considera il cambiamento delle
esigenze umane,come un qualcosa di
positivo.L’attenzione si concentra sull’imprenditorialità
innovativa e l’impresa innovativa,va ad individuare le
condizioni di sviluppo adeguate,di una nuova impresa.
Il secondo capitolo analizza i due concetti
essenziali,innovazione e opportunità imprenditoriale.
Dopo una prima analisi sul concetto
dell’innovazione,prima in termini generali e poi in
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maniera più approfondita,si passa a discutere
dell’opportunità imprenditoriale e delle sue varietà.
Nel paragrafo conclusivo del secondo capitolo,si pone in
evidenza il concetto della Windows of opportunity,un
tema ancora poco sviluppato nel nostro stato,ma che è,per
la tecnologia innovativa un qualcosa di importante,da
studiare.
Il terzo capitolo infine studia in maniera accurata la
tecnologia,il mercato e le aziende che stanno investendo
sul Wi-Max,le quali ritengono che questa sia la strada
giusta verso il successo.Si parte con un analisi
approfondita della tecnologia presa in esame,con tutte le
sue caratteristiche,le sue funzionalità e i suoi pro e contro.
Continuando tramite questa tecnologia vengono prese in
esame tre aziende del settore,che per il momento risultano
essere le migliori,si analizzano le scelte di queste,e si
provano a stimare i loro possibili risultati.
A conclusione di questo lavoro i miei ringraziamenti
vanno soprattutto alle persone a me più care,la mia
fidanzata,la mia famiglia,mio zio che mi sono state vicine
in questi tre anni di studio,in questo cammino costellato
da lunghi sacrifici e da grandi successi.
Sono particolarmente grato al Professore Roberto
Parente,che ha sostenuto la mia scelta e alla Dottoressa
Rosangela Feola che mi ha seguito e aiutato nella
creazione di questo elaborato,grazie di cuore.
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CAPITOLO PRIMO
IMPRESA INNOVATIVA
1.1 CONCETTO DI IMPRENDITORIALITA’
Il tema dell’imprenditorialità quale strumento di sviluppo
economico e sociale risulta essere sempre più di crescente
interesse tra gli studiosi cosiddetti policy makes.
Ancora aperto resta tuttavia il dibattito circa la
definizione del concetto di imprenditorialità.
In termini generali l’imprenditorialità si fonda su una
teoria economica e sociale che considera il cambiamento
come qualcosa di normale e anzi di positivo,e vede come
compito precipuo della società,e dell’economia in
particolare quello di fare qualcosa di diverso anziché
migliorare ciò che già si sta facendo.
Il concetto è simile a quello di Say, allora quando coniò il
termine entrepreneur, ”l’imprenditore è colui che
sconvolge e disorganizza”,e non si discosta nemmeno
dall’affermazione di Schumpeter “il compito è quello di
operare una distruzione creativa”.(Schumpeter,1934)
L’imprenditore vede il cambiamento come qualcosa di
normale e positivo.
Non è lui di solito a provocarlo,ma per definizione,egli
ricerca il cambiamento,vi reagisce e lo sfrutta come
un’opportunità.
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In questa prospettiva,l’imprenditorialità assume una
rilevanza individuale in quanto incentrata sulla figura
dell’imprenditore.
L’approccio generale tende a guardare
all’imprenditorialità come ad una capacità
dell’organizzazione considerata nel suo insieme.
La visione dell’imprenditorialità come funzione,piuttosto
che come caratteristica di singoli individui,è poi chiara
nella dottrina aziendalistica italiana.
Secondo Zappa “la figura del cosiddetto imprenditore è di
solito astratta,spesso nelle grandi imprese è lontana dalla
realtà”.(Zappa)
Nelle stesse imprese minori a forma individuale le
concrete funzioni dell’imprenditore non sono cosi
semplici e pure da consentire l’individuazione dell’astratta
figura dell’imprenditore”
Le difficoltà sono insite nell’individuare i soggetti che
svolgono la funzione di scoperta e perseguimento di
opportunità imprenditoriali,solo in imprese di dimensioni
minori diviene possibile individuare nei singoli la
funzione imprenditoriale.
Vi è pertanto uno studio dell’imprenditorialità sia
individuale che collettivo,il primo è certamente fruttuoso
ma deve essere completato con l’analisi delle opportunità
imprenditoriali.
La differenza principale tra una visione “individualistica”
di imprenditorialità e una visione”organizzativa” o di
gruppo,risiede negli esiti delle due opposte visioni in
merito.
Una visione di imprenditorialità come fenomeno a livello
prevalentemente individuale limita infatti i processi
innovativi se non a singole persone all’interno
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dell’organizzazione,a singole aree funzionali e di attività,
e questo con notevole pregiudizio della capacità
dell’impresa di sviluppare processi organici e pervasivi di
apprendimento imprenditoriale.
Al contrario la visione di imprenditorialità a livello
“organizzativo” è premessa ai modelli di eccellenza
imprenditoriale:le imprese innovative possono distinguersi
secondo che tendano a una eccellenza imprenditoriale
parziale,limitata ad alcuni livelli o aree
organizzative,oppure a una eccellenza imprenditoriale
totale,coinvolgente la realtà aziendale tutta.
L’imprenditorialità sia singola che collettiva, è vista come
qualità necessaria a mantenere la vitalità economica
dell’impresa e quindi a preservarne nel tempo condizioni
oggettive di autonomia (Ferrero,1987).
Qualità che si esplicita nella continua ricerca di
opportunità atte a valorizzare e sviluppare le competenze
disponibili e nel continuo sviluppo di risorse e conoscenze
atte a mantenere una superiore capacità di servire
economicamente il cliente. (Coda, 1988);questa
impostazione si riferisce prettamente al concetto di
imprenditorialità organizzativa.
Quest’ultima ci permette di effettuare una distinzione tra
funzione manageriale e funzione imprenditoriale. La
prima viene vista come una attività di controllo che
implica la ricerca,il perseguimento di una situazione di
ordine e stabilità.
Il concetto di funzione imprenditoriale,invece,rimanda ad
una funzione basata sulla creatività,sull’introduzione di
elementi nuovi,diversi dall’esistente,la vera e propria
imprenditorialità.
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Alla funzione manageriale spetterebbe cosi un compito di
prefigurare e portare a termine progetti di cambiamento
per i quali vi è la possibilità di sviluppare un processo di
previsione e pianificazione ragionevolmente
affidabile,laddove la discontinuità,di cui si fa carico la
funzione imprenditoriale,mette in moto processi di
cambiamento i cui esiti vanno governati con
flessibilità,adattamento e opportunismo.
L’esercizio della creatività non è dunque privilegio di
pochi,ma ad esso sono chiamati tutti gli attori
organizzativi. Si tratta dunque di una creatività
imprenditoriale intesa come valore diffusivo e quindi in
grado di pervadere tutta la realtà organizzativa.
L’imprenditorialità in generale,soprattutto nelle fasi di
nascita di una nuova impresa,si manifesta e si misura con
condizioni di incertezza legate all’incognita delle reazioni
del mercato,si aggiungono quelle sulla capacità del
potenziale imprenditore di raccogliere intorno a sé le
risorse necessarie a cogliere certe opportunità o a superare
delle inevitabili difficoltà di ingresso sul mercato.
La capacità di aggregazione di risorse di terzi diviene in
questa prospettiva una chiave di volta per cogliere il senso
profondo dell’imprenditorialità.
L’imprenditorialità infatti può essere definita come il
costante perseguimento di opportunità di business a
prescindere dalle risorse direttamente controllate
dall’imprenditore (Stevenson, 1989).
Quanto più vi è uno sbilancio significativo tra le risorse
che occorrerebbero per sfruttare una certa opportunità di
business e quelle che nello stato iniziale l’imprenditore
possiede e controlla direttamente,tanto più chiaramente si
entra nell’area dell’imprenditorialità (Parente,2004).