4
 Questa soluzione è stata dettata in parte da una scelta 
deliberata, ma anche da esigenze indipendenti dalla mia volontà. I1 
problema di fondo è che la ricerca sul fenomeno Internet è quanto di 
più paradossale possa esistere. Per la prima volta nella storia, esiste 
una diffusa consapevolezza che la mutazione tecnologica a cui stiamo 
assistendo avrà molto probabilmente degli esiti rivoluzionari. Ed in 
effetti troviamo una messe sterminata di titoli ed articoli nei giornali, 
di trasmissioni televisive2, di libri, di nuove riviste dedicate 
interamente ad Internet. Negli Stati Uniti, sono prontamente stati 
attivati corsi universitari dedicati alle nuove tecnologie 
dell'informazione e alle mutazioni sociali, politiche, economiche che 
esse stanno provocando; corsi basati spesso sull'insegnamento 
direttamente attraverso la Rete. In effetti però, ad un esame più 
attento, tutto questo materiale si segnala per la sua mancanza di 
profondità. Scrive Furio Colombo, che "non ci sono intellettuali, non 
ci sono teorie, non ci sono modelli di pensiero su cui orientarsi"3. Ci 
troviamo di fronte a descrizioni superficiali, acritiche, 
frettolosamente ottimistiche, dettate dall'esigenza di dire comunque 
qualcosa, senza preoccuparsi dell'effettiva sensatezza delle proprie 
osservazioni, spesso utilizzando categorie concettuali che non possono 
tener conto di ciò che è rivoluzionariamente nuovo4. La riflessione su 
                                               
2 Un esempio significativo è lo speciale "La révolution Interne,", programma 
dedicato agli effetti sociali, culturali e politici della Rete, trasmesso dall'emittente 
franco-tedesca ARTE il 19 novembre 1995. 
3 F. Colombo, "Il Paradiso secondo Bill Gates", La Repubblica,  22 novembre 1995, 
p.31 
4 G. Agnese, "l,c ombre dei nocchieri", Mass Media, 1994 e H. Schiller, "Ces 
prêtres branchés de l'ère numérique", Le Monde Diplomatique, 1996, p.24. Il 
problema della superficialità della riflessione su Internet, insieme ad altri 
  5
Internet è tanto più necessaria quanto più ci si convinca che non 
esiste in materia alcun determinismo tecnologico semplice5, che 
l'avvento di Internet non condurrà automaticamente ad un mondo 
migliore per il genere umano nel suo complesso. Internet va studiato 
soprattutto in chiave di scelte e progetti che potranno consentirci di 
orientarne lo sviluppo secondo direttrici da noi stabilite. Per scegliere 
coscienziosamente è però necessario conoscere il problema nei suoi 
più inaccessibili dettagli, relativi sia alle tecnologie che al versante 
comunicativo della Rete, e tenendo inoltre conto delle caratteristiche 
fondamentali del sistema sociale, economico, politico e culturale, 
nella sua estensione internazionale, su cui Internet verrà ad 
esercitare i suoi impulsi trasformativi.  
 Per evitare di essere contagiato dalla frenesia descrittivista, 
ho cercato di pormi al di fuori del flusso degli eventi, organizzando il 
mio lavoro e le mie osservazioni in un arco di tempo abbastanza 
dilatato, cercando sempre di analizzare la realtà a partire da una 
pluralità tendenzialmente vasta di punti d'osservazione. Il primo 
risultato di questo approccio per così dire diluito è la chiara 
percezione di Internet come fenomeno rivoluzionario. Quel che 
intendo con il termine "rivoluzione" è innanzitutto una profonda 
discontinuità, un mutamento radicale che investe la società nel suo 
complesso, e nelle sue sfaccettature fisiche, economiche e politiche. 
                                                                                                                                        
interessanti temi correlati, mi è stato personalmente illustrato da Gino Agnese, 
direttore della rivista Mass Media, in un'intervista realizzata nel mese di 
dicembre 1996. 
5
 P. Lévy, L'intelligenza collettiva, Milano, 1996, p.15 (edizione originale 
L'intelligence collective, Paris, 1995). 
  6
Una rivoluzione che, per usare le categorie indicate da Bobbio6, è 
caratterizzata dal mutamento nel movimento.  
 Mutamento profondo ed irreversibile, creatore di un ordine di 
cose assolutamente originale, ma soprattutto mutamento nella 
subitaneità e nella velocità, mutamento in tempo reale, quasi per 
contagio virale. E' importante sottolineare questa dimensione della 
velocità7, visto che non solo la rivoluzione avviene a ritmi vertiginosi, 
ma è soprattutto produttrice essa stessa di un'accelerazione sensibile 
nello sviluppo della società. Essa può essere messa in relazione con le 
altre rivoluzioni tecnologiche che l'hanno preceduta, le rivoluzioni 
neolitica, tipografica ed industriale: tutte produttrici di mutamenti 
alla radice del sistema, di una transizione profonda caratterizzata 
dalla comparsa di forme strutturali qualitativamente diverse dalle 
precedenti. Questa quarta tappa nello sviluppo della società è 
solitamente denominata information revolution. Io preferisco 
chiamarla Rivoluzione ConNet tiva, poiché ritengo che solo l'ultima 
fase del processo di diffusione delle tecnologie informatiche, ossia 
l'avvento di Internet, abbia caratteristiche e possibili effetti 
rivoluzionari. E la specificità della Rete delle reti è proprio quella di 
mettere in relazione tra di loro, di connettere in maniera solida e 
duratura, individui fisicamente separati. 
 Il mio compito è stato quello di cercare di capire quali 
potranno essere le nuove forme sociali e politiche prodotte da questa 
rivoluzione, basandomi sia su quello che già oggi si può percepire, sia 
                                               
6 Cfr. N. Bobbio, "La rivoluzione tra movimento e mutamento", Teoria Politica, 
1989. 
7 P. Lévy, L'intelligenza collettiva, p.30. 
  7
sui trend facilmente discernibili, oltre a portare alle estreme 
conseguenze le potenzialità insite nelle nuove tecnologie. Una tesi sul 
futuro, in un certo senso, un futuro che non è però quello normativo, 
quello desiderabile, ma quello che viene definito exploratory, legato a 
ciò che è possibile e plausibile8. Questa tesi, occorre precisare, è 
comunque orientata su di un futuro ben circoscritto, quello 
riguardante le Relazioni Internazionali, una dimensione su cui è 
stato scritto davvero ben poco. Si potrebbe obiettare che questa 
carenza di studi è determinata dalla mancanza di legami tra 
l'avvento di Internet e la disciplina delle Relazioni Internazionali. 
Nella mia tesi cercherò di mostrare come, al contrario, questi legami 
esistono - seppur in alcuni casi in maniera indiretta - ed abbiano una 
rilevanza primaria. Un recentissimo articolo apparso su Foreign 
Affairs, infatti, definisce la rivoluzione informatica, con particolare 
riferimento al settore delle telecomunicazioni (in sostanza, quella che 
io chiamo Rivoluzione ConNettiva), the most powerful engine of 
change in the relative decline of states and the rise of nonstate 
actors.”9 
 Dopo aver presentato, nel primo capitolo, le caratteristiche 
tecniche di Internet, soprattutto per quanto riguarda il suo versante 
comunicativo, nel secondo e terzo capitolo cercherò di evidenziare in 
maniera specifica come la Rivoluzione ConNettiva determini la 
prepotente ascesa sulla scena internazionale sia di attori 
                                               
8 Th. Gordon, "The Methods of Future Research", The Annals of The American 
Academy of Political Sciences, 1992, p.26. 
9 J. Mathews, "Power Shift", Foreign Affairs, 1997, p.51. Anche l'autrice di questo 
articolo sottolinea come le conseguenze di carattere politico e sociale della 
Rivoluzione ConNettiva "sono state quasi completamente ignorate." 
  8
completamente nuovi, sia di attori già esistenti, che però grazie ad 
Internet possono servirsi di nuovi strumenti d'azione 
straordinariamente efficaci. 
 
Nel secondo capitolo, dedicato alla dimensione sociale di 
Internet, analizzerò le caratteristiche delle comunità virtuali, gruppi 
sociali che si formano nel cyberspazio e sono composti da individui 
globalmente dispersi; e delle comunità diasporiche, formate da 
individui appartenenti allo stesso gruppo etnico ma che si trovano 
fisicamente separati, individui che grazie agli strumenti comunicativi 
conNet tivi possono creare nuovi legami sociali e rinsaldare quelli 
esistenti. Soprattutto, lo schema teorico della communitas, ideato 
dall'antropologo americano Victor Turner - schema che ho scelto per 
spiegare le modalità di formazione e di funzionamento dei gruppi 
sociali virtuali - mi consentirà di mettere in evidenza come questi 
gruppi abbiano le potenzialità per esercitare in modo non-spaziale 
delle funzioni oggi di pertinenza degli stati-nazione o di altri enti 
territoriali. 
 Nel terzo capitolo, invece, presenterò le rinnovate modalità 
d'azione di tutti quei gruppi d'opposizione, già esistenti, che si 
servono del cyberspazio per diffondere informazioni alternative con lo 
scopo di rompere il monopolio sui mass media tradizionali 
normalmente detenuto da stati autoritari e totalitari. Inoltre, in 
questo capitolo, analizzerò la struttura, la membership e gli obiettivi 
transnazionali di quelle che definisco organizzazioni internazionali 
conNet tive, delle organizzazioni non governative che hanno ormai 
  9
assunto un ruolo di primo piano sulla scena internazionale 
utilizzando la Rete. 
 Nel quarto capitolo, tenendo ben presenti gli elementi 
scaturiti dall'analisi della dimensione sociale ed interattiva, tenterò 
di delineare le trasformazioni che l'ordinamento internazionale 
potrebbe subire a causa dell'avvento di Internet. Per comprendere 
appieno questi processi evolutivi, è comunque indispensabile 
analizzare le linee evolutive della politica internazionale, sulle quali 
gli effetti provocati da Internet vanno ad innestarsi. Queste linee 
evolutive sembrano determinare la progressiva erosione delle 
prerogative sovrane degli Stati, che vengono a perdere la loro 
centralità funzionale, in virtù dell'azione di forze sia transnazionali 
che subnazionali. La Rivoluzione ConNet tiva dispiega i suoi effetti 
proprio a partire da questi processi già in atto, determinandone 
un'amplificazione. In primo luogo, l'erosione delle prerogative 
sovrane degli Stati viene notevolmente accelerata, soprattutto a 
causa della comparsa di nuove forme di azione politica - che ho 
definito attivismo online - e della progressiva coagulazione di nuovi 
attori internazionali, in grado di assumere in prima persona alcune 
delle funzioni oggi di pertinenza degli Stati. In secondo luogo, si 
possono notare i primi segnali della creazione di una vera e propria 
dimensione globale e sopranazionale della politica, fondata non 
sull'omogeneizzazione da parte di forze egemoniche, ma sulla 
valorizzazione della diversità. L'insieme di queste trasformazioni 
implica una vera e propria riorganizzazione sistemica, il cui probabile 
esito sarà quella che ho chiamato una cosmopolis conNettiva, un 
  10
ordine internazionale fondato su elementi fortemente diversificati, 
soprattutto culturalmente, ma saldamente interrelati grazie all'uso 
degli strumenti comunicativi di Internet. Inoltre, questo modello 
prevede un altissimo grado di decentralizzazione delle capacità 
decisionali, in base al principio della specializzazione delle funzioni, 
capacità che nel caso di problemi d'interesse globale verrà assunta da 
agenzie sovranazionali.  
 La cosmopolis conNettiva è comunque l'espressione in forma 
sintetica di uno scenario solamente prevedibile. Nel quinto e 
conclusivo capitolo mi soffermerò proprio ad analizzare tutti quegli 
ostacoli che rendono la sua realizzazione altamente problematica. Si 
tratta sia di ostacoli strutturali, legati alle difficoltà oggettive che 
impediscono una diffusione delle tecnologie conNet tive veramente 
globale ed uniforme; sia soprattutto di ostacoli politici, legati alle 
misure che alcuni Stati, soprattutto mediorientali ed asiatici, hanno 
adottato per cercare di arginare il libero flusso informativo di 
Internet. Riguardo a queste misure, cercherò di mostrare che, anche 
se esse vengono presentate come un antidoto nei confronti dell' 
"inquinamento spirituale" provocato dai modelli culturali occidentali 
diffusi tramite la Rete, esse sono l'estremo e disperato tentativo di 
alcuni stati autoritari di rallentare il processo di erosione della loro 
sovranità da tempo in atto. 
 
 
 
  11
 
INTERNET: LA RETE DELLE RETI 
 
Anything, anywhere, anytime 
 
In questo primo capitolo cercherò di descrivere Internet da un punto 
di vista tecnico, delineandone le caratteristiche di fenomeno 
informatico e di mezzo di comunicazione10. Ovviamente, essendo 
questa una tesi in Relazioni Internazionali, cercherò di essere 
estremamente sintetico, soffermandomi solo su quei punti che 
sembrano essenziali per lo sviluppo del mio ragionamento. 
 
1.1 - Principi del networking 
La parola Internet fa ormai parte a pieno titolo della lingua italiana. 
E' una parola usata nei contesti più vari e mutevoli, da persone  
appartenenti ad ogni gruppo sociale o classe d'età, ma sempre tesa ad 
indicare apertura mentale, libertà, progresso, successo professionale. 
In realtà, la parola Internet ha innanzitutto un significato concreto, 
che può essere compreso appieno servendoci di altre parole. 
 In primo luogo, dobbiamo far riferimento al concetto di 
network. Un network, dal punto di vista informatico, è un insieme di 
                                               
10 Per approfondire questi temi, soprattutto riguardo alla storia e alle 
caratteristiche tecniche di Internet, cfr. V. G. Cerf, "Computer Networking: Global 
Infrastructure for the 21th Century", documento elettronico; J.-C. Guédon, La 
planète cyber, Paris, 1996; H. Hardy, "The History of the Net", documento 
elettronico; B. P. Kehoe, Zen and the Art of Internet, Englewood Cliffs, 1994; E. 
Krol, The Whole Internet: User’s Guide & Catalog, Sebastopol, 1994; T. Laquey 
and J. C. Ryer, The lnternet Companion,, Reading, 1993; J. Palme, Electronic 
Mail, Boston & London, 1995; J. Quarterman, "The Global Matrix of Minds", in L. 
Harasim (ed.), Global Networks, Cambridge, 1933. 
  12
computer connessi tra di loro attraverso due elementi: un protocollo, 
un programma informatico che, utilizzando un codice di regole 
standardizzate, consente lo scambio di informazioni; ed un legame 
fisico, sia esso una normale linea telefonica, un cavo coassiale, delle 
fibre ottiche, un ponte radio o un sistema satellitare, un elemento di 
contatto che rende la trasmissione materialmente possibile. Questo 
principio e' valido anche per collegare networks con altri networks. 
Sempre utilizzando un protocollo, è possibile far comunicare sistemi 
di networks formati da computer che possono anche avere 
configurazione e sistema operativo di diversa concezione. Tale 
network di networks prende il nome di internet11. Ed Internet, quello 
con la lettera maiuscola, non è altro che l'internet più famoso e 
diffuso al mondo12. 
 I1 secondo termine che ci permette di descrivere la natura 
delle comunicazioni in rete è packet switching, tradotto in italiano 
con commutazione di pacchetto: un processo, sempre di natura 
                                               
11 La parola internet deriva, per contrazione, dall'espressione inglese 
interconnected networks, ossia networks interconnessi. 
12 Il sistema formato da tutti i networks esistenti, Internet, UUCP, FidoNet, 
BITNET, oltre a singole BBS private, viene definito da J. Quarterman "the 
Matrix". Ad esser precisi, alcuni di questi networks possono non essere 
direttamente collegati tra di loro, in quanto si servono di protocolli diversi. 
Tuttavia, la presenza di punti d'interscambio denominati gateways, in cui i 
pacchetti d'informazioni subiscono un processo di conversione che li rende 
compatibili, consente almeno lo scambio della posta elettronica e l'esistenza della 
Matrix in quanto sistema di networks interagenti. 1,'esistenza dei gateways è 
fondamentall soprattutto riguardo ai providers commerciali (negli Stati Uniti sono 
molto diffusi Prodigy, America On 1,ine e Compuserve), che in origine non 
avevano alcun contatto con la Rete e costituivano una sorta di universo parallelo. 
Grazie ai gateways, gli utenti di questi providers, oltre ad avere spazi di 
discussione ed altri servizi ad essi riservati, possono trasmettere attraverso la 
Rete posta elettronica e persino servirsi del web. 
  13
informatica, che agevola lo scambio di dati espressi in linguaggio 
binario. Quando un qualsiasi utente decide di trasmettere delle 
informazioni attraverso la Rete, il suo messaggio viene digitalizzato 
in pacchetti, ognuno dotato di indirizzo sorgente, numero progressivo 
di riconoscimento, ed indirizzo di destinazione, che vengono inviati 
separatamente. 
 Questo processo, nel caso di Internet, è possibile grazie 
all'utilizzo di un protocollo specifico, il TCP/IP. I1 Transmission 
Control Protocol (TCP) trasforma i messaggi in pacchetti e li 
riconverte poi in messaggi al momento dell'arrivo a destinazione. 
L’Internet Protocol (IP), invece, provvede ad indirizzare i pacchetti 
verso la loro destinazione, senza comunque definire il loro percorso. 
La trasmissione dei dati, ossia il viaggio attraverso la Rete dei 
pacchetti, avviene sfruttando ogni singolo computer d'interscambio 
disponibile, evitando le eventuali interruzioni nella Rete. Ciò è 
possibile perché il sistema non si basa sull'esistenza di un unico 
centro, gerarchicamente superiore, destinato a distribuire le 
informazioni a computer strutturalmente subordinati. Di converso, 
all'interno di Internet ciascun computer può svolgere - e di fatto 
svolge - le funzioni di centro, senza differenze di status, consentendo 
in ogni situazione il passaggio dei pacchetti di informazioni verso la 
loro destinazione ultima. La ragione di questo modo peculiare di 
trasmissione dei dati è da ricercare nella situazione contingente in 
cui Internet ha avuto origine. 
Prima di passare, nel prossimo paragrafo, a descrivere la 
nascita della Rete delle reti, è necessario analizzare un ultimo 
  14
concetto, il modello client-server, che costituisce la base 
dell'architettura comunicativa di Internet. Un utente, servendosi di 
un apposito programma client per inoltrare le proprie richieste, può 
prelevare documenti o programmi da un qualsiasi computer della 
Rete attraverso un programma server, che provvede ad inviare 
quanto viene domandato. L'efficienza del modello è assicurata dal 
fatto che i programmi client e server interagiscono secondo protocolli 
d'interscambio comuni, che rendono indifferente il tipo o il sistema 
operativo dei computer che vengono usati. 
 
1.2 - La storia e lo sviluppo di Internet 
Il primo passo verso la nascita di Internet è stato la creazione, nel 
1957, dell'Advanced Research Progects Agency (ARPA), un'istituzione 
del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti destinata alla ricerca 
scientifica e tecnologica in campo militare. Uno dei problemi di cui 
l'ARPA venne ad occuparsi fu la fragilità del sistema centralizzato 
delle comunicazioni nel caso di un attacco nucleare sovietico. Infatti, 
la distruzione di uno dei pochi nodi nevralgici avrebbe interrotto 
irreparabilmente il flusso comunicativo tra i vari centri politici e 
militari statunitensi, con conseguente paralisi decisionale. La 
risposta, grazie anche alla collaborazione della RAND Corporation, è 
stata ARPANET, un network di computer. L'idea alla base del 
sistema, come abbiamo visto, è quella di fare in modo che le 
informazioni giungano a destinazione anche trovando un'interruzione 
sulla linea, dirottando semplicemente il segnale su percorsi 
alternativi.  
  15
 ARPANET venne creata nel 1969, costituita all'inizio da 
quattro nodi che permettevano la trasmissione di dati su linee 
dedicate ad alta velocità, nelle università della California a Los 
Angeles (UCLA), di Stanford, della California a Santa Barbara 
(UCSB) e dello Utah. Gli utenti erano essenzialmente scienziati, che 
si servivano della Rete per l'accesso remoto ai computer (ossia, per 
usare direttamente un computer pur essendone fisicamente separati), 
per trasferire dati e programmi, e soprattutto per scambiarsi 
messaggi personali col sistema della posta elettronica. "Writing and 
reading electronic mail took up most of the time which users spent on 
the network. People were using the network to collaborate on projects, 
to trade notes and just to chat and keep in  touch."13 
 La rete ARPANET conobbe presto un rapido processo di 
sviluppo, e già nel 1972 essa contava 37 nodi collegati, sia università 
che centri di ricerca governativi, mentre dal 1977 divenne possibile il 
collegamento ad ARPANET di altri networks14. Mano a mano che le 
connessioni alla Rete aumentavano, però, ARPANET cominciava a 
perdere la sua centralità15, fino ad essere rimpiazzata, nel 1989, da 
NFSNET, la rete creata nel 1986 dalla National Science Foundation, 
(un'agenzia governativa) e basata anch'essa sui principi che hanno 
portato alla nascita di Internet ed al suo sviluppo impetuoso. I dati 
                                               
13 E. M. Reid, "Cultural Formations in Text-Based Virtual Realities", documento 
elettronico. 
14 La federazione tra ARPANET ed altre reti è stata resa possibile dall'adozione 
del protocollo TCP/IP, che dal 1983 è divenuto la lingua ufficiale della Rete. 
15 Sempre nel 1983 la Rete venne divisa in sue sotto-sistemi, 1'ARPANET 
propriamente detta, che continuava ad essere destinata alla ricerca, e la rete 
Mll~NET, riservata ad usi militari.  
  16
sui suoi utilizzatori, oggi, sono comunque controversi e fluttuanti, ma 
stime piuttosto attendibili e recenti parlano di 12,9 milioni di servers 
e di 40-60 milioni d'utenti in 152 paesi del mondo16. 
Per spiegare questa propagazione travolgente non basta 
riferirsi all'illimitata plasticità strutturale della Rete, ma occorre 
tenere presenti anche altri fattori contingenti. Innanzitutto, il 
processo di diffusione di Internet ha avuto carattere autorinforzante, 
visto che con l'aumento degli utenti, e con la conseguente 
amplificazione della possibilità di interazione, la connessione ad 
Internet è divenuta prima desiderabile e poi tendenzialmente 
necessaria. In secondo luogo, occorre ricordare i progressi nel 
software di interfaccia, che hanno reso l'utilizzo della Rete un'attività 
molto semplice. Terzo, il costo della connessione è relativamente 
basso, almeno nei paesi occidentali, visto che ci si può collegare con 
un computer in qualsiasi parte del mondo al costo di una telefonata 
urbana17. Quarto, un numero sempre crescente di fornitori 
commerciali di servizi ha diffuso la possibilità di entrare in Internet 
anche al di fuori della sfera accademica o lavorativa. Infine, Internet 
è diventato una moda, un fenomeno di costume, un modello se 
possibile da imitare. 
Successivamente, in altre parti della tesi, cercherò di spiegare 
in cosa consiste la ricchezza di Internet, visto che senza basi solide la 
                                               
16 M. Elie, "Tnternet et développoment", Futuribles, 1996, p.44. L'autore francese 
si e servito delle analisi condotte da Network Wizards, aggiornate al luglio 1996 e 
presenti online all'URL <www.nw.com>. 
17 Il genere di connessione di solito usata è di tipo POP (Point Of Presence). Ogni 
fornitore d'accesso a Internet dispone di una serie di numeri telefonici, i POP per 
l'appunto, che consentono la connessione servendosi di linee urbane nelle 
rispettive zone geografiche. 
  17
Rete delle reti rischierebbe di rivelarsi un’effimera meteora. Come 
tenterò di dimostrare, queste basi esistono e sono destinate a dare 
continuità al fenomeno Internet. Senza andare troppo in profondità, 
in questo capitolo iniziale è sufficiente constatare come Internet 
abbia la capacità di diffondersi in maniera estremamente rapida, 
mettendone in risalto, come caratteristica saliente, le proprietà di 
integrazione. La Rete delle reti non è solo l'insieme delle parti che la 
compongono, ma è soprattutto la sublimazione di ciò che era in 
origine diviso nella percezione dell'irriducibile unità, dato che 
Internet consente di mettere in relazione mondi a loro nascosti e 
riesce a farli dialogare ed interagire. Ed Internet è comunicazione 
non solo di macchine tra di loro o con esseri umani, ma anche e 
soprattutto di uomini con uomini. Nel prossimo paragrafo cercherò 
proprio di analizzare le caratteristiche di Internet come mezzo di 
comunicazione. 
 
1.3 - Gli strumenti della computer-mediated communication 
Grazie all'uso delle nuove tecnologie informatiche sta emergendo una 
forma nuova di comunicazione, la cosiddetta computer-mediated 
communication, (CMC), contraddistinta dallo scambio di simboli ed 
informazioni tra persone attraverso la mediazione di un computer 
appartenente ad un network. La CMC è un fenomeno piuttosto 
complesso, e la varietà delle sue caratteristiche dipende dalla 
pluralità di strumenti informatici usati in rete a fini comunicativi.  
 Il primo fondamentale strumento di cui occorre parlare è la 
posta elettronica, che è la più diffusa e popolare tra le forme di