Ipotesi di progetto
Settore di intervento Normativa Utenza Definizioni
In base alla definizione normativa, per barriera
architettonica si deve intendere ogni elemento che può
costituire un limite, un impedimento ad una piena e
sicura fruibilità degli spazi e degli ambienti per ogni
categoria di soggetti, non solamente per i
“diversamente abili ” su sedia a ruote.
Tali limiti possono assumere differenti aspetti e gradi
d’impedimento legati alle caratteristiche specifiche
dell’utenza e caratteristiche dell’ambiente
architettonico:
- impossibilità di fruizione, vale a dire barriera intesa
come ostacolo che impedisce il compimento di
un’azione;
- disagio nella fruizione, vale a dire barriera intesa
come elemento che determina una condizione di
sfavorevole al compimento di un’azione;
- pericolo nella fruizione, vale a dire barriera intesa
come elemento che determina un rischio alla sicurezza
della persona nel compimento di un’azione.
MANUALE PER LA PROGETTAZIONE DELL’ACCESIBILITA`
Indice
“Barriere
architettoniche”
Per barriere architettoniche
s’intendono:
a) gli ostacoli fisici che sono fonte
di disagio per la mobilità di
chiunque ed in particolare di
coloro che, per qualsiasi causa,
hanno una capacità motoria ridotta
o impedita in forma permanente o
temporanea;
b) gli ostacoli che limitano o
impediscono a chiunque la
comoda e sicura utilizzazione di
spazi, attrezzature o componenti;
c) la mancanza d’accorgimenti e
segnalazioni che permettono
l’orientamento e la riconoscibilità
dei luoghi e delle fonti di pericolo
per chiunque e in particolare per i
non vedenti, per gli ipovedenti e
per i sordi.
DPR 24 LUGLIO 1996, N. 503 ART. 2
Voce inglese che indicava un gioco, nel quale la posta era tenuta
con la mano (hand) in (in) un berretto (cap).Vantaggio o svantaggio
assegnato in tale competizione.
Incapacità di provvedere da sé, interamente o parzialmente, alle
normali necessità della vita individuale e sociale derivante da un
deficit.
Gli “handicappati” sono coloro che, avendo un deficit, potrebbero
vivere delle difficoltà derivate non solo dal deficit ma anche
dall’incontro con l’ambiente fisico e sociale in cui si trovano.
In questi ultimi anni il termine è stato sostituito dalla dizione
«portatore di handicap», forse con l’intento di non identificare un
individuo con il deficit o l’handicap che lo accompagna; caso mai si
potrebbe dire «portatore di deficit», perché questa è una
caratteristica che un individuo può portare.
Da questo deficit, cioè da questa mancanza può nascere
l’handicap vale a dire la somma del deficit e delle sue
conseguenze, dovute alle risposte dell’ambiente ed alla psicologia
dell’individuo. Un handicappato non è mai tale e quale in qualsiasi
situazione si trovi, perché questa è la condizione del deficit. In
questi ultimi tempi, invece, per definire un disabile, si adotta una
nuova terminologia cioè “diversamente abili”.
Definizioni
Portatore di handicap Deficit
Handicap =hand (mano)+cap(cappello)
Portatore di deficit
Diversamente abili
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Ipotesi di progetto
Raggiungibilità
Per raggiungibilità si intende la
possibilità anche da parte di
persona con ridotta o impedita
capacità motoria o sensoriale di
raggiungere l’edificio e le sue
unità immobiliari o ambientali in
condizioni di adeguata sicurezza e
autonomia.
Accessibilità
Per accessibilità si intende
la possibilità anche da parte
di persona con ridotta o
impedita capacità motoria o
sensoriale di raggiungere
l’edificio e le sue unità
immobiliari o ambientali, di
entrarvi agevolmente e di
fruire gli spazi e attrezzature
in condizioni di adeguata
sicurezza e autonomia.
Fruibilità
Per fruibilità si intende la possibilità anche da
parte di persona con ridotta o impedita capacità
motoria o sensoriale di usare gli elementi (arredi,
ecc.),componenti la struttura traendone utilità e
giovamento.
Visitabilità condizionata
Negli edifici, unità immobiliari o ambientali aperti
al pubblico esistenti, che non vengono
sottoposti a ristrutturazione e che non siano in
tutto in parte rispondenti ai criteri per
l’accessibilità, ma nei quali esista la possibilità di
fruizione mediante personale di aiuto anche per
le persone a ridotta o impedita capacità motoria,
deve essere posto in prossimità dell’ingresso un
apposito pulsante di chiamata al quale deve
essere affiancato il simbolo internazionale di
accessibilità.
Visitabilità
Per visitabilità si intende la possibilità, anche da parte di persone con ridotta o
impedita capacità motoria o sensoriale, di accedere agli spazi di relazione e ad
almeno un servizi igienico per ogni unità immobiliare.
MANUALE PER LA PROGETTAZIONE DELL’ACCESSIBILITA`
Definizioni
Adattabilità
Per adattabilità
si intende la
possibilità di
modificare nel
tempo lo
spazio
costruito a
costi limitati,
allo scopo di
renderlo
completamente
ed
agevolmente
fruibile anche
da parte di
persone con
ridotta o
impedita
capacità
motoria o
sensoriale.
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Ipotesi di progetto
Chi è l’utenza
emiplegia: reca diversi gradi di paralisi su un solo lato del corpo comportando difficoltà nel camminare, in quanto
instabile, pertanto l’emiplegico deve usare dei sostegni e, se procede su sedia a rotelle ha, quasi sempre bisogno di
un accompagnatore; per i suoi spostamenti è utile l’uso di una carrozzina elettrica.
amputazione: causata da un trauma, oppure da qualche malattia. Percorrendo strade in pendenza, l’amputato, con
l’uso della carrozzina e facilitato dalla non presenza di barriere architettoniche, può raggiungere un buon livello di
autonomia.
paralisi cerebrale: ereditaria oppure congenita. Chi è colpito da tale male, anche se normalmente conserva la forma
muscolare manca di coordinamento nei movimenti; tuttavia può verificarsi che una buona riabilitazione permetta una
certa autonomia su sedia a rotelle.
spina bifida: paralisi completa o parziale degli arti inferiori, comporta incapacità di deambulazione; in assenza di
barriere architettoniche, l’uso della sedia a rotelle permette al portatore dell’handicap una discreta autonomia.
distrofia muscolare: perdita graduale delle funzioni muscolari e, di conseguenza, la possibilità di deambulazione; è
indispensabile, quindi, che il distrofico usi la sedia a rotelle la quale, in assenza di barriere architettoniche, garantisce
una discreta autonomia.
sclerosi, sclerosi multipla: comporta negli individui a rischio (bambini e adulti) la paralisi e turbe dell’equilibrio e della
vista. Con l’eliminazione delle barriere architettoniche, coloro che sono affetti da tale male debbono, spesso in
maniera categorica usare la carrozzina che permette loro un discreto livello di autonomia.
poliomielite: paralisi agli arti rendendo instabile il soggetto colpito, specie su percorsi a forte pendenza o in presenza
di gradini. Si può ovviare a tali inconvenienti mediante l’uso della sedia a rotelle che, in assenza di barriere
architettoniche, permette un discreto livello di autonomia.
paraplegia: paralisi agli arti inferiori. Bisogna tener conto di una famiglia di tipi di menomazione e, i rispondenti livelli
di autonomia, corrispondono ad una serie di situazioni differenziate. E’ evidente che trovare la soluzione al problema
di tanti deficit, significa definire minimi dimensionali ammissibili in edifici esistenti.
La popolazione interessata
Sono tre milioni gli italiani praticamente "reclusi" a causa delle barriere architettoniche. Circa il
20% delle popolazione della Unione Europea, secondo una ricerca realizzata dalla stessa Unione,
è interessata in modo più o meno diretto dalla limitazione derivante dalla presenza di barriere. In
questa analisi si fa riferimento oltre che alle persone con deficit fisici permanenti, anche ad
anziani con difficoltà deambulatoria, persone obese e, perfino, genitori con i passeggini.
•confinamento individuale (costrizione a letto, su una sedia a rotelle o in casa).
• disabilità nelle funzioni (difficoltà nel vestirsi, lavarsi, fare il bagno, mangiare).
• disabilità nel movimento (difficoltà nel camminare, salire le scale, chinarsi, coricarsi, sedersi).
• disabilità sensoriali (difficoltà a sentire, vedere, parlare).
Definizioni Normativa Settore di intervento
Fra “diversamente abile” e
“barriere architettoniche”
sussiste un rapporto di
causa-effetto: non si
parlerebbe di barriere se
non esistesse l deficit e se
di questo deficit non ne
esistessero i portatori.
Il “diversamente abile” è la
persona avente capacità
fisiche ridotte; l’anziano, il
bambino, il cardiopatico, la
donna in avanzato stato di
gravidanza e coloro che,
per l’importanza della loro
menomazione,
rappresentano le figure più
emblematiche del
problema: si tratta dei
motulesi. Bisogna, però,
mettere in chiaro che una
evidente menomazione
non porta a discriminazioni
perché, quando vengono
definiti spazi sicuri e liberi
movimenti del motuleso,
automaticamente tutti gli
altri livelli di menomazione
e, volendo generalizzare,
tutti i cittadini ne
trarrebbero sicuri benefici.
“STUDI DI RICERCA E
SPERIMENTAZIONE PER
L’ELIMINAZIONE DELLE
BARRIERE
ARCHITETTONICHE” REGIONE
LAZIO - ASSESSORATO
LAVORI PUBBLICI, VOL. IV
I.G.E.R.( ISTITUTO
GEOGRAFICO EDITORIALE
ROMANO)
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