INTRODUZIONE
2
schemi “ibridi”, i quali presentano una forte componente finanziaria a 
discapito di quella assicurativa. 
L’elemento essenziale è stato il trasferimento di parte del rischio 
dall’assicuratore all’assicurato, specie nei prodotti a contenuto 
sostanzialmente finanziario. 
Lo scopo del presente lavoro è quello di analizzare i principali 
prodotti assicurativi vita, dopo averne succintamente decritto le 
caratteristiche tecniche generali. 
Nel primo capitolo, dopo aver tracciato un breve excursus storico, 
si analizzano le caratteristiche tecniche dei contratti vita, evidenziando 
in particolare gli strumenti a presidio della stabilità dei soggetti offerenti 
in un’ottica di tutela degli assicurati. 
Nel secondo capitolo si analizzano succintamente le caratteristiche 
e le tipologie dei contratti vita tradizionali, cercando di mettere in 
evidenza la loro natura assicurativa, volta a tutelare gli assicurati dal 
rischio di eventi attinenti la vita umana. L’analisi si sofferma, sia sulle 
polizze caso vita nelle sue varie articolazioni, che su quelle caso morte e 
miste.
INTRODUZIONE
3
Un breve cenno è stato dedicato al problema su come preservare 
l’assicurato dal rischio di svalutazione monetaria, particolarmente forte 
in questi contratti, data la loro durata generalmente medio – lunga. 
Nel capitolo successivo, si dà ampio spazio alle polizze ad elevato 
contenuto finanziario, sostanzialmente le polizze c. d. “Linked”,
sottolineando alcuni aspetti tecnici e soprattutto il rischio di natura 
prettamente finanziaria. Successivamente si è prospettato un confronto 
con prodotti finanziari similari, cercando di sottolinearne le peculiarità e 
i vantaggi delle polizze vita di questo tipo. 
Infine, nell’ultimo capitolo della presente trattazione, si esaminano 
alcuni aspetti legali, peculiari alle polizze vita, la cui disciplina deroga 
rispetto a quella prevista per i contratti in generale. 
Ampio spazio viene dedicato altresì alle problematiche di carattere 
fiscale, che vertono sui contratti vita facendo riferimento alle singole 
tipologie di polizze. 
Capitolo 1  
PROFILI TECNICI ED EVOLUTIVI
DELL’ASSICURAZIONE
1.1  Origini del concetto di assicurazione 
Fin dall’antichità gli uomini hanno avuto insiti in loro stessi il 
bisogno di sicurezza. Quest’ultimo può essere visto da diverse 
angolazioni, ma qual che sia l’esigenza dal quale scaturisce, esso 
confluisce in unico concetto che non può essere altro che la ricerca del 
mezzo o dei mezzi per appagarlo. 
Mentre all’età della pietra il bisogno da appagare  poteva 
rintracciarsi nella ricerca di un rifugio, del cibo, delle pelli o del fuoco 
per difendersi dalle “ire” degli agenti atmosferici, oggi la soddisfazione 
dei bisogni può derivare dalle esigenze più disparate. Cosa comune alla 
soddisfazione dei bisogni umani, sia nell’antichità che nell’età moderna, 
è la volontà di trovare un mezzo per premunirsi dagli eventi. Mentre gli 
uomini dell’età della pietra ovviavano accantonando scorte di cibo, 
PROFILI TECNICI ED EVOLUTIVI DELL’ASSICURAZIONE 
5
legna, etc., oggi l’unico sistema per far fronte ai bisogni eventuali e 
futuri è il “risparmio”
1
.
Dal punto di vista economico, però, il risparmio di un individuo, 
non sempre è sufficiente per poter ovviare ai bisogni futuri. Da qui 
l’esigenza di riunirsi in gruppi collettivi per far fronte a certi eventi 
comuni che da soli non si possono fronteggiare. Nasce, dunque, il 
concetto di assicurazione
2
, che può definirsi, da un punto di vista 
economico “quell’azione economica che ha per scopo di mettere a disposizione di 
una persona una ricchezza nel caso si verifichi un evento che provoca il bisogno della 
ricchezza stessa”
3
.
Da un punto di vista giuridico, l’assicurazione viene definita, così 
come recita testualmente il nostro cod. civ. …è il contratto col quale 
l’assicuratore, verso pagamento di un premio si obbliga a rilevare l’assicurato, entro i 
                                       
1
 Cfr. S. Catanese, “Le gestioni delle imprese di assicurazione”, Grafiche Scuderi, Messina, 1995 p. 27. 
2
 Come definita dal Petrilli “col termine di assicurazione si definisce un’operazione finanziaria attraverso 
la quale un gruppo abbastanza numeroso di individui, soggetti più o meno egualmente al possibile 
verificarsi di un rischio determinato, paga un contributo per accumulare mezzi a vantaggio di quegli 
individui del gruppo che saranno colpiti dal rischio”, G. Petrilli “Lineamenti di economia dell’assicurazione”,
Editrice Elia, Roma, 1976. 
3
 V. Gobbi, “Trattato di economia”, Milano1923. 
PROFILI TECNICI ED EVOLUTIVI DELL’ASSICURAZIONE 
6
limiti convenuti, del danno ad esso prodotto da un sinistro, ovvero a pagare un 
capitale o una rendita al verificarsi di un evento attinente la vita umana!!
4
.
1.2  Cenni storici sull’assicurazione 
Una volta visto da dove può scaturire il concetto di assicurazione, 
adesso, è alquanto utile vedere i profili storici che hanno portato alla 
sua nascita
5
.
L’assicurazione affonda le sue radici in tempi antichi, come già 
visto; ad esempio nell’antico Egitto molti pastori sentivano l’esigenza di 
tutelarsi, in forma collettiva, contro eventi sinistri che si fossero potuti 
abbattere sulle loro greggi, sui loro raccolti o sul loro bestiame. 
L’esigenza massima di quei tempi, era quindi quella di tutelarsi 
contro possibili sinistri che potevano colpire i “frutti” della loro attività 
lavorativa o i mezzi volti al raggiungimento degli stessi. 
                                       
4
 Cfr. art. 1882 del cod. civ. del 1942. 
5
 Per un approfondito percorso storico sulle assicurazioni si rinvia a G. Ottaviani, “L’impresa di 
assicurazione”, Dott. A. Giuffrè, Milano, 1981. 
PROFILI TECNICI ED EVOLUTIVI DELL’ASSICURAZIONE 
7
Già nell’antica Roma, oltre alla copertura sui rischi inerenti alle 
cose, nacque l’esigenza di coprirsi dagli eventi funesti attinenti la vita 
umana. Da qui la nascita dei cosiddetti “Collegia Funeraria”
6
,  che 
avevano lo scopo principale di assicurare una provvista finanziaria  ai 
familiari per la sepoltura del defunto, ma anche uno scopo accessorio e 
cioè quello di assicurare alla vedova e agli orfani una certa somma per 
andare avanti, almeno per un certo tempo. 
Già da quest’ultimo esempio si inizia ad intravedere una sorta di 
ripartizione solidaristica del danno subito da un membro di una 
collettività, concetto questo su cui si basa l’impresa assicurativa 
moderna.
A parte questo, e altri pochi esempi, però l’esigenza primaria era 
quella di assicurarsi contro i danni alle cose più che da eventi sinistri 
che potessero colpire la vita degli uomini. 
Ecco perché in epoche più recenti sorsero forme mutualistiche in 
funzione di rischi come gli incendi, gli infortuni, i naufragi, etc. 
                                       
6
 Cfr. G. Ottaviani, op. cit., pp. 11 e ss. 
PROFILI TECNICI ED EVOLUTIVI DELL’ASSICURAZIONE 
8
Tra le forme assicurative, certamente, è da annoverarsi quella  
marittima, infatti, dato che i traffici commerciali si svolgevano in 
maniera prevalente via mare con imbarcazioni in legno in continua balia 
degli agenti atmosferici e a forme di pirateria di ogni sorta, questo era 
uno dei bisogni prevalenti dell’epoca
7
.
Caratteristica comune a queste forme primordiali di assicurazione 
è certamente la forma mutualistica della gestione del rischio. Per 
arrivare a vere e proprie forme di trasferimento del rischio si deve 
attendere la caduta dell’ Impero Romano d’Occidente. 
A grandi linee, possiamo dire che le assicurazioni si sono 
sviluppate in tre grandi rami: 
a. le assicurazioni marittime
8
, nate ai tempi delle Repubbliche 
Marinare per prevenirsi sui rischi che potevano incombere sulle 
imbarcazioni. Le prime polizze assicurative al riguardo si 
rintracciano a Venezia nel 1225, a Genova nel 1369, e a Pisa  nel 
                                       
7
 Cfr. S. Catanese, “ Rilevanza economica e sociale delle assicurazioni”, in Annali della Facoltà di Economia e 
Commercio dell’ Università di Messina, n. 1, 1981. 
8
 Le prime forme di polizze marittime di una certa rilevanza furono stipulate in Inghilterra dai Lloyds 
che agli inizi non era una società ma un’associazione di persone. 
PROFILI TECNICI ED EVOLUTIVI DELL’ASSICURAZIONE 
9
1398, a Firenze nel 1523, e di li a poco si svilupparono nei 
maggiori paesi europei  come Inghilterra e Spagna
9
;
b. il ramo incendi in cui la copertura del relativo rischio sorse 
come forma assistenziale e mutualistica  e non già con un 
carattere speculativo
10
;
c. l’assicurazione sulla vita, che è quella che più ci interessa ai 
fini del presente studio, ha origini lontane rintracciabili certamente nella 
teoria dei giochi d’azzardo. 
 Bisogna risalire al 1583 a Londra per trovare le prime tracce di un 
contratto di assicurazione vita di una certa rilevanza; qui un certo 
Gibbons stipulò un contratto per un rischio di morte entro un anno. 
Successivamente  vennero stipulati contratti sulla nascita dei bambini, 
in base ai quali ogni assicurato versava un contributo per ogni 
battesimo avvenuto nell’ambito di un gruppo di assicurati, ricevendo 
una quota in caso di nascita di propri figli. 
                                       
9
 Cfr. G. Ottaviani, op. cit., pp. 12 e ss.
10
 In Inghilterra nel 1864 si costituì la prima compagnia privata in questo ramo che prese il nome di “
Friendly Society Fire Office”.
PROFILI TECNICI ED EVOLUTIVI DELL’ASSICURAZIONE 
10
In quel periodo vennero stipulati contratti che scommettevano sui 
rischi più disparati, come la longevità di un sovrano o sulla gravidanze 
delle donne
11
.
Nel 1653 in Francia si ebbe il primo schema di assicurazione di 
una certa rilevanza. il Cardinale Mazzarino, allo scopo di risanare le 
finanze francesi, ordinò a Lorenzo Tonti, banchiere e medico 
napoletano, di introdurre una forma di assicurazione sulla vita, che poi 
presero il nome di Tontine, le quali altro non erano che società di 
mutuo soccorso che scommettevano sulla vita degli assicurati
12
 . 
Il sistema, parecchio ingegnoso, consisteva nel versare in una cassa 
comune delle quote da parte dei componenti di un gruppo che 
successivamente venivano trasferiti sotto forma di rendita annua ai 
diversi componenti rimasti in vita alla fine di ogni annualità. Una volta 
deceduto l’ultimo membro, il quale avrebbe goduto nell’ultimo periodo 
di una rendita altissima, quello che residuava andava a rimpinguare le 
casse dello Stato. 
                                       
11
 In argomento vedasi specificatamente G. Fanelli, “Assicurazioni sulla vita”, in N.ss., Digesto Italiana, 
II, pp. 1378 e ss. E Torriani, “Le Tontine”, in Assicurazioni, Vol. I, pp. 73-89. 
12
 Per un esame storico più approfondito si rinvia a G. Ottaviani, op. cit., pp. 27 e ss. 
PROFILI TECNICI ED EVOLUTIVI DELL’ASSICURAZIONE 
11
Come è ovvio, un tale tipo di sistema non poteva che configurarsi 
come una scommessa vera e propria, simile a quella di un gioco 
d’azzardo, non potendosi basare su statistiche e non essendo ancora 
stato scoperto il calcolo delle probabilità
13
.
L’evoluzione dell’assicurazione sulla vita si ebbe a partire dal 
XVIII sec., quando fu possibile un’applicazione scientifica in questo 
campo della “legge dei grandi numeri” 
14
 e delle tavole di mortalità di 
Halley. Infatti la conoscenza di quest’ultima fu un elemento essenziale 
per l’assicuratore  al fine di determinare l’ammontare dei premi dovuti 
dagli assicurati. 
La prima compagnia che applicò le tavole di Halley fu la 
“Equitable” a Londra nel 1762; in Italia solo nel 1895 sorge la 
“Compagnia Milano”, alla quale  seguirono la “Reale Mutua di 
Assicurazione” di Torino e altre. 
                                       
13
 Nel ‘700 Pascal e Fermat avevano pubblicato i primi Trattati generali sul calcolo delle probabilità, 
studiando alcuni casi particolari. Solo nel 1713 vi fu la pubblicazione del Trattato della “ Teoria delle 
Probabilità” di Giacomo Bernoulli, ove venne formulato per la prima volta il concetto di speranza 
matematica del guadagno. 
14
 La legge dei grandi numeri dice che all’aumentare del numero dei casi possibili il numero delle 
probabilità del verificarsi dell’evento diminuisce. 
PROFILI TECNICI ED EVOLUTIVI DELL’ASSICURAZIONE 
12
Una volta trovate le giuste basi tecniche
15
, quindi, nella seconda 
metà del XVIII sec., vi fu un’ascesa prodigiosa dell’assicurazione vita 
che ne fa oggi una delle più importanti manifestazioni di 
organizzazione economica e sociale nel mondo. 
Oggi, si sono sviluppate assicurazioni che operano nei rami più 
svariati, non c’è più rischio che non sia assicurabile. 
Lo Stato data l’importanza economica e sociale del settore, tende 
sempre più ad inasprire i controlli e la vigilanza sulle compagnie  e a 
varare una normativa più incisiva volta alla tutela del contraente più 
debole
16
.
                                       
15
 Le Tontine, che si basavano su ben altri principi furono vietate nel 1912 proprio perché “ il processo 
di perfezionamento e di sviluppo dello strumento assicurativo può consolidarsi solo sul terreno degli 
impieghi meritevoli di tutela giuridica…. Lo spirito di lotteria sulla morte altrui porta alla condanna delle c. 
d. rendite vitalizie tontiniane, che ne erano pericolosamente impregnate, consentendosi così alle più genuine 
forme di assicurazione sulla vita di fiorire su un terreno risanato”, La Torre, “Diritto delle assicurazioni”,
Esperienza scientifica, nel Vol. Collana, “Cinquantanni di esperienza giuridica in Italia”, Milano, Giuffrè, 1982, 
pp. 313 e ss. 
16
 Vedasi ampiamente la disamina più avanti svolta nel presente studio.