5
Le strutture ricettive aumentarono in modo considerevole
soprattutto a partire dalla metà degli anni Venti, anni in cui le
presenze a Rimini erano in costante crescita.
La nascita di numerosi alberghi avvenuta a Rimini tra il 1929
ed il 1939 rappresenta l’argomento principale del quinto ed ultimo
capitolo della tesi.
In esso viene analizzato un database da me costruito, sulla
base di dati raccolti presso l’archivio comunale di Rimini e la Camera
di Commercio di Forlì, che comprende i nominativi dei 131
proprietari residenti a Rimini che decisero di avviare una struttura
ricettiva nella località romagnola tra il 1929 ed il 1939. L’analisi dei
dati ha l’obbiettivo di chiarire alcune caratteristiche personali e
famigliari di coloro che si inserirono nel mercato turistico negli anni
prima ricordati.
Vengono studiati, ad esempio, fattori come il sesso dei titolari,
la loro età al momento dell’apertura dell’esercizio, la loro professione
nei 5 anni precedenti all’apertura, la professione dei rispettivi coniugi
o, nel caso di titolari single, quella dei genitori e la loro provenienza.
Uno studio di questo tipo permette di comprendere i principali
elementi relativi al processo di sviluppo ricettivo realizzatosi a Rimini
tra il 1929 ed il 1939, in modo tale da individuare le eventuali
somiglianze o differenze rispetto agli anni precedenti.
6
CAPITOLO PRIMO
STORIA DEL TURISMO MODERNO FINO
ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE
7
1.1 CHE COS’E’ IL TURISMO MODERNO E DOVE
NASCE
Prima di dare una definizione all’espressione “turismo
moderno” (strettamente connessa a quella di “città del loisir”) è
interessante evidenziare quali sono state le tappe fondamentali che
hanno portato alla sua nascita e quindi alla comparsa delle città-
vacanze.
Prima dell’affermarsi del turismo moderno, vi furono diverse
forme di turismo che possiamo raggruppare in tre grandi periodi
storici:
1. il periodo romano: nascita dei primi stabilimenti termali e prime
forme di villeggiatura;
2. il Medioevo (1200-1400): fase d’inizio dei pellegrinaggi;
3. il Rinascimento: periodo di affermazione del Grand Tour.
Gli stabilimenti termali (sia pubblici che privati) esistevano
già prima di Cristo; nel periodo romano aumentarono le loro
dimensioni e sia affermarono sempre più come luoghi ricreativi e di
ritrovo, non esisteva l’aspetto terapeutico.
Con il Medioevo le terme acquisirono valore terapeutico e
prese sempre più piede la moda dei Pellegrinaggi (1200-1400),
percorsi di purificazione attraverso i quali si voleva perseguire
l’obbiettivo dell’ottenimento di indulgenze. Le mete più importanti
erano Roma, Gerusalemme e Santiago di Compostela e dal 1300
questa forma di turismo venne rafforzata dalla presenza dei Giubilei
1
.
Durante il Rinascimento, si affermò una nuova forma di
turismo volta alla ricerca di cultura: il Grand Tour. I primi granturisti
furono nobili-aristocratici inglesi, che a partire dal 1500, decisero di
1
Organizzati ogni 25 anni, a partire dal 1300, anno in cui Bonifacio VIII organizzò
il primo Giubileo.
8
intraprendere lunghi viaggi verso l’Europa continentale
2
. Coloro che
partirono per The Grand Tour sono, per molto tempo, soprattutto
giovani rampolli accompagnati da un tutore o da un precettore ed in
alcuni casi anche la servitù è parte integrante del viaggio.
3
Nel 1700 l’obbiettivo dei granturisti non fu più la formazione
culturale, ma la scoperta del paesaggio,la durata del viaggio si ridusse
a qualche mese, gli attori non furono più giovani ragazzi ma persone
di età adulta e l’Italia divenne una delle mete preferite
4
.
Durante il 1800 il Grand Tour fu sostituito da altre forme di
turismo e possiamo allora considerare il turismo moderno come erede
dei pellegrinaggi e del Grand Tour stesso.
Il passaggio da queste forme di turismo ai “viaggi moderni” fu
caratterizzato da alcuni cambiamenti fondamentali:
1. nacquero strutture specializzate destinate all’accoglienza dei
turisti, al contrario di quello che accadde in passato quando i turisti
erano coloro che avevano case di proprietà al mare, in montagna o
coloro i quali cercavano alloggio presso conoscenti
5
;
2. cambiò la specializzazione dei luoghi: sorsero le città di
villeggiatura (città del loisir) la cui attività prevalente fu quella
turistica;
3. il sistema turistico si distaccò dall’insieme generico dei servizi per
acquisire una propria fisionomia;
4. nacquero i luoghi dell’ozio: strutture che richiedevano
investimenti mirati e avevano l’obbiettivo di far divertire i turisti.
Considerando tutti questi cambiamenti, è possibile capire
come il turismo moderno rappresenti una netta separazione con le
forme passate del turismo: i viaggi moderni possono essere
2
Il viaggio, della durata media di tre-quattro anni, partiva dalla Gran Bretagna,
attraversava la Francia, l’Italia e risaliva verso la Germania.
3
Marc Boyer, Dal Grand tour ai viaggi organizzati, Trieste, 1997, pag 28.
4
In particolare le città di Firenze, Roma, Genova, Torino e Napoli.
5
Si passa dall’autoconsumo allo scambio di servizi sul mercato.
9
considerati come momenti in cui i turisti decidono di prendersi dei
giorni di riposo da trascorrere in quelle città-vacanze in cui “le attività
economiche dominanti erano fornire alloggio, svago, beni e servizi a
clienti sia temporanei sia residenti”
6
.
Con il turismo moderno, divengono famose città non per le
loro caratteristiche culturali, ma per le loro capacità di offrire
soggiorni piacevoli a quelle persone che decidevano di staccarsi un
po’ dal loro lavoro per vivere un periodo nell’ozio e nel divertimento;
ovviamente in origine la possibilità di effettuare un “viaggio
moderno” riguardava solamente le persone più ricche.
Il primo esempio di turismo moderno fu quello termale, che
nacque in Gran Bretagna verso la fine del Seicento e conobbe il suo
momento migliore tra la metà del Settecento e l’inizio dell’Ottocento,
periodo in cui la villeggiatura nei centri termali più importanti,
rappresentava il riconoscimento dello status sociale raggiunto
7
.
Perché il turismo moderno nacque in Gran Bretagna? Due
possono essere le spiegazioni:
1. una si basa sul precoce sviluppo industriale ed economico del
paese. Tale sviluppo fu generato da due trasformazioni principali:
l’urbanizzazione dei luoghi del tempo libero e la formazione di un
ceto borghese, numeroso e ricco in grado di sostenere un livello di
domanda turistica che rendesse conveniente l’investimento in tale
settore. La presenza dell’aristocrazia continuò a dare prestigio alla
società inglese, ma fu l’emergere del ceto borghese a creare un
mercato turistico sufficientemente ampio e a garantire la prosperità
del turismo moderno.
6
J.K. Walton, Le città di villeggiatura in Inghilterra e Galles, dal tardo Seicento
agli anni settanta di questo secolo, in “Storia urbana”, 67/68 (1994).
7
Patrizia Battilani, Vacanze di pochi, Vacanze di tutti. L’evoluzione del turismo
europeo, Bologna, 2001, pag 93.
10
2. L’altra riguarda le trasformazioni di tipo culturale e sociale. Ad
esempio, oltre all’interesse per la vita di società e il sentimento
nazional-religioso, fu il fatto che la villeggiatura dovesse trovare una
giustificazione morale (data dalla scienza medica) che spiega
l’afflusso di persone inglesi verso città termali e poi successivamente
balneari
8
.
8
Ibidem, pag 103-108.
11
1.2 LE CITTA’ TERMALI INGLESI: BATH E LA
SUA STORIA
Il turismo termale fu il primo esempio di turismo moderno che
nacque in Gran Bretagna verso la fine del Seicento; lo stabilimento
termale non rappresentava una novità visto che la sua frequentazione
era già diffusa tra gli antichi romani, che assunsero un ruolo
fondamentale nella sua diffusione in tutto l’impero e quindi anche in
Gran Bretagna ed in Europa continentale.
La componente terapeutica delle terme è importante, tuttavia
non indispensabile in quanto la ragione principale per cui le persone
si recano in queste località è il divertimento. Per questo motivo
attorno alle città termali sorgono una serie di attività collaterali volte
all’attrazione dei turisti: si costruiscono negozi, sale da thè, luoghi di
ricreazione,… . Lo scrittore Orvar Lofgren, quando parla della città
termale svedese di Medevi, ci dice che “Ovviamente le fonti termali
non rappresentavano l’unica attrattiva del luogo. … . Qui (a Medevi)
prese forma l’utopia alternativa di una vita più semplice: una nuova
cultura delle vacanze
9
”. Ciò che lo scrittore dice riguardo a Medevi,
vale anche per le città termali inglesi, dove, come evidenziato in
precedenza, ci si recava più per la ricerca dell’ozio che per scopi
medici.
Negli ultimi decenni del Cinquecento, dopo che il divieto
dell’utilizzo delle acque termali fu eliminato dai poteri della corona,
cominciarono a svilupparsi centri termali inglesi come Buxton, Bath,
Bristol, Hotwell, Tunbridge Wells e Harrogate; nel corso del XVII
secolo si verificò un notevole aumento delle stazioni termali, tanto
che tra il 1640 ed il 1699 si passa da 13 a 60 città d’acqua.
10
9
Citazione riportata da O. Lofrgen, Storia delle vacanze, , Trad. it. Milano, Silvia
Artoni, 2001, pag 115.
10
P.Battilani, op. cit., pag 94.
12
La maggior parte di queste città, aveva una collocazione assai
congeniale e presentava il vantaggio di consentire l’alloggio in hotel e
pensioni davvero efficienti, nonché di poter essere meta di viaggi
culturali; venivano offerte molte delle raffinatezze degli svaghi tipici
della classe aristocratica: concerti, balli, giochi d’azzardo, spettacoli e
convegni. Durante tutto il XIX secolo, si continuarono ad investire
capitali nello sviluppo delle stazioni termali: nel 1877 a Tunbridge
Wells venne costruita una sala per la cura delle acque e nel 1880 la
Bath Corporation stanziò più di 25.000 sterline per opere di miglioria,
al fine di ribadire l’opinione secondo cui la città possedeva il migliore
stabilimento idro-terapico del mondo; nel 1871 ad Harrogate,
l’azienda municipale costruì i Victorian Baths, a cui si aggiunsero nel
1897 i Royal Baths (dotati di un Giardino d’Inverno oltre che di
moderne attrezzature mediche) e nel 1903 sempre l’azienda
municipale investì quasi 70.000 sterline per la costruzione di un
kursaal
11
.
In Inghilterra la città termale più importante fu sicuramente
Bath, la cui storia come centro di villeggiatura iniziò negli ultimi
decenni del XVII secolo, quando il dottor William Turner evidenziò
le proprietà terapeutiche delle sue acque e il conte di Pembroke spinse
la regina e numerosi esponenti della nobiltà inglese a recarsi in questa
nuova città “terapeutica”. In questo periodo, infatti, l’elemento
medico-curativo restò predominante; Bath era una città priva delle
fondamentali strutture igienico-sanitarie, di servizi ricreativi e
soprattutto scarseggiavano le strutture ricettive
12
.
L’organizzazione della città cominciò a cambiare all’inizio del
1600 quando divennero più ingenti sia gli investimenti privati sia gli
interventi della pubblica amministrazione; Bath divenne così ricca di
11
R.Porter, Gli inglesi e il tempo libero, in Corbin (a cura di), L’invenzione del
tempo libero, Roma-Bari, 1996, pag 33 40.
12
Nonostante le 11 locande presenti alla fine del XVI secolo, trovare delle camere
libere in alta stagione era molto difficile.
13
attrazioni e divertimenti (come ad esempio gli spettacoli dei musicisti
reali) da attrarre sempre più la nobiltà inglese
13
.
Il suo sviluppo continuò per tutto il XVII secolo: il numero di
locande e pensioni continuò a crescere fino ad offrire 300 posti letto
alla fine del 600
14
, si formarono i primi stabilimenti attorno alle fonti
, sale da tè e di lettura, il tutto per rendere il soggiorno dei turisti (per
di più nobili inglesi) confortevole e adatto alla classe sociale di loro
appartenenza. A divenire importante fu l’aspetto dell’ozio e del
divertimento a scapito di quello curativo.
Nel 1700 Bath visse un periodo di grande sviluppo
15
dovuto a
due elementi fondamentali: il miglioramento della rete viaria, che
determinò un netto cambiamento nel rapporto tra distanza e tempo e
l’aumento degli investimenti che resero Bath una vera e propria città-
vacanza
16
.
Quali furono le trasformazioni che portarono la cittadina Bath
a divenire una città del loisir?
Sicuramente un ruolo fondamentale fu giocato:
1. dalla costruzione dello stabilimento termale in modo tale da
migliorare il soggiorno dei villeggianti;
2. dalla nascita di strutture di svago; forte attrattiva veniva esercitata
sui turisti da spettacoli teatrali e serate danzanti;
3. dalla realizzazione di strutture ricettive in grado di poter
soddisfare la domanda in continua crescita.
Per tutto il 700 Bath rappresentò un esempio per le altre città
termali inglesi come Tunbridge Wells ed Epsom (città che
cominciarono ad essere frequentate sempre più dalla nobiltà inglese
che le riteneva dotate di una prestigiosa esclusività) e per le città
13
M. Boyer, op. cit. , pag 35.
14
Ibidem, pag 95.
15
Viene definito “periodo d’oro”.
16
L’innovazione degli inglesi sta proprio nella trasformazione dei centri di cura in
città di villeggiatura.
14
balneari che vedranno il loro periodo di sviluppo nel secolo
successivo; Bath rappresentò il luogo di incontro favorito dell’alta
nobiltà ma non solo, tanto che a partire dal 1770 inizio ad essere
frequentata più da esponenti del ceto medio come commercianti
piuttosto che da aristocratici. Verso la fine del diciottesimo secolo
Bath, la cui ragion d’essere consisteva nel ristabilire la buona salute
ma la cui reale funzione era quella di fornire svaghi sempre
disponibili in quantità illimitata, divenne la settima città di tutto il
Regno Unito
17
.
Diversi possono essere considerati gli elementi che hanno
fatto si che Bath divenisse il centro termale più famoso ed esclusivo
per tutto il XVIII secolo:
1. posizione strategica della città dal punto di vista geografico:
collocata nella stessa regione della capitale Londra (uno dei centri
finanziari più importanti d’Europa) ma allo stesso tempo abbastanza
lontana da essa in modo tale da poter essere considerata un luogo
“unico ed esclusivo”;
2. presenza di avvenimenti e luoghi per lo svago dei turisti;
3. presenza di numerosi negozi che attraevano tutti quei clienti alla
continua ricerca di oggetti alla moda;
4. presenza dell’alta società dell’epoca;
5. disponibilità di ingenti somme di denaro messe a disposizione da
proprietari terrieri inglesi disposti ad investimenti nel settore turistico.
I proprietari terrieri erano spinti a fare investimenti dal fatto
che l’ambiente interno a Bath era fortemente propizio in termini di
domanda di strutture ricettive, di svago e soprattutto di beni di lusso;
per tutto il XVIII secolo il numero di turisti che volevano trascorrere
un periodo di vacanza in quella che era divenuta la più prestigiosa
località turistica inglese continuò a crescere e questo portò i
possidenti del luogo ad essere sempre più propensi a finanziare la
17
R.Porter, Gli inglesi e il tempo libero, in Corbin (a cura di), op.cit. , pag 33.
15
costruzione di pensioni così come di luoghi orientati al puro
divertimento.
Il suo splendore durò fino alla fine del 1700; il declino fu
generato dal fatto che si cominciò a voler trascorrere le vacanze al
mare e quindi anche le altre città termali inglesi subirono una
profonda battuta d’arresto, anche se alcuni decenni più tardi rispetto a
Bath. La perdita di attrattiva da parte delle località termali è
testimoniata dal fatto che verso la fine del diciottesimo secolo, per il
bon ton divenne sconveniente che gli esponenti dell’aristocrazia
inglese affollassero Bath (così come Scarborough) in cerca di piacere
e di svago
18
: “ “Ogni villano rifatto, imbrigliato nei segni esteriori
dalla moda, si presenta a Bath” diceva Squire Bramble, un
personaggio del romanzo di Tobias Smollett dal titolo Humphry
Clinker
19
”.
Quando si parla del declino delle città termali, non si vuole
comunque affermare che queste città cessarono il loro sviluppo di
attività turistiche, quello che cambia è la clientela; a partire dai primi
anni dell’800 le città come Bath non furono più città-vacanza, ma
divennero luoghi di cura in cui si recavano anziani e invalidi con
l’obbiettivo migliorare la loro salute
20
. E’ proprio per questo settore
di clientela che le città termali inglesi continuarono a migliorarsi,
andando ad investire non più in strutture orientate al divertimento, ma
in strutture che potessero rendere il loro soggiorno il più rilassante e
soprattutto il più utile possibile per la loro salute (si costruirono ad
esempio nuovi bagni e moderne attrezzature mediche). Fu proprio
l’efficienza delle strutture uno degli elementi che contribuirono
all’aumento progressivo dei visitatori durante tutto il XIX secolo: il
numero dei villeggianti a Bath passò da 45.000 nel 1873-74, a 67.500
nel 1882-83 e a 104.000 nel 1889-90
21
.
18
Ibidem, pag 34
19
Citazione riportata da R.Porter, Gli inglesi e il tempo libero, in Corbin (a cura di),
op. cit., pag 34.
20
P. Battilani, op cit., pag 100-101
21
R.Porter, Gli inglesi e il tempo libero, in Corbin (a cura di), op. cit., pag 40.
16
Sicuramente Bath rappresentò il prototipo per l’evoluzione di
tutte le altre stazioni termali inglesi. La sua storia, è importante non
solo per le motivazioni economiche che erano alla base del suo
successo o per la sua straordinaria qualità architettonica e urbanistica,
ma soprattutto per la sua inedita vocazione, quella cioè di essere
concepita appositamente per le vacanze. Essa infatti rappresentò il
modello cui si ispirarono successivamente le altre città del loisir, sia
termali che balneari
22
.
22
G. Triani, Pelle di luna, pelle di sole, Nascita e storia della civiltà balneare 1700-
1946, Padova, 1988, pag 14-16.