L INFORMATIVA SETTORIALE IN BASE AI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI 
 
 
 
  
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Questo principio assume molta importanza nei bilanci di quelle entit  c.d. 
diversificate che, operando in mercati e settori a volte molto diversi fra loro, riportano 
nel bilancio informazioni cumulate che soltanto in rari casi rispecchiano la redditivit  
e l andamento dei vari settori in cui esse sono impegnate.  
Nonostante il fatto che la pubblicazione dei dati settoriali possa essere molto 
onerosa per le entit  interessate, per contro  l im presa ha convenienza ad esplicitare le 
informazioni di bilancio e tra queste segment information se ci  determina un net 
private value positivo, che si registra nei casi in cui i benefici associabili alla 
presentazione delle informazioni superino i costi che Ł necessario sopportare 2.  
Inoltre,  if the net private value is positive, the firm will have an incentive to 
disclose segment information voluntarily. However, if the net private value is 
negative, the firm will not disclose segment information in the absence of a mandatory 
rule rule to do so 3. 
Lo scopo di questo lavoro Ł proprio quello di analizzare nel dettaglio il 
contenuto e le finalit  di questo nuovo principio i nternazionale, emanato nel mese di 
novembre 2007 e che Ł entrato in vigore a partire dal mese di gennaio 2009.  
Il presente documento non si limita, per , ad anali zzare la normativa attuale 
ma, allo scopo di analizzare in modo profondo il tema dell informativa settoriale, 
prevede una panoramica completa della normativa creata nel corso dei decenni 
sull argomento, con particolare riguardo ai cambiamenti introdotti nel corso degli 
anni. 
Il documento inizia con una prima parte introduttiva che presenta le 
caratteristiche basilari del bilancio di esercizio dal punto di vista informativo e le 
caratteristiche generali dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, soffermandosi 
                                                           
2
 NUNZIO ANGIOLA, L informativa settoriale secondo i  principi contabili internazionali, Franco 
Angeli Editore, Milano, 2007, p. 18. 
3
 J. RONEN, J. LIVNAT, Incentives for Segment Reporting, Journal of Accounting Research, 1981, p. 
476. 
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6 
in particolar modo sul processo di armonizzazione contabile che Ł in atto in questi 
ultimi decenni.  
Nella seconda parte si entra nel vivo del tema e si presenta una panoramica 
dell evoluzione e dei primi processi di convergenza internazionale con riguardo 
all informativa settoriale, ponendo particolare attenzione al primo principio introdotto 
nell ordinamento comunitario, lo IAS 14.  
La terza parte del presente documento descrive gli avvenimenti ed i passi fatti 
in ambito internazionale con lo scopo di portare a termine un processo di convergenza 
e di armonizzazione contabile. Lo scopo principale di questo capitolo Ł quello di 
spiegare il clima in cui Ł nato il nuovo principio contabile, evidenziando in particolare 
il processo di crescita e di condivisione delle idee che ha portato alla diffusione del 
nuovo principio. 
La quarta parte, invece, espone ed analizza nel dettaglio il nuovo principio 
contabile, denominato IFRS 8, ponendo particolare attenzione riguardo alle 
informazioni da inserire nel bilancio di esercizio ed alle differenze rispetto alla 
normativa precedente. 
Nella quarta parte viene inoltre presentata un anal isi sulle prime applicazioni pratiche 
del nuovo principio in Italia, prendendo come punto di riferimento i bilanci di alcuni 
fra i piø importanti gruppi societari italiani. 
  
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7 
1. I PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI 
E L ARMONIZZAZIONE CONTABILE 
 
1.1. Il bilancio di esercizio e la sua importanza informativa 
Il bilancio d esercizio Ł l elemento centrale dell intero sistema delle rilevazioni 
aziendali e costituisce una rappresentazione semplificata della gestione dell esercizio 
che contiene anche valori determinati sulla base di prospettive future. Il tema del 
bilancio d esercizio Ł soggetto a continui cambiamenti a causa della continua 
evoluzione della normativa italiana e internazionale. 
In concreto, il concetto di bilancio d esercizio pu  essere sintetizzato con due 
definizioni leggermente differenti ma entrambe molto significative e puntuali. Il primo 
significato, piø generico,  intende il bilancio di esercizio come il sistema di dati 
periodicamente elaborati, raccolti in un unico package informativo, volto nel suo 
complesso a illustrare lo svolgimento della vita aziendale 4. Un secondo significato, 
piø tradizionale,  vede il bilancio come la sintesi  di periodo del sistema di contabilit  
generale, fondata sull impiego del conto come strumento elementare di rilevazione 
della evoluzione di singole grandezze relative alla dinamica finanziaria ed economica 
dell azienda . 5 
Al di l  delle definizioni teoriche enunciate dalla  dottrina di settore, per , il 
bilancio di esercizio rappresenta l elemento informativo principale con il quale 
l organizzazione (azienda o altro) comunica ai propri stakeholder e alla societ  nel suo 
complesso. Vista l importanza informativa propria di ogni bilancio e la necessit  di 
interpretare i dati e le informazioni in esso contenuti, il legislatore modifica 
                                                           
4
 QUAGLI A., Bilancio di esercizio e principi contabili, Giappichelli editore, Torino, 2002, p. 23. 
5
 QUAGLI A., Bilancio di esercizio e principi contabili, Giappichelli editore, Torino, 2002, p. 24 ss. 
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8 
continuamente la normativa al fine di rendere il bilancio di esercizio uno strumento 
oggettivo e rappresentativo della realt  organizzat iva in questione.  
La regolamentazione del bilancio si articola su diversi livelli che hanno 
compiti e applicazioni diverse a seconda del contesto; a livello nazionale, la base 
normativa Ł costituita dagli articoli del codice civile che disciplinano la redazione del 
bilancio di esercizio nelle societ  di capitali (ar t. 2423-2435 bis c.c.). Le attuali norme 
civilistiche, per , rappresentano l applicazione ne l nostro Paese della legislazione 
comunitaria ed in particolar modo della direttiva IV dell allora CEE e delle seguenti 
direttive sul tema.  
Sempre a livello nazionale, un importante lavoro di interpretazione e di 
regolamentazione viene svolto dall Organismo Italiano di Contabilit  (OIC) che, 
attraverso l emanazione di propri principi contabil i, contribuiscono alla formazione 
del quadro normativo di riferimento. Questi principi vengono aggiornati ogniqualvolta 
sia necessaria una armonizzazione con la normativa civilistica nazionale. Vista la 
natura prevalentemente pratica di detti documenti, essi sono un fondamentale 
elemento di sviluppo della normativa civilistica nazionale.  
Il Ministero della Giustizia e dell Economia, la Banca d Italia, la Consob e 
l ISVAP esprimono pareri sull operato dell OIC. Il Consiglio Nazionale dei Dottori 
Commercialisti e il Consiglio Nazionale dei Ragionieri, che emanavano i principi 
contabili nazionali fino all istituzione dell OIC, hanno costituito il Gruppo di studio 
paritetico per i principi contabili che svolge consulenza nei confronti di OIC. 
A livello comunitario, invece, Ł importante sottolineare come la legislazione in 
materia contabile sia fortemente condizionata dall operato dell International 
Accounting Standards Committee (IASC), organismo internazionale con il compito di 
stilare principi contabili e finanziari che consentano una armonizzazione a livello 
comunitario dei bilanci di esercizio delle organizzazioni. Questo organismo Ł stato 
fondato a Londra nel 1973 grazie ad un accordo di natura privata fra le maggiori 
associazioni professionali operanti in Australia, Stati Uniti, Canada, Messico, 
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Giappone, Francia e Regno Unito; nel coso degli anni ha assunto il ruolo di standard 
setter di oltre cento Paesi, fra cui l Italia. 
  
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10 
1.2. I principi contabili internazionali 
1.2.1. L armonizzazione contabile a livello comunitario 
Il tema dell armonizzazione contabile a livello internazionale Ł un problema 
molto sentito sia in Europa che nel resto del mondo. Per dar vita ad un processo di 
armonizzazione valido c Ł stato bisogno di un consenso sovranazionale la cui 
complessit  non discendeva solo dall esistenza di p rofonde e radicate differenze 
 determinate da sistemi giuridici, organizzazione a ziendale ed assetto proprietario, 
attivit  nei mercati borsistici, sistema legale, ru olo delle professioni contabili 6, ma 
anche nel trovare una fonte di statuizione condivisa. Come gi  detto, gli attori che si 
sono incaricati di risolvere questa problematica sono organismi politici e organismi 
tecnici: rispettivamente l Unione Europea e lo IASB. 
L operato dell Unione Europea in materia di armoniz zazione si fonda 
sull art.54, par. 3, lett. G del Trattato della Comunit  Europea. Conseguenza di tale 
principio sono la quarta e la settima Direttiva CEE sul diritto delle societ , che 
forniscono una base armonizzata per la redazione dei conti delle singole o dei gruppi 
di aziende della Comunit  Europea. Dopo una serie d i direttive a carattere generale, ne 
sono seguite altre settoriali relative alle informazioni finanziarie che le banche e le 
altre istituzioni finanziarie e le imprese di assicurazione sono tenute a pubblicare 
(Direttiva 86/635/CEE e Direttiva 91/674/CEE).  
Ciononostante, queste direttive non offrono una soluzione a tutti i problemi 
(soprattutto di natura operativa) a cui devono far fronte coloro che redigono e 
utilizzano i conti e coloro che stabiliscono le norme contabili. Nel 1995, infatti, la 
Commissione Europea manifesta l intenzione, attraverso la comunicazione  COM 
95/508: Armonizzazione contabile: una nuova strategia nei confronti del processo di 
armonizzazione internazionale , di intraprendere un  nuovo cammino necessario per 
armonizzare la normativa contabile, in modo da poter rispondere alla globalizzazione 
dei mercati finanziari. 
                                                           
6
 NOBES C., International classification on financial reporting, Routledge, London, 1992, p. 3 e ss. 
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11 
In questa nuova fase in cui l Unione Europea si pone l obiettivo 
dell armonizzazione contabile, si tiene il Consiglio Europeo di Lisbona del marzo 
2000, nel quale si Ł sottolineata l importanza di un mercato dei capitali efficiente e 
trasparente per la promozione della crescita e dell occupazione nell Unione Europea. 
Questo ed altri concetti sviluppati nel Consiglio di Lisbona vengono ribaditi 
dalla comunicazione del giugno 2000 della commissione del Consiglio Europeo 
intitolata:  La strategia dell Unione Europea in ma teria di informativa finanziaria: la 
via da seguire , nella quale, fra le altre informaz ioni, compare per la prima volta 
l invito per  le societ  comunitarie i cui titoli s ono negoziati in mercati pubblici [a 
preparare] i loro conti consolidati conformemente ad un insieme unico di principi 
contabili, gli International Accounting Standards (IAS), al piø tardi nel 2005 7. 
Nel luglio del 2002 viene omologata la proposta della sopra citata 
comunicazione di utilizzare come corpo unico di norme contabili i principi contabili 
internazionali emanati dallo IASB attraverso un regolamento che disciplina l adozione 
dei principi contabili internazionali a partire dal 2005. 
Questo regolamento, denominato Regolamento CE 1606/2002, oltre agli 
obblighi di cui si Ł detto sopra in capo alle societ   i cui titoli sono negoziati in 
mercati pubblici , prevede che gli stati membri pos sano consentire o prescrivere tali 
obblighi anche: 
 alle societ  i cui titoli negoziati in mercati pubb lici, di redigere i conti di 
esercizio non consolidati conformemente ai principi contabili internazionali; 
 alle societ  i cui titoli non sono negoziati in mer cati pubblici di redigere i conti 
consolidati e annuali conformemente ai principi contabili internazionali; 
 alle banche ed assicurazioni quotate e non quotate di redigere i conto 
consolidati e annuali conformemente ai principi contabili internazionali. 
                                                           
7
 Regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002, relativo 
all’applicazione di principi contabili internazionali, Gazzetta ufficiale dell UE n. L 243 del 11/09/2002 
pag. 0001   0004, considerazione (6).  
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12 
A partire dal 2005, quindi, tutte le societ  ed org anizzazioni dell Unione 
Europea quotate o appartenenti a Gruppi quotati (comprese le banche e le 
assicurazioni), sono obbligate a redigere il bilancio consolidato applicando i principi 
contabili internazionali, i cosiddetti International Accounting Standards / International 
Financial Reporting Standards (IAS/IFRS).  
L obiettivo di tale decisione Ł la promozione della crescita e dell occupazione 
nell Unione Europea attraverso il miglioramento del la comparabilit  dei bilanci e 
della trasparenza delle informazioni finanziarie prodotte dalle varie organizzazioni 
attraverso la stesura dei bilanci. Come riportato nel regolamento che da attuazione a 
questa scelta, infatti,  il presente regolamento ha  come obiettivo l’adozione e 
l’utilizzazione di principi contabili internazionali nella Comunit  per armonizzare 
l’informazione finanziaria presentata dalle societ  [ ], al fine di garantire un elevato 
livello di trasparenza e comparabilit  dei bilanci e quindi l’efficiente funzionamento 
del mercato comunitario dei capitali e del mercato interno 8. 
 
  
                                                           
8
 Regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002, relativo 
all’applicazione di principi contabili internazionali, Gazzetta ufficiale dell UE n. L 243 del 11/09/2002, 
articolo 1. 
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13 
1.2.2. La riorganizzazione dello IASB e l entrata in vigore dei principi 
L introduzione degli IAS ha portato notevoli benefici al mercato comunitario 
ma nel contempo ha reso necessaria una riorganizzazione degli organismi addetti 
all emissione ed al coordinamento dei principi contabili nazionali e internazionali. Nel 
2001, infatti, Ł stato istituito lo IASC (International Accounting Standard Committee), 
una fondazione privata a cui fanno capo quattro organismi principali: 
 lo IASB (International Accounting Standard Board), un comitato di 14 membri 
che ha sede a Londra e si occupa essenzialmente della stesura dei principi 
contabili IFRS e della convergenza dei vari principi contabili nazionali diffusi 
nel mondo; 
 i Trustees, sono l’organo amministrativo della fondazione. Composto da 19 
membri, il comitato dei Trustees nomina i membri dello IASB, dell’IFRIC e 
del SAC, approva il bilancio della fondazione e ne decide le strategie generali; 
 il SAC (Standard Advisory Council), un comitato consultivo composto da 
membri di tutto il mondo che si occupa di fare proposte allo IASB e ai 
Trustees sulle attivit  da svolgere; 
 l IFRIC (International Financial Reporting Interpretations Committee), un 
comitato che controlla periodicamente l’applicazione dei principi 
suggerendone la corretta interpretazione e propone il trattamento piø 
appropriato per casi non trattati dai principi stessi.  
  Il primo aprile 2001, oltre alla ristrutturazione  dello IASC, il nuovo 
Consiglio, adottando una delle sue prime decisioni, ha rinominato lo IASB 
International Accounting Standards Board (IASB) ed ha portato a termine una 
ristrutturazione completa dell assetto organizzativo dell organismo 9, la cui attuale 
struttura viene riportata nello schema seguente (Tabella 1.1). 
                                                           
9
 Regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002, relativo 
all’applicazione di principi contabili internazionali, Gazzetta ufficiale dell UE n. L 243 del 11/09/2002 
pag. 0001   0004, considerazione (7).