3
azioni e gli atteggiamenti psicologici alla luce della cultura dell’epoca. La 
tematica costante del padre autoritario ed assente mi hanno quindi indotto a 
dedicare il primo capitolo della mia tesi all’infanzia dell’autore, con uno 
sguardo particolare alle esperienze biografiche riportate nelle opere 
giovanili. 
Nel secondo capitolo ho evidenziato le influenze letterarie più significative 
della giovinezza di Klaus Mann, per poi passare all’analisi del romanzo Der 
Fromme Tanz, supporto necessario, a mio parere, per conoscere la 
posizione ideologica dell’autore in un periodo di profonda crisi politica e 
culturale per la Germania. Il mio intento è stato quello di chiarire come 
l’obiettivo dell’autore non fosse tanto il desiderio di creare un’opera 
esteticamente piacevole o elaborata, quanto piuttosto di esprimere il disagio 
e l’alienazione dell’individuo omosessuale, oppresso da sentimenti di 
incomprensione e incomunicabilità. 
Nel capitolo successivo ho affrontato l’analisi dei romanzi Flucht in den 
Norden, Symphonie Pathétique, Mephisto. Roman einer Karriere, 
Vergittertes Fenster e del saggio Homosexualität und Faschismus, le opere 
che hanno consacrato Klaus Mann nel panorama della letteratura tedesca, 
cercando di dimostrare, attraverso lo studio delle tematiche e delle tecniche 
rappresentative, come il percorso letterario ed estetico dell’autore sia 
estremamente coerente e profondamente legato al suo impegno civile. Uno 
sguardo alla situazione sociale e culturale dell’epoca mi ha poi consentito di 
 4
chiarire le cautele e le preoccupazioni espresse dall’autore nella 
pubblicazione di queste sue opere, nonchè le strategie da lui utilizzate per 
arginare la dirompenza di una tematizzazione esplicita dell’omosessualità. 
Nell’ultimo capitolo ho cercato di mettere in luce le scelte più estreme 
condotte dall’autore sia nel proprio vissuto sia a livello letterario, 
evidenziando i motivi che sono alla base delle depressioni, dei ripetuti 
tentativi di suicidio e della morte, vista come atto estremo di 
autoaffermazione.
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I. IL SORTILEGIO DELLE ORIGINI 
 
E’ dall’inizio del diciannovesimo secolo che la letteratura, grazie ad opere 
di argomento omosessuale, ha iniziato ad essere un importante strumento in 
grado di indicare possibili percorsi a quelle tendenze sentimentali 
precedentemente condannate a rimanere incomprensibili, o comunque ad 
essere giudicate come ignobili da chi li viveva. 
A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, il motivo dell’omosessualità 
compare nel mondo letterario grazie, soprattutto, a quegli autori 
eterosessuali spinti dal desiderio di provocare la rigida moralità borghese. 
Soltanto alla fine del secolo, però, appaiono in tutta Europa i primi veri 
romanzi omosessuali, nei quali l’amore tra persone dello stesso sesso non è 
uno stravagante episodio da sottoporre alla curiosità di un pubblico in cerca 
di avventure piccanti, bensì un argomento in cui è possibile percepire la 
profonda partecipazione emotiva dell’autore, che rivela in quelle pagine la 
propria esperienza personale. 
L’opera di Klaus Mann rappresenta una pietra miliare nell’evoluzione di 
questo genere di letteratura e il suo sforzo per non isolare il vissuto proprio 
e della sua generazione dalla società in cui viveva è all’origine di uno dei 
testi senza dubbio più interessanti sull’argomento in questione: 
quell’Homosexualität und Faschismus che non è una semplice difesa degli 
 6
omosessuali dalla diffusa identificazione con la cultura nazista, bensì 
l’utopica rivendicazione di una società diversa, che sappia non solo tollerare 
la differenza, ma valorizzarla. 
In Der Wendepunkt, il testo che analizza i momenti salienti della vita 
dell’autore, Klaus Mann si sofferma a descrivere gli avvenimenti della 
propria vita, collegandosi al vissuto di precedenti generazioni di parenti, 
sulla base delle quali reinterpreta la propria storia personale e fa risalire le 
inquietudini e le passioni sopravvissute in lui. Scrive, infatti: 
 
Jede unserer Gesten wiederholt einen urväterlichen Ritus und 
antizipiert zugleich die Gebärden künftiger Geschlechter; noch die 
einsamste Erfahrung unseres Herzens ist die Vorwegnahme oder 
das Echo vergangener oder kommender Passionen.
1
 
 
Die atavistischen Tabus und inzestuösen Impulse früher 
Generationen bleiben in uns lebendig; die tiefste Schicht unseres 
Wesens büßt für die Schuld der Ahnen; unsere Herzen tragen die 
Last vergessenen Kummers und vergangener Qual.
2
 
 
L’autobiografia inizia con un breve accenno al matrimonio di Thomas 
Johann Heinrich Mann con Julia da Silva Bruhns e con il loro trasferimento 
dalla casa paterna nella Mengstrasse in un appartamento nella Breite 
                                                           
1
 Mann Klaus, Der Wendepunkt. Ein Lebensbericht, München, edition spangenberg, 1989, p.9. 
2
 Ibidem. 
 7
Strasse, dove nascono i cinque figli della coppia e dove vivono fino al 1883. 
Quanto poco i suoi due figli maggiori, Thomas e Heinrich, siano inclini a 
continuare l’attività commerciale della famiglia, il padre lo comprende 
perfettamente e subito: nel testamento, scritto mentre Thomas frequenta 
senza entusiasmo il liceo e aperto alla sua morte, stabilisce che tutta 
l’azienda per il commercio all’ingrosso di cereali sia posta in vendita. Julia 
esegue il mandato e lascia Lubecca per Monaco di Baviera, dove Thomas 
ed Heinrich la raggiungono nel 1894 dopo aver deciso di dedicarsi entrambi 
alla letteratura, vivendo in un quartiere in Schwabing a quel tempo ancora 
centro di vita intellettuale e al tempo stesso fulcro di spiriti originali. 
Ciò che segna fin dall’inizio l’identità personale e letteraria di Thomas 
Mann sono le coordinate famigliari: nella figura del padre, senatore di 
Lubecca e console d’Olanda, si concreta simbolicamente la vocazione 
all’ordine, alla norma, al dovere, tipica della tradizione borghese, elementi 
fronteggiati dai valori della trasgressione e dell’estro indisciplinato appresi 
intuitivamente dalla madre esotica, nata a Rio de Janeiro da un possidente 
terriero tedesco e da una creola portoghese. 
Nel 1905 il trentenne Thomas Mann, reduce da un’ambigua amicizia con 
Paul Ehrenberg, ristabilisce e riafferma la propria intima e sociale normalità 
sposando Katia Pringsheim, studentessa di matematica discendente da una 
delle famiglie di Monaco socialmente più importanti dal punto di vista 
culturale. 
 8
Il 9 novembre 1905 nasce Erika e il 18 novembre 1906 l’autore, battezzato 
Klaus Heinrich Thomas Mann: Klaus come il fratello gemello di Katia, 
Heinrich come il fratello del padre e Thomas come il padre stesso. Grazie 
all’attività del padre e dello zio Heinrich, entrambi scrittori affermati, Klaus 
respira fin dalla più tenera età l’atmosfera culturale dei salotti paterni, 
luoghi straordinariamente ricchi di stimoli, che contribuiscono a sviluppare 
precocemente la sua sensibilità e intelligenza.  
Thomas Mann ama leggere ai figli le proprie opere o declamare brani di 
poesie moderne, instillando in loro una quasi morbosa passione per la 
letteratura, a scapito, spesso, dei giochi comuni ai ragazzi della loro età. 
Impegnato, però, nella sua intensa attività letteraria, Thomas si occupò 
raramente dell’educazione pratica dei figli, come ricorda Klaus in Der 
Wendepunkt:  
 
[...] obwohl er mit uns lebte, an unserem alltäglichen Leben kaum 
Anteil nahm.
3
 
 
Von neun Uhr morgens bis zwölf Uhr mittags muß man sich still 
verhalten, weil der Vater arbeitet, und von vier bis fünf Uhr 
nachmittags hat es im Hause auch wieder leise zu sein: Es ist die 
Stunde der Siesta. Sein Arbeitszimmer zu betreten, während er dort 
mysteriös beschäftigt ist, wäre die gräßlichste Blasphemie.
4
 
                                                           
3
 Ivi, p.36. 
4
 Ivi, p.29. 
 9
Il compito di vigilare sulla crescita dei ragazzi era di competenza della 
madre, affettuosamente chiamata Mielein: 
 
Sie ist uns näher als der Vater, der dem Sohne ein Fremder bleibt. 
Sie lehrt uns, zu beten und zu schwimmen und uns die Zähne zu 
putzen, sie macht den Speisezettel, kauft die Geburtstagsgeschenke, 
sieht die Schaulaufgaben durch, geht mit uns zum Rodeln und zum 
Schlittschuhlaufen.
5
 
 
Jede Kindheitserinnerung hat mit der Mutter zu tun, sie herrscht 
mit sanfter und geheimnisvoller Macht über alle.
6
 
 
Fortissimo è, in questo periodo, il rapporto con Erika, alla quale l’autore è 
legato da un vincolo profondo, il più forte della sua vita infelice e di cui egli 
stesso ci dà una precisa testimonianza in Der Wendepunkt: 
 
Wir traten wie Zwillinge auf: Die Erwachsenen wie die Kinder 
hatten uns als Einheit zu akzeptieren.
7
 
 
                                                           
5
 Ivi, p.30. 
6
 Mann Klaus, Woher wir kommen und wohin wir müssen. Frühe und nachgelassene Schriften, 
München, edition spangenberg im Ellermann Verlag, 1980, p.47. 
7
 Mann Klaus, Der Wendepunkt, op. cit., p.87. 
 10
Questo rapporto simbiotico tra i due fratelli, insistentemente presente in 
molte opere dell’autore
8
, rievoca, seppur in parte, quello incestuoso dei 
gemelli Siegmund e Sieglinde, protagonisti del racconto Wälsungenblut di 
Thomas Mann. La novella, scritta poco prima del matrimonio con Katia, è 
la storia di due giovani gemelli che crescono in un ambiente del tutto simile 
a quello della famiglia Pringsheim: nel racconto è infatti descritta 
minuziosamente la loro splendida dimora monacense, con i suoi affreschi e 
i soffitti a cassettoni dorati, mentre nei genitori Aarenhold, due ebrei 
arricchiti, sono riconoscibili il signore e la signora Pringsheim, la cui figlia 
Sieglinde, proprio come Katia, è fidanzata e in procinto di sposarsi. 
 
Wälsungenblut descrive una serata all’opera, dove i due gemelli assistono 
ad una mediocre rappresentazione della Walkiria
9
 di Wagner. 
 Il tema e la musica accendono gli animi dei due giovani che, tornati a casa 
dopo il teatro, si abbandonano ad un atto d’amore. Thomas lesse la novella 
in casa Pringsheim creando grandi tensioni e reazioni assolutamente 
comprensibili se si pensa che la sua pubblicazione avrebbe reso la famiglia 
                                                           
8
 A tale proposito si veda come Klaus Mann rappresenti nel rapporto tra i fratelli Anja e Kaspar, 
personaggi dell’opera teatrale Anja und Esther, il proprio legame con la sorella e, in età più 
matura, la presa di coscienza di questa sua forte pulsione verso Erika nel racconto Vergittertes 
Fenster, rappresentato col fortissimo attaccamento affettivo di Ludovico II per la cigina Elisabetta. 
9
 Come è noto, l’opera si ispira alla leggenda antico-nordica dei Velsunghi, i due figli gemelli di 
Wälsung (nipote di Wotan). L’amore tra i due gemelli e il loro connubio, da cui discenderà 
un’umanità nuova, sono protetti da Wotan, ai cui occhi sacrilego non è l’incesto bensì il 
matrimonio senza amore di Sieglinde col brutale e malvagio Hunding. 
 11
bersaglio dei più feroci pettegolezzi. Nonostante la pubblicazione della 
novella fosse stata prontamente revocata dall’autore stesso, non si riuscì 
comunque a evitare i sospetti su un possibile legame amoroso tra Katia e il 
gemello Klaus.  
Il 27 marzo 1909 nasce Angelus Gottfried Thomas, detto Golo, il 7 giugno 
1910 Monika e qualche anno più tardi, nasceranno Elisabeth, detta Medi e 
Michael, detto Bibi. 
Poco dopo la nascita di Monika, Katia è colpita da una leggera affezione 
polmonare che la costringe a soggiorni di cura in alta montagna; come 
località privilegiata sceglie il Waldsanatorium di Davos, e i centri Merano e 
Arosa. 
 
Queste ripetute assenze della madre, sostituita per dieci mesi dall’istitutrice 
di turno, e del padre, preoccupato più della propria attività letteraria che 
dell’educazione dei figli, minano la serenità psicologica dei ragazzi, 
esasperando in loro il terrore dell’abbandono. 
In questi periodi, infatti, i bambini non solo sono costretti a rielaborare la 
perdita della madre ma hanno come unico punto di riferimento un padre a 
sua volta disorientato senza la moglie e assolutamente inetto nelle faccende 
quotidiane. 
Da una lettura dei diari di Thomas Mann ci si può rendere conto dei 
rapporti che intercorrevano tra il grande scrittore e i suoi figli: sono solo le 
 12
loro malattie che trovano spazio nelle sue annotazioni, accanto alle forse 
più precise descrizioni dello stato di salute del suo cane Bauschan.  
Le uniche due eccezioni sono costituite dalla figlia Elisabeth e dal figlio 
Klaus, ai quali viene invece dedicata più attenzione che agli altri.
10
 Da 
queste pagine emerge con insistenza la compiacenza con la quale Thomas 
seguiva lo sviluppo fisico del giovane Klaus, annotazioni che ricordano 
quelle riguardanti altri ragazzi incontrati casualmente per strada o a teatro, 
dei quali Thomas  mette soprattutto in risalto la bellezza fisica e il 
turbamento che tale bellezza provoca in lui. Con il passare del tempo il 
rapporto tra Klaus e Thomas  si carica di forti tensioni, riconducibili al fatto 
che il figlio Klaus non era più disposto a relegare le proprie pulsioni 
omosessuali tra le righe di un diario privato, né a farle confluire in modo 
meramente allusivo (come faceva il padre) nelle sue opere
11
. Quanto più 
Klaus Mann dimostra di voler vivere apertamente la propria sessualità e di 
volerla rendere oggetto di elaborazione letteraria esplicita, tanto più 
Thomas sente il bisogno di distanziarsi da essa. 
                                                           
10
 Nella novella di Thomas Mann Unordnung und frühes Leid, l’autore trasferisce a livello 
letterario il proprio profondo e quasi morboso amore per la piccola figlia Elisabeth. Non va però 
trascurato il fatto che l’amore per Elisabeth iniziò contemporaneamente al sentimento amoroso 
provato nei confronti di Klaus e ci spinge a credere che l’amore “lecito” per la figlia fosse, in 
realtà, una copertura per l’illecito amore omoerotico verso il figlio. 
11
 Secondo Gerhard Härle sarebbe proprio il rapporto col padre, caratterizzato da un’alternanza di 
attrazione e repulsione, ad essere alla base del difficile rapporto di Klaus Mann con se stesso.  In 
questo rapporto in cui domina da un lato l’attrazione sessuale verso il figlio e dall’altro 
un’atmosfera di impenetrabile freddezza, Klaus impara a conoscere se stesso come oggetto anziché 
come persona. Impara anche a confondere l’essere oggetto di desiderio con l’essere amato, come 
pure a rivolgere l’aggressività verso il proprio Io anziché verso l’esterno: una tendenza, questa, che 
lo condurrà, tra l’altro, a percepire il proprio gesto suicida come un atto di acquisizione d’identità. 
 13
Non fu certo un caso il fatto che, quasi contemporaneamente alla 
pubblicazione del romanzo del figlio Der Fromme Tanz, Thomas  pubblichi 
il saggio Über die Ehe, in cui depreca l’omosessualità dal punto di vista 
morale. 
L’accusa che in questo saggio l’autore muove all’omosessualità  è di essere 
un amore immorale in quanto effimero, incostante, non legato al futuro e 
incapace di assolvere il compito fondamentale dell’uomo: procreare. 
Tra i miti dell’infanzia dell’autore c’è la casa di villeggiatura a Bad Tölz, 
dove la famiglia Mann trascorre tutti i mesi estivi fino alla vendita della 
tenuta, avvenuta nel 1917 per investire il ricavato in prestiti di guerra. 
La Prima Guerra Mondiale porta notevoli problemi finanziari alla famiglia 
Mann, che si concretano con il passaggio di Erika e Klaus dalla scuola 
privata a quella pubblica, dove Erika riesce nuovamente ad imporsi tra le 
sue coetanee: 
 
Erika und ich wurden getrennt. Sie etablierte sich schnell als eine 
Art von Anführerin und Häuptling unter den Mädchen, während 
meine Position in der Bubenklasse irgendwie unsicher blieb. 
Erstens konnte ich, im Gegensatz  zu Erika, den Münchener Dialekt 
nicht sprechen; [...] Außerdem nahmen sie mir meine künstlerische 
Aufmachung und meine Abneigung gegen Raufereien übel.
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12
 Mann Klaus, Der Wendepunkt, op. cit., p.59.