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La globalizzazione ha offerto la possibilità a ciascun luogo di inserirsi in reti
sovralocali rendendosi visibile. Naturalmente, se tutti i luoghi hanno la stessa
possibilità di mostrarsi, devono rendersi agli occhi di chi guarda, di chi è
interessato ai prodotti e servizi offerti, come unici. Per questo motivo è
necessario che ciascun territorio organizzi, tra l’altro, un efficiente sistema di
comunicazione capace di informare, colpire positivamente e attirare i possibili
target. Il territorio oggi deve comunicare per rendere visibile verso l’esterno e
condivisibile al proprio interno ciò che è, ciò che sa fare, le sue qualità e il suo
valore, mantenendo sempre un adeguato livello di trasparenza dell’
informazione.
Nel secondo capitolo sono descritte le principali forme di comunicazione
applicate al territorio, distinte per tipologie di destinatario. Questa scelta è
basata sulla convinzione che la leva di comunicazione del marketing avrà
obiettivi differenti a seconda se ci si rivolga ad utenti interni, (rinvigorire il loro
senso di appartenenza territoriale, realizzare iniziative che permettano un loro
coinvolgimento attivo), o a utenti esterni, (attirare investimenti dall’ esterno).
Nonostante gli interessi da soddisfare e da promuovere siano diversi, il territorio
cerca di sfruttare un’ efficace comunicazione per migliorare la sua immagine, in
quanto la percezione che si possiede di un’area territoriale influenza
significativamente le decisioni a essa relative.
Nel terzo capitolo è esaminato il caso di Torino, quale esempio di città che ha
investito molto in questi anni per migliorare la sua immagine, analizzando il suo
piano strategico e di comunicazione correlato, descrivendo le opportunità di
sviluppo procurate da eventi internazionali come le olimpiadi del 2006 che
rappresentano un importante “vetrina” internazionale per aumentare la sua
visibilità.
Infine nel quarto e ultimo capitolo sono considerate tre città che come Torino
hanno investito e strutturato piani strategici di comunicazione e promozione
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efficaci per migliorare la percezione di sé, trasformando la propria immagine di
città industriali e poco ospitali a quella di città culturali, turistiche e
economicamente vantaggiose: Glasgow, Barcellona e Bilbao.
Il fine dell’intero lavoro è quello di evidenziare l’importanza della
comunicazione quale strumento chiave del marketing territoriale, sottolineando
però che la profonda interdipendenza con le altre leve del marketing mix.
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CAPITOLO 1
Strumenti concettuali del marketing territoriale
1.1 Competitività e cambiamenti socio-economici
A partire dai primi anni ’90 l'economia mondiale è stata soggetta ad un
ampio processo di ristrutturazione, come conseguenza di profondi cambiamenti
di carattere socioeconomico.
Tra questi i principali sono senza dubbio:
• la globalizzazione economica che ha comportato l’avvicinamento tra aree
geografiche;
• l’integrazione economico monetaria
• il mutamento degli assetti istituzionali con l’eliminazione di barriere
politiche
• l’innovazione tecnologica.
La globalizzazione ha prodotto un notevole avvicinamento delle aree
geografiche, grazie all’eliminazione delle barriere politiche ed economiche tra
paesi e continenti, generando un aumento degli scambi e delle interrelazioni tra
territori. Anche l’apertura del Mercato Unico Europeo, con l’introduzione della
moneta unica, ha agevolato gli scambi intracomunitari, favorendo l’emergere di
paesi capaci di offrire manodopera a basso costo.
Tali fattori hanno contribuito a determinare un’ espansione, sempre più
crescente, della concorrenza a livello internazionale, offrendo alle aziende una
diversa prospettiva del territorio in cui esse sono localizzate.
L’impresa tende a sviluppare le proprie attività economiche in determinate
aree geografiche dove esistono le condizioni politiche, economiche e gestionali
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migliori. Di conseguenza la localizzazione di ciascun investimento produttivo
viene decisa sulla base delle opportunità che le diverse zone offrono rispetto alle
caratteristiche dell’investimento stesso.
«I sistemi produttivi territoriali e i contesti locali hanno dunque assunto un ruolo
centrale nell’interpretazione del successo e della crescita delle imprese. In tale
prospettiva, il successo dell’impresa non è più riconducibile unicamente alle
dinamiche del settore economico di appartenenza; la superiore capacità di creare
valore per il mercato affonda le radici nell’ambiente in cui l’impresa opera e, in
particolare, nel patrimonio di esperienze e di relazioni istituite nei contesti
socio-economici in cui svolge l’attività» (Napolitano M.R 2000).
L’ azienda, dunque, trae forza nelle relazioni che la legano al territorio. Quest’
ultimo costituisce un patrimonio di risorse e competenze necessarie per la sua
nascita e crescita, un sistema di opportunità strategiche, e una fonte di vantaggi
esclusivi difficilmente imitabili.
In questo quadro, il territorio non può più essere considerato come semplice
contenitore per l’impresa, ma come una forza attiva, che entra a comporre le sue
caratteristiche e che ne condiziona il modo di operare. Il territorio stesso ha
assunto il ruolo di vero protagonista della competizione economica globale, in
quanto capace di generare un tessuto di imprese, innovatività e capace di
risposte dinamiche.
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1.2 Il territorio come prodotto
Il territorio, a differenza dei prodotti tradizionalmente presenti sul
mercato, è un complesso mix di beni e servizi, che presenta caratteristiche
particolari:
ξ Caratteristiche naturali: sono la maggior fonte di opportunità ma
anche di ostacoli essendo caratteristiche immutabili. Ne fanno parte
categorie come: la posizione geografica, la sua morfologia, la presenza di
elementi che distinguono un area da un’ altra (esempio vulcani, laghi,
paludi, ecc). Si possono considerare gli elementi naturali come il punto di
partenza dal quale poi si svilupperanno i servizi e prodotti del territorio.
E’ necessario cercare di sfruttare al meglio queste caratteristiche.
ξ Caratteristiche artificiali: Costituiscono un “accessorio del territorio” e
si basano sulla manipolazione del territorio da parte dell’uomo. Ne fanno
parte: la presenza di città o di siti di grande valore storico e artistico;
l’esistenza di infrastrutture utili alla connessione con altre aree, ecc. E’
necessario investire ingenti risorse finanziarie per rendere queste
strutture sempre efficienti e competitive.
ξ Servizi: Sono tutte quelle attività che attraggono gli investitori perché
generano valore, migliorano la qualità della vita dei cittadini aumentano
il grado di efficienza delle imprese contribuendo a creare vantaggio
competitivo. Ad esempio: trasporti pubblici, centri di formazione
professionale, società di servizi, servizi di sostegno alla creazione di
impresa,ecc..
ξ Caratteristiche qualitative: Sono aspetti del territorio che derivano
dalle caratteristiche precedentemente descritte e da servizi che il
territorio offre. Sono, quindi, qualità intangibili che rendono il territorio
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un luogo interessante dove poter investire. Esempi di queste
caratteristiche: La dimensione del mercato, il clima sociale, le prospettive
di crescita, il costo del lavoro, la qualità dell’ambiente,ecc.
A fronte di queste caratteristiche, un territorio può essere ritenuto un insieme di
output tangibili e intangibili che soddisfano una richiesta di determinati gruppi
di utenti, e da questo punto di vista può essere assimilato alla definizione
aziendale di prodotto.
La componente tangibile comprende le caratteristiche fisiche e strutturali, quali
la situazione geografica e morfologica, la struttura urbanistica e le infrastrutture
pubbliche, il patrimonio immobiliare e culturale, i servizi pubblici, la
produttività e il mercato locale.
Quella intangibile, strettamente connessa con la prima, è fortemente specifica
di ogni area geografica e difficilmente riproducibile (imitabile); comprende lo
“spirito” del luogo, i valori civili e sociali, le competenze produttive, le risorse
umane e la maturazione sociale, gli scambi culturali ed economici, la leadership
economica e culturale, il livello e la distribuzione del benessere e i meccanismi
giuridici e amministrativi.
L’assimilazione del concetto di territorio a quello di prodotto diviene errata se si
considera che le caratteristiche del territorio sono rigide e permettono un
adeguamento limitato e lento in rapporto alle richieste sempre in evoluzione del
mercato. L’iter di creazione di un prodotto non può quindi essere impiegato
nell’adeguamento delle aree territoriali alla domanda.
Tuttavia anche il territorio, come ogni prodotto, ha elementi di forza e
debolezza che, se non riconosciuti e sfruttati adeguatamente, possono
danneggiare e rendere inefficace la strategia competitiva. Sta all’area presa in
considerazione sfruttare le proprie risorse e servizi, quali elementi di distinzione
e di riconoscibilità, e utilizzare una strategia adeguata, per svilupparsi e
crescere.