1 
Introduzione 
 
Il presente lavoro di ricerca intende approfondire alcune tematiche economiche 
inerenti il business crocieristico con lo scopo di dare un contributo concreto per 
un analisi del sistema crocieristico in Italia e, in particolare, rilevare e 
comprendere l impatto economico generato da una compagnia di crociera 
all interno dei confini nazionali. Lo studio verte infatti, sulla stima dell impatto 
economico creato da MSC Crociere. La scelta di questo argomento Ł stata 
dettata dal crescente ed inarrestabile sviluppo dell azienda oggetto di studio che 
si afferma in un mercato altrettanto dinamico ed in continua evoluzione. 
L industria crocieristica sta in questi anni determinando mutamenti rilevanti 
all interno dello scenario dell industria turistica mondiale, rivestendo un ruolo 
sempre piø importante. Il settore crocieristico, infatti, attrae ingenti investimenti 
e coinvolge diversi attori che, ogni giorno, sembrano avere un interesse sempre 
piø forte verso decisioni che prevedono modalit  di  collaborazione per 
l attuazione di scelte strategiche innovative. Un analisi di impatto economico Ł 
quindi un metodo attraverso il quale evidenziare l importante ruolo di una 
societ  all interno del sistema economico nazionale , quale conferma per poter 
calamitare investimenti, ma soprattutto decisioni, che abbiano lo scopo di dare 
sempre piø rilievo a tale attivit  turistica. L ela borato si articola in quattro 
capitoli, seguiti da un appendice statistica. 
Il primo capitolo presenta l attuale quadro delle dimensioni e dell assetto 
dell industria crocieristica. Un breve excursus sulla storia dell industria 
crocieristica, dalla sua nascita alle prospettive future, sar  l input per introdurre 
l analisi di domanda e di offerta mondiale e, successivamente, per focalizzare 
l attenzione sul mercato Mediterraneo ed in particolare sul ruolo della 
crocieristica in Italia. Infine si affronteranno alcuni aspetti economici che 
caratterizzano l attivit  di crociera in Italia ed i ruoli dei diversi soggetti con i 
quali un azienda crocieristica si interfaccia e che contribuiscono alla creazione 
del prodotto. 
Vengono quindi messi a disposizione del lettore diversi elementi quantitativi e 
qualitativi per poter comprendere il quadro generale nel quale si colloca l analisi 
economica elaborata.  Il settore crocieristico si presenta come un comparto in 
continua evoluzione, caratterizzato da forti processi di cambiamento, sia per 
2 
quanto riguarda le preferenze della domanda che per le forme di 
organizzazione dell offerta, rappresentando un settore alla continua ricerca di 
un proprio equilibrio dinamico. 
Nel secondo capitolo si esamineranno le peculiarit  dell azienda MSC Cr ociere 
che, nel suo veloce percorso di crescita costante, si afferma oggi tra i primi 
soggetti nel mercato crocieristico. L analisi non si limita ad una vasta 
panoramica sulla storia di questa impresa, ai suoi itinerari, ai mercati e ai porti 
nei quali opera, ai numeri della flotta navale e dei passeggeri, ma, piø in senso 
economico, si amplier  la veduta analizzando il con to economico e lo stato 
patrimoniale, anche attraverso una sintetica presentazione dei principali 
soggetti con cui MSC Crociere si interfaccia   e ch e fanno parte della stessa   
che sono il tour operator, MSC Italcatering e MSC CruiseTech. Infine, per 
completare il quadro generale, non si poteva non dedicare una parte di analisi 
al rispetto ambientale e alla responsabilit  social e che tale azienda promuove 
tra i capisaldi della sua filosofia.   
Il terzo capitolo Ł il piø metodologico, era doveroso infatti, per raggiungere il fine 
ultimo dell elaborato, soffermarsi sull analisi dei modelli economici e tra questi, 
largamente descritto, il modello Input Output. Attraverso tale complesso 
modello, che si basa su tavole intersettoriali e sul calcolo di diversi coefficienti, 
Ł possibile stimare l impatto diretto, indiretto e indotto di un attivit  o di 
un impresa economica.  
Infine, il quarto capitolo rappresenta l applicazione del modello Input Output al 
caso di MSC Crociere con lo scopo di quantificare gli impatti economici 
dell azienda e di verificare le ricadute all interno dei confini nazionali italiani per 
l anno 2009. ¨ quindi un capitolo denso di dati, ta belle e grafici. Lo studio, 
voluto da MSC Crociere, Ł stato realizzato da un gruppo di lavoro al quale la 
laureanda ha preso parte, curando in particolare proprio la parte del modello. In 
questo capitolo viene inoltre largamente approfondito, con un indagine ad hoc 
sugli studi esistenti, la spesa del crocierista nella citt  visitata e le spese che 
quest ultimo sostiene per raggiungere il porto.  
In definitiva, con questo approfondimento di ricerca, si intende offrire una 
visione completa delle dinamiche economiche interne e degli impatti 
macroeconomici di un impresa crocieristica in un Paese. 
 
3 
1. L impresa crocieristica 
 
Il settore crocieristico Ł un comparto dell industria turistica in continua crescita e 
l andamento positivo si conferma anche nelle prospettive future. Questo settore 
si contraddistingue per una situazione particolare, e rara, in cui Ł l offerta a 
determinare la domanda.  
Il presente capitolo vuole fornire una panoramica generale del mercato nel 
quale MSC Crociere si colloca, introducendo alcuni elementi chiave per una piø 
facile lettura dei capitoli a seguire. Partendo quindi da una sintetica analisi 
storica, passando per uno studio di domanda e offerta mondiale, si arriver  a 
descrivere i principali dati del mercato crocieristico Mediterraneo con un focus 
specifico sul nostro Paese.  
Si affronteranno inoltre gli aspetti economici che caratterizzano l attivit  di 
crociera in Italia ed i diversi soggetti con i quali un azienda crocieristica si 
interfaccia.   
 
1.1 Storia dell industria crocieristica1 
La nave Ł stata per molti anni il solo mezzo di collegamento per grandi 
distanze, soprattutto tra l Europa e l America.  
Il primo viaggio organizzato via mare risale alla seconda met  dell Ottocento, 
precisamente nel 1875, ideato da Thomas Cook. Il viaggio prevedeva un 
itinerario lungo la costa norvegese alla scoperta dei fiordi. In realt  l idea di 
Cook, precursore nei viaggi organizzati, era nata dall esigenza di coprire i 
periodi di inattivit  delle navi, operanti prevalen temente nel business del 
trasporto passeggeri, piuttosto che dall effettiva volont  di soddisfare una nuova 
esigenza di consumo.  
Le navi passeggeri erano infatti strutturalmente poco idonee ad un utilizzo 
strettamente turistico. Si pensi ad esempio ai transatlantici, la cui principale 
finalit  era quella di consentire il trasporto di p asseggeri tra le due sponde 
dell oceano, principalmente tra il vecchio continente e l America settentrionale, 
in particolare verso New York. 
 
                                            
1
 Rispoli M., di Cesare F. e Manzelle R., La produzione crocieristica: i prodotti, le imprese, i 
mercati, Giappichelli Editore, Torino, 1997. 
4 
Le carenze strutturali della nave, in termini di soddisfacimento della nuova 
domanda che andava profilandosi, erano riconducibili ad alcuni fattori2: 
- l esigenza primaria da soddisfare era quella di garantire al passeggero di 
arrivare a destinazione nel tempo piø breve possibile: conseguentemente 
l itinerario era diretto, senza scali intermedi, e percorso alla massima 
velocit  consentita dalla nave; 
- la nave era organizzata secondo una rigida divisione in classi dei 
passeggeri e degli spazi; 
- il trattamento a bordo dei passeggeri si distingueva dunque per una 
elevata discriminazione tra classi, dalla massima cura del servizio per i 
passeggeri, con cabine e i saloni di prima classe, ad un servizio limitato e 
scadente per i passeggeri di terza classe. 
Dalla fine della prima guerra mondiale fino agli anni Sessanta, la nave ha 
costituito l unico mezzo di trasporto per i viaggi transoceanici.  
Nei primi anni Sessanta il settore del trasporto marittimo entra in una profonda 
crisi che obbliga le compagnie a rivedere la tradizionale concezione delle navi3. 
La crisi non era dovuta solo al cambiamento del comportamento e delle scelte 
della popolazione , infatti in quel periodo si registra una considerevole riduzione 
dei flussi migratori verso le Americhe data la ripresa economica Europea del 
dopo guerra, ma soprattutto alla comparsa dei primi aerei ad alta capacit , che 
consentivano di attraversare l Atlantico in poco tempo. Inoltre, la chiusura del 
Canale di Suez, collegamento diretto verso l Oriente, costringe le compagnie a 
modificare profondamente le tradizionali rotte, ritrovandosi a dover 
circumnavigare il continente africano per raggiungere mete quali l Australia e 
l Oceano Indiano con un aumento dei costi e dei tempi di percorrenza sempre 
meno accettabili rispetto al trasporto aereo. 
In questa fase coesistono i vecchi transatlantici, i liners, e le prime nuove navi 
progettate appositamente per realizzare viaggi multidestinazione con la 
possibilit , per il cliente, di scegliere fra diver si itinerari turistici. In tale processo 
si determina una ridefinizione delle posizioni di mercato con l uscita di alcune 
compagnie di trasporto passeggeri e la nascita di altre.  
                                            
2
 Rispoli M., di Cesare F. e Manzelle R., La produzione crocieristica: i prodotti, le imprese, i 
mercati, Giappichelli Editore, Torino, 1997. 
3
 Bruni G., La nuova generazione delle navi da crociera, in  Turistica , anno I, n. 1, 1992. 
5 
¨ negli anni Ottanta che, trainata da questa nuova offerta, inizia la crescita 
inarrestabile della domanda crocieristica, specialmente in America, che si 
estender  poi, dal decennio successivo, anche in al tre aree geografiche, quali 
l Europa e l Asia, andando, di fatto, verso una concezione della nave che deve 
adattarsi a soddisfare i nuovi bisogni di una piø ampia variet  di domanda 
turistica. Si assiste quindi ad un cambiamento dell orientamento strategico delle 
compagnie che da sales oriented, impostazione che caratterizza le imprese di 
trasporto passeggeri fino agli anni Sessanta, diventano market oriented4. Le 
compagnie che restano sul mercato non si occupano piø esclusivamente di 
trasporto passeggeri, ma svolgono ormai una vera attivit  di  produzione 
turistica.  
La risposta costante della domanda ha portato le compagnie ad investimenti 
senza soluzione di continuit  che hanno   di fatto   portato nell ultimo decennio 
al raddoppio della capacit  mondiale. I vantaggi de rivanti dalle economie di 
scala ed i delicati equilibri finanziari e patrimoniali implicati dall investimento in 
nuove navi, hanno indebolito le compagnie di piø piccola dimensione, 
rafforzando invece il potere delle grandi che, negli anni, acquisendo altre 
compagnie, hanno accentuato la concentrazione dell offerta, portando i primi tre 
gruppi crocieristici a rappresentare nel 2009 oltre il 70% dell offerta mondiale. 
 
Il futuro della crocieristica 
Secondo le piø recenti stime veicolate dall Organizzazione Mondiale del 
Turismo5, nel 2020 il fenomeno turistico, su scala mondiale, muover  circa 1,5 
miliardi di persone divenendo uno dei fenomeni socio- economici piø rilevanti.  
In tale contesto il settore crocieristico si presenta come il segmento in maggiore 
espansione. Per stimare l aumento si sono utilizzati modelli di previsione 
semplici basati per lo piø sulla proiezione futura delle serie storiche degli anni 
precedenti. La stima del potenziale di domanda Ł giustificata anche dal tasso di 
penetrazione del mercato6, all interno di un determinato Paese o piø ampio 
                                            
4
 Costa N., Tendenze del mercato internazionale nel traffico di navi da crociera, in  Turistica , 
anno I, n.1, 1992. 
5
 L OMT Ł un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite con sede a Madrid che si occupa del 
coordinamento delle politiche turistiche e promuove lo sviluppo di un turismo responsabile e 
sostenibile. 
6
 Con penetrazione del mercato si intende la percentuale, bassa, di coloro che hanno gi  fruito 
del prodotto crociera rispetto al potenziale di popolazione che potrebbe scegliere questa 
6 
territorio, ancora decisamente basso per il prodotto crociera, soprattutto 
nell area europea. 
Le ragioni del costante sviluppo del turismo crocieristico si devono rintracciare 
nella versatilit  di un settore che Ł riuscito negl i anni ad incontrare le sempre 
piø diversificate e complesse esigenze dell utenza attraverso un mix di attrattive 
e di combinazione tra itinerario crocieristico e approfondimenti tematici (turismo 
culturale, shopping, mondanit , etc.), favoriti da escursioni nell entroterra. 
 Questo completo pacchetto crocieristico Ł venduto ad un livello di prezzi che 
risulta decisamente competitivo rispetto ad altre forme turistiche all inclusive 7. 
Inoltre, il settore vanta di un elemento chiave, la delocalizzazione, che permette 
di  spostare  e cambiare gli itinerari a seconda de ll andamento dei mercati 
senza risentire le ripercussioni di guerre, attacchi terroristici e crisi economiche. 
Questi sono alcuni degli elementi che giustificano tale crescita che ha portato 
delle scelte, da parte delle imprese crocieristiche, di investimento in nuovi e 
grandi impianti o di restyling di quelli ormai meno moderni8. 
Tuttavia, la scelta delle imprese crocieristiche di investire in navi di grandi 
dimensioni, non trova una risposta positiva da parte dei soggetti con le quali le 
imprese si relazionano, soprattutto per quanto riguarda le autorit  portuali e le 
infrastrutture messe da loro a disposizione per accogliere le navi. Il 
 gigantilismo  navale costituisce una limitazione per molte realt  portuali, non 
solo per quanto riguarda le infrastrutture   che, c ome appena detto, non sono 
adatte ad ospitare navi di nuova generazione   ma a nche per tutti i servizi al 
passeggero (terminal, parcheggi, transfer, etc), tarati per accogliere una 
determinata quantit  di crocieristi, che si trovere bbero a dover ricevere un 
volume di passeggeri raddoppiato, con ripercussioni sul territorio e sulla 
popolazione residente del porto toccato dall itinerario.  Tale decisione da parte 
dei gruppi crocieristici Ł frutto di economie di scala che permettono di 
risparmiare sui costi ma, come spesso accade, la scelta economica non Ł 
sempre la migliore e forse si dovrebbe mantenere uno standard di navi 
adeguato offrendo piuttosto nuovi porti per nuovi itinerari in modo da poter 
ampliare ulteriormente il ventaglio dell offerta crocieristica.  
                                                                                                                                
tipologia di servizio turistico. Nell area Mediterranea si stima solo 1 persona su 100 ha 
acquistato di un pacchetto crociera. 
7
 D Aponte V., Caratteri e tendenze del turismo crocieristico, 2005. 
8
 Di Cesare F., L industria crocieristica. Introduzione al settore, Dispensa didattica, Napoli, 
2005. 
7 
L attuale situazione del mercato mondiale, rappresentata dal grafico 1.1, 
evidenzia per il 2009 una percentuale prevalente nelle navi di medio- grande 
dimensione. La previsione futuristica vede per  la fetta di quota di navi con 
tonnellaggio da 50mila a 100mila aumentare e prevalere sulla quota di 10mila- 
50mila. 
 
Grafico 1.1   Percentuali di distribuzione navi in base al tonnellaggio, 2009 
92 navi da
50.000-100.000 
27%
114 navi da
10.000-50.000 
34%
93 navi da
10.000 
28%
39 navi da
100.000 
12%
 
Fonte: elaborazione su dati Seatrade, Marzo 2009. 
 
La continua propensione all investimento in nuove navi piø grandi e piø 
moderne, che grava pesantemente nei costi fissi dei bilanci delle imprese 
crocieristica   determinandone a volte la causa del  collasso9   Ł frutto di 
comportamenti competitivi fondati sul prezzo per garantirsi elevati volumi di 
vendita. La costruzione di una nave, dagli attuali standard, comporta 
investimenti medi non inferiori ai 500 milioni di euro; se si considera che molte 
imprese hanno messo  in cantiere  negli ultimi anni  piø di una nuova nave, Ł 
evidente come le stesse presentino un indebitamento medio decisamente 
elevato10. Sembra dunque palesarsi per le imprese una sorta di scelta obbligata 
in base alla quale, per continuare a competere Ł necessario investire per 
                                            
9
 Alcuni dei cruise operator che hanno intrapreso un cammino di crescita si sono poi trovati 
nell impossibilit  di reggere le nuove condizioni. Hanno cos  ceduto alle offerte dei piø grossi 
operatori del mercato che sono stati in grado di portare a compimento acquisizioni di intere 
compagnie dai marchi talvolta anche prestigiosi. Di conseguenza si Ł rafforzata la tendenza alla 
concentrazione del mercato, con un offerta mondiale che sempre piø sembra finire nelle mani di 
pochi grandi colossi. 
10
 A.A.V.V., Cruising is a risky business, Cirje, 2009. 
8 
accrescere la flotta ed ammodernarla, ma nello stesso tempo, per far fronte a 
questi investimenti devono realizzare volumi di vendita molto elevati11.  
Infine i modelli previsionali non tengono presente delle variabili che possono 
influenzare la crescita, come ad esempio: un cambiamento nelle esigenze della 
domanda, nuove proposte turistiche che offrano un set di vantaggi superiori 
rispetto a quelli offerti dal pacchetto crociera, una crisi economica mondiale che 
rallenti la crescita dell economia e quindi anche del settore. Per questo 
bisognerebbe essere piø cauti nel determinare una crescita esponenziale e 
nell attuare investimenti considerevoli in nuovi impianti, cercando invece nuove 
soluzioni in base all esigenza della domanda. 
 
1.2 La domanda e l offerta crocieristica mondiale 
La domanda crocieristica 
La nascita dell industria crocieristica moderna, come introdotto nel paragrafo 
precedente, pu  essere ricondotta agli anni Sessant a, ma Ł a partire dal 
decennio successivo che cominciano a sorgere le principali compagnie, una su 
tutte Carnival Cruise Line. Questa compagnia attiva un processo di innovazione 
dell impostazione della crociera spostandone il concept da prodotto di lusso a 
proposta pensata e rivolta alle famiglie12. Negli anni Ottanta si assiste ad una 
vera impennata del settore con tassi di crescita estremamente significativi sia 
dal lato della domanda che da quello dell offerta, fino ad arrivare agli anni 
Novanta durante i quali si registra una diversificazione geografica della 
produzione. Tutti questi elementi giustificano l aumento progressivo del numero 
dei passeggeri, che continua costante nei periodi successivi, e che viene 
illustrato nel grafico 1.2. 
Come si osserva nel grafico, la crescita della domanda crocieristica non ha mai 
subito battute d arresto. Nei primi anni Settanta si contavano circa 500mila 
crocieristi, in vent anni la dimensione dei flussi aumenta esponenzialmente, 
portando il totale ad oltre 4,5 milioni di passeggeri ad inizio anni Novanta13. Nel 
                                            
11
 Di Cesare F., Tamma M, La dinamica competitiva nella produzione crocieristica. Aspetti di 
metodo ed evidenze empiriche in uno studio sul Mediterraneo, Franco Angeli, 2004. 
12
 Di Cesare F., L industria crocieristica. Introduzione al settore, Dispensa didattica, Napoli, 
2005. 
13
 Garibaldi R., Economia e gestione delle imprese turistiche, cap. 8, pag. 195, Hoelfi, Milano, 
2008. 
9 
2000 si sfiora la quota dei 10 milioni di passeggeri, quota che nel 2005 arriver  
fino a 14,4 milioni per raggiungere i 16,24 milioni nel 200814.  
 
Grafico 1.2   Crescita del mercato mondiale, passeg geri tra il 1970 e il 2015 (in milioni) 
0
5
10
15
20
25
30
1970 1980 1990 2000 2005 2008 2009 2010* 2015*
 
Fonte: elaborazione su dati CLIA, Cruise Market Overview, 2009.  * valori previsionali 
 
Secondo le stime della CLIA15 nel 2010 si registreranno oltre 19 milioni di 
passeggeri, quota che nel 2015 sar  prossima alla s oglia dei 25 milioni.  
Analizzando, nella tabella 1.1, dagli ultimi dati relativi all anno 2008 ed ai soli 
associati della CLIA   che dunque rappresentano un sottoinsieme dei dati citati 
  Ł possibile osservare un ulteriore concentrazione  della domanda negli itinerari 
di media permanenza, 6-8 giorni, seguiti da crociere di breve durata, 2-5 giorni. 
Complessivamente, nel corso di questi 18 anni di attivit  crocieristica, si registra 
un aumento del 245%. 
 
Tabella 1.1   Distribuzione dei passeggeri CLIA per  durata della crociera, 1990 e 2008 
  Passeggeri (milioni) 
Giorni 1990 % sul tot 2008 % sul tot 
Variazione %  
1990/2008 
2-5 giorni 1.434.000 38,0% 3.959.000 30,4% + 176% 
6-8 giorni 1.966.000 52,1% 6.519.000 50,1% + 232% 
9-17 giorni 358.000 9,5% 2.391.000 18,4% + 568% 
18+ giorni 16.000 0,4% 136.000   1,0% + 750% 
Totale 3.774.000 100,0% 13.005.000 100,0% + 245% 
Fonte: CLIA, Cruise Market Overview, 2009. 
 
                                            
14
  Passenger Shipping Association, Annual Cruise Review 2008, London 2008. 
15
 La  Cruise Line International Association  Ł la piø grande associazione crocieristica al mondo 
che si dedica alla promozione e alla crescita dell intero comparto. Conta tra i suoi soci 25 tra le 
maggiori compagnie di crociera (in particolare operanti nell area nord americana) oltre a circa 
16mila agenti di viaggio e centinaia di soggetti fornitori del comparto crocieristico. Fu fondata 
nel 1975 in risposta al bisogno crescente avvertito dalle compagnie esistenti di un soggetto in 
grado di promuovere i numerosi vantaggi di una vacanza in crociera. Nel 2006 ha accorpato 
l ICCL (International Council of Cruise Lines), anch esso ente che si dedicava alla creazione di 
politiche di sviluppo per le compagnie di crociera. 
10 
A livello mondiale i tre porti piø importanti in cui si registra il piø alto numero di 
passeggeri sono: il porto di Miami, Port Canaveral e Port Everglades. Nella 
tabella 1.2 Ł riassunta la situazione di questi porti negli ultimi tre anni. 
Passando invece a considerare il dato relativo alla provenienza dei crocieristi a 
livello mondiale, dalla tabella 1.3 si nota come il Nord America continui ad 
essere il source market predominante.  
 
Tabella 1.2   I primi tre porti mondiali, periodo 2 000 e 2007   2009 
Porto 2000 2007 2008 2009 
Var. % 
2000/2009 
Var. % 
2007/2009 
Var. % 
2008/2009 
Miami 3.364.643 3.787.410 4.137.531 4.110.100 18% 8% -1% 
Port Canaveral 3.788.621 4.275.922 3.505.192 3.192.757 -19% -34% -10% 
Port Everglades 2.737.389 3.409.946 3.227.770 3.139.820 13% -9% -3% 
Fonte: elaborazione su dati forniti direttamente dai porti, gennaio 2010. 
 
Tabella 1.3    Turisti crocieristi per aree di prov enienza, Nord America ed Europa, 
2006    2008 
Provenienza 2006 2007 2008 
Var. % 
2006/2008 
Var. %  
2007/2008 
Nord America 10.380.000 10.450.000 10.290.000 - 1% - 2% 
Europa 3.409.000 4.004.000 4.432.000 + 23% + 10% 
Fonte: ECC16, Contribution of cruise tourism to the economies of Europe, 2008.  
 
Questi valori, cos  differenti tra un continente e l altro, possono trovare la loro 
principale spiegazione nel fatto che il business crocieristico si sia sviluppato 
inizialmente negli Stati Uniti per poi farsi spazio, con circa vent anni di ritardo, 
nel panorama europeo. Le origini socio- culturali concorrono a determinare il 
comportamento di acquisto e le preferenze per la vacanza di un soggetto, 
nonchØ i bisogni che il cliente intende soddisfare con il viaggio. Mentre il 
mercato americano Ł generalmente caratterizzato da una sostanziale 
omogeneit  in termini di cultura e personalit  dei crocieristi   essi infatti parlano 
la stessa lingua, hanno il medesimo retroterra storico, politico e culturale   il 
mercato europeo presenta invece caratteristiche molto piø eterogenee   basti 
pensare alle lingue utilizzate o alle diverse abitudini culinarie    tutto ci  
contribuisce a spiegare le differenze enunciate in precedenza. Inoltre vi sono 
concezioni molto diverse del prodotto crociera; nel mercato europeo l elemento 
                                            
16
 L European Cruise Council rappresenta le principali compagnie da crociera che operano nel 
mercato europeo. 
11 
fondamentale Ł l itinerario e l idea legata al poter visitare piø citt  mantenendo 
sempre lo stesso alloggio mentre nel mercato americano l elemento 
fondamentale Ł la nave, l attivit  a bordo, il dive rtimento e il relax [di Cesare, 
2009]. 
Se si considera la sola situazione europea, si pu  osservare che il numero di 
passeggeri in imbarco, nel 2008, Ł stato di 4,43 milioni.  
Tra i singoli mercati, la Germania segna un notevole passo avanti, con un 
+16% avvicinandosi sensibilmente alla soglia del milione di passeggeri. Meno 
decisa la crescita dell’Italia, pari a 6 punti percentuali, con un totale che si 
attesta a 682mila passeggeri.  
Si pu  invece parlare di vero e proprio boom dei Pa esi scandinavi; le cifre 
appaiono ancora limitate, si registrano circa 123mila unit , ma l’incremento Ł 
del 31%. Unico Paese in controtendenza sembra essere la Spagna che nel 
corso del 2008 ha perso il 4% tornando sotto quota mezzo milione di 
passeggeri17. 
 
Tabella 1.4   Turisti crocieristi per Paese europeo  di provenienza, 2006   2008  
Europa 2006 2007 2008 
Var. % 
2006/2008 
Var. % 
2007/2008 
Regno Unito 1.204.000 1.337.000 1.477.000 + 18% +  9% 
Germania 705.000 762.800 907.000 + 22% + 16% 
Italia 517.000 640.000 682.000 + 24% +  6% 
Spagna 391.000 518.000 497.000 + 21% -   4% 
Francia 242.000 280.000 310.000 + 22% + 10% 
Paesi Scandinavi 62.500 94.000 123.000 + 49% + 24% 
Benelux 64.000 82.000 92.000 + 30% + 11% 
Svizzera 56.000 64.000 65.000 + 14% +  2% 
Austria 44.000 52.000 59.000 + 25% + 12% 
Portogallo 18.000 20.000 28.000 + 36% + 29% 
Altri 105.000 154.500 192.000 + 45% + 20% 
TOTALE 3.408.500 4.004.300 4.432.000 + 23% + 10% 
Fonte: ECC, Contribution of Cruise Tourism to the Economies of Europe, 2008.  
 
I tre principali mercati sono Inghilterra, Germania e Italia. Pur differenziandosi in 
alcune caratteristiche presentano dei trend comuni18: innanzitutto la maggior 
                                            
17
 Wild G.P., Contribution of Cruise Tourism to the economies of Europe, Brussels, European 
Cruise Council, 2008. 
18
 Casarin F., Il marketing dei prodotti turistici. Specificit  e variet , cap. 9, pag. 331, Giapichelli 
Editore, Torino, 1996. 
12 
parte dei crocieristi sono first timers19; con riferimento alla durata della crociera 
invece preferiscono tendenzialmente vacanze brevi, di circa una settimana; per 
quanto riguarda l et , la media Ł di circa 50 anni,  va precisato che si tratta di un 
valore in diminuzione, in quanto le compagnie di crociera stanno attuando 
sempre di piø politiche vantaggiose per le giovani coppie e le famiglie con figli. 
Circa le motivazioni che spingono il consumatore a scegliere il prodotto crociera 
Ł possibile fare un discorso generale, valido cioŁ sia a livello europeo che 
statunitense. La principale ragione pu  essere rico ndotta al fatto che la crociera 
rappresenta un prodotto considerabile ancora come  nuovo , in grado di 
concentrare una molteplicit  di persone in un unico  luogo facilitandone la 
socializzazione, inoltre consente di visitare piø localit  distanti tra loro senza 
dover cambiare sistemazione alberghiera. Dalle indagini condotte dalla CLIA 
emerge che la maggior parte dei consumatori trova la crociera piø rilassante e 
sicura rispetto ad altre tipologie di vacanza, essi considerano il viaggio in nave 
ben organizzato e apprezzano la possibilit  di trov are una buona cucina a 
bordo. Il profilo del classico crocierista si Ł evoluto nel tempo. Dall immagine 
stereotipata della prima met  del  900, quando la c rociera era ancora 
considerata un viaggio di lusso destinato ad una Ølite di pochi possidenti 
fortunati e con molto tempo a disposizione, si Ł passati attraverso una 
metamorfosi del passeggero tipo che ha portato alla nascita di un crocierista 
giovane, dinamico, viaggiatore e ricercatore di un concentrato di immagini, volti 
e destinazioni.  
Oggi la crociera si rivolge veramente a tutti offrendo non solo degli itinerari ma 
anche delle proposte di attivit  a bordo e in terra ferma, componendo 
nell insieme un offerta estremamente varia, sostenuta da una flessibilit  
equivalente dei prezzi: oltre la met  delle crocier e viene oggi venduta con 
offerte o sconti particolari. Le famiglie sono sicuramente uno dei migliori target 
della vacanza in crociera: mondo straordinario per i bambini, tranquillit  
garantita ai genitori per l ambiente sicuro e i vari baby-club dedicati, divertente 
persino per gli adolescenti che godono di locali pensati appositamente per le 
loro esigenze. Non a caso le tariffe sono molto accattivanti per questo target, 
con delle offerte che talvolta arrivano a far si che i figli sino a 18 anni viaggino 
gratis. 
                                            
19
 Con il termine first timers ci si riferisce a tutte quelle persone che effettuano per la prima volta 
un viaggio in crociera. 
13 
 
Seguono le coppie di giovani sposi: in Italia si stima che una coppia su due 
faccia la propria luna di miele in crociera. Vi sono infine i gruppi, che 
costituiscono una delle piø interessanti opportunit  per le crociere: le navi di 
oggi sono luoghi ideali per l organizzazione di viaggi di gruppo, sia privati che 
aziendali, grazie alle dotazioni di servizi adatti ad ogni tipo di esigenza, anche le 
piø avanzate in termini di tecnologie per la comunicazione e l eventistica; senza 
trascurare il fatto che riuniscono in un unica struttura servizi alberghieri, sale 
congressi, spazi ricreativi e per il benessere, nonchØ numerose opportunit  per 
il team building e attivit  di comunicazione e formazione aziendale  in generale. 
 
L offerta crocieristica 
Dopo aver analizzato nel paragrafo precedente la domanda crocieristica, Ł di 
fondamentale importanza soffermarsi sull analisi dell offerta. Rispetto ad altri 
settori della produzione turistica, in quello crocieristico,  Ł l offerta   l ampio 
sistema composto dalle compagnie crocieristiche, dalla loro flotta navale, dai 
cantieri navali, i porti crocieristici e gli altri importanti operatori    a trainare la 
domanda 20. Le aree crocieristiche principali a livello mondiale si possono 
osservare nella tabella 1.5 dove emerge, in termini di capacit  schierata di posti 
letto, una supremazia dell area caraibica, seguita dall area mediterranea   che 
mostra i piø rilevanti tassi di crescita   e nord e uropea, dove la crescita degli 
ultimi anni Ł il risultato di una diversificazione del mercato che ha permesso di 
sviluppare altre destinazioni. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
                                            
20
 Rispoli M., di Cesare F. e Manzelle R., La produzione crocieristica: i prodotti, le imprese, i 
mercati, Giappichelli Editore, Torino, 1997.