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davanti a un bivio: arte o svago? Apprendimento o relax? Unire
queste attività durante una vacanza non è impresa difficile. Spesso i
moderni viaggiatori scelgono i metodi più banali per visitare città,
monumenti e ciò che offre la location scelta, come ad esempio tour
organizzati a bordo di autobus sight seeing, passeggiate a piedi
scattando foto qua e là, ecc. Diventa quasi indispensabile, per lo
sviluppo costante del comparto turistico, creare percorsi alternativi
originali o quantomeno insoliti, che possano attrarre il turista e
soddisfarne le esigenze, affinché desideri ripetere l’esperienza e
ritornare nei luoghi visitati.
Una risorsa incommensurabile della nostra regione è l’immenso
patrimonio culturale e il legame di quest’ultimo con il circuito
turistico.L’autentica ricchezza della Campania è data dall’innegabile
presenza sul territorio di formidabili e uniche testimonianze storiche,
artistiche e archeologiche. Lo straordinario paesaggio naturale e il
suo clima mite la contraddistinguono inequivocabilmente.
Luogo di leggende, antichità e misteri, ricca di insenature, laghi e
mare, Campania significa anche luoghi mai uguali fra loro perché
circondati da una natura con forme diverse che spesso riserva vedute
imprevedibili; tante sono le spiagge concentrate, per la maggior
parte, lungo il Litorale Domizio caratterizzato da chilometri di
arenili e verdi pinete. L’area, compresa geograficamente tra il rilievo
del Massico e i Campi Flegrei, fu denominata Campania Felix, terra
fortunata e fertile, prediletta dagli imperatori e patrizi del vicino
impero romano per la feracità del suolo e il suo clima mite, onde
trascorrervi la villeggiatura e gli otia dell’epoca.
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Il territorio, con il suo alto potenziale turistico, è un interessante
itinerario culturale in quanto unisce alle ricchezze naturali il
patrimonio artistico e archeologico che si nasconde nel tessuto dei
tanti paesi disseminati all’interno della costa ed è caratterizzato dai
forti richiami dell’artigianato locale e prodotti tipici ed eno-
gastronomici, con forti sapori e aromi unici. La radicale
modificazione dell’ambiente e la folle speculazione edilizia hanno,
negli ultimi decenni, trasformato questa terra rendendola ricettacolo
del degrado, dell’immigrazione e della criminalità, che ne
impediscono il rilancio essendone gli attori principali.
Nel primo capitolo si immaginerà di compiere un tour accompagnati
dai letterati che hanno sapientemente descritto i luoghi a cui si sono
ispirati nelle loro opere, illustrando, in particolare i seguenti siti di
particolare interesse:
ξ La via Domiziana;
ξ Il fiume Volturno;
ξ Liternum.
Si proseguirà con un analisi di autori stranieri e italiani, alcuni dei
quali vivono e lavorano negli stessi luoghi di cui hanno narrato, che
attraverso lo strumento letterario ne hanno invece descritto il
degrado socio-economico, concentrando l’attenzione su tematiche
quali immigrazioni e criminalità, nel tentativo di evidenziare la
contrapposizione generatasi per le sostanziali modifiche di un area
dalle molteplici risorse che nel corso degli anni sembra essere stata
dimenticata non solo dai turisti ma principalmente dalle istituzioni.
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Nel secondo capitolo si pone l’attenzione sui beni culturali, che
connotano l’identità delle comunità a cui appartengono e hanno
alimentato miti e leggende che si sono tramandate nei secoli. La
millenaria storia di questi luoghi ha lasciato un’eredità inestimabile
di preziose testimonianze del passato, che ancora oggi vengono alla
luce durante le opere di ripristino urbano. Incastonati in contesti
paesaggistici straordinari, questi vanno ad aggiungersi ai beni
ambientali, alcuni dei quali dichiarati di interesse comunitario come
la riserva naturale dell’Oasi dei Variconi di Castelvolturno. Insieme
all’edilizia civile e religiosa, nonché all’architettura rurale e
medioevale, essi costituiscono i forti attrattori del turismo culturale,
proponibile per potenziare e sviluppare efficacemente le economie
locali. Ben si inseriscono nel contesto dei beni culturali, i momenti
di folklore legati ai costumi e alle tradizioni popolari che allo stesso
modo del patrimonio archeologico e naturale, raccontano la storia
del territorio e le sue antiche radici. Folklore e tradizioni popolari,
quindi, sono parte integrante del tessuto socio-culturale dei luoghi e
per questo un patrimonio, anch’esso, da tutelare, valorizzare e
tramandare alle nuove generazioni. Ci si soffermerà su alcuni
comuni ubicati nell'area del Litorale Domitio in particolare:
ξ Mondragone e l’antica Sinuessa con il sito archeologico, le
terme e il Museo Civico;
ξ Castelvolturno per l’edilizia civile e la riserva naturalistica
dell’Oasi dei Variconi;
ξ Lago Patria e gli scavi di Liternum;
ξ Villa Literno e il folklore popolare;
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ξ Giugliano con l’architettura rurale e l’edilizia religiosa.
Si analizzeranno infine alcuni progetti, condivisi da istituzioni
pubbliche e private, sviluppati al fine di riqualificare e valorizzare
questo enorme patrimonio scarsamente tutelato e sotto-utilizzato,
quasi dimenticato a causa dell’incuria e del degrado ambientale,
tesori che potrebbero fare da volano per il rilancio turistico dell’area.
Estremamente significativo appare il Progetto Integrato Litorale
Domitio, uno degli otto “itinerari culturali” promossi dalla Regione
Campania all’interno del più ampio Programma Organizzativo
Regionale (POR) che mira alla realizzazione di un Sistema Turistico
Locale attraverso la formula del “Distretto Turistico”, atto a
sostenere uno sviluppo incentrato sulla valorizzazione delle risorse
ambientali, culturali, paesaggistiche e delle produzioni tipiche locali.
In particolare ci si soffermerà su alcuni progetti cosiddetti “portanti”,
sviluppati dalle istituzioni locali e che si ritengono maggiormente
significativi; su altri promossi da enti privati, e di seguito elencati:
ξ Parco archeologico-naturalistico di Liternum
ξ Porto turistico di Castelvolturno località Pinetamare
ξ Progetto Associazione Lipu “Volo Libero”
Naturalmente, questi progetti insieme a molte idee e studi
effettuati, hanno potenzialmente l’obiettivo comune di rilancio
di una parte della Campania ad alta vocazione turistica, qual è
appunto il territorio oggetto di studio.
Argomento del terzo capitolo sarà l’individuazione dei prodotti
tipici locali ed eno-gastronomici, altro tassello importante e forte
attrattore di flussi turistici. Infatti il turismo eno-gastronomico è
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una delle risorse disponibili a cui attingere per sostenere le
economie locali, che hanno sempre tratto i loro redditi
dall’agricoltura, essendo l’area nella fascia interna
sostanzialmente rurale e caratterizzata dalla produzione di frutta
e ortaggi. Prodotti che hanno acceso la fantasia letteraria di molti
autori e sono conosciuti in tutto il mondo come il mitico vino
Falerno, immancabile sulla tavola degli antichi romani, la mela
Annurca, prodotta esclusivamente in Campania con tecniche di
coltivazione particolari, come particolare risulta la produzione
della famosa Mozzarella di Bufala Campana, nota in tutto il
mondo per il suo ineguagliabile sapore e infine, ma non meno
importante, il Pomodoro, l’oro rosso destinato all’industria
conserviera e protagonista indispensabile nella cucina regionale
molto variegata spesso associato e degustato sulla famosa Pizza
Napoletana, prodotto gastronomico apprezzato a livello
internazionale.
Concluderemo il lavoro ponendo l’attenzione sulla recentissima
emergenza rifiuti che da mesi interessa la Regione Campania,
sulle conseguenze del mancato smaltimento e l’inevitabile
ricaduta sulla filiera agro-alimentare e i prodotti tipici.
Il rischio di perdita, in termini economici e d’immagine, del
settore dei prodotti di pregio è altissimo specialmente nelle aree
oggetto di studio, che già soffrono di marginalità dovuta spesso
all’assenza delle istituzioni e al degrado socio ambientale.
Questo territorio, come già detto, a forte vocazione agricola
fonda buona parte del suo reddito sulle aziende agrituristiche e
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sui prodotti tipici; la credibilità di questi prodotti certificati è
anche il simbolo della volontà degli attori dell’intera filiera agro-
alimentare di affermazione di tante identità locali. La rinomanza
dei prodotti tipici è anche rinomanza dei luoghi di produzione e
di valorizzazione del patrimonio artistico culturale ad essi
integrati. Risulta di fondamentale importanza , quindi, difendere
e tutelare la reputazione delle eccellenze e dell’intera filiera
agro-alimentare che intrinsecamente attivano il turismo eno-
gastronomico che negli ultimi anni ha fatto rilevare un notevole
aumento della domanda turistica: una delle possibilità di rilancio
e riqualificazione di intere aree storicamente ad alta vocazione
turistica. Sarà sufficiente rassicurare, comunicare al mondo che il
patrimonio irripetibile dei prodotti tipici campani è sano. In
questo modo si recupererà la credibilità messa in discussione
negli ultimi mesi.