6
livello di dettaglio a quali brani preesistenti fare riferimento nelle varie scene 
del film. Dagli anni Dieci si diffondono dei manuali che tendono a stabilire 
regole generali e possono essere suddivisi per stato d’animo, situazioni 
tipiche o genere cinematografico. Contestualmente assistiamo anche alla 
pubblicazione di raccolte di brani: esempio importante è la Kinobibliothek di 
Giuseppe Becce, che comprende una serie di pagine musicali composte 
per scene e situazioni “fisse” (Inseguimento, misterioso, chiaro di luna, ecc.).  
Parallelamente si diffonde anche l’abitudine a coinvolgere compositori di 
rilievo per comporre partiture pensate e realizzate per un film specifico. 
È soprattutto quest’ultima tipologia di accompagnamento musicale che ha 
interessato il fenomeno di cui tratterò nel mio lavoro. Molte di queste 
musiche sono andate perse dopo l’avvento del sonoro. Inoltre, tale 
dispersione, insieme a quella delle pellicole, ha avuto luogo poiché ancora 
la pratica di conservazione e archiviazione non era stata avviata. 
Solo marginalmente e per certi versi pionieristicamente alcuni film muti sono 
stati riproposti grazie a personalità come Arthur Kleiner, che al Museum of 
Modern Art di New York ne accompagnava al pianoforte le proiezioni. Molti 
responsabili di archivi, nel frattempo diffusi, preferivano la proiezione dei film 
senza alcun accompagnamento; in silenzio quindi, con la convinzione che 
fosse il modo migliore per poterli apprezzare. 
Contro questa pratica, studiosi ed esperti iniziano ad avviare ricerche per 
poter riproporre i film muti così come essi venivano presentati in origine al 
pubblico, ovvero con l’esecuzione di musica dal vivo. 
 
L’originale 
 
Per poter ricostruire quale sia la musica originale di un film, bisogna innanzi 
tutto stabilire quale sia la copia originale della pellicola. Nel periodo del 
cinema muto era abitudine girare un film con più cineprese, per avere più 
  
 7
copie disponibili. Quindi dello stesso film risultano esserci sin dal principio 
versioni con inquadrature con punto di vista diverso
2
. 
Inoltre spesso la copia presentata nel Paese di origine era diversa rispetto 
alla copia distribuita all’estero per questioni sia economiche, sia di censura. 
Quindi come si può definire la copia originale di un film? 
Werner Sudendorf
3
 parla di tre tipi di originali. 
L’originale giuridico: è la copia che veniva controllata e approvata dalla 
censura. Grazie a quest’ultima, questo tipo di copia è spesso l’unica che ci 
perviene ben documentata, anche nei pezzi che sono stati tagliati o proibiti.  
L’originale autorizzato: è la copia che il regista stabilisce come la sua 
versione autentica; essa è spesso poco documentata, poiché usualmente 
modificata successivamente a causa della censura o di motivi economici.  
L’originale non autorizzato: sono le copie che possono essere considerate 
“false”, come le versioni sonore di film muti, con sequenze girate 
successivamente o con montaggi successivi che modificano il senso del film, 
così com’era stato pensato.  
Per convenzione si decide dunque di considerare l’originale, la versione 
della prima proiezione, anche per quanto riguarda la musica. Ma come 
vedremo vi sono poi delle eccezioni come La corazzata Potëmkin
4
 
(Bronenosec Potëmkin, 1925, Sergej M. Ejzenštejn) che era stata presentata 
nel 1925 in Russia, ma la cui partitura di Meisel era stata composta per la 
versione tedesca del 1926. 
Un’altra eccezione è L’ultima risata
5
 (Der letzte Mann, 1924, Friedrich Wilhelm 
Murnau), la cui prima proiezione era senza didascalie ma di cui è stata poi 
confermata la versione con le didascalie poichè le musiche avevano una 
durata ad essa corrispondente. 
 
                                                 
2
 A. Farassino, «Der letzte Mann» e il restauro die film muti, in Associazione italiana per 
le ricerche di storia del cinema, «Immagine: note di storia del cinema», Edizioni 
dell’ateneo, Roma, 1981, pp. 11-15: p. 13. 
3
 W. Sudendorf, Rekonstruktion oder Restauration? Zur Problematik des filmischen 
Originals, in AA:VV, Der Stummfilm: Konstruktion und Rekonstruktion, München, 
Schaudig & Ledig, 1988, pp. 208-218: p. 212 e segg. 
4
 vedi cap. 2. 
5
 vedi cap. 3. 
  
 8
Ricostruzione 
 
Per quanto riguarda il termine “ricostruzione”, esso presuppone appunto che 
esista un originale su cui il ricercatore può orientarsi.  
Werner Sudendorf
6
 cita Vincent Pinel e i suoi tre tipi di ricostruzione. 
La copia: quando è presente il materiale completo dell’originale e per la 
conservazione è sufficiente riprodurle. 
Il restauro: nel momento in cui ci sono delle parti mancanti, che si possono 
però ricavare da fonti diverse, raccogliendo diversi tipi di materiale che poi 
vengono confrontati creando quindi una versione possibilmente completa. 
La ricostituzione: si ha nel caso in cui il materiale è incompleto e non ci sono 
dei modelli di riferimento e per questo motivo si procede su delle ipotesi di 
lavoro. 
Nel caso in cui non ci sia alcuna traccia o materiale della versione originale, 
si può ricorrere a nuove composizioni. 
In particolare in questo elaborato si parlerà di restauri e ricostituzioni. 
 
Dunque il fenomeno della riscoperta delle partiture originali si inserisce in un 
contesto più ampio di riproposta dei problemi che riprendono la musica nel 
cinema muto. 
 
Alcuni studi 
 
Martin Miller Marks
7
 pubblica un sondaggio della letteratura critica sulla 
musica nel film muto fino al 1990. In particolare egli nota come tra gli anni 
Sessanta e Ottanta il numero di pubblicazioni aumenti sensibilmente. La 
particolarità delle pubblicazioni di questo periodo, per la maggior parte di 
area tedesca, è il fatto che esse siano scritte da accademici e destinate ad 
accademici; questo riflette il tipo di interesse verso la materia: alcuni esempi 
sono Stummfilm-Musik (1970) di Herbert Birett, Stummfilmmusik Gestern und 
                                                 
6
 W. Sudendorf, Rekonstruktion oder Restauration? Zur Problematik des filmischen 
Originals, in AA:VV, Der Stummfilm: Konstruktion und Rekonstruktion, München, 
Schaudig & Ledig, 1988, pp. 208-218: p. 215 e segg. 
7
 M. M. Marks, Music and the silent film: contexts and case studies 1895-1924, New 
York, Oxford University Press, 1997, pp. 8-25. 
  
 9
Heute (1979), atti del convegno tenutosi a Berlino
8
, Filmmusik: Stummfilm 
(1981) di Hansjörg Pauli. 
 
Emittenti televisive tedesche 
 
Già dagli anni Sessanta vediamo come in Germania le emittenti 
radiofoniche e televisive propongano le musiche dei film muti. Come ricorda 
Lothar Prox
9
, tutto inizia con l’esempio della Norddeutscher Rundfunk
10
 
(NDR), nel settore Cinema e Teatro sotto la guida di Hans Brecht che dal 
1961 propone adattamenti avvalendosi della collaborazione dell’organista 
Gerhard Gregor e del pianista Arthur Kleiner. Si apre così la strada a nuove 
iniziative di altri enti televisivi tedeschi. 
La Zweites Deutsches Fernsehen
11
 (ZDF), con il settore Film a soggetto sotto la 
guida di Jürgen Labenski e Gerd Luft, propone dal 1967 film muti con 
rielaborazioni di musiche originali e nuove composizioni con la 
collaborazione di interpreti e compositori rinomati.  
Dal 1971 il settore Cinema della Westdeutscher Rundfunk
12
 (WDR) guidato 
da Werner Dütsch, la cui particolarità è di proporre dodici compilazioni e 
una sola nuova composizione concentrando la scelta musicale verso il 
“classico moderno” o l’Avanguardia. 
Infine dal 1975 la Bayerischer Rundfunk
13
 nel settore Cinema, guidato da 
Hellmut Haffner, propone un lavoro di compilazione su sei film di Douglas 
Fairbanks, con generi e forme stilistiche misti.  
                                                 
8
 vedi cap. 1. 
9
 L. Prox, Stummfilmvertonungen deutscher Fernseh-Redaktionen. Eine Aufstellung, in 
W.Seidler, Stummfilmmusik gestern und heute – Beiträge und Interviews anlässlich 
eines Symposiums im Kino Arsenal am 9. Juni 1979 in Berlin, Berlino, Verlag Volker 
Spiess, 1979, p. 27-34. 
10
 Ente radiotelevisivo della Germania Settentrionale. 
11 
Seconda Televisione Tedesca. 
12
 Ente radiotelevisivo della Germania occidentale. 
13
 Ente radiotelevisivo bavarese. 
  
 10
 
1  CONVEGNI E FESTIVAL 
 
 
 
 
Lothar Prox in un articolo del 2001 pubblicato sul periodico «Musikforum» 
parla del rafforzato interesse verso la forma comunicativa mista «Stummfilm 
mit Livemusik»
14
. In realtà si può dire che fin dal 1979 siano nati diversi tipi di 
manifestazioni volte a riscoprire e riproporre l’importanza 
dell’accompagnamento musicale nel cinema muto. Innanzitutto vanno 
messe in evidenza quelle manifestazioni che hanno documentato e 
rivalutato tale fenomeno stimolando la ricerca e la sua applicazione per 
esempio proponendo l’esecuzione delle musiche ritrovate e ritrascritte 
(talora ricostruite) insieme alle pellicole restaurate. 
 
 
Fig. 1 – I principali luoghi di convegni e festival rilevanti per la riscoperta 
dell’accompagnamento musicale nel cinema muto 
                                                 
14
 L. Prox, Musik und Stummfilm, «Musikforum», 94/2001, pp. 25-30: p.26. 
  
 11
La prima manifestazione riconducibile a questa tendenza è il convegno 
Musik und Stummfilm – Tradition und neue Praxis, tenutasi a Bonn nel 1977, di 
cui Lothar Prox
15
 racconta: 
 
Film- und Musikhistoriker, Komponisten, Interpreten, Archivare, 
Journalisten und Pädagogen zusammengekommen, um die 
anstehenden Aufgaben einer Wiederaufbereitung der 
musikalischen Tradition des Stummfilmkinos zu erörtern
16
.
 
 
 
Ralph Eue
17
, giornalista per numerose testate
18
, nonché consulente e 
curatore nell’organizzazione di diversi festival cinematografici e istituzioni, lo 
definisce  
 
The event that has most probably given the decisive impulse for a 
detailed investigation into film music in Germany in the recent 
past
19
. 
 
Nel 1979 a Berlino, Stummfilmmusik gestern und heute – Perspektiven einer 
historisch-praktischen Aufarbeitung
20
 del 1979. Questo convegno ideato da 
Lothar Prox è organizzato dalla Deutsche Kinemathek presso il Kino Arsenal: i 
moderatori sono Herbert Birett, storico del cinema, Berndt Heller, direttore di 
orchestra e curatore di ricostruzioni di film muti, e Heinz Rathsack, allora 
direttore della Deutsche Kinemathek e giurato alla Mostra del Cinema di 
Berlino; tra i relatori Hans Brecht, responsabile del settore “Film und Theater” 
                                                 
15 
Musica cinema muto – Tradizione e nuova prassi. 
16
 Storici del cinema e della musica, compositori, interpreti, responsabili di archivi, 
giornalisti e pedagoghi si riunirono per dibattere i seguenti passi della nuova analisi 
della tradizione musicale del cinema muto (traduzione mia). 
17
 R. Eue, Don’t Shoot The Piano Player, «German Films Quarterly», 2/2003, pp. 4-12: p. 
5. 
18
 Neue Zürcher Zeitung, Der Tagesspiegel, Focus, ARTE e ARD. 
19
 L’evento che ha molto probabilmente dato in Germania l’impulso decisivo per 
un’indagine dettagliata nella musica per il cinema nel passato recente (traduzione 
mia). 
20
 La musica nel cinema muto ieri e oggi – Prospettive di una analisi storico-pratica 
(traduzione mia). 
  
 12
della NDR
21
, Jürgen Labenski, conosciuto come redattore della ZDF
22
 e 
curatore di ricostruzioni, Gerd Luft, compositore, Lothar Prox, ideatore 
dell’iniziativa e curatore di ricostruzioni, Walter Schobert, del Deutsches 
Filmmuseum di Francoforte; gli ospiti Friedrich Kahlenberg, Werner Schmidt-
Boelcke, compositore e direttore nelle sale del cinema muto, Willy 
Sommerfeld, uno dei più famosi pianisti del cinema muto; i pianisti Joachim 
Bärenz, Arthur Kleiner, pianista e compositore di cinema muto nonché 
curatore di ricostruzioni, Albert Lévy.  
Vi sono proposti passaggi dei seguenti film: Tempeste sull’Asia (Potomok 
Chingis-Khana, 1929, Vsevolod Pudovkin), Berlino – Sinfonia di una grande 
città (Berlin – Die Sinfonie der Großstadt, 1927, Walter Ruttmann), Rapacità 
(Greed, 1924, Erich von Stroheim), Nosferatu (1921, Friedrich Wilhelm 
Murnau), Amleto (Hamlet, 1920, Sven Gade, Heinz Schall). 
La Deutsche Kinemathek organizza dal 1978 eventi dedicati al cinema con 
scadenza annuale. Al cinema muto con accompagnamento musicale 
dedica nel 2005 Der frühe Film bis 1915
23
. L’iniziativa è stata ideata da Holger 
Theuerkauf della Deutsche Kinemathek, e ha come mediatore Joseph 
Garncarz. Tra i relatori troviamo Carsten-Stephan Graf v. Bothmer, 
compositore e pianista, Karl Griep, responsabile del Filmarchiv di Berlino, 
Matthias Groll, Interfilm
24
, Helmut Herbst, cineasta, Klaus Kreimeier, 
dell’Università di Siegen, Martin Loiperdinger, dell’Università di Treviri, Alfred 
Meyer, della Kinemathek di Karlsruhe, Mark-Paul Meyer, del Filmmuseum di 
Amsterdam, Corinna Müller, dell’Università di Amburgo, Eva Orbanz, 
presidente della FIAF
25
, Michael Ross, sceneggiatore, Thomas Schadt, regista, 
Karl-Heinz Schmid, del Kino46/Kommunalkino di Brema, Mariann Sträuli 
Farinelli, dell’Università di Zurigo; l’accompagnamento musicale è affidato a 
Jens Bogedain, fisarmonica, Simon Jakob Drees, violino e viola, Steven 
Garling, percussionista, Jürgen Kurz, pianista e compositore per il cinema 
muto. 
                                                 
21 
Norddeutscher Rundfunk, Radio della Germania Settentrionale. 
22 
Zweites Deutsches Fernsehen, Seconda Televisione Tedesca. 
23
 Il cinema delle origini fino al 1915. 
24 
Interfilm Berlin Management GmbH, si occupa di festivals ed eventi per la 
sensibilizzazione culturale verso il cinema. 
25 
Federazione Internazionale degli Archivi Cinematografici. 
  
 13
Nel 1982 nascono Le giornate del cinema muto di Pordenone, organizzate 
ancora oggi annualmente. Tra gli organizzatori Paolo Cherchi Usai, 
fondatore anche di altri festival, critico e scrittore, Lorenzo Codelli, critico e 
storico, Piero Colussi, direttore della Cineteca del Friuli, Andrea Crozzoli, 
dell’associazione culturale Cinemazero, Livio Jacob, presidente e 
cofondatore della Cineteca del Friuli, Carlo Montanaro, docente 
all’Accademia di Belle Arti di Venezia e collaboratore di diversi festival, Piera 
Patat, cofondatrice della Cineteca del Friuli, Davide Turconi, storico del 
cinema.  
Presto diventa un punto di riferimento internazionale importante anche per 
l’attenzione prestata alla componente musicale e in questo modo riesce ad 
attirare in un piccolo centro, storici, ricercatori, cinetecari, docenti 
universitari, collezionisti, giornalisti provenienti da ogni dove
26
. Nel 1985 per 
esempio viene presentata la ricostruzione di Rapsodia Satanica (1915, Nino 
Oxilia)e di Nina Petrovna (Die wunderbare Lüge der Nina Petrovna, 1929, 
Hanns Schwarz). 
Nel 1986 a Stoccarda ha luogo il festival Musik und Film. La accenna Sergio 
Miceli
27
 annoverandolo tra le manifestazioni di notevole importanza. 
Nel 1987 a Vicenza si svolge Music in Film Fest, ideato da Aldo Bernardini, 
critico e fondatore dell’Archivio Informatico del Cinema Italiano dell’Anica e 
Mario Calderaie, fondatore di «Segnocinema». Questa manifestazione si 
svolge solo per un’edizione ma propone una ricostruzione a cura di Berndt 
Heller di L’ultima risata (Der letzte Mann, 1924, Friedrich Wilhelm Murnau). 
 
Ancora nel 1987 a Trento nasce Trento Cinema – Incontri Internazionali con 
la Musica per il Cinema che durerà tre edizioni. Ideato da Vittorio Curzel, 
docente dell’Università di Trento e organizzatore di altri festival, ed è 
principalmente un concorso di composizione per il cinema.  
In occasione di questa manifestazione si è potuto assistere alla 
presentazione di ricostruzioni storico musicali come Richard Wagner (1914, 
                                                 
26
 P. Cherchi Usai (a cura di), Vitagraph Co. of America: il cinema prima di 
Hollywood, Pordenone, Studio Tesi, 1987, pp. 12-17: p.12. 
27 
S. Miceli, Musica e cinema nella cultura del Novecento, Milano, Sansoni, 2000, pp. 
263-293: p.264 
  
 14
Carl Fröhlich, William Wauer), Histoire d’un Pierrot (1913, Baldassarre Negroni), 
L’Assassinat du Duc de Guise (1908, André Calmettes, Charles Le Bargy). 
Sempre nel 1987 nasce a Bologna Il cinema ritrovato come sezione separata 
de La mostra internazionale del cinema libero, ideato da Angelo Guglielmi, 
Assessore alla Cultura di Bologna, Presidente dell’Istituto Luce. Questa 
manifestazione ha l’intento di restaurare e ripresentare le opere che erano 
state allontanate dallo schermo. Dal punto di vista musicale sono presentate 
riletture in chiave contemporanea, ma si può ricordare anche la 
presentazione della ricostruzione musicale a cura di Berndt Heller del Faust 
(1926, Friedrich Wilhelm Murnau) in occasione dell’edizione del 1996. 
Nel 1988 a Francoforte presso la Alte Oper ha luogo Musik und Stummfilm 
definita da Prox la «prima analisi dei rendimenti e degli sforzi internazionali 
per rendere popolare i film muti»
28
. Avvenendo a distanza di nove anni dalla 
prima a Berlino, si può definire una sorta di bilancio del primo decennio. 
La manifestazione dura sei giorni e può contare quattordici mila visitatori.  
Vi hanno luogo venti esecuzioni dei classici più importanti con 
accompagnamento musicale di orchestre e ensemble, una competizione 
internazionale per le sincronizzazioni effettuate dalle emittenti televisive, corsi 
di improvvisazione per pianisti e in particolare organisti, conferenze e 
discussioni e una mostra sulla musica tedesca del cinema muto. 
Presentazione rapsodia satanica di Piccardi.diretta da Imig. 
 
Nel 1991 nasce a Parigi il Festival International Cinémémoire – Films 
Retrouvés, Films Restaurés diretto da Christian Belaygue, uno dei principali 
specialisti francesi in musica del film muto. Questa manifestazione ripropone 
il modello bolognese di presentazione di riletture in chiave contemporanea 
e di reintegrazioni di musiche originali, ad esempio Zero in condotta (Zéro de 
condite, 1933, Jean Vigo)e La nuova Babilonia (Novyi Vavilon, 1929, Leonid 
Trauberg, Grigorij Kozincev).  
Sempre a Parigi e condotto da Belaygue, Cinèma muet en concert 
presenta nell’edizione del 1991 la ricostruzione di Berlin – Die Sinfonie der 
                                                 
28 
L. Prox, Musik und Stummfilm, «Musikforum», 94/2001, pp. 25-30: p.26.