4
Introduzione
Lo scopo di questa tesi di laurea è di esaminare le problematiche riguardanti i
sottotitoli per non udenti in inglese, cercando di comprendere i motivi per i quali
questa soluzione per l'accessibilità sia tanto amata quanto disprezzata allo stesso
tempo.
A causa della loro disabilità, i non udenti vengono visti come diversi e trattati di
conseguenza dalle comunità di udenti.
Fino a venticinque anni fa, la letteratura accademica si riferiva alla sordità solo come
patologia, concentrandosi su cure o mitigazioni della disabilità percepita.
Le interazioni che coinvolgono le persone sorde sono state spesso presentate come
esempi di come le comunità trattano i membri atipici (Neves 2007).
Solo recentemente sono state adottate prospettive socio-culturali più complesse,
sollevando questioni di identità, formazione ed ideologia della lingua.
Si stima che circa 6,2 milioni di persone attualmente siano sorde e molte di queste
abbiano formato comunità di sordi, spesso con diverse lingue e pratiche culturali.
La sordità incide su molti aspetti delle attività dell'essere umano, come
l'organizzazione sociale, l'identità, la cultura, l'ideologia e l’accesso ai principali
mezzi di comunicazione.
Nel presente studio ci concentreremo solo su quest’ultimo aspetto.
Al giorno d’oggi, non è più discutibile il fatto che agli spettatori con disabilità uditive
dovrebbero essere offerti servizi televisivi accessibili.
La questione è stata ampiamente discussa a livello europeo e la maggior parte dei
paesi hanno adottato misure legislative, mentre le emittenti televisive hanno
implementato diverse soluzioni - principalmente didascalie/sottotitoli ed interpreti
della lingua dei segni - per rendere i propri programmi accessibili alle persone con
5
disabilità uditiva. É comune trovare spettatori sordi o con problemi di udito
lamentarsi di ciò che viene loro offerto in televisione. É anche comune sentire che i
fornitori di televisione stanno facendo del loro meglio per rendere i propri servizi
adatti a tutti. C'è ancora un altro gruppo di voci che propendono per una o l'altra
soluzione, per una serie di motivi che vanno da questioni tecniche ed estetiche a
motivazioni politiche e sociali (Neves 2007).
La discussione sulla presenza dell'interpretazione del linguaggio dei segni o dei
sottotitoli in televisione è stata, per usare le parole di Sacks riguardo il “mondo” dei
sordi (1990: XIV):
«Un mondo “in guerra”, dove da un po’ di tempo a questa parte diverse
opinioni si sono “scontrate” fra di loro. I contendenti - gli spettatori (sordi e
udenti), i fornitori di servizi (le emittenti, gli interpreti ed i sottotitolatori), i
legislatori ed i gruppi di potere - sembrano essere in gran parte guidati da i loro
interessi personali, stabilendo di rado un dialogo aperto sulla fattibilità,
l'adeguatezza o la validità delle loro richieste. Questo conflitto di lunga data può
essere dovuto al fatto che molti dei soggetti interessati della situazione hanno
una conoscenza limitata delle esigenze delle loro controparti, e scelgono di
continuare a lottare per le proprie convinzioni, piuttosto che realizzare linee di
comunicazione per negoziare soluzioni ed attingere ognuno ai punti di forza
dell’altro. Un altro elemento che sembra pertinente al caso è il ruolo e
l'importanza che ciascuno di questi contendenti attribuisce ai mezzi di
comunicazione».
Tecnicamente parlando, l'accesso alla televisione può essere offerta ai non udenti in
tre forme distinte, vale a dire programmi di lingua segnata, programmi di lingua
parlata con un interprete della lingua dei segni e programmi sottotitolati.
6
Ognuno di queste forme solleva una serie di questioni correlate.
La fornitura di programmi segnati, che pongono il mondo dei sordi in una posizione
centrale, implica che saranno gli spettatori udenti ad aver bisogno di soluzioni di
accessibilità, dal momento che ben pochi avranno la competenza della lingua dei
segni. Ciò in pratica significherebbe portare gli udenti nel mondo dei sordi, piuttosto
che il contrario, come avviene di solito. I Programmi parlati con la presenza di un
interprete, d'altra parte, escludono i non udenti che non conoscono la lingua dei
segni. La sottotitolazione dunque, rappresenta senza dubbio la soluzione “neutra” o
“a metà strada”, un compromesso uguale per tutti, anche se non soddisfa totalmente.
Lungi dal sapere quale sia in effetti la scelta migliore, analizzeremo pro e contro
della soluzione finora maggiormente adottata: la sottotitolazione.
Nel Capitolo I, La sottotitolazione dei programmi televisivi per la comunità dei
sordi, dopo aver fornito una panoramica delle caratteristiche principali e della storia
dei sottotitoli, analizzeremo le differenze tra il formato per udenti e non, e
descriveremo il punto di vista dei diretti interessati e dei fornitori del servizio. Infine,
daremo uno sguardo ad alcuni dei provvedimenti legislativi adottati in materia.
Nel secondo capitolo, Alcuni degli strumenti utilizzati per la produzione di sottotitoli,
descriveremo gli studi in corso sul riepilogo fraseologico, che mirano alla
generazione automatica di sottotitoli televisivi per le persone con problemi di udito
attraverso il riconoscimento vocale ed il riassunto dei dialoghi.
Nel terzo ed ultimo capitolo, Un modello di sottotitoli in grado di rappresentare le
emozioni, presenteremo un modello ed un sistema per consentire ai sottotitoli per non
udenti di descrivere le emozioni che si celano dietro le parole usate sullo schermo.
7
Infine, nelle Conclusioni, si riprenderanno i punti salienti di questo studio, per poi
offrire una sintesi riguardante gli orientamenti della ricerca nel campo dei supporti
visivi e linguistici destinati al pubblico dei sordi per una fruizione ottimale della
programmazione televisiva.
8
CAPITOLO I: La sottotitolazione dei programmi
televisivi per la comunità dei sordi
1. Descrizione
I sottotitoli sono un metodo standard di codifica del testo in segnale televisivo,
ovvero, una trascrizione della parte audio di programmi televisivi, film o qualunque
altro video, visualizzata come testo su di uno schermo.
In questo studio, ci riferiremo ai sottotitoli per non udenti con il termine italiano
didascalie o con il lemma inglese captions.
Anche se i termini captions e sottotitoli hanno definizioni simili. Il primo fa
comunemente riferimento al testo sullo schermo specificamente progettato per i non
udenti, mentre i sottotitoli sono mere trascrizioni o traduzioni dei dialoghi. Le
caption sono di solito posizionate al di sotto della persona che sta parlando e
comprendono descrizioni di suoni (come spari o fischi) e musica. Le closed captions,
comunemente indicate come CC, non sono visibili fino a quando lo spettatore non le
attiva. Le open captions, al contrario, sono sempre visibili e non possono essere
disattivate, come ad esempio nella proiezione di filmati stranieri.
Le CC permettono alle persone con disabilità dell'udito di aver accesso ai programmi
televisivi e costituiscono un canale essenziale per accedere a notizie, intrattenimento
e informazione. Per gli individui la cui lingua madre non è l'inglese, i sottotitoli in
lingua inglese possono rappresentare un modo per migliorare la comprensione, la
fluidità, o persino l'alfabetizzazione.
9
Al fine di corrispondere a determinati standard di qualità le closed captions devono
essere:
- Precise: devono corrispondere alle parole pronunciate nel dialogo e descrivere
rumori di fondo e/o altri suoni nella maggior misura possibile;
- Sincrone: devono coincidere con le corrispondenti parole pronunciate e ai suoni
nella maggior misura possibile, e devono essere visualizzate sullo schermo ad una
velocità tale da poter essere lette con facilità dai telespettatori;
- Complete: devono scorrere dall'inizio alla fine della trasmissione;
- Posizionate correttamente: non devono bloccare la visione di altri contenuti
importanti sullo schermo, sovrapporsi le une con le altre o fuoriuscire dai contorni
visibili del monitor.
1
1.1 Breve storia dei sottototitoli
L'uso regolare dei sottotitoli/didascalie in televisione risale al 1970, quando tre paesi
- gli USA, il Regno Unito e la Francia - iniziarono a lavorare a software di
sottotitolaggio per questo mezzo di comunicazione. Nacquero così le closed captions
negli Stati Uniti, i subtitles nel Regno Unito ed il sistema ANTIOPE in Francia.
Anche se la finalità di tutti e tre i sistemi era quella di offrire le didascalie, essi
furono sviluppati utilizzando diverse tecnologie e presto ogni paese iniziò ad
elaborare norme alle quali i rispettivi servizi avrebbero dovuto rispondere. I francesi
ben presto abbandonarono il loro progetto, così sottotitoli e caption divennero le due
principali tecniche di sottotitolaggio per la televisione analogica.
1
Federal Communications Commision http://www.fcc.gov/guides/closed-captioning