III
ricerca effettuata consultando più dizionari
2
, inserendo tra parentesi quadra 
significati ulteriori rispetto alla versione in italiano nonché rare traduzioni omesse 
dall’edizione del Gabrieli.  
Per meglio comprendere il contesto in cui è utilizzata tutta la terminologia erotica 
dell’opera, è stato necessario schedare inoltre in apposite colonne tutte le tipologie di 
atto sessuale, per comprendere ad esempio se i soggetti erano consenzienti o no al 
momento dell’atto, quindi si è passati alla schedatura di tutti i soggetti a cui sono 
rivolte le singole frasi, da cui verificare se esistono terminologie tipicamente 
maschili o femminili, si sono schedati tutti i narratori per comprendere se si tratta di 
un discorso diretto o indiretto, i luoghi relativi alle azioni per una migliore 
comprensione del contesto, e i tempi dai quali dai quali comprendere se esiste o no 
una durata tipica nell’atto sessuale. Infine si è pensato di elencare in un’ulteriore 
colonna il numero della Notte (dalla nr. 0 alla nr. 2001), la pagina e il rigo relativi 
alla versione araba, a cui fare riferimento per un eventuale approfondimento nello 
studio delle frasi.  
 
Così facendo si è venuta a creare una griglia dalla quale è stata possibile la ricerca 
sistematica dei termini più interessanti, composta di 8 colonne affiancate con le 
seguenti voci: 
 
1 2 3 4 5 6 7 8 
I SOGGETTI 
DESCRIZIONI 
EROTICHE 
N - P - R 
ANALISI 
DEI VERBI 
ATTO SEX 
LA VOCE 
NARRANTE 
IL TEMPO IL LUOGO 
 
1  =  I soggetti (chi compie l’azione) 
2  =  Descrizioni erotiche (individuazione del passo da analizzare dal testo in arabo  
(ed.Bulaq) con traduzione a fronte (a cura di F.Gabrieli) sottoracconti inseriti tra 
parentesi quadra. 
3  =  N = notti   P = pagine  R = righe 
4 = Analisi dei verbi (casistica dei verbi usati nel contesto specifico) 
5 = Atto sex (tipologia dell’atto sessuale) 
6 =  La voce narrante (chi racconta la storia) 
7  = Il tempo (quando accade e/o durata) 
8 =  Il luogo (dove accade) 
 
Prima di passare all’analisi dei singoli termini è necessaria un’ANALISI DELLE 
COLONNE fornita più avanti, che fornisca indicazioni utili per poter comprendere 
meglio le situazioni nelle schede. Nella COLONNA DEI SOGGETTI è stato utile il 
tentativo di visualizzare i personaggi, cominciando dalla traduzione dei nomi propri, 
che hanno insite le caratteristiche fisiche o caratteriali degli appartenenti, seguendo 
con le descrizioni fisiche ritrovate in saggi di studiosi, storici, e resoconti di 
viaggiatori dell’epoca. 
                                                 
2
. Renato Traini, Vocabolario Arabo-Italiano, Istituto per l’Oriente, Roma, 1989 III voll.  Hocine Si 
Ammour, Dizionario, Italiano Arabo – Arabo Italiano, Garzanti Editore s.p.a. Bologna 1990. Dr. Rohi 
Baalbaki, A modern Arabic-English dictionary, Al-Mawrid, Dar el-Ilm lilmalayin, Beirut, 1996. Eros 
Baldissera, Dizionario compatto Italiano Arabo – Arabo Italiano, Zanichelli Editore S.p.A. Bologna, 
1994. R. Dozy, Supplément aux Dictionnaires Arabes , Libraire du Liban, Beyrouth, 1991 II voll 
(reproduction de l’édition originale de 1881) A.De B. Kazimirski, Dictionnaire Arabe-
Francais,Librairie du Liban, 1860, Paris, II Voll. 
 IV 
Si è passati poi alla spiegazione della COLONNA DEL NARRATORE, spiegando in 
particolare il ruolo fondamentale della figura di Shahrazad, poi alla COLONNA DEL 
TEMPO si è passati alla spiegazione delle varie tipologie di tempo, sia quello interno 
ai racconti che quello utilizzato nelle frasi selezionate, e infine la COLONNA DEL 
LUOGO, con la descrizione spesso fantastica dei luoghi in cui avvengono le azioni. 
 
Nel capitolo chiamato ANALISI DEI TERMINI EROTICI sono stati evidenziati alcuni 
termini utilizzati così come presenti nei racconti, i soggetti che citano la frase, e la 
radice di riferimento. I termini in questione sono relativi all’organo sessuale 
maschile, quello femminile, i glutei con relative metafore e sottintesi, il 
congiungimento esplicito e implicito quando risulta forzato, sia per l’uomo che per la 
donna, seguiti da un elenco di tutte le tipologie di metafore e analogie utilizzate nei 
racconti.  
Infine si è passati ad un’analisi più approfondita dei verbi in un apposito capitolo 
formato da un GLOSSARIO in ordine alfabetico, laddove nella colonna analoga delle 
schede, non era possibile dilungarsi per una questione di spazio, ricercando il 
significato primo del verbo tramite la prima forma, le forme derivate e i significati 
affini al tema erotico-sessuale discusso in questo studio, a cui seguono le schede 
tecniche. 
 
Dallo studio delle schede si è giunti a congetture e conclusioni qui di seguito spiegate 
previa  
accurata riflessione. 
Il tema dell’adulterio proposto dalle donne è così diffuso nei racconti de “Le Mille e 
una Notte” da caratterizzare il profilo psicologico della figura femminile. La 
dinamica dei racconti rende esplicito il consenso nel personaggio dell’adultera anche 
se non è lei direttamente a proporre l’atto, il che ipotizza una sorta di “piacere 
inconscio” nel commettere peccato.  
L’infrangere le regole sembra più un atto volontario che casuale, e se lo si considera 
un tradimento (anche solo della fiducia), allora l’illecito durante la tutta la narrazione 
risulta quasi costante. Interessanti a questo proposito sono, tra gli altri, due diversi 
tipi di illecito: 
 
ATTO SESSUALE IMPOSTO dalla donna, in cui è sottintesa la dovuta fedeltà al proprio 
partner (nel caso specifico al ginn che sta dormendo): 
 
Se non vi fate avanti e non eseguite, 
sveglio il genio
3
 
ﺖﻱﺮﻔﻌﻟا ﺎﻤﻜﻴﻠﻋ ﺖﻬﺒﻥﻻاو ﻼﻌﻔﺗو ﺎﻣﺪﻘﺘﺗ ﻢﻟ نﺎﻓ 
 
ATTO DI ADULTERIO in cui entrambi gli amanti sono concordi all’insaputa del marito 
della donna : 
 
Giunsi nottetempo e trovai uno schiavo 
nero coricato con lei nel letto, ed essi 
erano intenti a discorrere, vezzeggiarsi, 
دﻮﺱأ اﺪﺒﻋ ﺖﻱأﺮﻓ ﻞﻴﻠﻟا ﻰﻓ ﺎﻬﻴﻟا ﺖﺌﺝ 
ﺎﻬﻌﻣ اﺪﻗار شاﺮﻔﻟا ﻰﻓ 
شاﺮهو ﻞﻴﺒﻘﺗو ﻚﺤﺽو ﺞﻨﻏو مﻼآ ﻰﻓ ﺎﻤهو 
                                                 
3
 La fanciulla rapita dal Ginn e due re fratelli, in: نﺎﻣزءﺎﺷ ﻚﻠﻤﻟا ﻪﻴﺥأو رﺎﻱﺮﻬﺷ ﻚﻠﻤﻟا ﺔﻱﺎﻜﺣ (n.0-p.14-
r.12,13). 
 
 V 
ridere, baciarsi e giocherellare
4
 
 
L’atto di adulterio e l’illecito diventano simboli di un azione sessuale scorretta, a cui 
si possono affiancare aggettivi come “osceno, sporco, illecito”, se contrapposti 
all’amore “puro, candido, lecito” del matrimonio in cui l’uomo trova la sua sposa 
vergine come: 
 
Una perla non bucata, una cavalcatura 
non montata ancora da altri
5
 
ﺖﺒآر ﺎﻣ ﻩﺮﻴﻐﻟ ﺔﻴﻄﻣو ﺖﺒﻘﺙ ﺎﻣ ةرد ﺎهﺪﺝﻮﻓ 
 
L’erotismo “volto a creare situazioni affascinanti più o meno fini a sé stesse, nelle 
quali l’attrazione sessuale è sublimata”
6
 prende delle sfumature di “oscenità” rivolte 
alla “ricerca di sensazioni forti, che possono essere di sgomento e ripugnanza”
7
 
come nel caso della moglie del notabile che va alla ricerca dell’uomo più sporco 
della città, lo spazzaturaio 
8
, per essere da lui posseduta: 
 
Avrei commesso adulterio con il più 
sporco
9
 e il più schifoso degli uomini 
ﻢهرﺬﻗأو سﺎﻨﻟا ﺦﺱوأ ﻊﻣ ﻰﻥزأ 
 
L’atto di adulterio avviene spesso con i personaggi più abbietti della società, come 
ben sottolinea R.Khawam
10
 “l’Eros femminile – il possente, astuto e demoniaco eros 
femminile, preferisce gli schiavi negri, i garzoni di cucina agli alti e luminosi sovrani 
– beffa il potere”.  
 
Si ritiene che l’adulterio fosse un’arte molto conosciuta in Egitto, paese dal quale le 
ragazze tornavano avendo appreso la facilità di costumi, come la figlia di un ministro 
di Damasco che:  
 
Aveva appreso il meretricio dalla gente d’Egitto
11
 ﺮﺼﻣ دﻻوأ ﻦﻣ ﺮﻬﻌﻟا ﺖﻤﻠﻌﺗ ﺪﻗو 
 
                                                                                                                                          
4
 Racconto del vecchio con la mula storna in ﺖﻱﺮﻔﻌﻟا ﻊﻣ ﺮﺝﺎﺘﻟا ﺔﻱﺎﻜﺣ (n.2-p.9-r.28,29). 
 
5
 Badr ed-Din e la fanciulla Sitt al-Husn in  ﻪﻴﺥأ ﻦﻱﺪﻟا ﺲﻤﺷ ﻊﻣ ﻦﻱﺪﻟا رﻮﻥ ﺮﻱزو ﺔﻱﺎﻜﺣ  (n.20-p.61-r.7-9). 
 
6
 Almansi Guido, L’estetica dell’osceno, Torino, Einaudi, 1982. 
 
7
 Opera citata nella nota 5. 
 
8
 E’ necessario sottolineare che il lavoro dello spazzaturaio è quello di trasportare il sangue degli 
animali, quindi un elemento impuro che lo rende persona ignobile. 
 
9
 La moglie del notabile in
 
 ﺮﺏﺎآﻷا ﺾﻌﺏ ﻢﻱﺮﺣ ﻊﻣ شﺎﺸﺤﻟا ﺔﻱﺎﻜﺣ (n.285-p.95-r.27)  
 
10
 Cit . René Khawam, Altre storie dalle mille e una notte: Le avventure di Sindibad, Aladino, Hasan 
di Basra, Biblioteca universale Rizzoli BUR, 1997, Milano, Introduzione pag.II. 
 
11
 Racconto dell’ebreo, in   ﻢﻬﻨﻴﺏ ﻊﻗو ﺎﻤﻴﻓ ﻰﻥاﺮﺼﻨﻟاو ﺮﺷﺎﺒﻤﻟاو ىدﻮﻬﻴﻟاو بﺪﺣﻻاو طﺎﻴﺨﻟا ﺔﻱﺎﻜﺣ (notte28-
pag.86-rigo25). 
 
 VI 
Il luogo è indicativo in questo studio poiché molte situazioni erotiche illecite sono 
ambientate proprio nella città de Il Cairo.  
La descrizione minuziosa di alcuni luoghi e particolari erotici permette di 
comprendere meglio l’atteggiamento di alcuni personaggi. La donna che istiga 
all’adulterio lo fa con gesti inequivocabili, tramite l’abbassamento di un velo, lo 
sguardo da gazzella, una veste tirata su fino a mostrare le ginocchia, oppure in 
maniera più esplicita con sollecitazioni dirette, e la sua abilità nel rovesciare le 
situazioni, ad esempio quando vi è un rifiuto da parte dell’uomo, denota un’astuzia 
profonda, alla quale bisogna prestare un’attenzione particolare:  
L’audacia sessuale se attuata da una donna risulta sconveniente poiché la verginità di 
una fanciulla è un elemento con valenza quasi sacrale, infatti sono più determinate 
nell’offrirsi le donne a cui la verginità è stata tolta contro la propria volontà, (ad 
esempio le ragazze rapite dai Ginn la notte delle nozze); quando invece è l’uomo a 
desiderare un contatto carnale illecito, egli usa rivolgere un appello disperato a voce 
alta al quale risponde sempre una vecchia “mezzana” (quindi un personaggio 
femminile, non più vergine da tempo), pronta a risolvere il problema. Interessante a 
questo proposito è il ruolo di mezzana paragonato a quello di fornicatrice:  
 
Da donna fu fornicatrice da vecchia mezzana
12
 ازﻮﺠﻋ تدﺎﻗو ﺔﻠﻬآ ﺖﻥزو 
 
Questo atteggiamento provocatorio e ardito non rispecchia l’educazione della donna 
mediorientale, lo si può considerare invece un espediente di Shahrazād per presentare 
la donna sotto un’altra luce, visto che l’ascoltatore è un Re tradito, quindi un uomo 
potente che ha facoltà di uccidere anche solo per vendetta. 
Il tradimento non coinvolge la narratrice in prima persona, se non nel tentativo di 
arrestare la furia vendicatrice dell’”uomo-vittima”, tramite una serie di racconti 
concatenati ricchi di particolari erotici, a volte sottintesi: 
 
Il tradimento riempie le loro vesti
13
 رﺪﻐﻟاو ﺒﻴﺙ ﻮﺸﺣﻦﻬ  
 
Oppure  espliciti: 
 
Dammelo che io lo introduca 
con la mia mano
14
 e mi consoli con esso 
ىداﺆﻓ ﻪﺏ ﺢﻱرأو ىﺪﻴﺏ ﻪﻠﺥدأ ﻰﺘﺣ ﻪﺗﺎه كﺪﻨﻋ ﻰﺗﺎﻴﺤﺏ 
 
Altre volte un solo sguardo può avere valenza di adulterio: 
 
                                                 
12
 Racconto della fanciulla bastonata in  تﺎﻨﺒﻟا ﻊﻣ لﺎﻤﺤﻟا ﺔﻱﺎﻜﺣ (n.17-p.46-r.23). 
 
13
 Tratto da un verso poetico in  نﺎﻣزءﺎﺷ ﻚﻠﻤﻟا ﻪﻴﺥأو رﺎﻱﺮﻬﺷ ﻚﻠﻤﻟا ﺔﻱﺎﻜﺣ  (Notte0-Pagina 4-rigo9,10) 
modo delicato di sottintendere che le donne in seguito all’atto sessuale illecito, restano incinte. 
 
14
 In Storia di Aziz e Aziza tratto da نﺎﻜﻤﻟا ءﻮﺽو نﺎآﺮﺷ ﻪﻱﺪﻟوو نﺎﻤﻌﻨﻟا ﺮﻤﻋ ﻚﻠﻤﻟا ﺔﻱﺎﻜﺣ (n.124-
p.241-r.3-5). 
 
 VII 
Hai fornicato con gli occhi
15
 ﻚﻨﻴﻌﺏ ﺖﻴﻥز ﺪﻗ 
 
Il tema dell’adulterio e la narrazione minuziosa dei particolari erotici, portano alla 
considerazione che gli ascoltatori fossero sempre di sesso maschile, che avessero un 
particolare piacere nell’udire il passo erotico più di una volta, (nel discorso indiretto 
nella versione araba le situazioni erotiche vengono ripetute tali e quali più volte 
all’interno dello stesso racconto in una esagerata prolissità) il tutto in una triplice 
valenza temporale:  
 
Il primo tempo è quello interno al racconto, in cui i narratori utilizzano termini ricchi 
di particolari erotici per degli ascoltatori che sono sempre di sesso maschile. 
 
Il secondo tempo è quello della notte zero in cui Shahrazād in veste di narratore 
utilizza elementi erotici per tenere attento il re Sha’zamān con il probabile fine di 
farlo impersonare nella storia (quasi in ogni racconto vi è la storia di un re o un figlio 
di re, come lui). 
 
Il terzo tempo è quello contemporaneo all’epoca del vero autore o autori de “Le 
Mille e una Notte” che ha scritto o anche solo messo insieme una serie di racconti, 
che grazie alla vastità della terminologia erotica, fanno pensare ad un pubblico 
prettamente maschile a cui è rivolta l’intera opera. 
 
Il noto detto “Notti da Mille e una notte”, assume qui una diversa triplice valenza 
temporale poiché non solo Shahrazād narra ogni notte un racconto, ma i riferimenti 
sessuali sono presenti nella maggior parte delle notti, e inoltre come terza valenza i 
fatti all’interno della storia avvengono prettamente durante la notte. 
La parola “Notte” presente nella maggior parte delle frasi analizzate da questo studio, 
conferma i concetti sopra descritti, in quanto raramente l’atto sessuale accade di 
giorno soprattutto se di natura illecita. La notte infatti si presta all’adulterio perché 
elemento favorevole è il buio che impedisce l’adeguata identificazione nel caso si 
venisse scoperti, e quindi garantisce una più facile via di fuga.  
  
Molte terminologie erotiche sono presenti nelle poesie che inframezzano i racconti. 
Infatti proprio dai versi
16
 poetici è stato possibile estrapolare i verbi più significativi 
ai fini di questo studio, anche se per esigenze di rima a volte il testo risulta difficile 
da tradurre.  
Il poeta viene spesso preso come riferimento per meglio esprimere gli stati d’animo 
dei personaggi,  molte volte viene citato, altre volte è lui stesso a declamare i versi 
prettamente a sfondo erotico-sensuale. Quando i racconti sono ambientati alla corte 
del Califfo Harun ar-Rashid
17
 il “poeta” in questione può essere identificato con Abu 
                                                 
15
 Dal racconto del secondo mendicante in تﺎﻨﺒﻟا ﻊﻣ لﺎﻤﺤﻟا ﺔﻱﺎﻜﺣ (notte13-pag.36-rigo26). 
 
16
 Le poesie sono declamate in strofe  ﺖﻴﺏ–تﺎﻴﺏأ   (bayt - abyāt) di 4 o più versi, collegate tra loro 
dalla rima comune dell’ultima sillaba di ciascuna.  
 
17
 Califfo della dinastia Abbaside al potere dal 786 all’809 d.C.  Harun ar-Rashid amava circondarsi 
di una corte fastosa, nella quale prosperavano personaggi come i poeti che conducevano un’esistenza 
 VIII 
Nuwas
18
 famoso per le liriche esaltanti i piaceri del vino e la preferenza per i 
giovinetti, cosa considerata accettabile per i costumi del tempo. I versi poetici sono 
sempre messi al maschile, ma allo stesso tempo hanno una capacità di adattarsi sia 
nei riguardi delle fanciulle che dei ragazzi indistintamente, assumendo così un valore 
universale esaltante la bellezza, con passaggi anche delicati che esprimono 
l’innamoramento:  
 
Nel vostro amore mi si è precluso ogni cammino, ed io non so verso dove mi dirigo 
 (Abu Nuwas Notte 111). 
 
Molti passaggi sensuali evidenziano una “grande brama” esasperata fino alla morte 
soprattutto quando l’amore è negato, come nel caso degli membri della tribù dei 
Banu Udhra, in cui erano frequenti le morti per amore, molto popolare è la storia 
(non inserita nella raccolta delle Mille e una Notte) di Mağnūn e Layla appartenenti a 
questa tribù. 
Si viene così a creare nei racconti un assioma: + sofferenza = + brama, in cui il tema 
ricorrente è il grande desiderio di raggiungere i propri scopi, intenti o desideri, 
rivolto a qualunque ceto sociale, che permette di avvalorare la tesi di G. H. Bousquet 
che sostiene, (dissentendo da L.Caetani
19
 sul comportamento “audacissimo” del 
popolo arabo), che “la vastità del lessico sessuale non denota un comportamento 
sessuale audacissimo ma piuttosto una grande quantità di “aspirazioni e desideri 
insoddisfatti” [Cit. nella seconda appendice de L’Éthique Sexuelle del l’Islām G.H. 
Bousquet, G.P.Maisonneuve et la Rose, 1966, Paris, pp.207-213].  
Interessante a questo proposito l’elemento dello svenimento come conferma di una 
ricerca disperata di un amore difficile da raggiungere. A qualunque ceto sociale essi 
appartengono, i personaggi si lasciano travolgere dai sentimenti, abbandonandosi alle 
lacrime fino allo svenimento.  
Si riporta qui di seguito una statistica dello svenimento sviluppata in tutto il percorso 
narrativo: a partire dai ruoli più importanti come i Califfi o i figli di re, sino ad 
arrivare ai mercanti, i personaggi maschili svengono 129 volte all’interno di tutta la 
raccolta.  
Non bisogna pensare però che questo sia prerogativa maschile poiché anche le donne 
svengono ben 102 volte. 
Se non per l’estrema sensibilità, ma forse per la troppa solidarietà vi è un racconto in 
cui sviene il re con tutta la sua corte: 
                                                                                                                                          
sregolata. Harun ar-Rashid verrà ricordato nella storia come il califfo de Le Mille e una notte. Molti 
racconti sono ambientati nella splendente Baghdad capitale del suo califfato. 
 
18
 Abu Nuwas, nato intorno al 750 in Persia, da genitori origniari di Damasco, viene ricordato come il 
poeta-giullare della corte di Harun ar-Rashid. Consultato in occasioni di necessità come quando 
allietava il sovrano con le sue improvvisazioni poetiche, se riusciva nel suo intento, come nel caso 
della poesie mirate alla signora Zobeida moglie del Califfo (Nascose il pube ma sporgeva di fra le sue 
mani, n.386-p.195-r.12,13), veniva premiato con una borsa piena d’oro, altrimenti veniva deriso 
davanti alla corte con lazzi e scherzi come quando fu trascinato in giro con (Una cinghia intorno al 
deretano e trascinarlo in giro, n382-p.192-r.1). Le sue liriche spesso audaci celebravano i piaceri del 
vino, la passione per gli adolescenti e quella per le belle schiave. Fu il più grande rappresentante di 
una nuova forma di poesia, il ﺰﺝر (ragiaz poema giambico formato di una sillaba breve e una lunga). 
 
19
L. Caetani, Annali dell’Islam, nota 4, Milano, 1926 X vol. p. 479.  
 
 IX 
“Il re della Cina rise fino a svenirne e così pure tutti i presenti ”. 
(notte 32) 
“E tutti i presenti caddero a terra svenuti anzi alcuni caddero morti”. 
(notte 534) 
 
Gli schiavi invece svengono per le percosse ricevute e infine sviene anche una volpe 
(per le percosse del lupo). 
Lo svenimento è interessante in questa ricerca anche per la dinamica dell’accaduto, i 
personaggi svengono in sequenza: per l’ardente desiderio – per la brama dell’unione 
- alla vista dell’amata - per la felicità di aver raggiunto lo scopo - dopo l’atto sessuale 
e in seguito al solo ricordo delle notti passate insieme. 
Il raggiungimento dello scopo dal punto di vista maschile può essere considerato 
come il raggiungimento dell’atto sessuale, mentre dal punto di vista femminile come 
il raggiungimento del matrimonio, in cui è implicito l’atto sessuale obbligatorio. E’ 
interessante notare che il desiderio sessuale nelle donne è rappresentato come insito 
nel loro essere “femminile” e se vi è un rifiuto nei confronti di un uomo, non è tanto 
relativo alla persona, quanto legato a situazioni esterne, come l’impossibilità di 
avvicinarsi per la differenza di ceto sociale, l’impossibilità di congiungersi per una 
lunga distanza, ostacoli comunque risolvibili grazie alla loro grande astuzia, 
inattuabile però quando vi è un rifiuto categorico da parte dell’uomo, come nel caso 
dell’eremita
20
:  
 
“A te non mi sento attratto, 
non mi ti avvicinerò, né ho bisogno della tua 
vicinanza e nemmeno di unirmi a te” 
ﻚﻨﻣ ﻮﻥدأ ﻻو ﻚﻴﻟا ﻦآرأ ﻼﻓ 
ﻻو ﻚﺏﺮﻘﺏ ﻰﻟ ﺔﺝﺎﺣﻻو  ﻚﻟﺎﺹﻮﺏ  
 
Il desiderio sessuale negli uomini risulta un’esigenza da soddisfare appena la 
situazione lo permette anche se nel frattempo sono sorte circostanze particolari, come 
nel caso della regina Ibriza
21
 che rifiuta i tentativi del suo schiavo di possederla, 
perché incinta e in procinto di partorire: 
 
“Consentimi di possederti” ﻚﻠﺹﻮﺏ ﻰﻨﻴﻤﺣرا 
 
La malattia d’amore sottintende una sensibilità estrema che porta a rivedere il 
concetto di personaggio “forte” che si ha in occidente. Particolarmente indicativa a 
questo riguardo è l’età dei personaggi che va dai 10 ai 20 anni quindi la virilità 
dell’uomo, la sensualità della donna, e i relativi passi erotici, non sono dettati 
dall’esperienza, ma dalla necessità dei costumi (la vita media era più breve e 
bisognava avere figli presto).  
Per una migliore comprensione del testo è necessario rivalutare la concezione 
dell’uomo virile inteso come colui che non ha mai cedimenti. Detti cedimenti 
diventano la caratteristica del personaggio maschile ne “Le Mille e una Notte”. 
Elementi questi che denotano, un carattere nobile in contrapposizione alla perfidia di 
gran parte dei personaggi femminili. 
 
                                                 
20
 L’eremita e l’angelo nelle sembianze di donna in رﻮﻴﻄﻟﺎﺏ ﻖﻠﻌﺘﺗ ﺔﻱﺎﻜﺣ (notte 148-pagina 293-r. r.6-8) 
21
 Lo schiavo Ghadban in نﺎﻜﻤﻟا ءﻮﺽو نﺎآﺮﺷ ﻪﻱﺪﻟوو نﺎﻤﻌﻨﻟا ﺮﻤﻋ ﻚﻠﻤﻟا ﺔﻱﺎﻜﺣ  (notte51-pagina-156-rigo14).  
 
 X 
Nella struttura di questo studio si rilevano molteplici sfaccettature del sesso che è 
necessario distinguere secondo il personaggio femminile cui si fa riferimento. 
Le voci relative ai personaggi femminili raccolte sono citate quali: Concubina, 
Schiava, Ancella, Regina, Moglie, Donna, Giovane innamorata, Adolescente (usato 
sia per il maschio che per la femmina), Sguattera, Vecchia, Fanciulla vergine, 
Mezzana, e tramite aggettivi come: infedeli, traditrici, prostitute. E’ risultato evidente 
in questo studio che ogni tipologia di donna ha caratteristiche diverse dalle altre.  
Nel caso della descrizione fisica un esempio valido è dato dalla “mezzana” che è 
sempre rappresentata come una vecchia dalla bellezza ormai svanita, e dalla 
“principessa” che viene sempre descritta come una luna al quattordicesimo giorno 
del mese, ossia al massimo della bellezza,  ma vi sono distinzioni anche a livello 
verbale, ossia differenze nel linguaggio utilizzato nei loro confronti, come spiegato 
nell’analisi delle schede più avanti. ■