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INTRODUZIONE 
Il presente elaborato affronta la tematica dei metodi valutativi della 
performance aziendale, attraverso l'analisi del settore automobilistico.  
La forte passione nei mercati azionari e il maturo interesse negli ambiti 
economico-finanziari delle aziende rappresentano le principali motivazioni 
che hanno guidato la mia scelta verso questo argomento di ricerca. 
L' analisi del settore automobilistico si inserisce temporalmente fino all' 
autunno 2013 ed è realizzata attraverso lo studio di tre importanti case 
produttrici: Fiat S.p.A. , Bmw Group e Ford Motor Company. 
La prima società, Fiat S.p.A., è rappresentante del nostro paese, anche se 
sempre più internazionale vista l'acquisizione di Chrysler Group (in questi 
giorni ormai definitiva); la seconda impresa, Bmw Group, è espressione di un' 
altra forza europea (tedesca) ed è sempre più presente nei mercati emergenti; 
infine la terza azienda, Ford Motor Company, è portavoce del mondo 
statunitense. 
Gli aspetti approfonditi nell' elaborato rappresentano, di fatto, un intreccio 
degli ambiti di mio forte interesse: dagli indicatori contabili ai multipli di 
mercato, dagli indici di bilancio alle valutazioni dei titoli azionari. 
L' elaborato si compone di quattro capitoli. 
Nel primo capitolo, "Metodi valutativi della performance aziendale", è 
realizzata una panoramica sulla tematica della valutazione della performance 
aziendale. Infatti, in primo luogo, si analizzano quali possano essere gli 
obiettivi perseguibili attraverso  la valutazione, osservando i diversi contesti in 
cui questa può essere rilevante e le alternative situazioni in cui può trovare 
minore spazio ed applicazione. In secondo luogo si realizza un report storico 
degli sviluppi di questa tematica, ripercorrendo le principali tappe che si sono 
succedute nel tempo e quindi i diversi metodi e strumenti valutativi elaborati, 
richiamandone caratteri principali e soprattutto forze e debolezze. In terzo 
luogo si riporta un' importante area valutativa della performance, sempre più
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diffusa, che è quella azionaria; di questa si sono richiamati i principali 
strumenti utili ad una sua completa ed approfondita analisi. 
Il secondo capitolo, "Il settore automobilistico", si caratterizza per un rilevante 
approfondimento sul settore prescelto per la ricerca. Innanzitutto si richiamano 
gli sviluppi storici, dagli inizi, dell' industria automobilistica, comprendendone 
anche gli aspetti produttivi, tecnologici ed operativi. Poi si realizza, 
utilizzando come spartiacque la crisi economico-finanziaria, un' analisi del 
settore automobilistico dal 2008, specificamente nel mercato americano, 
europeo ed infine italiano. Successivamente, per le tre società oggetto di 
studio, si sviluppa un' introduzione che ne riporta gli sviluppi storici, la 
struttura proprietaria, l' analisi approfondita del fatturato e delle unità vendute, 
la quota di mercato, lo studio di principali indicatori reddituali e le 
considerazioni sull' avvenire. 
Nel terzo capitolo, "Applicazione, valutazione e confronto degli strumenti di 
performance", si sviluppa un' analisi approfondita della performance delle tre 
società, oggetto della ricerca, attraverso tre principali categorie di strumenti 
valutativi: principali indicatori contabili (indicatori reddituali, indici di 
redditività, export intensity, indicatori finanziari ecc), multipli di mercato 
(P/E, P/BV), metodologie di analisi azionaria (grafico di performance relativa 
e di forza relativa, DDM, beta, volatilità, turnover velocity, indici di Sharpe e 
Treynor, Z-score e analisi tecnica). La valutazione delle tre aree di studio è 
realizzata prima singolarmente per ogni azienda e, successivamente, è 
elaborato un costruttivo confronto.  
Il quarto capitolo, "Analisi dell'eventuale correlazione tra misure di  
performance e andamento del titolo azionario", riporta un' ulteriore analisi che 
ha l'obiettivo di comprendere le possibili relazioni tra indicatori di 
performance e trend del titolo azionario. Precisamente non si verifica solo un 
eventuale allineamento degli andamenti sul piano grafico, in termini cioè di 
intensità e segno delle variazioni percentuali, ma si sviluppa l' indice di 
correlazione di Pearson, al fine di individuare se vi è una relazione di tipo
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lineare, percepibile graficamente attraverso un grafico a dispersione. Sono 
quindi riportati i risultati di correlazione ottenuti con indicatori reddituali, di 
creazione del valore e altri di natura residuale, attraverso anche un riepilogo 
conclusivo della ricerca del capitolo in oggetto. 
L' ampio tempo dedicato all' approfondimento e alla realizzazione di modelli,  
di indici e di strumenti contabili,azionari e statistici, così come la preferenza, 
nella quasi totalità degli strumenti adottati, alla strada dell' elaborazione 
personale, rispetto a quella della mera acquisizione esterna dei valori, 
esprimono il grande impegno profuso nella stesura del presente elaborato.
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CAPITOLO I 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Metodi valutativi della performance aziendale 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
SOMMARIO: 1. Obiettivi della valutazione della performance – 2. Gli sviluppi storici – 
3. L’analisi della performance azionaria
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1. Obiettivi della valutazione della performance 
L’applicazione di metodi e strumenti per la valutazione della performance 
aziendale è oggi sempre più una tematica centrale, in un mondo altamente 
globalizzato dove gli investitori di un’ iniziativa imprenditoriale sono presenti 
in qualsiasi parte dell’emisfero. Essi sono desiderosi di ricevere informazioni 
sintetiche e significative sui diversi aspetti quali - quantitativi della gestione 
aziendale, che la trasparenza della comunicazione societaria deve assicurare, 
rappresentando, essa stessa, sempre più un elemento di garanzia della serietà e 
dell’affidabilità di un’impresa nella sua attività. 
Può definirsi come obiettivo dei diversi metodi valutativi della performance, la 
cui crono-storia verrà brevemente descritta nel paragrafo successivo, quello di 
garantire l’elaborazione di parametri ed indicatori che, anche attraverso un 
confronto spazio-temporale, permettano di ottenere informazioni sintetiche, in 
relazione alle diverse aree di valutazione, sulla capacità dell’impresa di poter 
sopravvivere nel tempo in maniera profittevole.  
Se Zappa affermava che l’azienda è istituto economico atto a perdurare
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, per 
questo scopo bisogna certamente fare impresa nel modo migliore, ovvero, 
garantendo che tali metodi e strumenti valutativi diano come risposta risultati 
che confermino la buona gestione sotto tutti gli aspetti, da quello reddituale al 
finanziario, da quello commerciale a quello della sostenibilità socio - 
ambientale. 
Oggi dove la variabile tempo risulta determinante, e la concorrenza è sempre 
più spietata, soprattutto in settori a forte impatto tecnologico, si cerca di 
individuare sempre più metodi e strumenti che garantiscano in maniera veloce 
e semplice risposte puntuali per prendere decisioni sulla base dell’andamento 
dell’azienda. Non è solo la sinteticità ma è soprattutto la varietà degli 
strumenti a poter garantire i migliori risultati della valutazione. Riprendendo il 
                                                             
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 Zappa, “Produzioni” (1956-57), “Aziende di consumo” (1962)
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paragone di Kaplan e Norton
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, la gestione aziendale è paragonabile al pilotare 
un aereo: è improbabile che il pilota che si affida unicamente ad uno 
strumento possa volare con la dovuta sicurezza, in quanto deve usufruire di 
tutte le informazioni che la cabina di pilotaggio può offrire. Di fatto è proprio 
la multidimensionalità, connessa alla visione dell’intero processo, alla base 
dello strumento della Balanced Scorecard sviluppata dai suddetti autori, resa 
necessaria, secondo gli stessi, dalla sempre più alta complessità gestionale.  
Però la sinteticità e l’analisi tempestiva non deve portare alla realizzazione di 
metodi o strumenti semplicistici e approssimativi da utilizzare, ma proprio per 
questo più facilmente soggetti a risultati fuorvianti e non capaci, pienamente, 
di cogliere tutti gli aspetti dell’area di valutazione. 
In realtà, deve essere ben individuato e compreso chi sia ad applicare questi 
metodi, a chi siano rivolte le informazioni da essi ottenibili e con quale finalità 
pratica. E’ certo, infatti, che queste condizioni possano cambiare quando tende 
a modificarsi la tipologia di azienda o soprattutto le dimensioni di operatività 
della stessa.  
E’ evidente che la tipica attività imprenditoriale familiare, di più piccole 
dimensioni, guidata dal capofamiglia, porta ad un ruolo secondario di tali 
strumenti. L’imprenditore guida l’azienda con le sue capacità innovative e 
gestionali, basandosi sul suo intuito e sensazioni, capendo senza molti numeri 
cosa fare. Ciò non significa che tali strumenti non trovino applicazione, ma , 
eventualmente, sono utilizzati stesso dall’imprenditore con lo scopo di guidare 
l’impresa sulla base delle performance ottenute e di quelle previsionali. 
La questione comincia a diventare ben diversa quando la società, anche se 
familiare, comincia ad aprirsi al mercato, e, ancora di più, se si struttura nella 
forma di public company guidata da un top management , che opera su delega 
della più grande e frammentata platea di azionisti (dai piccoli risparmiatori a 
investitori istituzionali). In tal caso comincia ad essere necessario, sia per le 
                                                             
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 Kaplan e Norton, "The Balanced Scorecard - Measures that drive Performance" (1992)
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maggiori dimensioni dell’impresa, e sia per il coinvolgimento e le attese dei 
soggetti esterni, garantire un’informativa costante che consista anche 
nell’utilizzo di tali strumenti di valutazione della performance. 
La complessità gestionale comporta che per condurre l’attività d’impresa nel 
modo migliore siano sviluppati tali strumenti, garantendo un linguaggio 
condiviso in azienda. La stessa realizzazione di un long-range planning si 
potrà basare su questi strumenti come obiettivi sintetici da raggiungere, in 
quanto rappresentativi della bontà delle scelte attuate, se poi effettivamente le 
attese vengono rispettate. Ciò è vero, in particolar modo, in relazione ai diversi 
metodi che nel tempo si sono succeduti nel cercare di ottenere la migliore 
modalità per  valutare una strategia aziendale. 
L’utilità di questi strumenti si rivela anche nella pianificazione più prettamente 
operativa e non necessariamente strategica, attraverso l’elaborazione di 
obiettivi di breve-medio termine, il successivo monitoraggio nel corso degli 
esercizi e la verifica nel finale del periodo programmato. 
Inoltre gli stessi piani di incentivazione azionaria per il management, come gli 
“stock options plans”, vedono l’esercizio delle opzioni molto spesso collegato 
al conseguimento di definiti obiettivi di performance aziendale. 
Ma, come detto, anche gli investitori esterni potranno, attraverso questi 
metodi, capire le caratteristiche significative del loro investimento prima di 
avviarlo e la relativa performance una volta che è stato attuato. 
Infatti, non è solo la stessa azienda, sulla base dei diversi dati resi disponibili 
dal sistema informativo interno, a sviluppare questi strumenti per sé o 
eventualmente a diffonderli,attraverso appositi documenti, ma sono anche le 
stesse società di affari, che attraverso gli analisti finanziari, rendono 
disponibili giudizi di investimento su tali aziende attraverso i suddetti metodi 
valutativi, sfruttando le informazioni necessarie comunicate periodicamente 
dall’impresa.  
L’informativa di quale sia stata la performance dell’azienda, soprattutto in 
relazione al settore di appartenenza, e quale sia eventualmente quella