2
finanza W. Scott Bauman, il quale apparteneva sempre  alla stessa universit�.  
Entrambi, si focalizzarono sui benefici che potevano essere ottenuti dalla 
combinazione fra le "nuove" teorie  sull'investimento quantitativo con 
l'informazione ricavata dai pi� tradizionali approcci alla finanza.  
Nel 1969 il professore di psicologia dell'universit� dell'Oregon, Paul Slovic, 
pubblic� un dettagliato studio del processo d'investimento dalla prospettiva del 
comportamento. Nel 1972 Slovic e Bauman continuarono questa tendenza di 
ricerca e pubblicarono il primo embrionale articolo di quest'area. Nel frattempo,  
i ricercatori condussero uno studio pi� approfondito per verificare come l'impatto 
dei processi psicologici  influiva sui processi decisionali in campo finanziario. 
Comunque l'interesse per questa area della finanza � stato basso fino alla 
seconda parte degli anni '80, quando sono iniziate importanti pubblicazioni di 
ricerche in questo settore. 
Nel 1991 Fama, nota che il problema del mercato efficiente presenta dei risvolti 
spinosi,  dal momento che le evidenze sulla prevedibilit� dei rendimenti, le 
anomalie nei prezzi delle azioni, l'effetto calendario ed il crollo del 1987, hanno 
complicato l'argomento. In aggiunta, Summers (1986), mostra che � 
statisticamente possibile che i rendimenti di breve periodo possano essere in 
ampia misura imprevedibili, mentre su un orizzonte di lungo periodo, ci possa 
essere una sostanziale prevedibilit�. Cos�, esistendo una "forma debole", i test 
sul mercato efficiente sono molto poco potenti contro l'ipotesi alternativa che i 
prezzi deviano dai fondamentali causa lento deterioramento della componente 
temporale.  
 
La finanza comportamentale tenta di incorporare la conoscenza della psicologia 
cognitiva nei modelli di mercato. Arrow (1982) ha suggerito che apparenti 
fallimenti della razionalit� nel comportamento del mercato, per esempio 
un'eccessiva volatilit� intraday dei prezzi e le performance  ottenute da piccoli 
speculatori nel mercato dei future, siano compatibili con l'euristica identificata 
dalla psicologia cognitiva. Black (1986) ha suggerito che i trader rumorosi 
utilizzino le regole euristiche per fare affari con le informazioni disponibili, ma 
pochi trader sono in grado di capire che quelle regole sono troppo semplici e 
possono violare modelli normativi. Le euristiche sono regole cognitive semplici 
che semplificano il processo decisionale, e sebbene spesso funzionino 
 3
correttamente, alcune volte incorrono in errori sistematici. Il primo tentativo di 
testare alcune regole fu fatto da DeBondt e Thaler nel 1985. Gli esperimenti 
psicologici, hanno mostrato, che gli individui hanno una tendenza a dare 
eccessiva importanza alle  informazioni pi� recenti nel momento in cui 
elaborano le proprie aspettative riguardo alla probabilit� di eventi futuri. Essi 
hanno ipotizzato che i risultati di lungo periodo dovrebbero essere prevedibili  
causa l'eccessiva reazione dei trader
2
, i quali spingono i prezzi oltre i nuovi 
valori fondamentali. Cos�, la successiva inversione dei prezzi
3
, creerebbe una 
opportunit� di profitto. In particolare hanno notato che ci� accade pi� spesso 
nelle piccole imprese. Evidenze della reazione in eccesso sono mostrate pure 
nella strategia di trading contrario, nel mercato dei close end funds e nelle 
offerte pubbliche iniziali
4
. 
Nel 1987, gli stessi autori, verificano che l'eccessiva  reazione dei prezzi 
azionari � causata soprattutto dagli utili recenti, e scoprono che ad eccessivi 
apprezzamenti e deprezzamenti dei prezzi, seguono inversioni nell'andamento 
degli utili aziendali. D'altro canto test sui rendimenti di breve periodo sulla 
reazione dei prezzi a revisioni degli utili aziendali e dei dividendi mostrano un 
difetto di reazione dei prezzi alle nuove informazioni nel breve. Spesso gli 
individui cambiano la loro opinione modificando le loro previsioni precedenti ma, 
se tali modifiche sono insufficienti, ci� porter� ad una reazione in difetto alle 
nuove informazioni. 
Al momento sembra esserci consenso sul fatto che i rendimenti su orizzonti di 
lungo periodo siano prevedibili e negativamente autocorrelati, mentre non c'� il 
consenso sulla ragione che  determina questo fenomeno. Alcuni studiosi 
affermano che ci� sia dovuto alle variazioni razionali nel tempo dei rendimenti 
attesi, altri ritengono che sia colpa di deviazioni irrazionali dai valori 
fondamentali; infine c'� chi pensa che sia una combinazione di entrambi i fattori. 
Gli studi, suggeriscono, che il pi� delle volte le variazioni dei prezzi siano 
causate da cambiamenti dei fattori finanziari ed economici utilizzati dagli analisti 
per stimare i valori fondamentali delle azioni. Comunque i tentativi di collegare 
l'eccesso di reazione agli utili non ha avuto successo,  mentre il collegamento 
                                                           
2
 Eccesso di reazione. 
3
 Price reversal. 
4
 IPO. 
 4
fra il difetto di reazione e gli annunci sugli utili pu� solamente essere attribuito, 
parzialmente, ad un difetto di reazione alle previsioni degli analisti. 
Gli esami sul comportamento individuale mostrano prove che i trader operanti 
nel mercato azionario e dei futures sono avversi alle perdite piuttosto che al 
rischio. 
Cutler, Poterba e Summers nel 1990  hanno trovato che molti prezzi delle azioni 
non sono riferiti ad identificabili avvenimenti economici. 
Diverse teorie sui mercati hanno cominciato a riesaminare il ruolo dei trader 
irrazionali,  focalizzandosi in particolare sul ruolo dei "trader rumorosi"
5
.  
De Long, Shleifer, Summers e Waldman nel 1990 assumono che gli 
arbitraggisti hanno un orizzonte di trading pi� corto rispetto alla non uniforme 
generalit� di trader rumorosi. Inoltre, ogni opportunit� d'arbitraggio,  include il 
rischio che i trader rumorosi spingano i prezzi lontano dal loro equilibrio, oppure 
che i prezzi necessitino di lungo tempo per convergere verso il valore 
fondamentale.  Gli arbitraggi, inoltre, non eliminano necessariamente l'errore 
nei prezzi
6
 e neppure i trader rumorosi dal mercato.  
Shleifer e Vishny nel 1990 argomentano che gli investitori intelligenti sono 
esposti a costi opportunit� se non c'� la certezza che il mis-pricing sar� corretto 
in un tempo ragionevole. Questo fa s� che i gestori di denaro
7
 abbiano riluttanza 
ad intraprendere arbitraggi di lungo periodo contribuendo cos� al persistere del 
mis-pricing, specialmente sulle societ� pi� piccole.  
In entrambi i casi, i trader razionali non guidano fuori dal mercato i trader 
rumorosi,  ed il comportamento di questi ultimi influenza i prezzi di mercato,  
con la conseguenza che il prezzo pu� divergere dal valore fondamentale in un 
modo prevedibile.  Perci� si afferma che i mercati sono inefficienti e quindi � 
possibile applicare profittevoli regole di trading. 
                                                           
5
 Noise trader. 
6
 Mis-pricing. 
7
 Money manager. 
 5
2.  REGOLE EURISTICHE 
Le euristiche sono regole cognitive che semplificano il processo decisionale 
degli investitori. Sebbene spesso ottengano risultati positivi, occasionalmente 
conducono gli operatori in ampi errori sistematici. Tenere conto dell'esistenza di 
questo fenomeno � per� importante,  perch� pu� migliorare la comprensione 
del comportamento dei mercati finanziari. 
Le principali regole euristiche sono: 
• L'aspetto tipico
8
. 
• L'eccesso di confidenza
9
. 
• Ancoraggio
10
. 
• L'errore del giocatore
11
. 
• La distorsione generale
12
 . 
 
L'aspetto tipico � la regola cognitiva secondo la quale gli individui giudicano la 
probabilit� di eventi futuri da fattori evidenti nel presente, cio� dal sentimento 
presente. Si riferisce alla tendenza degli individui di basare le proprie decisioni 
su stereotipi,  per esempio vedere figure che in realt� non esistono. Un fattore 
importante � l'informazione precedente,  poich� gli investitori ignorano il tasso 
base di probabilit�.  Come evidenziato da DeBondt e Thaler nel 1985, l'aspetto 
tipico pu� condurre ad un'eccessiva  reazione dei mercati,  poich� gli investitori 
concentrano gli acquisti sulle azioni "hot"
13
 e tralasciano quelle che hanno 
ottenuto performance povere. 
 
Kahneman e Tversky nel 1973 fecero un esperimento su un gruppo di soggetti 
ai quali fu dato il seguente schema sulla personalit� di un soggetto: 
" Tom W. � molto intelligente, sebbene difetti di creativit�. Ricerca l'ordine, la 
lucidit�,  la precisione, ed ogni dettaglio deve trovare il suo appropriato posto. 
La sua scrittura � piuttosto lenta e meccanica, occasionalmente rianimata da 
sdolcinati giochi di parole e da flash d'immaginazione di tipo fantascientifico. 
Sembra che abbia poca simpatica per le altre persone e non ami molto 
                                                           
8
 Representativeness. 
9
 Overconfidence. 
10
 Anchoring. 
11
 Gambler's fallacy. 
12
 Availability bias. 
13
 Sono le societ� che di recente hanno avuto elevati rendimenti. 
 6
interagire con gli altri. E' incentrato soprattutto su se stesso ma ha un profondo 
senso morale". 
 
Ai soggetti venne poi chiesto di classificare a quale dei 9 campi di 
specializzazione universitaria Tom  potesse appartenere, ed il 95% di loro, 
rispose che Tom probabilmente era uno studente di informatica piuttosto che di 
scienze umanistiche. Cos� gli autori notarono che il tasso di probabilit� venne 
ignorato,  poich� Tom sarebbe potuto appartenere ad ognuno dei 9 campi con 
la stessa probabilit�. 
 
L'eccesso di confidenza conduce gli investitori a sopravvalutare le proprie doti 
previsionali e ci� li induce a credere di poter facilmente gestire il mercato. 
Alcuni studi, hanno dimostrato che un effetto dell'eccessiva confidenza � 
l'eccessivo trading effettuato, ed inoltre ci� non � limitato solamente agli 
investitori individuali. Ci sono ricerche, che hanno notato una tendenza da parte 
degli analisti finanziari nel rivedere le loro stime future sulle aziende in modo 
lento, anche quando ci sono notevoli evidenze che dimostrano la non 
correttezza delle loro previsioni precedenti. 
 
L'ancoraggio si ha quando gli individui, nonostante nuovi dati, rimangono 
ancorati alle loro precedenti previsioni. A differenza dell'aspetto tipico, 
l'ancoraggio conduce al difetto di reazione alle nuove informazioni, cio� a 
queste ultime viene assegnata poca importanza  rispetto alle precedenti. 
 
L'errore del giocatore si verifica quando la gente prevede erroneamente che un 
trend finir� e ci� pu� indurre l'investitore ad anticiparne la fine, portando egli 
contro il mercato e procurando delle notevoli perdite. Esso pu� essere dovuto 
ad un'eccessiva fiducia nella regressione alla media che � verificata in molti 
sistemi umani. Regressione alla media significa, che un trend estremo, tender� 
a muoversi verso la media nel corso del tempo, quindi, un trend rialzista in 
media dovrebbe essere seguito da uno ribassista in modo da soddisfare la 
legge delle medie. 
 
 7
La distorsione generale invece si verifica quando gli investitori assegnano ad 
una notizia un'eccessiva importanza, per esempio enfatizzano troppo una 
nuova notizia sugli utili aziendali. 
 
Sebbene i fenomeni sopra indicati siano largamente osservati, la finanza 
comportamentale, non afferma che tutti gli investitori simultaneamente soffrano 
delle stesse illusioni cognitive. Probabilmente la maggiore suscettibilit� di un 
investitore ad una particolare illusione � causata da diversi fattori, per esempio 
Shefrin nel 2000  nota che l'esperienza dell'investitore ha un ruolo importante in 
questo campo. Infatti gli investitori con meno esperienza sono pi� soggetti 
all'aspetto tipico, mentre quelli pi� esperti incorrono maggiormente nell'errore 
del giocatore. 
 
Kahnemann D. e Tversky nel 1979 hanno classificato un secondo gruppo di 
illusioni che possono influire nel processo decisionale. Nel loro lavoro mostrano 
come le persone possano prendere le decisioni sotto condizione di rischio ed 
incertezza. Il processo decisionale dell'investitore � considerato composto da 
due parti: una prima fase nella quale il problema � elaborato e messo in una 
particolare prospettiva, ed una seconda fase nella quale avviene la valutazione 
e la scelta. La teoria prospettiva pu� essere presentata in vari modi, ma 
essenzialmente essa descrive i molti stati della mente che riteniamo possano 
influenzare i processi decisionali individuali d'investimento. 
I concetti chiave inclusi dalla teoria sono: 
• l'avversione alle perdite. 
• l'avversione al rimpianto. 
• la contabilit� mentale. 
• il self control. 
 
L'avversione alle perdite � basata sul concetto che mentalmente, il soggetto, 
associa una penalit� pi� alta in caso di perdite rispetto all'utilit� ricevuta nel 
caso di guadagni della stessa misura. Se gli investitori sono avversi alle perdite, 
essi saranno riluttanti a realizzarle. Questo pu� spiegare perch� gli investitori, 
quando devono valutare le correnti decisioni alternative, includono le perdite 
sostenute fino a quel momento. L'avversione al rischio non implica che gli 
 8
investitori siano  compatibili con la loro attitudine al rischio. Un'assunzione 
chiave della teoria economica � che gli investitori sono avversi al rischio, ma 
questo pu� non essere sempre vero nel mondo reale. Infatti c'� la prova che gli 
investitori investono in modo sicuro quando sono protetti da guadagni 
precedentemente realizzati, ma nel momento in cui sono in perdita, tendono ad 
assumere strategie pi� rischiose per cercare di tornare quantomeno in parit�. 
 
L'avversione al rimpianto, � caratterizzato dal desiderio di evitare questo stato 
d'animo, e ci� pu� condurre gli investitori ad essere poco attratti dagli 
investimenti in aziende che hanno avuto povere performance nel recente 
passato. Questo desiderio di evitare il rimpianto potrebbe anche fornire una 
parziale spiegazione del perch� le aziende paghino i dividendi. In assenza di 
tasse, l'investitore dovrebbe essere indifferente se un'azienda paga un 
dividendo oppure se lo capitalizza all'interno della propria struttura, poich� gli 
investitori potrebbero realizzarlo lo stesso nel caso vendano le azioni. Mentre, 
vendendo le azioni, sarebbero esposti al rimpianto di vedere i prezzi salire 
ulteriormente dopo la loro vendita, e questa � una situazione che tendono ad 
evitare. 
 
La contabilit� mentale � il nome dato alla propensione degli individui di 
organizzare il loro mondo in un separato tornaconto mentale. Essi tendono a 
trattare ciascun elemento del loro portafoglio d'investimento separatamente, e 
questo pu� portare ad inefficienti decisioni d'investimento. Per esempio un 
individuo potrebbe indebitarsi ad un alto tasso d'interesse per comprare un 
determinato articolo e, simultaneamente, investire ad un tasso d'interesse pi� 
basso per il fondo universitario del figlio. La tendenza ad adottare la contabilit� 
mentale ha le sue implicazioni nel  ribilanciamento del portafoglio: gli investitori 
possono essere meno indotti a vendere in perdita perch� la singola contabilit� 
mostrer� una perdita. 
Un altro aspetto della contabilit� mentale riguarda la prova che la gente varia la 
propria attitudine al rischio fra i propri  conti mentali. Per esempio, gli investitori, 
possono essere avversi al rischio per parte dei propri conti, ed invece amanti 
del rischio nei loro conti pi� speculativi. Gestire la ricchezza in separati conti 
mentali comporta lo svantaggio che le covarianze fra i vari conti saranno 
 9
ignorate, ed i portafogli d'investimento giaceranno sotto la frontiera efficiente e 
saranno quindi inefficienti. Una spiegazione a questo comportamento pu� 
essere dovuta all'imperfetto self control degli investitori. Come notato da Shefrin 
e Thaler nel 1981,  gli investitori sono soggetti alla tentazione e ricercano nuovi 
strumenti per migliorare il proprio controllo. Separando le proprie risorse 
finanziarie in capitale e valore disponibile per spese, essi posso controllare la 
loro tentazione di consumare in eccesso. 
Un altro  metodo per risolvere il problema del self-control,  pu� essere quello di 
scrivere in precedenza su un foglietto quali sono le regole che l'investitore deve 
imporsi nei momenti di tensione. Ogni trader esperto ne ha una lista e nei 
momenti critici pu� rileggerle per riacquistare una certa lucidit� ed operare in 
modo sensato. 
 10
 
3.  TEORIA DEL MERCATO EFFICIENTE 
Molti economisti moderni, concordano nel ritenere che le origini della ipotesi di 
mercato efficiente, possano essere attribuite a Paul Samuelson che nel 1965  
discusse l'argomento nel suo famoso articolo. In un mercato efficiente, i 
cambiamenti dei prezzi, devono essere imprevedibili se essi sono 
correttamente anticipati, cio� se essi incorporano le aspettative e le 
informazioni di tutti i partecipanti nel mercato. Fama nel 1970 riprende le ipotesi 
sopra discusse e le sintetizza nel ben conosciuto epiteto: "i prezzi riflettono 
pienamente tutte le informazioni disponibili". Quindi, il mercato � definito 
efficiente se il prezzo risponde rapidamente ed accuratamente all'informazione. 
Ci� implica che, in media,  il prezzo ed il valore reale coincidano. Per la validit� 
della teoria, non � necessario che il prezzo incorpori in ogni istante tutte le 
informazioni disponibili agli investitori,  ma  � importante che la correzione dei 
prezzi avvenga in modo rapido tale da non permettere di realizzare extra profitti 
al netto dei costi di transazione.  
Fama indica le condizioni sufficienti per definire efficiente il mercato: 
 
• esistenza di una pluralit� di investitori che agiscono in modo razionale, cio� 
cercano il massimo profitto; 
• gli investitori non siano collegati fra loro e  siano price-taker,  cio� ricevano i 
prezzi cos� come il mercato li crea; 
• senza alcun costo,  le informazioni siano tutte disponibili per gli investitori; 
• non esistano n� imposte n� costi di transazione; 
• gli investitori abbiano aspettative omogenee. 
 
Come si pu� notare sono condizioni difficilmente riscontrabili nel mondo reale, 
poich� le informazioni non sono disponibili per tutti nello stesso istante, inoltre 
non sono sempre gratuite perch� possono essere acquistate da chi le conosce 
gi�, oppure acquisite con un dispendioso sforzo lavorativo che comporta dei 
costi. Non � neanche possibile escludere l'esistenza di imposte e costi di 
transazione,  poich� per negoziare i titoli occorre  pagare commissioni alle 
banche, SIM od altri intermediari, ed inoltre ci sono spesso tasse sui guadagni 
 11
capitale. Infine gli investitori non hanno aspettative omogenee, ma spesso 
hanno opinioni largamente divergenti.  
 
Comunque queste sono solamente condizioni sufficienti e non strettamente 
necessarie,  poich� il mercato � ritenuto ancora efficiente anche quando: 
 
• le notizie giungano prima a conoscenza di un adeguato numero di 
partecipanti,  purch� il numero non sia eccessivamente piccolo
14
; 
• anche se esistono divergenze d'opinioni,  non devono esserci investitori che 
battono costantemente il mercato; 
• esistano le tasse ed i costi di transazione, ma non siano talmente gravosi da 
impedire gli scambi. 
 
Se c'� efficienza il prezzo rifletter� nel miglior modo possibile le informazioni 
disponibili quindi non vi saranno mis-pricing, cio� errori di valutazione. O per 
l'esattezza, quando si verificheranno, avranno vita brevissima poich� verranno 
subito assorbiti dal mercato e non sar� possibile ottenere extra profitti. Tanto 
pi� il mercato sar� efficiente,  tanto pi� rapido sar� il mercato nel reagire alle 
nuove informazioni. 
Inoltre se il mercato � efficiente e si ipotizza l'esistenza di due categorie 
d'investitori
15
, in media non si noter� una significativa differenza nella 
performance delle due categorie. E' famosa la citazione di Malkiel del 1985 
dove affermava l'inutilit� degli esperti, infatti una scimmia bendata che 
selezionasse un portafoglio composto da titoli casuali avrebbe ottenuto  una 
performance non distante da quella realizzata da un portafoglio composto da un 
esperto. Ci� significa che i rendimenti dei titoli sono dovuti al caso e non sono 
sistematici. Perci� in caso di efficienza di mercato,  l'unica valida strategia per la 
formazione di un portafoglio, � quella di ottenere la combinazione desiderata 
rischio-rendimento, riducendo al minimo i costi di transazione, cio� 
movimentando raramente il portafoglio. Il trading frequente verr� compiuto 
solamente da chi non crede nell'efficienza di mercato e si sforza continuamente 
di batterlo cercando di cogliere quelli che a lui sembrano errori di prezzo.  
                                                           
14
 Perci� non importa pi� che istantaneamente tutti conoscano nello stesso momento la notizia. 
15
 Gli investitori comuni e gli esperti. 
 12
Un caso speciale della ipotesi di mercato efficiente � costituito dal random walk, 
dove per tale modello la variazione della variabile prezzo P
t
 � indipendente 
dalle precedenti: 
 
P
t
 = P
t-1
 + u
t                
(3.1) 
E(u
t
) = 0                    (3.2) 
 
Dove u
t
 � l'errore, con valore atteso pari a zero, come si pu� vedere dalla 
condizione 3.2.  Praticamente significa che il prezzo in t � uguale al prezzo in t-
1 pi� un errore stocastico. 
 
Si noti comunque che l'ipotesi di mercato efficiente non richiede una perfetta 
indipendenza dei prezzi,  ma la sequenza � considerata indipendente pure se la 
correlazione � piccola, tanto da non permettere a chi la sfrutta di ottenere profitti 
elevati. Nel random walk il valore atteso della futura variazione dei prezzi � 
indipendente dalla precedente modifica, cio� le probabilit� condizionate e 
marginali sono uguali.  Inoltre pure l'intera distribuzione di probabilit� � costante 
nei vari periodi, cio� in ogni t. Comunque la forma della funzione non � 
specificata dal modello random walk e quindi qualsiasi distribuzione � coerente 
con la teoria. Attraverso alcuni studi, Fama ha ottenuto, che la curva delle 
variazioni giornaliere dei dati � leptocurtica, ed in modo particolare si tratta di 
una distribuzione stabile paretiana con varianza infinita. Quindi per dati 
giornalieri i test basati sulla varianza non funzionano. 
Invece la distribuzione dei dati mensili tende ad una normale,  perci� il modello 
di Gauss pu� essere una buona approssimazione per i dati in formato mensile. 
 
Fama ha distinto l'ipotesi generale di efficienza in tre forme: 
• una forma DEBOLE, dove si assume che i prezzi incorporano tutte le notizie 
che possono essere derivate osservando il mercato. Per esempio 
osservando i prezzi,  i volumi trattati,  le variazioni ed altre informazioni. 
• una forma SEMI FORTE, nella quale le informazioni a disposizione sono 
ampliate. Oltre a quelle indicate nella forma debole, si ipotizza che siano 
liberamente disponibili  tutte le notizie relative alla societ� e considerate 
pubbliche come i dividendi,  i profitti,  le modifiche di capitale, le notizie 
 13
derivanti dai dati di bilancio e comunicazioni del management aziendale. Si 
ipotizza che queste informazioni vengano recepite da un gruppo di esperti 
ed investitori attenti e, quando il mercato ne viene a conoscenza tramite la 
stampa, i prezzi includano gi� queste informazioni. Cos� scegliere le azioni 
in base a queste informazioni, non permetterebbe ad un investitore normale 
di ottenere extra profitti. 
• Una forma FORTE, dove si ipotizza che tutti gli investitori ottengano nello 
stesso momento lo stesso set d'informazioni e nessuno potr� beneficiare di 
una posizione privilegiata nel reperire le notizie. 
 
Formalmente l'ipotesi di mercato efficiente  pu� essere formalizzata nel modo 
che segue: 
 
Z*
t-1
 = Z
t-1
       (3.3) 
f*(P
t
/Z*
t-1
) = f(P
t
/Z
t-1
)     (3.4) 
 
dove Z
t-1
 � il set di informazioni disponibili al tempo t-1, ed � determinante per 
determinare il corso dei titoli al tempo t-1 e quello atteso al tempo t. 
Z*
t-1
  � il set di informazioni utilizzato dagli operatori, P
t
 � il prezzo dell'azione al 
tempo t, e f*(�), f(�.) sono le funzioni di distribuzione di probabilit� 
condizionata della quotazione del titolo all'istante t. 
La 3.3 afferma che tutti gli input informativi disponibili al tempo t-1 sono utilizzati 
dal mercato in modo istantaneo. La 3.4 afferma che la funzione f*(�) � 
formulata dagli investitori tenendo conto dell'insieme delle informazioni esistenti 
all'istante t -1. Inoltre la 3.4 implica che 
 
E(P
t
/Z*
t-1
) = E(P
t
/Z
t-1
).      (3.5) 
 
In modo sintetico la formazione dei prezzi nell'istante t-1 segue il seguente 
sviluppo logico: 
 
 14
• il set Z
t-1
 � liberamente disponibile e viene utilizzato dagli investitori
16
 per 
formulare la previsione sulla distribuzione di probabilit�
17
 ed il valore atteso
18
 
dei prezzi nell'istante t; 
• una volta esplicitate le aspettative,  il mercato determina il rendimento atteso 
di equilibrio
19
  in base a qualche modello di equilibrio
20
; 
• dopo aver definito il rendimento atteso di un periodo (3.6)  ed il prezzo 
atteso (3.7) come: 
 
      E(R
t
/Z*
t-1
) = [E(P
t
/Z*
t-1
) - P
t-1
]/P
t-1                 
(3.6) 
      E(P
t
/Z*
t-1
) = [1+E(R
t
/Z*
t-1
)]P
t-1                                           
    (3.7) 
      la quotazione dei titolo al tempo t-1 sar�: 
      P
t-1
 = E(P
t
/Z*
t-1
)/[1+E(R
t
/Z*
t-1
)].   (3.8) 
      P
t-1
 rappresenta un prezzo di equilibrio.  
 
Nel caso P
t-1
 fosse inferiore al prezzo d'equilibrio, la quotazione al tempo t-1 � 
destinata ad aumentare in presenza di un flusso istantaneo di acquisti. Cos� il 
rendimento realizzato � uguale a quello di equilibrio e non � possibile realizzare 
extra rendimenti. 
                                                           
16
 Utilizzando la formula 3.3. 
17
 f(P
t
/Z
t-1
). 
18
 E(P
t
/Z*
t-1
). 
19
 E(R
t
/Z*
t-1
). 
20
 Per esempio usando la Security Market Line.