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utilizzano dei Testi Sacri in cui sono contenute tutte o parti di tali 
rivelazioni. 
Iniziamo definendo quali sono e  quali sono le caratteristiche delle 
religioni più diffuse. 
Le Religioni si distinguono in Monoteistiche e Politeistiche; le Religioni 
Politeistiche si basano sull’adorazione di più divinità di uguale o diversa 
importanza tra loro; sono Religioni Politeistiche ad esempio lo Shintoismo 
e il Taoismo; le Religioni Monoteistiche si basano invece sull’adorazione 
di una sola divinità indicata con il termine Dio; sono Religioni 
Monoteistiche ad esempio il Cristianesimo, l’Ebraismo e l’Islam. 
Il Cristianesimo è la religione più diffusa nel mondo e si suddivide 
principalmente in Cattolicesimo, Protestantesimo e Ortodossia. 
Queste forme riconoscono, con alcune differenze, la figura di Gesù come 
il Figlio di Dio e riconoscono in Dio la Trinità (il Padre, il Figlio e lo 
Spirito Santo); la Bibbia è considerato il testo Sacro ispirato da Dio (le tre 
grandi diramazioni del cristianesimo si differenziano tra loro nel 
riconoscimento del numero dei libri) è composta dall’ Antico Testamento, 
che deriva dalla Torah ebraica, e dal Nuovo Testamento basato sulla figura 
di Gesù Cristo e del suo “Vangelo”. 
L'Ebraismo è stata la prima religione monoteistica e da essa derivano 
numerosissime altre religioni. Il Tanach è il testo sacro ed è composto da 
Torah (Pentateuco), Neviim (Profeti) e Ketuvim (Agiografi). L’Ebraismo 
riconosce come molto importante il valore della tradizione orale e ne 
consacra tale importanza nel Talmud, considerato come il testo 
fondamentale della pratica religiosa. 
9 
L'Islam, il cui libro sacro è il Corano, condivide con l'Ebraismo e il 
Cristianesimo gran parte dell'Antico Testamento, riconosce la vita e le 
opere di Gesù ritenendolo però un profeta. Le due suddivisioni principali 
sono costituite dall'Islam sciita e dall'Islam sunnita.  
Queste tre grandi religioni hanno registrato negli ultimi decenni dei grandi 
periodi di crisi dei propri fedeli, che si sono allontanati da queste ideologie 
tradizionali e si sono avvicinati ad altre meno tradizionali. 
Il bisogno dell’uomo di una dimensione religiosa non è diminuito ma si è 
modificato, tanto che stanno prosperando da anni molti nuovi movimenti 
religiosi. In particolare in Italia a partire dagli anni ’70 (e più precisamente 
dopo gli anni delle grandi contestazioni 1968-1972) si sono diffuse nuove 
sette religiose, molte delle quali di ispirazione “orientale”, che spesso 
puntavano il dito sul crollo dei valori dell’Occidente, la cui società spesso 
era investita da crisi sull’identità nazionale e personale. 
Come detto in Italia questo fenomeno si è sviluppato a partire dagli anni 
’70, ma in tante altre parti del mondo il fenomeno delle sette tipico della 
modernità, era sorto già da molto tempo.  
Nel mondo moderno ognuno di noi è al centro di una molteplicità di 
esperienze possibili, che se da una parte ci aiutano ad essere sempre più 
coscienti delle nostre possibilità e potenzialità e probabilmente ad essere 
meno condizionabili da ciò che ci circonda, fanno sì che la nostra cultura 
sia fluida, a volte indefinibile e purtroppo, a volte, fragile ed attaccabile. 
Il crollo dei valori, la fluidità della società che ci circonda, la mancanza di 
veri punti di riferimento e la crisi di alcune istituzioni che in passato 
servivano come punto di aggregazione e di formazione, al di fuori della 
10 
famiglia, sono da considerare il vero evento scatenante della ricerca di 
nuove forme di religione o comunque di identità. 
Un tempo l’oratorio era considerato qui in Italia, un posto in cui rifugiarsi 
per trovare conforto con propri coetanei e con rappresentanti della Chiesa, 
era un momento in cui pur rimanendo in una struttura legata alla Chiesa 
Cattolica, era possibile, ad esempio, partecipare ad attività che formavano 
la coscienza di chi vi partecipava. 
Momenti di incontro con coetanei e non, che potevano, pur nell’ambito di 
un imprinting culturale ben preciso, aiutare gli adolescenti ad orientarsi e a 
“sapersi difendere” da una società che spesso e soprattutto in certi periodi 
dell’adolescenza e della giovinezza, sembra volerti schiacciare. 
Chi non credeva nella Chiesa, poteva invece, trovare interesse 
nell’attivismo in associazioni laiche, fino a sfociare nell’attivismo politico, 
iniziato magari negli anni della scuola. 
Negli ultimi decenni, in Italia, tutto questo ha subìto un lento ma 
inesorabile declino, spesso molti iniziano un cammino come in passato, 
ma lo interrompono facilmente, perché attratti da mode del momento o 
perché alla ricerca di qualcosa di meno tradizionale e per questo 
automaticamente migliore.  
L’adesione a nuove sette religiose, diventa quindi un modo per realizzarsi, 
per migliorare il proprio status; esse spesso promettono ai propri seguaci 
un rinnovamento, una trasformazione dell’individuo e del mondo che lo 
circonda. 
A seconda della setta alla quale poi si aderisce, le motivazioni che 
spingono queste persone sono comunque, sempre, quelle di modificare 
11 
questa società, che non è come la vorrebbero; ci saranno sette che 
vorranno riportare il mondo a “come era prima…” e ci saranno invece 
sette che vorranno “costruire un mondo nuovo mai esistito”.  
In comune tutte le tipologie di sette, hanno la figura di un capo 
carismatico, che funge da guida degli adepti. 
A seconda poi della vera natura della setta presa in esame, si avranno capi 
carismatici il cui vero intento sarà solo quello di creare una nuova 
spiritualità ed aiutare chi l’ha persa a ritrovarla, ma ci saranno anche capi 
carismatici il cui unico vero obiettivo è quello economico; in questo caso 
questi guru avranno come unico vero scopo, quello di manipolare gli 
adepti al fine di ottenere da loro e dalle loro famiglie, tutti i loro averi 
oppure manipolarli per fargli commettere atti illeciti. 
Nel corso di questo studio vedremo le diverse tipologie di sette fino ad 
arrivare ad illustrare alcuni casi limite. 
Nel Capitolo 1, verranno illustrati i cambiamenti sociali, culturali e storici 
che hanno modificato la società di fine secolo e hanno gettato le basi per la 
nascita di queste nuove realtà mistico-religiose. 
Nel Capitolo 2, verrà illustrato in dettaglio cosa indica il termine setta, 
quali tipologie esistono, quali sono le loro caratteristiche principali, quali 
sono le caratteristiche principali di coloro che ne entrano a far parte, come 
vengono reclutati e che diffusione c’è di queste nuove realtà. 
Il Capitolo 3, sarà dedicato alla figura dei leader carismatici, le tipologie di 
carisma, alcune pratiche diffuse e da loro utilizzate per rafforzare e 
sostenere il proprio potere, fino ad arrivare al punto estremo del “lavaggio 
del cervello”. 
12 
Nel Capitolo 4, verrà illustrato il primo caso preso in esame, quello di 
Charles Manson e della setta da lui guidata che, nel 1969, si rese 
protagonista di orribili omicidi. 
Nel Capitolo 5, affronteremo il caso della setta dei “Davidiani”, che nel 
1992, salì alla ribalta della cronaca internazionale per il lungo assedio a 
cui furono sottoposti, per opera del F.B.I. e che portò all’assalto e alla loro 
morte, nel ranch dove si trovavano, a Waco nello stato del Texas. 
Nel Capitolo 6, ci sposteremo invece in Canada, Svizzera e Francia per 
raccontare la tragedia dell’ “Ordine del Tempio Solare”, in cui rimasero 
uccise circa 60 persone, compresi numerosi bambini (come a Waco). 
Nel Capitolo 7, ci sposteremo in Italia per affrontare il caso di Mamma 
Ebe, fantomatica santona, che dagli anni ’80 agisce pressochè indisturbata 
tra la Toscana e l’Emilia, vendendo pozioni magiche ed elargendo 
benedizioni “miracolose”.  
Nel Capitolo 8, affronteremo l’ultimo caso analizzato, quello delle “Bestie 
di Satana”, che sempre in Italia, si sono resi protagonisti nell’arco di quasi 
un decennio di delitti tanto violenti quanto sconvolgenti. 
Nel Capitolo 9, infine, tratteremo le problematiche legate alla fuoriuscita, 
più o meno volontaria, da una setta. 
Come vedremo nel corso dei capitoli, le sette analizzate hanno notevoli 
differenze ed alcune caratteristiche comuni tra loro. 
La loro disomogeneità fornisce una doppia interpretazione, poichè più 
tipologie, se da una parte offrono una maggiore scelta a chi cerca 
alternative alla religiosità tradizionale,  dall’altra mettono di fronte le 
13 
persone a una difficile scelta e al rischio di generare, in loro, solo altra 
confusione. 
Tralasciando le realtà più grandi, che spesso si distaccano poco dalle 
religioni tradizionali, si arriva a sette caratterizzate dalla presenza di pochi, 
pochissimi membri e che spesso sopravvivono per poco tempo, creando 
nelle persone che vi si sono avvicinate, ulteriore insicurezza e confusione. 
Le sette, che nascono proprio in risposta al crollo delle società tradizionali, 
se da una parte riescono a sopperire ai bisogni di chi vi si rivolge, in altri 
casi, con la loro instabilità, non riescono in nessun modo ad alleviare le 
sofferenze che la società genera negli individui, in altri casi ancora, i 
peggiori, le insicurezze e le paure generate dall’instabilità  e fluidità delle 
società moderne, sono sostituite dalla paura e dal terrore che certe sette 
estreme, a lungo andare, instillano nei propri adepti, paure, che in alcuni 
casi, come vedremo, si trasformano in realtà, la peggiore delle realtà. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
14 
 
 
 
 
 
 
 
Capitolo 1 - Dalla crisi della secolarizzazione alla nascita di nuovi 
miti. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
15 
1.1 Il fascino orientale 
 
“Io sono il signore Dio tuo: 
Non avrai altro Dio all’infuori di me.” (Sacra Bibbia)
 
 
A partire dal Secondo Dopoguerra, il Comandamento Cattolico ha iniziato 
a vacillare visibilmente in tutto il mondo ed anche in Italia, patria del 
Cattolicesimo e da sempre “vicina” allo Stato Pontificio. 
Tra gli anni 1960 e 1970, in Europa e in Nord America, sono nati nuovi 
movimenti religiosi, molti dei quali ispirati alle antiche religioni 
dell’India. 
Questa ricerca di spiritualità orientale, non è legata però solo alla 
controcultura e alla contestazione tipica di quegli anni, in tutti i periodi 
storici, in cui il Cristianesimo ha vissuto momenti di crisi, è stata 
rispolverata questa “presunta” superiore saggezza orientale, si è sempre 
tentato cioè, di sostituire la corrotta religione occidentale con l’altra 
ritenuta più pura. 
La definizione “Orientalismo”, ha origine in Francia durante la 
Rivoluzione e uno dei suoi primi utilizzatori e divulgatori è un sacerdote 
portoghese, Josè Custodio de Farìa, il quale aprì a Parigi, agli inizi del 
XIX secolo, uno studio definito di “magnetizzatore” in cui si trattavano 
temi legati alla magia, all’occultismo e all’ipnosi ed era fonte di grande 
fascino per gli Illuministi, che cercavano alternative al Cristianesimo. 
Scavando ancora nel passato, si scopre addirittura che alcuni missionari 
Cristiani, partiti per convertire l’India, rimasero talmente affascinati da 
queste nuove filosofie e dottrine, da farne menzione nei loro resoconti di 
16 
viaggio. Infine, è necessario annotare che, anche alcuni filosofi ne 
rimasero influenzati, come ad esempio Schopenhauer, il quale fu 
profondamente colpito dalle dottrine orientali soprattutto buddiste. 
Tornando agli anni compresi tra il 1960 e la fine degli anni ‘70, cerchiamo 
di individuare quali furono le ragioni di questa crisi delle religioni 
tradizionali. 
In America del Nord, già negli anni ’50, si possono intravedere i primi 
segnali di protesta nei confronti della società, ritenuta troppo conformista, 
impregnata di consumismo, progresso e benessere diffuso, proteste che 
venivano dai “figli dei fiori”, come dalle masse di studenti.  
 
1.2 Nascita dei movimenti alternativi 
 
Nacque, proprio in quegli anni, la cultura della “Beat Generation” di Jack 
Kerouac e Allen Ginsberg, con l’esaltazione della libertà personale e la 
negazione del conformismo e delle tradizioni; erano poeti che credevano 
nella non violenza, amavano il silenzio, l'introspezione, si ispiravano alle 
filosofie orientali e si ripiegavano nella propria interiorità, credevano 
soltanto negli estremi, negli eccessi e contrariamente a quanto si potesse 
pensare non erano atei, ma costruivano la loro identità sulla fede, sulla 
spiritualità e sul misticismo. 
Nacquero gli Hippies
1
, termine che stava a indicare persone molto attive 
nei movimenti pacifisti, ma con usi e costumi particolari per l’epoca, 
                                                 
1 La parola di per sé risale ai primi anni del 1900, facendo la sua comparsa nel testo di una canzone country “I 
Wish I Was A Mole In The Ground” di Bascom Lamar Lunsford, al cui interno si trova la profetica frase 
“hippy let your hair role down - Hippy, lascia liberi i tuoi capelli“. Fonte: www. wikipedia.it 
17 
uomini con capelli lunghi, vestiti colorati ed inusuali (ad esempio 
pantaloni a zampa di elefante), che vivevano all’interno di comuni e 
facevano frequente uso di droghe. 
Gli Hippies, non ebbero una connotazione di movimento, non avendo veri 
e propri leaders, raggiunsero il loro apice tra gli anni ’60 e ’70 (il punto di 
massimo splendore può essere individuato nel 1969, con il Festival 
musicale di Woodstock), ebbero però un’ala politicizzata, gli Yippie, cioè 
i membri dello Youth International Party - Partito Internazionale della 
Gioventù – di orientamento anarco-comunista. 
Queste sigle, individuano persone, i cui obiettivi erano quelli di avere un 
mondo senza guerre, discriminazioni e barriere, il loro maggior desiderio 
era quello di poter viaggiare verso la loro “Terra Promessa”, l’India, 
patria dei loro Guru Spirituali e di droghe a buon mercato; quelli erano gli 
anni di una vera e propria rivoluzione socio – culturale, si reagiva alla 
rigida società tecnologica con l’irrazionalismo delle religioni orientali: era 
il momento della New Age, la “nuova era”. 
Con il termine New Age, si indica un movimento il cui intento è quello di 
esplorare e ricercare la spiritualità ed alla cui guida si possono trovare 
maestri, terapeuti, guaritori o più genericamente facilitatori. 
Ogni individuo è ritenuto di origine divina e deve costruirsi (con l’aiuto 
delle suddette figure), il proprio cammino spirituale di risveglio, 
utilizzando anche riti appartenenti ad altre tradizioni religiose come lo 
sciamanesimo
2
 o l’occultismo
3
. La convinzione principale dei suoi seguaci 
                                                 
2 In antropologia culturale, è un termine che indica l'insieme delle credenze ed il modo di vivere e di vedere il 
mondo, di società animiste non alfabetizzate, imperniato intorno ad una particolare figura di guaritore-saggio ed 
alla sua attività magico-religiosa: lo sciamano. Fonte: www.wikipedia.it 
 
18 
è che l’Umanità, attraverso il cammino individuale di ognuno di noi, è 
sulla soglia di un progresso spirituale che, se raggiunto, consentirà 
l’accesso a nuove dimensioni dell’esistenza, in cui già si trovano i 
“Maestri Ascesi”, i quali sono disposti a mettersi in contatto con chi è 
pronto a ricevere il messaggio o chi ne richieda l’aiuto. 
In California, inoltre, agli inizi degli anni ’60, nacquero i primi centri per 
la “riscoperta del potenziale umano” ad opera di Michael Murphy con il 
suo '"Esalen Institute", il cui intento era quello di fornire una terapia 
contro lo stress, la nevrosi, l'alienazione, prendendo spunto da induismo
4
, 
buddismo, cabala
5
 e cristianesimo
6
; tutto questo per raggiungere una 
disciplina di vita basata sulla meditazione e lo sviluppo dell'"higher self" 
(letteralmente, gradi più alti di sè).  
In questo contesto anche la musica ebbe un ruolo molto importante; per i 
musicisti che si ispiravano a discipline di meditazione era un veicolo per 
esplorare l’universo e la stessa umanità. Nacquero le prime etichette 
discografiche dedicate alla promozione di musica acustica e rilassante. 
 
                                                                                                                                                       
3 La parola occulto deriva dal latino occultus (nascosto) e si riferisce alla 'conoscenza di ciò che è nascosto', o 
anche 'conoscenza del sovrannaturale', in antitesi alla 'conoscenza del visibile', ovvero alla scienza. Fonte: 
www.wikipedia.it   
4 Trae la sua origine dalla parola sanscrita sindhu (fiume, corso d'acqua, area del fiume), corrispondente 
all'iranico hindu, con cui si indicava la terra più a Oriente del grande impero di Dario. Con il termine induismo 
non si intende un'unica struttura religiosa, ma una miriade di fedi, culture e filosofie, a volte anche distanti 
teologicamente fra loro, che manifestano però alcuni punti di convergenza comune, quali la teoria del karma e 
della reincarnazione, la possibilità di liberazione (moksha), l'accettazione dei Veda, il vasto numero degli dei. 
Fonte: www.cesnur.org   
5 Nella tradizione occidentale rappresenta il punto di incontro principe per tutti i pezzi dell'esperienza esoterica: 
magia, gnosi, orfismo, etc. Prende spunto dall'approccio mistico della cabala ebraica (in ebraico è l’atto di 
ricevere) ma esce dai confini principalmente religiosi di quell'esperienza. Fonte: www.wikipedia.it   
6 E’ una religione monoteista a carattere universalistico, originatasi nel I secolo dalla religione ebraica, fondata 
sull'insegnamento di Gesù Cristo ed elaborato nella letteratura neo-testamentaria. Assieme a Ebraismo e Islam, 
il Cristianesimo viene classificato come religione abramitica. Fonte: www.wikipedia.it  
 
19 
1.3 Il contesto storico 
 
Quelli erano anche gli anni della Guerra del Vietnam (1961-1975), le 
proteste giovanili negli Stati Uniti d’America si indirizzarono ben presto 
verso il rifiuto del servizio militare (le cartoline di precetto erano 
platealmente bruciate in roghi di piazza) e soprattutto verso l’inutilità di 
quella guerra. Le proteste divennero sempre più vibranti soprattutto al 
momento dell’evidente sconfitta degli Stati Uniti, nel 1968 ad esempio, 
avvenne il massacro nel villaggio di My Lai nel quale furono uccisi donne, 
vecchi e bambini senza alcun motivo, a testimonianza dello sbando 
dell’esercito americano e che scatenò posizioni ostili nell’opinione 
pubblica mondiale. 
Il movimento pacifista, nato dalle Università, ben presto si diffuse anche 
in Europa. 
Partendo dalla politica tutto fu messo in discussione, il “benpensantismo”, 
l’abbigliamento, la musica, la cultura tradizionale ed anche la religione e i 
suoi dogmi. Quest’onda travolgente portò alla luce la fragilità della cultura 
collettiva e la grande insicurezza di molte ideologie, figlie di tutti quegli 
eventi che si erano susseguiti velocemente nei periodi precedenti e che, 
nella loro folle corsa, non avevano permesso alle generazioni coinvolte di 
maturare correttamente e coscientemente.  
In Europa e soprattutto in Italia, in quegli anni, figli anche del boom 
economico precedente, ci furono le stagioni delle grandi rivendicazioni, 
politiche, culturali, sociali e anche sessuali. Nel 1967 ad esempio nacquero 
le prime riviste per adulti e negli anni successivi si diffuse la pornografia, 
con la nascita dei primi cinema a “luci rosse”. Nel 1968 l’Onorevole Aldo 
20 
Moro avvicina pericolosamente la Democrazia Cristiana a sinistra; la 
destra storica, cioè il M.S.I. (Movimento Sociale Italiano)  di Giorgio 
Almirante, appare quasi defilata, all’interno della Chiesa Cattolica 
iniziarono le prime avvisaglie di dissenso.  
La società italiana si trovava poi in un momento di stagnazione, dopo il 
grande boom molte industrie sia pubbliche sia private attraversavano una 
grossa crisi, il tasso di inflazione si impennò pericolosamente, nacquero le 
“Brigate Rosse”, il terrorismo e la stagione delle grandi stragi. 
Insomma, la società italiana era scossa da eventi che inevitabilmente 
mettevano in crisi i valori del popolo. 
Si diffusero le droghe e soprattutto per imitazione d’oltre oceano nacquero 
le prime “comuni”, in cui i giovani potevano vivere liberamente senza 
dover seguire le “rigide regole borghesi”. Nasce il movimento femminista, 
la donna entra prepotentemente nella vita pubblica e relega l’uomo in 
posizioni di difesa. Nel 1974, inoltre, anche in Italia, a seguito del 
Referendum popolare, fu introdotto il Divorzio; nel 1978 entra in vigore la 
Legge sull’Aborto. 
 
1.4 La realtà italiana 
 
Anche in Italia, nonostante la sua tradizione cattolica, che la può far 
sembrare una terra inospitale per nuovi culti e religioni, a partire dagli anni 
’70, se ne diffusero tantissime, soprattutto di derivazione orientale e in 
alcuni casi anche di natura occulta.