Introduzione 
Malgrado questo rapido sviluppo evolutivo occorre osservare che molte di 
queste potenzialità non si sono completamente realizzate e continuano a 
costituire una sorta di promessa a cui in molti concorrono per la sua 
realizzazione. 
E come una pietra preziosa acquista maggior valore una volta incastonata su di 
un elegante gioiello allo stesso modo l’Open Source si adegua perfettamente in 
questo scenario avveniristico di cui sembra essere parte integrante a pieno 
titolo tanto che i suoi più accesi sostenitori hanno innalzato ad ideologia 
filosofica questo modello di produzione di Software libero. 
Tanta importanza risiede soprattutto nel fatto che l’Open Source fa riferimento 
al prodotto Software che sempre più permea diverse realtà economiche e 
produttive essendo sempre più integrato ed utilizzato nelle più svariate 
applicazioni spesso anche molto comuni tanto che la maggior parte delle 
persone inconsapevolmente usufruisce dei suoi servigi quotidianamente: si 
pensi alle televisioni con istruzioni on-screen, elettrodomestici intelligenti o 
alle telecomunicazioni, tutte realtà indubbiamente destinate a crescere per 
migliorare e semplificare la vita dell’umanità intera. 
E’ anche emblematico che, nel suo significato intrinseco, il termine Open 
Source sia sinonimo di apertura e libertà e sia sostenuto da una naturale e 
spontanea adesione culturale carica di valori ed ideologie apportate dai suoi 
numerosi proseliti. 
Di fondamentale importanza risulta in questo ambito il concetto di comunità di 
sviluppo dove le idee innovative a cui tutti possono attingere non devono 
necessariamente sottostare a contribuzioni con denaro o con altri prodotti della 
conoscenza. 
E proprio questo aspetto che può sembrare un punto debole, quasi un ostacolo 
al raggiungimento di risultati concreti, viene invece disatteso sfruttando proprio 
le diversità presenti nella comunità degli sviluppatori grazie alla presenza di 
caratteristiche quali appunto l’eterogeneità dei soggetti, l’indipendenza e la 
 6
Introduzione 
volontarietà: queste doti, apparentemente incompatibili tra loro, diversamente 
che in un ambiente di sviluppo tradizionale, se opportunamente gestite e 
stimolate, e quindi non contrastate, apportano valore aggiunto di notevole 
entità. 
La comunità Open Source è un sistema autoregolamentato ed in grado di 
garantire efficienza ed efficacia dei processi e produrre risultati apprezzabili e 
soprattutto è in grado di apprendere e sfruttare le nuove conoscenze per 
evolversi quasi alla stregua di un essere senziente. 
Questi risultati hanno portato l’Open Source alla ribalta rendendolo meritevole 
di attenzione da parte di numerose imprese del mondo dell’Informatica 
determinando diversi contrasti: questa filosofia viene temuta, difesa, diffusa, 
ostacolata e sostenuta ma sicuramente non ignorata. 
Si contrappongono strategie di privatizzazione o monopolizzazione di standard 
tecnologici a strategie di sviluppo di infrastrutture aperte e quindi predisposte 
ad interoperabilità fra prodotti diversi con spostamento del modello di business 
dalla semplice vendita di Software alla fornitura di servizi caratterizzando così 
l’Open Source a livello di una vera e propria strategia. 
Sebbene l’Open Source presenti caratteristiche tali da renderlo difficilmente 
rappresentativo di un modello organizzativo, comunque riesce ad influenzare i 
modelli organizzativi tradizionali grazie a sue caratteristiche peculiari quali la 
dimensione progettuale, la dinamica di entrata e di uscita dei soggetti dal 
network a seconda dell’attività o rilevanza degli stessi o ancora grazie al 
ritorno in termini di immagine e valore reputazionale che da essi può derivare. 
Come ha affermato Linus Torvalds, ideatore di Linux, la sua creazione è stato 
un hobby ed ancora un altro Guru, Eric Raymond, ha giustamente ribadito che 
nel tipo di attività legata alla produzione del Software occorre avere la volontà 
di fare proprio un progetto ed al tempo stesso desiderare di giocare ed esplorare 
le nuove frontiere che lo stesso pone di fronte ai suoi sviluppatori: una nuova 
 7
Introduzione 
etica che poggia su valori come passione, libertà, apertura e rilevanza sociale 
delle attività. 
I modelli concettuali con cui vengono studiate e descritte le organizzazioni non 
sono sufficienti a definire l’organizzazione di una comunità Open Source in 
quanto essa può essere interpretata unicamente nella logica di un sistema 
complesso generato dalla fitta rete costituita dalle innumerevoli interazioni fra i 
soggetti che compongono la sua struttura. 
In termini di sviluppi e di linee evolutive si può osservare un crescente 
interesse manifestato da parte della Pubblica Amministrazione ed una 
contestuale estensione del concetto di apertura a campi diversi da quello della 
produzione di Software. Le motivazioni di adozione di questo nuovo modello 
risiedono soprattutto in un più facile e libero accesso da parte dei cittadini ai 
dati gestiti dall’Amministrazione Pubblica; la garanzia di continuità di gestione 
e mantenimento dei dati indipendentemente dalla soluzione e dai fornitori 
scelti; la garanzia di una maggiore sicurezza; la diffusione ed il riutilizzo delle 
tecnologie e della conoscenza; i risparmi in termini di costi di sviluppo. 
Per quanto riguarda la diffusione del concetto di apertura esso trova 
applicazione in talune attività legate in particolare a raccolta, organizzazione, 
accreditamento, diffusione e produzione di conoscenza con una prospettiva di 
sviluppo molto promettente anche in campi relativamente nuovi come quello 
della bio Informatica. 
A fronte della diffusione dell’Open Source, e di una sua positiva evoluzione, 
occorre tuttavia osservare anche fenomeni involutivi che potrebbero essere 
innescati dalla modifica della legislazione vigente con l’introduzione della 
possibilità della brevettabilità del Software. 
Al fine di esplorare il mondo Open Source sarà comunque opportuno, oltre che 
esprimere opinioni e critiche, effettuare un confronto con il modello di 
sviluppo Software di tipo proprietario incarnato nel suo massimo 
rappresentante ed avversario e cioè la Microsoft di Bill Gates. 
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Origini e Filosofia 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
2) ORIGINI E FILOSOFIA. 
 
 
 
 
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Origini e Filosofia: Nascita ed Evoluzione 
2.01) Nascita ed Evoluzione. 
 
 
 
Quando si parla di Open Source o di free Software si fa riferimento ad un 
modo tutto nuovo di sviluppare e distribuire Software diversamente dal 
modello concettuale tradizionale a cui spesso ci si riferisce ma ancor più si 
stenta a pensare che questo movimento affondi le sue radici in periodi risalenti 
ad una cinquantina di anni fa. 
In realtà il fenomeno non è assolutamente nuovo e si posiziona lungo una linea 
di continuità che ci porta direttamente agli albori della Scienza Informatica 
quando non esistevano i computer aventi le prestazioni di quelli attuali, quando 
era tutto sperimentazione e soprattutto quando le idee erano alla base dello 
sviluppo del Software: la sua diffusione avveniva in ambiti davvero ristretti e 
dedicati ai ricercatori consentendo, già allora, la sua libera circolazione. 
Si pensi che le pratiche di libera distribuzione del Software insieme al suo 
codice sorgente e quelle di condivisione delle modifiche apportate ai 
programmi erano comunissime fin dagli anni ‘60. Da ciò ne consegue anzi che 
proprio nei primi anni della nascita dell’Informatica la stessa sopravvivenza ed 
evoluzione di questa Scienza era basata unicamente sul Software libero. 
Soltanto in seguito, con la diffusione su scala più ampia del personal computer 
a partire dalla metà degli anni ’70, si può assistere alla nascita del Software 
Closed Source o Software proprietario destinato prettamente a fini 
commerciali. 
Tuttavia fu proprio alla fine di questo decennio che si ebbero le prime 
avvisaglie della nascita di quel movimento che viene oggi chiamato Open 
Source: a ben vedere quindi il fenomeno legato al Free Software non si è 
sviluppato dal nulla. 
Esso in realtà è la risultanza di un tentativo teso a cercare di mantenere vive 
tutte quelle istanze etiche, filosofiche e tecnologiche che fin dalle origini 
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Origini e Filosofia: Nascita ed Evoluzione 
dell’Informatica hanno consentito lo sviluppo di innumerevoli innovazioni e la 
diffusione di una cultura tecnica comune a moltissimi programmatori ma che 
spesso erano soffocate da talune correnti politiche di chiusura e segretezza 
adottate da alcune aziende produttrici di Software. 
Ripercorrendo a ritroso le tappe evolutive del fenomeno Open Source è 
possibile collocare la sua nascita vera e propria nei primi anni ‘60 presso 
l’Università di Cambridge, e precisamente all’interno del Massachusset 
Institute of Technology (MIT). 
Le prime sperimentazioni ebbero inizio allorché venne fondato il Tech Model 
Railroad Club (TMRC), un club di modellismo dove i diversi appassionati di 
scienza, tecnologia e Informatica potevano fare esperienza su circuiti elettrici, 
condensatori, transistor per poi avere la possibilità di poter mettere un giorno le 
mani sui computer mainframe a schede perforate dell’Ibm, a quel tempo 
riservati a pochissimi eletti. 
Fu proprio in quella sede che venne coniato il termine “hack” che nelle sue 
diverse traslitterazioni e traduzioni nonché interpretazioni ha assunto 
innumerevoli significati tra cui anche il più negativo tra essi: ci si riferisce al 
valore attribuito comunemente dall’opinione pubblica al termine hacker spesso 
erroneamente associato al concetto di “pirata informatico”. 
Tuttavia a quel tempo esso aveva un significato quasi aulico degno di rispetto e 
carico di stima e valore in quanto, per gli eventi cui ci riferiamo, un “hack” era 
la brillante risoluzione in maniera creativa, arguta e soprattutto divertente di un 
problema di qualsiasi tipo quindi non solo tecnologico o legato all’Informatica. 
Ciò che caratterizzava e che rendeva speciale un “hack” era la passione della 
scoperta, la voglia di partecipare attivamente ad un processo creativo, l’amore 
per la sperimentazione. 
Spesso le tecniche di lavoro utilizzate risultavano essere quasi irrazionali o 
meglio non convenzionali andando fuori dagli schemi della manualistica 
basandosi per lo più sull’apprendimento pratico e privo di metodo. In questo 
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Origini e Filosofia: Nascita ed Evoluzione 
processo di sperimentazione assumeva più importanza non tanto la risoluzione 
del problema ma lo stesso atto di cercare una o più soluzioni in cui risultava di 
particolare importanza la scoperta dei segreti dell’elettronica utilizzati spesso 
per testare, ai limiti delle loro possibilità, le macchine sottoposte ad analisi per 
capirne il loro funzionamento. 
Il passaggio dal modellismo all’Informatica si ebbe  con l’adozione da parte 
del MIT del primo computer a transistor denominato TX-0: questo elaboratore, 
rispetto al suo fratello maggiore l’IBM 704, era burocraticamente accessibile 
per cui alcuni audaci membri del TMRC si proposero l’obiettivo di scoprirne le 
potenzialità tecniche. 
In contrapposizione ai normali utenti che sfruttavano il nuovo computer per 
sviluppare programmi applicativi, questi appassionati pionieri si lanciarono in 
iniziative del tutto inconsuete rivolgendo i loro sforzi allo sviluppo di Software 
dedicato a facilitarne il suo utilizzo. Questi programmi vennero definiti come: 
 
- assembler: trattasi di un programma in grado di tradurre il linguaggio 
macchina, composto da numeri binari, in linguaggio assembly, 
che utilizzando sigle ed abbreviazioni simboliche, risulta di più 
facile comprensione e quindi più adatto alla programmazione; 
 
- debugger: trattasi di un programma diretto all’individuazione degli errori di 
programmazione, detti bugs, al fine di facilitare lo sviluppo e la 
correzione di un Software. 
 
Già da questi primi ma fondamentali esperimenti di Informatica pura emergono 
i primi atteggiamenti di un modo di operare davvero speciale. Per questi 
appassionati i computer dovevano essere resi disponibili a chiunque li volesse 
utilizzare ogni volta che ne avessero la necessità e non solo: secondo il loro 
credo era lecito poter aprire le macchine, smontarle e rimontarle per capirne i 
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Origini e Filosofia: Nascita ed Evoluzione 
funzionamenti e sfruttarne le potenzialità il che era spesso in contrasto con le 
regole formali e burocratiche legate alla manutenzione degli apparati. 
In questi ricercatori venne così a maturare la convinzione che, per ottenere i 
migliori risultati e le più grandi innovazioni, il processo di creazione dovesse 
essere lasciato libero e spontaneo, non pianificato e privo di regole rivolte a 
disciplinarlo e, ancor più importante, si venne sempre più affermando il 
principio che l’informazione dovesse essere libera concetto, questo, che sarà 
alla base della filosofia Open Source. 
Si pensi che al tempo i computer erano davvero un mondo inesplorato quasi 
misterioso quindi per gli hackers del tempo era fondamentale che chiunque 
apportasse modifiche e migliorie ad un Software rendesse libere e disponibili 
le nuove scoperte contribuendo così alla rapida evoluzione della 
programmazione. 
Sebbene questo modo di pensare dipendesse spesso dall’attitudine 
anticonformista e sperimentatrice di questi utilizzatori è evidente che contribuì 
enormemente a risolvere innumerevoli problematiche tecniche legate 
all’arretratezza e alla giovinezza della Scienza Informatica di quei tempi. 
E’ evidente che questo modo di pensare era molto diverso dal modo di operare 
di aziende già “affermate” come l’IBM il cui obiettivo era di ottenere standard 
di stabilità legati a meccanismi testati e collaudati evitando di spingersi oltre 
certi limiti con la conseguenza che le sue macchine, sebbene caratterizzate da 
alta affidabilità e stabilità, erano dotate di un primitivo Sistema Operativo 
caratterizzato da un basso livello di interattività con l’utente. 
Nella comunità degli hackers venivano annullate tutte le diversità legate al 
ceto, l’età, il genere, la razza o la confessione religiosa premiando unicamente 
la meritocrazia cioè le scoperte effettuate in materia di Software. 
Caratteristica molto importante risiede nella convinzione che il codice di un 
programma dovesse essere considerato come un testo a tutti gli effetti 
assumendo peculiarità tipiche di un’opera d’arte come bellezza, intelligibilità e 
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Origini e Filosofia: Nascita ed Evoluzione 
sobrietà: un programma non doveva semplicemente assolvere bene la sua 
funzione ma doveva anche essere scritto con un certo stile. Nacquero anche 
particolari forme di competizione in cui si cercava di scrivere una stessa 
funzione impiegando il numero minore di righe di codice. 
Associare un programma al concetto di testo consente di attribuire al Software 
un significato culturale permeato di valori etici legati a libertà d’informazione, 
proprietà intellettuale, diritto all’educazione e all’apprendimento. 
Ma la vera rivoluzione si ebbe nel 1961 grazie alla donazione, da parte della 
Digital Equipments Corporation (DEC) al Research Laboratory of Electronics 
(RLE) del MIT, del calcolatore PDP-1: questa macchina sembrava davvero 
essere stata costruita appositamente per gli hackers essendo stata progettata per 
un utilizzo più interattivo e quindi rivolta più ad applicazioni innovative che al 
calcolo numerico puro. 
Fu proprio grazie a questa macchina che gli hackers, servendosene nei modi 
più impensati, cominciarono a scrivere i primi programmi musicali ed i primi 
giochi spaziali o di scacchi. 
Il modo di lavorare degli hackers iniziava intanto a essere riconosciuto e al 
MIT numerosi professori avevano capito che, per imprimere un maggiore 
sviluppo alla Scienza Informatica, era necessario consentire l’utilizzo dei 
computers a più gente possibile. Per questo motivo si concentrarono gli sforzi 
per la costruzione di un sistema time-sharing, che avrebbe permesso a più 
persone di utilizzare contemporaneamente lo stesso computer. 
Tuttavia, per superare alcuni limiti legati alle soluzioni allora adottate, venne 
creato un Sistema Operativo multi-utente destinato cioè a processare le istanze 
di molti utilizzatori: esso si impose soprattutto per le possibilità di continua 
implementazione di cui era stato dotato e destinate a quegli utenti che avessero 
voluto ampliarne le funzionalità e che, entusiasti di tale opportunità, iniziarono 
ad apportare modifiche in modo cooperativo per migliorarlo costantemente. 
 14
Origini e Filosofia: Nascita ed Evoluzione 
Il movimento che si venne a formare fu preso ad esempio anche dai ricercatori 
della Stanford University e della Carnegie-Mellon e una nuova infrastruttura, 
basata sull’integrazione di diverse tecnologie, stava per avvicinare i 
programmatori dei diversi centri di ricerca: Arpanet. 
In seguito al lancio dello Sputnik da parte dell’Unione Sovietica il 
Dipartimento della Difesa Americana decise di creare l’A.R.P.A. (Advanced 
Research Project Agency), con lo scopo di finanziare progetti innovativi alla 
guida di ingegneri brillanti e visionari. 
Al fine di risparmiare sui costi l’Agenzia decise di estendere le ricerche 
offrendo appoggio e fondi a diverse Università ottenendo quello che fu il frutto 
della collaborazione  di svariate iniziative e che venne appunto chiamato 
ARPANET: essa nacque dalla convinzione che se era possibile connettere 
diversi terminali in time-sharing tale concetto poteva essere applicato in vasta 
scala e con distanze maggiori. 
Le ricerche tuttavia erano dirette anche ad altri campi di sviluppo e rivolte alla 
progettazione di interfacce uomo-computer, computer grafica e comunicazione 
nella convinzione che i computer avrebbero potuto fornire degli strumenti utili 
alla gente e consentirne l’utilizzo anche a persone non esperte. 
Il concetto alla base di Arpanet apparteneva a Paul Baran della RAND 
Corporation che nel 1964 studiò un sistema in grado di assicurare le 
comunicazioni anche in caso di una catastrofe nucleare. A tal fine egli propose 
di creare una rete di comunicazione costituita da nodi di interconnessione 
ciascuno indipendente dall’altro utilizzando lo strumento della commutazione 
di pacchetto: l’informazione veniva segmentata in pacchetti di uguale 
dimensione ciascuno dei quali poteva seguire un percorso ottimale tra tutti 
quelli resi disponibili dalla rete e quindi essere ricomposta una volta che 
ciascun pacchetto fosse arrivato a destinazione. 
I primi nodi della rete furono UCLA, Stanford Research Institute, University of 
Santa Barbara e University of Utah. In breve tempo si collegarono alla rete 
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Origini e Filosofia: Nascita ed Evoluzione 
anche altri centri di ricerca, come MIT, BBN, RAND Corporation e Carnegie-
Mellon, solo per citarne alcuni. 
Fu subito eloquente, malgrado l’utilizzo della rete fosse destinata al tempo a 
pochi ricercatori, che le sue potenzialità erano enormi non solo in ambito 
militare e di telecomunicazioni ma soprattutto al fine di creare, mantenere e 
sviluppare delle comunità. 
Quando i primi nodi furono interconnessi in rete si diffusero subito i primi 
programmi per lo scambio di messaggi ed informazioni attraverso quella che fu 
il primo esempio di posta elettronica utilizzato per scambiare informazioni, 
spedire materiale su cui lavorare e rendere disponibili le scoperte fatte 
rivelandosi anche come mezzo indispensabile per dialogare, conoscersi e 
socializzare: lo studente Eric Allman nel 1979 sviluppava Sendmail. 
Un esempio celebre in campo di comunità è la prima mailing-list, SF-
LOVERS, un elenco degli indirizzi di posta elettronica di alcuni ricercatori 
dell’ARPA appassionati di fantascienza. 
La rete aveva già dimostrato di poter diventare uno strumento utilizzabile 
anche per scopi non inerenti alla ricerca Informatica e di poter diventare uno 
strumento utile a tutti. 
Agli inizi degli anni ‘70 il Sistema Operativo Unix iniziò ad essere sviluppato 
nei Bell Laboratories dell’AT&T da Ken Thompson ed i suoi collaboratori che 
diedero alla luce, tra il 1969 ed il 1974, ad una prima versione del Software. 
Passo davvero importante a supportare Unix fu la creazione negli stessi 
laboratori, ad opera di Dennis Ritchie, del Linguaggio “C” che garantiva la 
possibilità di portare il Sistema Operativo su macchine di diverso tipo e con cui 
venne scritta la prima versione veramente innovativa di Unix. 
Proprio all’Università di Berkeley diversi sviluppatori e programmatori 
iniziarono a introdurre nuove funzionalità aggiuntive che portarono alla 
Berkeley Software Distribution una distribuzione Unix che, unitamente a 
quella supportata dall’AT&T, continuò a uscire in varie release. 
 16
Origini e Filosofia: Nascita ed Evoluzione 
Successivamente venne creata una rete a bassa velocità per l’interconnessione 
tra Università per computer Unix grazie a una funzionalità del Sistema 
Operativo, la UUCP ( Unix to Unix Copy Protocol ). 
Nacque Usenet, un sistema di teleconferenze per computer Unix che mise in 
contatto tutti i suoi utilizzatori che diedero vita a delle comunità e nel 1983 
prendeva vita anche Fidonet un sistema di bacheche elettroniche per Personal 
Computer che faceva uso del modem e di uno speciale Software. 
In questi anni si assiste anche alla creazione della rete di Internet grazie alle 
ricerche portate avanti dal 1973 da Vinton Cerf e Bob Kahn che svilupparono 
il protocollo di comunicazione TCP-IP. Intanto dalla costa ovest degli Stati 
Uniti arrivava la rivoluzione dei microcomputer, accessibili alle tasche di tutti 
e non soltanto agli istituti accademici. 
Di notevole importanza fu lo sviluppo e la messa in vendita di un kit per 
assemblare un computer da tavolo primordiale, l’Altair 8080 dotato di una 
memoria di 256 bytes. 
Gli hackers furono entusiasti di questo prodotto e cercarono di sfruttarne 
appieno le capacità e di estenderne le potenzialità il che portò anche allo 
sviluppo di diverse schede ad esso dedicate il cui sviluppo si fondava sul 
concetto open: era prassi che venissero lasciati a disposizione di tutti le 
specifiche e i disegni di ogni scheda e componente elettronica costruita mentre 
in caso di Software veniva rilasciato il codice sorgente del programma. 
Unitamente all’evoluzione dei primi computer da tavolo, sempre più persone 
videro nello sviluppo Software un sicuro business. Nel 1975, Bill Gates e Paul 
Allen, con ambizioni di lucro, scrissero una versione del programma Basic per 
l’Altair che sarebbe poi stato distribuito dalla MITS. 
Ad un raduno di appassionati il Basic finì tra le mani degli hackers, che ne 
fecero delle copie e iniziarono a distribuirlo tra gli amatori. 
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Origini e Filosofia: Nascita ed Evoluzione 
Nella sua “Lettera aperta sulla pirateria” Bill Gates accusava gli hobbisti di 
avere commesso un furto nei suoi confronti e portava per la prima volta alla 
luce una nuova corrente di pensiero che rifiutava l’idea del Software condiviso. 
Nella missiva veniva inoltre posto l’accento sul principio che, senza un 
adeguato compenso ai programmatori, nessuno si sarebbe mai lanciato 
nell’impresa di scrivere del buon Software professionale. 
Il Basic, comunque, proprio per il modo in cui veniva indebitamente distribuito 
dagli hackers, si diffuse come uno standard, facendo paradossalmente la 
fortuna della neonata azienda di Gates, la Microsoft, alla quale si rivolsero tutte 
le aziende che avessero necessità di apportare adattamenti o perfezionamenti al 
programma. 
Nella metà degli anni ‘70 videro alla luce i primi computer dotati di monitor ed 
anche la creazione del progetto di Steve Wozniak: si trattava del primo 
computer Apple realizzato grazie anche alla collaborazione di Steve Jobs. 
La diffusione dei Personal Computer favorì la nascita di numerosi hacker DOS 
e Mac sebbene la mancanza di sorgenti disponibili su cui poter lavorare creò 
una situazione di empasse. 
Verso i primi anni ‘80 la cultura hacker si ritrovò in un periodo difficile: le 
macchine Unix erano costose e l’indisponibilità di materiale libero su cui 
lavorare minacciava le comunità rallentandone la nascita. 
La storia ufficiale del movimento Free Software inizia nel 1984, anno in cui 
Richard Stallman scrive il Manifesto GNU e fonda la Free Software 
Foundation. 
Il suo intento era quello di realizzare un sistema GNU (GNU: acronimo che sta 
per “GNU is Not Unix.”) un gioco di parole ricorsivo che stava a significare 
che questo linguaggio sarebbe stato compatibile con lo stesso Unix. 
Stallman in un messaggio di posta elettronica sui newsgroup dell’epoca 
scriveva: 
 
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Origini e Filosofia: Nascita ed Evoluzione 
“Ritengo che la Regola Aurea richieda questo: se mi piace un programma lo 
devo condividere con le altre persone a cui piace. Non posso – rimanendo 
con la coscienza pulita – firmare un accordo di non divulgazione o una 
licenza Software”. 
 
L’obiettivo ultimo del Progetto GNU era quello di costruire un intero Sistema 
Operativo, corredato dei programmi principali, che fosse libero da influenze 
proprietarie. Secondo la filosofia di Stallman: 
 
“Nessuna azienda deve condizionare l’attività creativa degli sviluppatori, i 
programmi devono essere accessibili a tutti, in modo che chiunque possa 
apportarvi dei cambiamenti al fine di poterli migliorare e aggiungervi sempre 
nuove funzionalità”. 
 
Stallman lavorava presso il laboratorio di Intelligenza Artificiale del 
Massachusset Institute of Tecnology (MIT), che aveva visto nascere la cultura 
degli hackers. Egli si decise a creare la Free Software Foundation sempre più 
convinto che, in un contesto in cui le aziende di Software proprietario 
ostacolavano la collaborazione tra gli sviluppatori per impedire la diffusione 
dei segreti industriali, il Software non aveva la possibilità di espandere le sue 
frontiere. 
Nelle sue riflessioni egli denunciava come fosse sempre più evidente un 
progressivo crollo dei valori che avevano permesso la creazione della comunità 
degli hackers permeata di quei concetti di collaborazione, scambio di idee e 
diffusione delle informazioni che aveva permesso al Software di evolvere. 
Stallman poi decise di basare GNU sul modello del Sistema Operativo Unix 
per ragioni connesse alla filosofia architetturale di questo sistema. 
Alla base del sistema Unix esistono due principi semplici ma allo stesso tempo 
di fondamentale importanza: 
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