2
quelle tipiche di chi conosce bene un certo argomento ed è in grado di spiegarlo 
e renderlo accessibile agli altri. 
L’insegnante in un contesto scolastico collaborativo viene considerato come 
il maestro di bottega, ha il compito di sostenere le attività dell’allievo 
esemplificando lo svolgimento di alcuni compiti fino ad una progressiva 
emancipazione dello studente  che conquista una specifica competenza e 
un’indipendenza di pensiero e di azione.  
Questo equilibrio tra il lasciare gli studenti liberi di scoprire da sé ed offrire 
loro aiuto e guida, il ruolo di guida  e supervisore delle attività scolastiche e nel 
medesimo tempo coinvolgere gli allievi in maniera attiva nell’organizzazione e 
progettazione di progetti didattici. 
 Nella seconda parte vengono esplicitate le disposizioni relative al Piano 
Nazionale di Formazione sulle Competenze Informatiche e Tecnologiche del 
Personale della Scuola. Per la formazione degli docenti sono stati individuati tre 
percorsi formativi: 
A - Formazione di base generalizzata; 
B - Formazione di referenti per l'uso delle risorse tecnologiche e 
multimediali nella didattica; 
C - Formazione di responsabili delle infrastrutture tecnologiche nelle scuole. 
Nel percorso A  i docenti vengono formati per essere in grado di utilizzare 
gli strumenti informatici al fine di applicarli nella didattica e nelle attività 
scolastiche ed extrascolastiche. 
Nel Percorso B i docenti formati dovranno essere degli  esperti nell'uso delle 
TIC, rivestendo una funzione di consulenza e di supporto per gli altri docenti.  
Nel percorso C i docenti verranno formati per essere in grado di garantire la 
funzionalità delle attrezzature scolastiche e di fornire consulenza sugli aspetti 
pratici del loro uso.  
L’impiego delle nuove tecnologie permette di migliorare la didattica e di 
arricchire la professionalità dei docenti al fine di formare soggetti in grado di 
autoformarsi.  
 3
In questa maniera si delinea un  nuovo profilo dell’insegnante, non più 
consumatore passivo delle tecnologie didattiche ma protagonista delle stesse.  
Nella terza parte verranno allegate le pagine multimediali che costituiscono 
il corso on line relativo alla formazione degli insegnanti. Ogni singola pagina è 
composta da un’immagine e da un paragrafo che spiega il contenuto 
dell’argomento facilitando la comprensione della tematica affrontata. 
I sette moduli presentati sono stati realizzati secondo le disposizioni del 
Piano Nazionale di Formazione sulle Competenze Informatiche e Tecnologiche 
del Personale della Scuola.  
Lo scopo di tale corso è quello di avvicinare i docenti alle nuove tecnologie 
didattiche, presentando i vantaggi che si possono ottenere dall’utilizzo delle 
stesse, migliorando la propria formazione e contribuendo ad arricchire il 
processo di apprendimento degli studenti con le risorse telematiche. 
 
   
 4
    CAPITOLO 1 
TIC E FORMAZIONE  NELLA SCUOLA 
 
1.1 USI DELLE TIC PER DIDATTICA SCOLASTICA 
Per poter parlare delle TIC (tecnologie dell’informazione e della 
comunicazione) applicate all’istruzione è necessario fare riferimento alle 
problematiche della scuola odierna e al ruolo degli strumenti multimediali nella 
didattica. 
La professionalità degli insegnanti fino ad oggi si è sviluppata lungo due assi 
principali: le conoscenze disciplinari e la capacità di progettare, organizzare, 
gestire processi di apprendimento tesi a garantire la crescita culturale dei propri 
allievi. Un terzo asse, oggi indispensabile, è centrato sull’uso delle tecnologie. 
Il processo di introduzione delle tecnologie didattiche nella scuola non è 
soltanto una questione di presenza nelle scuole di computer e di collegamenti 
Internet. Il cuore di questo processo è infatti una trasformazione culturale 
profonda che va ad incidere sui valori veicolati dall’istruzione, sui contenuti 
dell’apprendimento, sul rapporto fra le discipline, sullo sviluppo di nuovi 
atteggiamenti cognitivi oltre che naturalmente sui metodi dell’apprendimento e 
sull’organizzazione scolastica
1.
 
                                                 
1
 Persico, “Tecnologie didattiche e scuola”, Atti del convegno TED 
 5
E’ altresì opportuno tenere presente che le TIC si presentano all’insegnante 
con una valenza triplice, vale a dire come
2:
 
strumenti di supporto all’organizzazione e alla gestione della propria attività 
professionale; strumenti cioè che possono aiutarlo a rendere più efficace 
l’attività svolta dai docenti al di fuori della classe; 
strumenti a supporto alla loro attività culturale. La rete Internet offre: la 
possibilità di reperire materiali utili alla didattica delle discipline, la possibilità 
di comunicare/collaborare in maniera proficua con colleghi ed esperti lontani, la 
possibilità di partecipare a dibattiti e seminari su temi di interesse senza la 
necessità di spostarsi dalla loro scuola o dalla loro abitazione; 
strumenti in grado di migliorare e facilitare il processo di apprendimento 
della disciplina da parte dei propri allievi; 
 
                                                 
2
 Piano Nazionale di Formazione degli Insegnanti sulle Tecnologie dell’Informazione e della 
Comunicazione: Articolo “Linee guida per l’attuazione del piano e presentazione dei percorsi 
formativi”. 
 
 
 6
1.2 LE FUNZIONI DELLE TIC 
La rete telematica permette di accedere alle informazioni con accesso 
remoto (banche dati, cd-rom, enciclopedie), di comunicare e interagire con altre 
persone (bacheche elettroniche, chat, videoconferenze), di cooperare tra soggetti 
(assistenza, formazione) e consente la costituzione di nuove comunità virtuali. 
Un sistema per poter comunicare e collaborare all’interno della scuola è, ad 
esempio, Intranet che permette agli utenti autorizzati di scambiare informazioni 
in una rete locale. Grazie a questa tecnologia è possibile realizzare attività 
cooperative all’interno di più classi.  
Le risorse tecnologiche inoltre permettono una maggiore diversificazione e 
amplificazione delle modalità didattiche e dei processi di apprendimento, infatti 
consentono di rendere l’apprendimento più autonomo  e individualizzato da 
parte degli studenti. 
Occorre comunque integrare le diverse risorse scolastiche per garantire un 
buon livello di apprendimento, attraverso l’utilizzo di videoteche, biblioteche 
tradizionali per favorire un autoapprendimento e sviluppando capacità di studio 
autonomo. Le nuove tecnologie favoriscono nel contesto didattico la centralità 
dello studente rispetto all’insegnante, il quale non appare più come l’unico 
erogatore del sapere
3
, ma diviene un facilitatore, un coordinatore. Questo 
cambiamento migliora il contesto didattico, creando un ambiente favorevole alle 
iniziative degli studenti che manifestano il loro impegno contribuendo nello 
svolgimento di un compito assegnato. Rendendo l’apprendimento attivo si 
coniuga il conoscere con il saper fare,  incrementando la motivazione e 
                                                 
3
 Ibidem, Unità 3 
 7
l’interesse degli alunni. Per mezzo della interattività vi è la possibilità di 
coinvolgere più persone, di farle cooperare, mettendo in risalto le caratteristiche 
di ognuno. Nel percorso dell'innovazione scolastica vanno distinte 
accuratamente diverse fasi: la preparazione, la prima sperimentazione, la messa 
a regime, la disseminazione.  
 
 
 
 I fattori più rilevanti per la riuscita dell'innovazione didattica, secondo 
Huberman (19???), sono formati: dall'assistenza tecnica in servizio ed dal 
sostegno amministrativo fornito da parte dei dirigenti d'istituto
4.
 In un momento 
successivo si aggiunge l’alfabetizzazione tecnologica, che permette di studiare e 
approfondire i principi scientifici e gli aspetti funzionali dell’informatica e delle 
tecnologie didattiche, utilizzando direttamente il computer. 
                                                 
4
 Bolzan, ITCG “Sansovino Oderzo” 
 8
Particolare importanza riveste il ruolo dei colleghi più esperti, che permette la 
sperimentazione in una situazione formativa di nuovi ambienti d’apprendimento 
per l’accesso alle conoscenze e per il loro trattamento ipertestuale secondo 
progetti definiti. 
L’aggiornamento professionale in itinere permette di “mettere a regime” il 
sistema scolastico, permettendo di migliorare le tradizionali attività di 
progettazione, gestione, valutazione e documentazione delle attività didattiche, 
aprendosi alle interazioni comunicative con altre scuole
5.
 Per i docenti, 
l’implementazione significa sviluppare competenze innovative nella conoscenza 
dei modelli concettuali sottesi alle tecnologie, e sapere quali apprendimenti 
stimolare attraverso i nuovi media
6:
  
approfondimenti sugli aspetti tecnici, sintattici, grammaticali dei diversi 
linguaggi audiovisivi e multimediali;  
operare monitoraggi sugli effetti che essi producono sui processi di 
apprendimento;  
favorire la conoscenza dei materiali e degli strumenti didattici multimediali;  
elaborare moduli didattici per guidare gli alunni nell' approccio agli ipertesti;  
progettare interventi collegiali e interdisciplinari sui linguaggi multimediali 
per una migliore utilizzazione degli strumenti informatici nella erogazione di 
percorsi didattici sperimentali.  
                                                 
5
 Galliani, Manfredi, “ Le competenze informatiche e telematiche del docente all’interno della 
scuola dell’autonomia”. 
6
 “Scuola & Internet: un incontro vantaggioso”, http://www.golemworld.net 
 9
Schema relativo all’impatto delle tecnologie multimediali sugli insegnanti: 
 
 
 
E’ fondamentale il ruolo di Internet per l’accesso ad informazioni remote 
(banche dati, materiali ed esempi didattici, continuamente arricchiti e 
"scaricabili" da ogni sede), comunicazione, interazione con altri soggetti (posta, 
bacheche elettroniche, chat e videoconferenza), cooperazione tra soggetti remoti 
(assistenza, formazione, sperimentazione on line), costituzione di nuove 
comunità virtuali, con condivisione più profonda di obiettivi e finalità. 
 
 10
1.3 PERCHE’ IL COMPUTER IN CLASSE 
 
Lo studioso De Kerckove sostiene che uno dei vantaggi offerti dalla 
didattica che utilizzi i collegamenti on-line, consiste proprio nella possibilità di 
creare comunità virtuali di persone che cooperino la raggiungimento di uno 
stesso obiettivo, dando vita ad un processo di pensiero collettivo, traducendosi 
in una “super-mente” che scaturisce dalla partecipazione di un grande numero di 
pensieri individuali
7.
 
 
Lo scambio interpersonale, favorito e promosso in grande misura da una 
didattica che privilegi la dimensione di apprendimento collaborativi e di peer 
learning del collegamento in rete, è inoltre particolarmente adatto a tradurre 
nella pratica didattica i principi del costruttivismo
8
. 
 
                                                 
7
 “Tecnologie e didattica: sfide per il futuro”, http://www.educazionescuola.it 
8
 Ibidem 
 11
1.4 LE TIC COME STRUMENTO PER L’APPRENDIMENTO 
CONTINUO 
Il concetto di formazione continua si basa sull’idea di un processo 
d’apprendimento costante che dura per tutta la vita di un individuo, rendendo 
possibile l’adattamento ai cambiamenti e l’aggiornamento puntuale delle 
conoscenze e delle esperienze. 
L’utilizzo delle TIC permette lo sviluppo di capacità trasversali, ad esempio, 
la capacità di ricercare, raccogliere, organizzare, di “imparare ad apprendere”. 
Agli insegnanti deve essere data l’opportunità di sviluppare nuove esperienze di 
apprendimento e validi modelli da cui partire per costruire il nuovo “ruolo” 
degli insegnanti
9
. Inoltre grazie all’utilizzo delle tecnologie dell’informazione 
gli studenti sono incoraggiati a scoprire e perfezionare le loro capacità di 
conoscere-ricercare, capacità che utilizzeranno per il resto della loro vita. In tale 
contesto, le strategie di risoluzione dei problemi, l’esplorazione delle risorse di 
informazione e l’autonomia nell’apprendimento stanno acquisendo sempre più 
importanza
10.
 
 
                                                 
9
 Le TIC come strumento per l’apprendimento continuo” 
10
 Ibidem 
 12
1.5 AMBIENTI INTEGRATI DI AUTOAPPRENDIMENTO 
Con tali ambienti integrati di autoapprendimento, si intende l'allestimento di 
appositi spazi in cui coesistano vecchi e nuovi media e si favoriscono forme di 
apprendimento personalizzato. 
 
Schema che illustra i contesti didattici che contraddistinguono un ambiente 
integrato di apprendimento: 
 
 
 
 
Un ambiente integrato per l'autoapprendimento comprende infatti 
biblioteche tradizionali, videoteche con connessione ad Internet e biblioteche di 
software. Esso va favorito nell'ottica di sviluppare capacità di studio autonomo e 
di consentire l'arricchimento di percorsi di apprendimento personalizzato. 
 13
Gli ambienti software possono essere distinti in tre aree principali: 
motivazionale, percettivo-cognitiva, disciplinare-culturale. 
Con la prima (motivazionale/espressiva) ci si riferisce al fatto che le nuove 
tecnologie possano essere impiegate per alimentare motivazioni nascoste, per 
accrescere capacità creative e comunicative, per favorire il superamento di ansie 
ed inibizioni connesse alla comunicazione. 
Con la seconda si può pensare a quei casi in cui è utile sviluppare abilità 
percettive-motorie o cognitive. 
Con la terza ci si riferisce segmenti di apprendimento disciplinare o 
interdisciplinare, favorire esperienze multiculturali attraverso la presentazione di 
tematiche secondo varie chiavi di lettura. 
Per essere considerato istruttivo il computer non deve essere inteso soltanto 
come strumento didattico o come oggetto di insegnamento, ma come ambiente 
dentro il quale far confluire diversi apporti culturali funzionali ad una comune 
azione formativa. Un uso qualificato della multimedialità, infatti, comporta la 
valorizzazione del lavoro collaborativo e cooperativo, sia fra studenti che fra 
docenti, costringendo a mettere in moto processi virtuosi di programmazione e 
progettazione puntuale delle attività. 
La mente, non è più vista come  deposito statico di informazioni bensì 
concepita come una rete complessa di nodi fra di loro interrelati, si specchia nei 
nuovi media trovandovi conoscenze strutturate e veicolate in modo più naturale.  
 
 14
1.6 IMPATTO DELLE TIC NEL CONTESTO DIDATTICO  
Le nuove tecnologie determinano delle modifiche che bisogna apportare nel 
contesto didattico, ricollocando i ruoli e le relazioni tra studente e insegnante nel 
seguente modo: 
¾ spostamento del focus dall'insegnante allo studente  
¾ spostamento del focus dell'apprendimento sul fare  
¾ aumento della motivazione degli alunni  
¾ risalto alla cooperazione tra alunni 
 
L'insegnante riduce la sua centralità, non appare più come l'unico rogatore 
del sapere; il suo ruolo tende ad articolarsi, divenendo ora "regista", ora 
coordinatore, ora facilitatore. 
Le nuove tecnologie favoriscono “l'apprendere agendo”. Che si tratti di un 
ambiente di scrittura, di una simulazione, di un ambiente di realtà virtuale, esse 
danno enfasi all'agire in contesti scolastici. Possono rendere "attive" anche 
cognizioni astratte, che tradizionalmente vengono acquisite solo attraverso il 
libro. 
La necessità di affrontare l’innovazione didattica in un’ottica di sistema, 
valutando accuratamente a priori le condizioni di fattibilità, sostenibilità e 
trasferibilità del progetto innovativo, rappresenta un significativo avanzamento 
della cultura tecnologico-didattica degli ultimi anni. Occorre che questa cultura 
penetri più decisamente anche nella scuola
11.
 
                                                 
11
 Calvani, “Tic e innovazione scolastica” 
 15
Schema che riproduce il modello classico di ambiente didattico: 
 
 
 
 
 
Schema che rappresenta il modello di ambiente di apprendimento: