1Dal logo alla brochure, dal biglietto da visita alla carta inte-
stata, e ancora gadgets, tessere e sito web: un’analisi com-
pleta dell’ immagine coordinata dell’esercizio Fort Ranch,
maneggio che aprirà nei prossimi mesi nella località di
Quezzi, Genova.
Un committente reale, richieste ed esigenze che devono es-
sere ascoltate e tradotte, rielaborate ed infine realizzate.
Un’esperienza resa unica da un tipo di collaborazione che si
spinge oltre al formale rapporto lavorativo, in quanto tutto
deve essere pervaso da un clima di fiducia reciproca, senza
la quale lo sviluppo del progetto sarebbe arduo, per non
dire impossibile.
La chiave del successo sta nell’elaborazione di un progetto
basato su una ricerca condivisa, una cooperazione tra com-
mittente e designer che dovrebbe portare alla fusione delle
loro menti. La sinergia operativa che viene a crearsi permet-
te uno scambio continuo di idee ed opinioni.
Per un designer poco esperto le difficoltà si presentano pro-
prio in questa fase di interazione: mettere da parte il proprio
pensiero e le proprie scelte stilistiche, dando la precedenza
alle necessità del progetto e del proprio datore di lavoro.
Il compito del designer è quello di prevedere ed anticipare
le richieste del committente, per fare ciò l’unica via per-
corribile è cominciare a pensare come lui, entrare nella sua
mente.
È questo il motivo per il quale un’ attenta ricerca progettua-
le è determinante per la buona riuscita del progetto, biso-
gna imparare a conoscere l’ambiente in cui lavoreremo, pro
e contro, ciò che esiste già e ciò che manca, concorrenze e
cooperazioni.
Immergersi totalmente nell’atmosfera della società o servi-
zio, aiuta a proiettarsi con più facilità nella mente del com-
mittente.
INTRODUZIONE
2Dove sarebbero necessari esperti di psicologia, semiotica,
architettura e marketing interviene una sola figura, la quale,
tra accenni di teoria e pratica, cerca di utilizzare tutte que-
ste discipline nello sviluppo del lavoro.
Essendo il progetto realizzato ex novo, ha richiesto una ri-
cerca progettuale completa, non essendovi le basi di un
precedente esercizio analogo.
Partendo proprio da questa analisi, il mio obiettivo è quello
di pianificare ed individuare soluzioni per un’immagine co-
ordinata coerente, capace di sostenere un concept marke-
ting originale, mirato alla comunicazione del maneggio Fort
Ranch.
La definizione di un’immagine coordinata è indispensabile
innanzitutto per un fatto di riconoscibilità: rendere imme-
diatamente evidente da chi proviene il contenuto della co-
municazione, facendo familiarizzare i diversi soggetti coin-
volti nel progetto con dei simboli univoci.
Nell’ambito di tale progetto, Gianmario Bruno, proprietario
del maneggio, mi ha affidato il compito di studiare la comu-
nicazione di questo esercizio sia dal punto di vista grafico sia
di quello strategico.
La ricognizione di esperienze italiane ed internazionali che
è stata effettuata all’interno della ricerca, si è focalizzata sui
processi, prodotti e servizi che si rifanno ad un modello di
maneggio molto simile ad un Ranch americano.
L’obiettivo prefisso era quello di ottenere una comunica-
zione semplice ma in grado di differenziarsi dalla grande
quantità di maneggi in Italia ed all’estero che si ispirano allo
stesso tema: il far west.
Ideare perciò una grafica comprensibile, apparentemente
“spartana”, ma in realtà curata nei minimi particolari: linee,
colori, griglie, immagine e disposizioni sono il risultato di
una scelta stilistica precisa che riflette la natura essenziale
del maneggio Fort Ranch, e gli permette di distinguersi dalla
concorrenza.
3Nei capitoli che seguono ho ripercorso brevemente i passi
che mi hanno guidata nello studio e nella successiva idea-
zione dell’immagine coordinata per questo maneggio.
Il percorso che ho seguito per lo sviluppo del progetto pre-
vede l’analisi di due aspetti fondamentali, senza i quali la
sua realizzazione sarebbe stata impossibile:
• Un’analisi socio-economica del progetto; le teorie del
marketing strategico che hanno portato all’uso di deter-
minate scelte stilistiche.
• Un breve excursus sulla teoria della rappresentazione
visiva, seguito dalla presentazione del progetto di im-
magine coordinata che ho realizzato.
La struttura del mio progetto parte dalla più profonda con-
vinzione che prima dello sviluppo di un lavoro di Graphic
Design, sia necessario conoscere nei particolari le basi teo-
riche che regolano le proprie scelte.
5In questa fase di progetto sono indispensabili alcune macro
definizioni, finalizzate alla comprensione dell’analisi dello
scenario di riferimento.
MANEGGIO
Il maneggio è il luogo dove si fa scuola o esercizi di equita-
zione, in genere consistente in un recinto (detto anche ret-
tangolo) con terreno ricoperto di pula di riso, sabbia o altre
materie soffici.
Il rettangolo per poter ospitare gare riconosciute dalla Fe-
derazione sport equestri deve corrispondere alle misure
istituzionali.
Nelle prossimità dei maneggi sono in genere ubicate aree
di stabulazione dei cavalli, sellerie e altri edifici logicamente
correlati alle funzioni suddette.
Sembra che i maneggi siano stati già utilizzati dagli antichi:
inizialmente erano dei luoghi circolari dove si poteva prati-
care l’equitazione, allenare un cavallo o eseguire degli eser-
cizi di dressage con dei cavalli.
Ma è in Italia che il maneggio riappare nel XVI secolo.
EQUITURISMO
L’equiturismo o turismo equestre è una pratica dell’equita-
zione che consiste nell’uso del cavallo per il piacere di caval-
care in luoghi lontani dalla civiltà (ad esempio in campagna).
Normalmente lo si pratica cavalcando l’animale stesso ma
rientrano sotto questa categoria anche le attività che preve-
dono l’uso di veicoli a trazione animale quali carri o carrozze.
Non può essere definita propriamente “disciplina” poiché si
pratica a solo scopo ricreativo.
Esiste tuttavia un tipo di competizione nota come gara di
fondo che prevede il percorrimento di un determinato itine-
rario in un determinato tempo, orientandosi nel territorio.
Gli itinerari attrezzati per questo scopo si chiamano ippo-
vie, sono normalmente attrezzate per dare la possibilità di
1. ANALISI
SCENARIO
DI RIFERIMENTO
6intraprendere un viaggio a tappe anche di diversi giorni, ap-
poggiandosi a strutture idonee per le soste o ad agriturismi.
La nomenclatura settoriale definisce questo tipo di viaggio
con il temine lungoviaggio.
L’attività è promossa da FITETREC-ANTE (Federazione Italia-
na Turismo Equestre), TREC (Associazione Nazionale Turi-
smo Equestre) e dal Dipartimento Equitazione di Campagna
della FISE (Federazione Italiana Sport Equestri).
RANCH
Un ranch (in spagnolo: rancho) è un appezzamento di ter-
reno, in cui sono presenti varie strutture, utilizzato in primo
luogo per la pratica del rancing, cioè dell’allevameto esten-
sivo di bestiame, specialmente equini ed ovini.
La parola è spesso usata in riferimento alle tenute presenti
nella zona occidentale degli Stati Uniti e del Canada.
Il ranching è utilizzato anche nell’allevamento di animali
meno comuni, come alci, bisonti americani, struzzi edemu.
La parola “ranch” deriva dalla parola spagnola rancho che
corrisponde all’abitazione del ranchero.
AGRITURISMO
L’agriturismo è una forma di turismo nella quale il turista è
ospitato presso un’azienda agricola e l’accoglienza è orga-
nizzata in connessione con l’attività agricola.
Secondo la Legge 96/2006, per attività agrituristiche si in-
tendono le attività di ricezione e ospitalità esercitate dagli
imprenditori agricoli, anche nella forma di società di capitali
o di persone, oppure associati fra loro, attraverso l’utilizza-
zione della propria azienda in rapporto di connessione con
le attività di coltivazione del fondo, di silvicoltura e di alle-
vamento di animali. Rientrano fra le attività agrituristiche:
• dare ospitalità in alloggi o in spazi aperti destinati alla
sosta di campeggiatori;
7• somministrare pasti e bevande costituiti prevalente-
mente da prodotti propri e da prodotti di aziende agri-
cole della zona, ivi compresi i prodotti a carattere alco-
olico e superalcolico, con preferenza per i prodotti tipici
e caratterizzati dai marchi DOP, IGP,IGT, DOC e DOCG o
compresi nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimen-
tari tradizionali.
• organizzare degustazioni di prodotti aziendali, ivi in-
clusa la mescita di vini.
• organizzare, anche ll’esterno dei beni fondiari nella
disponibilità dell’impresa, attività ricreative, culturali,
didattiche, di pratica sportiva, nonché escursionistiche
e di equiturismo, anche per mezzo di convenzioni con
gli enti locali, finalizzate alla valorizzazione del territorio
e del patrimonio rurale.
Secondo le più recenti statistiche ISTAT (2006), in Ita-
lia le aziende agrituristiche sono 16.765, di cui 13.854
offrono alloggio con 167.087 posti letto, 7.898 ristora-
zione, 9.643 attività ricreative, culturali e didattiche. La
regione con l’offerta più rilevante è la Toscana (3.798
aziende) seguita dal Trentino-Alto Adige (2.865) e dal
Veneto (1.012).