8Il processamento multimediale è basato fondamentalmente su
algoritmi di codifica/decodifica, compressione/decompressione di segnali
audio e video digitali (come ad esempio JPEG o MPEG), che
intrinsecamente esibiscono un elevato grado di parallelismo, soprattutto
su dati a bassa precisione, in particolare vi è la necessità di realizzare
ripetute moltiplicazioni con accumulazione su dati a 8, 12, e 16-bit.
Si avverte quindi il bisogno di realizzare microprocessori specifici per
il DSP (AS-DSP: Application Specific-DSP) capaci di sfruttare al meglio
il parallelismo presente negli algoritmi multimediali. L’approccio
architetturale di tali processori deve essere perciò pensato per supportare
l’elaborazione simultanea di vettori di dati, secondo una tecnica di
processamento di tipo SIMD (Single Instruction stream Multiple Data
stream). Inoltre, per operare efficientemente con dati multimediali,
bisogna associare all’approccio SIMD il concetto di riconfigurabilità, nel
senso che l’architettura del processore deve essere in grado di elaborare
dati vettoriali a precisione variabile utilizzando lo stesso datapath.
9Capitolo 1
Applicazioni multimediali
1.1 Introduzione
Negli ultimi anni la tecnologia digitale si è affermata a tal punto da
diventare uno standard per il trattamento e la trasmissione di dati
multimediali.
Gli ambiti applicativi del concetto di multimedia sono molteplici:
¾ Così come i CD audio hanno soppiantato i nastri magnetici e i
supporti in vinile in campo musicale, così il formato DVD nasce
per fornire un supporto "definitivo" al video digitale, cercando di
superare i limiti di Video CD, LaserDisc e soprattutto dello
standard VHS. Tale tecnologia, è in grado di offrire al pubblico,
oltre ad una qualità audio e video nettamente superiore a quella
della videocassetta, servizi aggiuntivi multimediali quali ad
esempio la possibilità di scegliere la lingua originale o servizi di
sottotitolatura;
1.1 Introduzione
10
¾ Se la televisione ad alta risoluzione è stata già di per sé un grande
traguardo, il futuro prossimo ha in serbo delle novità in grado di
rivoluzionare, se non addirittura di ribaltare, i ruoli tra chi produce
e chi consuma informazione. Fino a poco tempo fa la televisione,
infatti, non offriva grandi strumenti di interazione per l’utente. Si
poteva cambiare canale, nel migliore dei casi anche scegliere la
lingua, ma in nessun modo intervenire per modificare il finale di
un film o per approfondire una notizia fornita dal telegiornale.
Grazie a nuovi ed efficienti formati di compressione dati (ad
esempio MPEG-4) la multimedialità diventa una realtà
rivoluzionando il concetto tradizionale di audiovisivo: non più una
serie di immagini sequenziali che compongono un video digitale
ma una serie di oggetti audiovisivi autonomi come dati, testo,
immagini, video, grafici, animazioni e audio naturali e sintetici.
Ogni oggetto audiovisivo è codificato e compresso in funzione del
contenuto informativo da trasmettere, per sfruttare al meglio la
banda del sistema di trasporto, sia esso un canale satellitare, un
accesso via cavo, una fibra ottica o un collegamento che usi la
telefonia mobile di terza generazione UMTS (Universal Mobile
Telecommunications Systems). In definitiva è stato creato il
collegamento tra l’interattività tipica di Internet e il familiare
mondo della televisione;
¾ L’integrazione sempre più spinta dei sistemi in campo domestico
sta spingendo verso la realizzazione della Digital Home in cui sarà
1.1 Introduzione
11
possibile gestire e monitorare, anche in remoto con un telefono
cellulare o tramite Internet, le più svariate attività domestiche;
¾ Nell’ambito dei prodotti elettronici di largo consumo si inquadrano
videocamere e macchine fotografiche digitali, PDA (Personal
Digital Assistant), telefoni cellulari, video games, ecc.;
¾ In campo automobilistico diversi costruttori stanno realizzando e
integrando tutta una serie di funzioni (Car Infotainment) quali il
computer di bordo per la navigazione satellitare (GPS) e
riproduzione di mappe cartografiche, radio digitale, sistemi multi-
CD, telefono cellulare integrato, possibilità di guardare DVD per i
sedili posteriori, attivazione vocale di alcuni comandi,
videocamere antifurto e anticollisione, dispositivi di diagnostica
dell’autovettura e così via;
¾ L’integrazione di servizi basati su Internet offre tutta una serie di
agevolazioni grazie all’e-commerce, all’e-banking, all’e-learning,
alla videoconferenza, alla videomedicina, ecc..
¾ Grazie all’evoluzione congiunta delle reti telematiche e degli
algoritmi di compressione dei dati multimediali, l’accesso ad
Internet a larga banda, tecnologie xDSL e fibre ottiche, non fanno
altro che accelerare il passaggio a prodotti multimediali interattivi
in stile MPEG-4. La disponibilità di strumenti che consentono
l’accesso a informazioni senza limiti di spazio fornirà un forte
impulso alla produzione e alla distribuzione dei contenuti
multimediali.
1.1 Introduzione
12
Al di là degli aspetti economico-industriale e di costume che il
passaggio dall’analogico al digitale ha prodotto nell’elaborazione
audiovisiva, è importante metterne in evidenza i vantaggi tecnici. Un
segnale analogico convertito in digitale acquista un’elevata resistenza al
rumore introdotto dal sistema di elaborazione che lo sta manipolando e
dall’eventuale sistema di trasmissione. Se ad un segnale analogico viene
aggiunta anche solo una minima componente di rumore esso viene
deformato senza possibilità di distinguere il segnale vero dal rumore
addizionale; inoltre un amplificatore, usato per compensare
l’attenuazione che ogni canale di trasmissione produce, va ad
amplificare, indistintamente, tutto il segnale rumore incluso, oltre che ad
introdurne di nuovo dovuto alle proprie imperfezioni. In tal modo la
ritrasmissione del segnale può far accumulare il rumore a tal punto da
pregiudicare la fedeltà del segnale stesso.
Al contrario, poiché il segnale digitale è numerico, la cui precisione è
legata al numero di bits usati, non solo è possibile rilevare facilmente il
rumore ma, nel caso in cui il rumore è tale da produrre un’alterazione del
messaggio, e quindi un errore, cioè trasformare uno 0 in 1 e viceversa, è
possibile, con opportune tecniche , correggere tali errori. La proprietà dei
segnali digitali di essere rigenerati senza introduzione di rumore implica
che un segnale digitale possa essere duplicato senza perdita di qualità,
caratteristica molto importante nelle applicazioni di videoediting. Inoltre
un segnale del genere può essere facilmente manipolato al computer per
le più svariate applicazioni. La capacità di elaborare il video e l’audio
digitale ha raggiunto un livello così elevato che ormai è diventato
frequente l’inserimento nei films di sequenze generate al computer
1.1 Introduzione
13
apparentemente senza nessuno stacco visivo per non parlare poi delle
tecniche per gli effetti speciali.
Se rispetto all’analogico il formato digitale offre innegabili vantaggi
come l’affidabilità nella trasmissione, l’alta qualità nella riproduzione e
la notevole flessibilità nelle applicazioni, il suo principale svantaggio è
legato ad un bit-rate decisamente elevato per i mezzi di memorizzazione
e per i canali di trasmissione attualmente disponibili. La compressione
dei segnali digitali e lo sviluppo di tecnologie in grado di ridurre
l’ingombro dei file digitali è, quindi, una scelta necessaria.
1.2 L’immagine digitale
14
1.2 L’immagine digitale
Un’immagine digitale può essere vista come una matrice di elementi
detti pixel. Se l’immagine è in bianco e nero il valore del pixel
(solitamente un intero senza segno ad 8-bit) dà una misura dell’intensità
del grigio; se invece si tratta di un’immagine a colori un solo valore non
è più sufficiente per descrivere un pixel.
La più nota rappresentazione delle immagini a colori in formato
digitale è detta RGB (Red, Green, Blue), si basa appunto sul fatto che
ogni colore si può ottenere come combinazione di tre colori di base
(rosso, verde e blu). Quindi con questa rappresentazione ogni pixel è
caratterizzato da tre valori che definiscono il peso delle tre componenti di
colore per quello specifico pixel, ad esempio:
giallo RED=255 GREEN=255 BLUE=0
É stato dimostrato, attraverso considerazioni statistiche che tali
componenti presentano informazioni ridondanti. Infatti all’interno di
un’immagine vi è spesso una ripetizione dell’informazione dovuta ad una
vicinanza logica e/o cromatica tra i pixel; ad esempio in un’immagine
che ritrae una spiaggia l’informazione comunicata dai pixel che
codificano la zona di mare o la zona di sabbia sarà sempre la stessa, con
di tanto in tanto qualche pixel leggermente diverso. In questo caso si
parla di elevata correlazione spaziale tra pixel vicini tra loro. Si può
quindi pensare di ridurre questa ridondanza adottando opportune tecniche
di compressione delle immagini.
1.2 L’immagine digitale
15
Tali tecniche sono del tipo intra-frame: in queste tecniche di
compressione si sfrutta la correlazione spaziale di pixel adiacenti
all’interno di un’unica immagine.