4 
 
Introduzione 
 
 
Il fenomeno della cosiddetta globalizzazione che ha investito la città 
contemporanea ha ridisegnato i contorni delle società attuali incidendo 
profondamente sull‟esperienza della vita quotidiana. La caratteristica peculiare 
di questo fenomeno, infatti, sarebbe un‟evoluzione qualitativa in quanto è 
sempre più concreta la possibilità di un‟appartenenza molteplice. Questi 
cambiamenti, quindi, che hanno e stanno ristrutturando lo spazio-tempo 
all‟interno del quale individui e gruppi organizzano la loro esperienza, 
sollecitano un cambiamento anche sul piano lessicale in quanto i concetti di cui 
disponiamo per descrivere e per definire questi processi sembrano non essere 
più appropriati: concetti classici come quelli di immigrazione ed emigrazione 
non riescono più a descrivere un mondo così plurale, interconnesso, irregolare 
e discontinuo come quello in cui viviamo. In questo contesto la questione 
identitaria è centrale ed espressioni come “società multietnica” o “società 
multiculturale” risultano avere un rilievo sempre maggiore. 
Il superamento dei vincoli spaziali può indurre a credere che si sia arrivati 
all‟irrilevanza della categoria dello spazio ma questo è vero solo se si continua 
a pensare ai luoghi come a una località la cui forma, funzione e significato 
sono autosufficienti senza riconoscere che l‟interrelazione globale costringe a 
fo rmulare un nuovo concetto di luogo attraverso il ripensamento del nesso tra 
spazio e luogo. Inoltre, considerare la destrutturazione dello spazio e quindi la 
perdita dell‟ordine che si era cristallizzato precedentemente significa che ci si 
ritrova dinanzi ad un processo di ridefinizione e di ricomposizione dello spazio.  
Questi cambiamenti hanno un‟influenza notevole sulla città, che diventa 
secondo alcuni autori, l‟icona della postmodernità. È quindi in grado di 
mostrare, nelle sue organizzazioni spaziali e nel suo vissuto, la frammentazione 
e la varietà della società contemporanea. Quando si parla di città non si può 
non parlare di spazio pubblico che rappresenta il suo elemento strutturante e 
quindi risulta essere in stretto rapporto con essa. Lo spazio pubblico 
rappresenta la città stessa e quest‟ultima costituisce lo spazio pubblico per 
eccellenza.
5 
 
Il lavoro, di cui si darà conto nelle pagine successive, prende avvio 
dall‟esigenza di analizzare i cambiamenti dello spazio pubblico, inteso come 
spazio urbano, all‟interno delle società multietniche. L‟analisi si basa su una 
breve introduzione sul processo che ha contribuito al passaggio dalla città 
moderna a quella contemporanea, prendendo spunto dal lavoro dei sociologi 
della Scuola Ecologica di Chicago soffermandosi sull‟influenza dello sviluppo 
dei mezzi di trasporto e di comunicazione sullo spazio pubblico. Questa breve 
introduzione servirà per poter affrontare criticamente le questioni connesse al 
cosiddetto fenomeno della globalizzazione, soffermandosi sull‟influenza di 
questo processo per quanto riguarda la questione identitaria e infine sullo 
spazio pubblico.  
La seconda parte della tesi riguarda lo studio sul campo. La scelta è ricaduta 
sul rione El Cerezo di Siviglia per diverse ragioni. La prima riguarda 
l‟opportunità di poter mettere a frutto l‟esperienza di tirocinio all‟estero, 
all‟interno del programma Erasmus Placement nell‟anno accademico 
2009/2010, presso il Centro di azione comunitaria Sevilla Acoge. La seconda 
ragione è riconducibile al fatto che la Spagna, così come l‟Italia, sia diventato 
in tempi relativamente recenti un “paese di destinazione” dei flussi all‟interno 
del contesto europeo e offre quindi l‟opportunità di analizzare l‟instaurarsi di 
una convivenza nell‟ambito di questa nuova eterogeneità all‟interno dello 
spazio pubblico. La terza ed ultima ragione è data dal fatto che El Cerezo sia 
un rione con un‟estensione ridotta.  
La ricerca, svolta tra agosto e settembre del 2011, è di tipo qualitativo e 
come strumento di ricerca è stato scelto l‟intervista in profondità  in quanto 
ritenuto lo strumento più adeguato per venire a conoscenza delle problematiche 
del rione. Sono state intervistate 18 persone: cinque persone tra referenti 
informali ed informali e membri dell‟Associazione dei vicini; tre madri 
straniere; due ragazzi minorenni di origine straniera; quattro persone anziane 
autoctone; due commercianti; un signore straniero; un volontario di 
un‟associazione che si occupa della diffusione della cultura africana. Le 
interviste sono state svolte in spagnolo, trascritte in spagnolo e poi tradotte in 
italiano. Tutte le persone intervistate hanno firmato una liberatoria per 
l‟utilizzo delle interviste ai fini di studio.
6 
 
L‟ipotesi di partenza della ricerca è che le grandi e profonde trasformazioni 
analizzate nei primi due capitoli abbiano comportato una riconfigurazione degli 
spazi pubblici e degli usi sociali di questi. Ciò che si vuole indagare attraverso 
lo studio sul campo è: l‟impatto di questi cambiamenti negli spazi pubblici; le 
pratiche di utilizzo e  le modalità in cui avviene l‟appropriazione di questi 
spazi; se lo spazio pubblico svolge una funzione di socializzazione, di contatto 
tra i differenti attori sociali;  come risulta essere la convivenza in un contesto 
culturale eterogeneo. Inoltre si cercherà di capire se la città stia diventando 
sempre di più un luogo di smistamento di flussi e quindi, come ritengono 
alcuni autori, si sia arrivati alla morte dello spazio pubblico oppure se questa 
continui ad essere un tipico luogo di incontro e di relazione sociale.  
I risultati della ricerca sono esposti in modo riassuntivo nella sezione 
dell‟elaborato dal titolo Conclusioni. Segue poi un‟appendice con i testi delle 
interviste tradotte in italiano dei referenti formali ed informali.
7 
 
Capitolo I 
Lo sviluppo della città contemporanea 
 
 
1. Dalla città moderna alla città contemporanea 
Nell‟introduzione a La città di Robert E. Park, Ernest W. Burgess e 
Roderick D. McKenzie, Raffaele Rauty riporta una frase di Park del 1936: “la 
città è il microcosmo nel quale si riflettono, spesso in anticipo sulle 
manifestazioni contemporanee, i mutamenti che si stanno determinando nel 
macrocosmo
1
”. L‟analisi della città assume notevole importanza in quanto, 
come afferma Park, è possibile anticipare i mutamenti che poi si 
determineranno nel macrocosmo ed inoltre, come osserva Daniel Innerarity, la 
città è il palcoscenico della società, soffermarsi sull‟analisi dei cambiamenti 
della città significa quindi avere sia la possibilità di analizzare i cambiamenti a 
livello sociale sia di mantenere l‟attenzione sui cambiamenti che stanno 
avvenendo
2
. Per questa ragione può essere d‟aiuto soffermarsi sulle 
caratteristiche della città moderna, evidenziarne continuità e differenze con la 
città contemporanea in modo tale da poter cogliere al meglio le peculiarità. 
Negli anni venti, Robert E. Park, Ernest W. Burgess e Roderick D. 
McKenzie, che facevano parte della scuola dell‟ecologia sociale urbana, 
meglio nota come Scuola di Chicago, pubblicarono uno studio sulla città 
intitolato appunto La Città. L‟analisi fatta da questi autori è molto importante 
perché permette di analizzare ed esaminare la città non come un semplice 
meccanismo fisico e costruzione artificiale, bensì come prodotto della natura, 
in particolare della natura umana
3
. Tale approccio, definito ecologico, permette 
di evidenziare gli effetti della “posizione” - intesa non solo come la relazione 
spaziale di una data comunità con altre comunità ma anche come la 
                                                 
1
 R. Rauty, Introduzione, in R. E Park, E. W Burgess, R. D. McKenzie, La città, Edizioni di 
Comunità, Torino, 1999, p. IX (ed. orig. The city, The University of Chicago Press, Chicago 
Ill, 1938). 
2
 D. Innerarity, Il nuovo spazio pubblico, Meltemi editore, Roma, 2008, p. 104. 
3
 R. E Park, E. W Burgess, R. D. McKenzie, La città, Edizioni di Comunità, Torino, 1999, p. 5 
(ed. orig. The city, The University of Chicago Press, Chicago Ill, 1938).
8 
 
collocazione dell‟individuo o dell‟istituzione nella comunità stessa - sia nel 
tempo che nello spazio, sulle istituzioni e sul comportamento umano
4
. 
Secondo Robert E. Park “la città antica era in primo luogo una fortezza, un 
rifugio in tempo di guerra, la città cresce e si sviluppa all‟interno della cinta 
muraria” mentre la città moderna è in primo luogo un centro commerciale e 
deve la sua esistenza al mercato intorno al quale è sorta
5
. La concentrazione 
delle popolazioni nelle città, i mercati più vasti e la divisione del lavoro hanno 
continuamente mutato le condizioni materiali di vita
6
, cambiando 
profondamente la vecchia organizzazione sociale ed economica della società, 
una società che era fondata, come spiega Robert E. Park, “sui legami familiari, 
sulle associazioni locali, sulla cultura, sulla casta e sulla posizione sociale
7
”. A 
questa organizzazione sociale ne subentra un‟altra fondata sull‟occupazione e 
sugli interessi professionali che porterà non alla creazione di gruppi sociali ma 
alla creazione di tipi professionali
8
. Oltre al mercato, che come si è detto ha 
prodotto la città moderna, un ruolo fondamentale per aver prodotto una rapida 
mutazione dell‟organizzazione sociale e industriale della città moderna, viene 
dato ai moderni metodi di trasporto, come la ferrovia elettrica e l‟automobile, e 
di comunicazione urbana, come il telefono e la radio
9
. L‟avvento di queste 
nuove tecnologie ha rivestito un ruolo fondamentale nella città in quanto è 
diventato agente di concentrazione del traffico nelle zone commerciali 
influendo, secondo l‟analisi di Robert E. Park, “nella vendita al dettaglio, nella 
creazione di grandi magazzini ed infine nella distribuzione della 
popolazione
10
”. Questo ha avuto un effetto nelle abitudini, nei sentimenti e nel 
carattere della popolazione urbana in quanto ha causato il crollo del sentimento 
di attaccamento ai luoghi
11
. Un altro effetto prodotto dai moderni mezzi di 
trasporto e di comunicazione e dalla separazione urbana  è stato il moltiplicarsi 
                                                 
4
 Ivi, p. 60. 
5
 Ivi, p. 14. 
6
 Ivi, p. 20. 
7
 Ivi, p. 16. 
8
 Ibidem. 
9
 Ivi, p. 23. 
10
 Ivi, p. 24. 
11
 Ivi, p. 25.
9 
 
delle possibilità di contatto  e di associazione con altri individui
12
. Allo stesso 
tempo, questo ha reso tali relazioni più transitorie e meno stabili
13
.  
I processi di separazione urbana creano distanze morali che trasformano la 
città in un mosaico di piccoli mondi che si toccano ma che non si 
compenetrano, questo consente agli individui di passare rapidamente e 
facilmente da un ambiente morale all‟altro e incoraggia l‟affascinante ma 
pericoloso esperimento di vivere allo stesso tempo in mondi diversi, contigui 
ma allo stesso tempo separati
14
. Tutto questo tende a conferire alla vita 
ci ttadina un carattere superficiale e casuale, a complicare le relazioni sociali e a 
produrre nuovi e divergenti tipi di individui, allo stesso tempo questo tende a 
conferire una delle caratteristiche fondamentali della città moderna ovvero sia 
la sua eterogeneità
15
. 
Secondo Burgess, un aspetto rilevante della città moderna, oltre all‟aspetto 
significativo e fondamentale della densità, è stata l‟apparizione di vasti 
aggregati o agglomerati urbani in seguito all‟espansione contemporanea di più 
città vicine che si sono sviluppate le une verso le altre, fino a fondersi in 
un‟unica area urbana
16
. Secondo l‟analisi di C. B. Fawcett, citata da Burgess, 
“ognuno di questi agglomerati presenta ancora al suo interno molti nuclei di 
sviluppo urbano più densi, la maggior parte dei quali costituiscono le aree 
centrali delle varie città da cui esso è derivato
17
”. Il centro della città moderna 
accoglie dentro di sé i grandi magazzini, i grattacieli adibiti a uffici, le stazioni 
ferroviarie, i grandi alberghi, i teatri, i musei d‟arte e il palazzo del municipio e 
per questo motivo il centro della città moderna riveste un‟importanza 
fondamentale in quanto rappresenta la vita economica, culturale e politica del 
polo urbano anche se il processo di espansione implica, sempre secondo 
Burgess, due processi antagonistici ma complementari: l‟accentramento e il 
decentramento
18
.  
                                                 
12
 Ivi, p. 38. 
13
 Ivi, p. 38. 
14
 Ivi, p. 39. 
15
 Ibidem. 
16
 Ivi, p. 46. 
17
 C. B. Fawcett, British Conurbations, in “Sociological Review”, XIV, 1922, cit. in R. E Park, 
E. W Burgess, R. D. McKenzie, op. cit., p. 47. 
18
 R. E. Park, E. W Burgess, R. D. McKenzie, op. cit., p. 49.
10 
 
Partendo da quest‟analisi della città moderna, come si è sviluppata la città 
contemporanea? Quali aspetti si sono sviluppati e cosa è cambiato rispetto alla 
città moderna analizzata dai sociologi della Scuola ecologica di Chicago? 
Bisogna precisare che l‟analisi di Park, Burgess e McKenzie si riferiva alla 
città di Chicago degli anni ‟20 del „900 e quindi va tenuto conto che questa non 
era una città con un “passato storico” a differenza di quelle del contesto 
europeo. In questo paragrafo si è voluto prendere in considerazione proprio 
l‟analisi della città di Chicago svolta dai sociologi appena citati in quanto 
permette di evidenziare gli aspetti di innovazione tecnologica, come i moderni 
metodi di trasporto e di comunicazione urbana, che avrebbero poi influenzato 
la conformazione della città. Claudia Mattogno afferma che questa particolare 
conformazione di città era localizzata all‟inizio del XXI secolo esclusivamente 
lungo la costa atlantica nordamericana e solo in un secondo momento avrebbe 
influenzato lo sviluppo delle città europee
19
.   
L‟analisi della città contemporanea, come suggerisce Claudia Mattogno, 
dovrebbe partire da uno degli aspetti fondamentali della città moderna
20
, 
ovvero dalla sua espansione che, proprio secondo C. B. Fawcett, 
precedentemente citato, è stata una delle tendenze più importanti e più 
sorprendenti nello sviluppo delle popolazioni urbane nei paesi maggiormente 
evoluti nel mondo. Che cosa ha comportato questa tendenza così sorprendente 
nelle città europee? La città contemporanea, secondo Lyotard, sembra estranea 
ai modelli che la storia ci ha tramandato
21
 fino ad arrivare al fatto di mettere in 
crisi persino il termine e il concetto di città stessa che, come ci ricorda 
Françoise Choay,  è riferibile a tipi di insediamento differenti per cultura, 
epoca e localizzazione geografica, indica un‟estensione circoscritta e una 
struttura spaziale specifica in cui l‟identità regola comportamenti e pratiche
22
. 
La città viene dissolta dalla dilatazione territoriale, non ha più margini né 
                                                 
19
 C. Mattogno, Introduzione. Tra il vuoto della metropoli e il pieno della città, in C. Mattogno 
(a cura di), Idee di spazio, lo spazio nelle idee. Metropoli contemporanee e spazi pubblici, 
FrancoAngeli, Milano, 2002, p. 20. 
20
 C. Mattogno, Idee di spazio, lo spazio nelle idee, in C. Mattogno (a cura di), Idee di spazio, 
lo spazio nelle idee. Metropoli contemporanee e spazi pubblici, cit.., p.53. 
21
 J. F. Lyotard, Periferie, in M. Foucault (a cura di), Eterotopia. Luoghi e non luoghi 
metropolitani, Edizioni Mimesis, Milano, 1994, cit. in  C. Mattogno, Idee di spazio, lo spazio 
nelle idee, cit., p. 52. 
22
 F. Choay, Post-urbain, in P. Merlin F. Choay (a cura di), Dictionnaire de l‟Urbanisme et de 
l‟Aménagement, Universitaires de France, Paris, 1988, cit. in C. Mattogno, Idee di spazio, lo 
spazio nelle idee, cit., p. 52.
11 
 
confini, la città scompare e viene inghiottita dall‟espansione metropolitana, 
sempre più artificiale e riproducibile perdendo così la sua unicità e la sua 
estensione circoscritta
23
. La città moderna che era un centro commerciale e 
doveva la sua esistenza al mercato intorno al quale era sorta, diviene essa stessa 
un prodotto di mercato riproducibile ed esportabile; perde così la sua 
peculiarità e si trasforma in una città generica, così definita da Rem Koolhaas, 
invadente a un punto tale da occupare tutto l‟occupabile, così pervasiva da 
annullare ogni differenza preesistente, una città senza più storia e quindi 
generica
24
. Non più città ma città generica o metropoli, come un insieme di 
frammenti, di pezzi diversi assemblati tra loro con la logica del collage
25
 che ci 
rinviano all‟immagine di dispersione caotica non solo riferita a queste nuove 
immense conurbazioni metropolitane ma anche alle aree della periferia dove la 
bassa intensità degli insediamenti si diluisce senza soluzione di continuità nella 
campagna
26
. La città moderna, che pur riservava al suo centro urbano 
un‟importanza vitale in quanto simbolo della vita economica, culturale e 
politica, a seguito della sua grande espansione aveva dato inizio a due processi 
antagonistici ma complementari che erano l‟accentramento e il decentramento. 
Questi processi continuano nella città contemporanea ma a causa della notevole 
espansione il processo che si consolida è quello del decentramento, la città 
contemporanea si frantuma e perde il suo centro, il modello centro/periferia 
viene abbandonato e si ha il centro dappertutto
27
, viene frantumato ogni 
concetto unitario perché proprio a causa di questa dilatazione non si ha più né 
centro né confini
28
. 
L‟evoluzione dei mezzi di trasporto e di comunicazione urbana che nella 
città moderna avevano avuto un ruolo fondamentale per l‟espansione della 
città, nella città contemporanea continuano ad avere un ruolo rilevante, ma se 
nella città moderna i mezzi di trasporto e di comunicazione confluiscono nel 
centro, nella città contemporanea, che ha perso il suo centro ed è diventata 
policentrica, i mezzi di trasporto e di comunicazione fanno sì che la città possa 
                                                 
23
 C. Mattogno, Introduzione. Tra il vuoto della metropoli e il pieno della città, cit., p. 13. 
24
 R. Koolhaas, La città generica, in “Domus”, 791, 1997, cit. in C. Mattogno, Idee di spazio, 
lo spazio nelle idee, cit., p. 58. 
25
 Ivi, p. 53. 
26
 C. Mattogno, Introduzione. Tra il vuoto della metropoli e il pieno della città, cit., p. 21. 
27
 D. Innerarity, op. cit., p. 135. 
28
 C. Mattogno, Introduzione. Tra il vuoto della metropoli e il pieno della città, cit., p. 21.
12 
 
espandersi sempre di più. Inoltre, se nella città moderna i mezzi di trasporto e 
di comunicazione urbana e i processi di separazione urbana avevano favorito la 
mobilità dell‟individuo, la mobilità che viene prodotta nella città 
contemporanea è una mobilità che è stata definita zigzagante perché legata a 
spostamenti individuali e imprevedibili
29
. Lo spazio urbano viene in gran parte 
destinato al movimento, alla sosta dei veicoli, alla produzione, al deposito e 
alla distribuzione delle merci, oltre ad usi residuali e precari caricando così di 
un significato di fondamentale importanza la mobilità
30
. È una mobilità coatta 
quella cui si sottopone una grande massa di pendolari per coprire le distanze 
sempre crescenti che nella città dispersa si accumulano fra luoghi della 
residenza e luoghi del lavoro; è una mobilità erratica quella che investe i city 
users ovvero sia abitanti temporanei non più legati a uno schema di 
spostamenti dovuti in maniera esclusiva alla sfera del lavoro ma indotti a 
questa mobilità da logiche spaziali differenti e molteplici, sempre più 
intrecciate con quelle del tempo libero e di questo abitare policentrico
31
. La 
rivoluzione telematica iniziata durante l‟epoca della città moderna e che in 
quella contemporanea riveste un ruolo fondamentale non sembra destinata a 
ridurre questa mobilità né delle persone né delle merci, alcune attività che si 
svolgevano nello spazio fisico nella città moderna, in quella contemporanea 
vengono sostituite da collegamenti a distanza
32
. Le periferie sono diventate una 
sorta di campi-base a partire dai quali si mettono in atto strategie di 
attraversamento di quel territorio metropolitano, che si allarga inesorabilmente, 
travalica confini amministrativi, sovverte aggregazioni consolidate, si confonde 
fra i residui di una campagna diventata inesorabilmente urbana
33
. 
Come osserva Mattogno, la città contemporanea è una realtà contraddittoria, 
alle immagini rassicuranti della tradizione si affiancano e spesso si 
contrappongono quelle discordanti di un divenire dai contorni incerti
34
, la città 
deve essere patria e macchina, luogo di anonimato e di identificazione, deve 
proteggere ma anche permettere, deve costituirsi come uno spazio di 
                                                 
29
 Ivi, p. 37. 
30
 E. Piroddi, Uso sociale dello spazio pubblico nella società contemporanea, in C. Mattogno 
(a cura di), Idee di spazio, lo spazio nelle idee. Metropoli contemporanee e spazi pubblici, cit., 
p. 104. 
31
 Ivi, pp. 26-27. 
32
 Ibidem. 
33
 Ivi, pp. 36-37. 
34
 C. Mattogno, Introduzione. Tra il vuoto della metropoli e il pieno della città, cit., p. 54.
13 
 
indifferenza ma anche di riconoscimento
35
. Per un verso, la città 
contemporanea si è evoluta abbattendo i confini, diventando policentrica, 
diventando uno spazio di anonimato e trasformandosi in un mero circolo 
contenitore di spostamenti perdendo la contrapposizione classica tra città e 
campagna e perdendo inoltre il suo status di luogo esclusivo e specifico del 
modo di vita urbano
36
. Per un altro, questa deve essere anche luogo di 
riconoscimento, di identità
37
                                                 
35
 D. Innerarity, op. cit., p. 118. 
36
 Ivi, p. 123. 
37
 Ivi, p. 118. 
38
 E. Finocchiaro, Città in trasformazione. Logiche di sviluppo della metropoli contemporanea, 
FrancoAngeli, Milano, 1999, p. 98. 
39
 C. Mattogno, Introduzione. Tra il vuoto della metropoli e il pieno della città, cit., p. 17. 
40
 Ivi, p. 14. 
41
 Ivi, p. 16.