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La seconda tappa per la creazione dell’Unione Europea può
considerarsi il Trattato firmato a Roma il 25 maggio del 1957
che portò alla creazione della CEE e dell’Euratom.
Il 1 luglio 1987 entra in vigore l’Atto Unico Europeo, a cui
segue il Trattato di Maastricht firmato il 7 febbraio 1992 ed
entrato in vigore il 1 novembre del 1993 che crea la moneta
unica (Euro) . Nasce cosi l’Unione Economica Monetaria che
passa attraverso tre fasi .
La prima fase aveva come obiettivo l’abolizione di tutte le
restrizioni alla circolazione dei capitali tra gli Stati membri.
La seconda fase istituisce L’IME e la BCE.
Nella terza fase vengono fissati irrevocabilmente i tassi di
cambio.
Istituita la BCE viene dotata di personalità giuridica. La BCE
dal 1 gennaio 1999 definisce e gestisce la politica monetaria
all’interno dell’UEM, con il fine primario dei prezzi.
LA virtù del trattato di Maastricht essa ha sostituito la singole
banche centrali nazionale (BCN) che hanno cosi ceduto il loro
potere sulla moneta.
La BCE e le BCN degli Stati membri che hanno adottato
l’euro nella terza fase dell’UEM formano l’Eurosistema,
l’insieme della BCE e delle BCN formano il SEBC.
La BCE opera attraverso i suoi tre organi decisionali
( consiglio direttivo, il comitato esecutivo e il consiglio
generale) e ha poteri normativi: adotta regolamenti, decisioni e
inoltre il trattato che la istituisce gli attribuisce una funzione
consultiva con riguardo ai progetti di disposizione legislative
comunitarie e nazionali che rientrano nelle sue competenze.
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La BCE è un organo indipendente, la sua indipendenza è
sancita dall’art. 108 del Trattato.
L’obiettivo primario dell’Eurosistema è il mantenimento della
stabilità dei prezzi, sancito dall’art. 105 del Trattato, e deve
dare sostegno all’insieme delle politiche economiche della
Comunità Europea. Per raggiungere tale obiettivo la BCE
prospetta una strategia che si basa su due pilastri. Il primo
pilastro rappresenta approcci che attribuiscono un ruolo nello
spiegare l’evoluzione futura dei prezzi. Il secondo pilastro
comprende analisi relative a un ampio ventaglio di fattori e
raggruppa modelli dell’inflazione che si concentrano
principalmente su variabili dell’economia reale, quali
l’interazione tra l’offerta e la domanda nei mercati dei beni del
lavoro.
La tesi si conclude con una valutazione sull’attuazione della
politica monetaria nei primi otto anni dell’UEM.
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Capitolo 1 L’Unione Economica Monetaria.
Paragrafo 1 Da Bretton Woods al Sistema monetario
europeo .
Paragrafo 1.1 Gli accordi di Bretton Woods.
La necessità di uscire dal disordine economico causato dalla
seconda guerra mondiale e di ripristinare una certa libertà nei
traffici internazionali fu avvertita da tutti gli stati.
E cosi dai primi anni subito dopo la fine della Seconda guerra
mondiale, e fino al 1971, la volatilità dei tassi di cambio
bilaterali all’interno dell’Europa fu limitata dal comune
aggancio al dollaro. In quegli anni il sistema monetario
internazionale funzionava secondo quando previsto dagli
accordi di Bretton Woods.
La conferenza di Bretton Woods fu tenuta dal primo luglio al
ventidue luglio 1944, essa stabili le regole per le relazioni
commerciali e finanziare tra i paesi più industrializzati del
mondo .
Tali accordi furono un esempio nella storia del mondo di un
ordine monetario totalmente concordato, pensato per
governare i rapporti monetari fra Stati nazionali dipendenti.
Erano accordi in campo monetario stipulati nella cittadina del
New Hampshire (Usa) fra i rappresentanti dei 44 paesi
impegnati nella guerra contro l'Asse. Il problema affrontato fu
il ripristino delle condizioni di convertibilità delle monete e la
creazione di un sistema di compensazione multilaterale delle
bilance dei pagamenti al termine della guerra. Ispiratore degli
accordi fu J.M. Keynes che, in considerazione della negativa
esperienza delle politiche di stabilizzazione seguite alla prima
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guerra mondiale, aveva proposto nel 1942 la creazione di una
Unione di compensazione internazionale. Questa doveva
operare come stanza di compensazione per le bilance dei
pagamenti degli stati membri e come banca per intervenire con
aperture di credito a favore dei paesi in temporaneo disavanzo.
L'Unione avrebbe avuto una propria unità monetaria, il
bancor, che, col tempo, avrebbe potuto sostituire l'oro come
strumento della finanza internazionale. Il piano fu modificato
per volontà degli Stati uniti. Gli accordi prevedevano infatti un
regime di cambi fissi fra le monete sulla base della loro
convertibilità in oro o in altra valuta convertibile e la creazione
di due organismi di cooperazione per favorire lo sviluppo dei
paesi membri e agevolare l'equilibrio delle bilance dei
pagamenti: la Banca mondiale (o Banca internazionale per la
ricostruzione e lo sviluppo) e il Fondo monetario
internazionale (FMI).
Queste istituzioni sarebbero diventate operative solo quando
un numero sufficiente di paesi avesse ratificato l'accordo. Ciò
avvenne nel 1946. Nel 1947 fu poi firmato il GATT
1
, che si
affiancava all'FMI ed alla Banca mondiale con il compito di
liberalizzare il commercio internazionale.
Nel 1971, con la dichiarazione unilaterale statunitense di
inconvertibilità del dollaro in oro ebbe fine il regime di cambi
fissi instaurato dagli accordi, che nel frattempo aveva
consentito uno straordinario sviluppo ai paesi che vi avevano
aderito.
Gli scopi del Fondo Monetario Internazionale sono definiti
dall’articolo 1 dello Statuto del Fondo Monetario
1
General Agreement on Tariffs and Trade - Accordo Generale sulle Tariffe ed il Commercio
9
internazionale :
promuovere la cooperazione monetaria internazionale
attraverso un istituto che consenta la consultazione e la
collaborazione sui problemi monetari internazionali;
facilitare l'espansione e lo sviluppo equilibrato del commercio
internazionale, contribuendo con questo mezzo alla
promozione ed alla conservazione di, elevati livelli di
occupazione e di reddito reale, ed allo sviluppo delle risorse
produttive di tutti i Paesi membri; promuovere la stabilità dei
cambi, mantenere un corretto ordinamento dei cambi tra i
Paesi membri, evitare svalutazioni competitive;eliminare
restrizioni sui cambi che ostacolino lo sviluppo del commercio
internazionale; mettere a disposizione dei Paesi membri le
risorse del Fondo sotto opportune condizioni, per consentire
loro di correggere gli squilibri delle loro bilance dei
pagamenti, senza ricorrere a misure dannose della prosperità
nazionale o internazionale; ridurre la durata e abbassare il
livello dei disavanzi delle bilance dei pagamenti dei Paesi
membri.
Lo scopo della Banca Mondiale originario era quello di
finanziare la ricostruzione e lo sviluppo nei paesi coinvolti
nella seconda guerra mondiale. Successivamente lo scopo è
stato allargato al finanziamento dei paesi in via di sviluppo tra
gli stati membri, solitamente in cambio dell'adozione di
politiche liberiste.
In base all'atto istitutivo, la Banca Mondiale, favorisce la
ricostruzione e lo sviluppo dei territori dei paesi membri
facilitando l'investimento di capitale a scopi produttivi;
promuove l'investimento privato estero, fornendo garanzie o
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partecipando a prestiti; integra l'investimento privato,
erogando, a condizioni più favorevoli di quelle di mercato,
risorse finanziarie da destinare a scopi produttivi.
Il funzionamento operativo della banca è assicurato dai
versamenti delle quote a carico dei paesi membri
2
.
Alla fine della guerra fu il dollaro a divenire la moneta di
riferimento per i pagamenti internazionali, mentre l'Unione
sovietica e i paesi satelliti si ritirarono dagli accordi. Le
caratteristiche principali di Bretton Woods erano due; la
prima, l'obbligo per ogni paese di adottare una politica
monetaria tesa a stabilizzare il tasso di cambio ad un valore
fisso rispetto al dollaro, che veniva così eletto a valuta
principale, consentendo solo delle lievi oscillazioni delle altre
valute; la seconda, il compito di equilibrare gli squilibri
causati dai pagamenti internazionali, assegnato al Fondo
Monetario Internazionale (o FMI).
Fino all'inizio degli anni 70, il sistema fu efficace nel
controllare i conflitti (economici) e nel realizzare gli obiettivi
comuni degli stati, sempre con le stesse immutate condizioni
che l'avevano generato.
A causa degli impegni sempre più esigenti, il sistema crollò
definitivamente nel 1971, a seguito della decisione degli Stati
Uniti di sganciare la propria valuta dall'oro.
2
Attualmente le attività della Banca Mondiale sono focalizzate sul finanziamento dei Paesi in via di
sviluppo in campi quali l'educazione, l'agricoltura e l'industria; la BIRS chiede in contropartita, ai paesi
beneficiari, l'attuazione di misure politiche tese, oltre che alla limitazione della corruzione ed al
consolidamento della democrazia, alla crescita economica in termini di PIL ed all'apertura di canali
commerciali stabili con l'estero.