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INTRODUZIONE
Oggetto della mia ricerca sono alcune opere letterarie, scritte da autori di
lingua tedesca tra il 1890 e il 1920, le quali sono state definite come
Schulromane (Romanzi scolastici). In particolare i testi che saranno disc ussi
sono i seguenti: due racconti di Rainer Maria Rilke, Die Turnstunde (L’ora di
ginnastica, 1902) e Pierre Dumont (1894); il romanzo giovanile di Hermann
Hesse, Unterm Rad (Sotto la ruota, 1906); Die Verwirrungen des Zöglings
Törleß (I tormenti del giovane Törleß, 1906) di Robert Musil. In queste opere
la scuola fa sempre da sfondo, è lo scenario entro cui la narrazione si svolge e
i personaggi si muovono. Lo scopo del presente lavoro è valutare come queste
opere letterarie hanno descritto e giudicato le istituzioni scolastiche, gli
educatori, le metodologie e le esperienze didattiche in relazione alla situazione
socio-politica del tempo.
I testi, a prima vista, sono incentrati su una problematica molto discussa nella
letteratura di allora: la vita degli adolescenti, i loro conflitti con le istituzioni
scolastiche, col mondo degli adulti e in qualche caso i loro problemi con il
sesso.
Si tenterà di fare notare come queste opere presentino, più o meno
velatamente, un carattere di denuncia nei confronti dell’istituzione scolastica
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dell’età Guglielmina, di accusa nei confronti del sistema culturale dominante,
che per molti intellettuali del tempo si traduce in rifiuto della borghesia e del
suo moralismo
1
. È evidente in questi testi il violento attacco nei confronti
dell’ipocrisia morale, che sempre caratterizza i genitori di questi adolescenti, e
nei confronti della grettezza d’animo degli educatori. La gioventù descritta in
queste opere letterarie vive sempre sotto il pesante condizionamento del
mondo dei padri, contro il quale tenta di ribellarsi disperatamente. La figura
paterna è per questi scrittori il massimo rappresentante delle banali
convenzioni borghesi, della preoccupazione filistea di mantenere il buon nome
della famiglia ad ogni costo, offrendo alla società una facciata d’artefatta
armonia.
Gli autori considerati manifestano attraverso le loro opere una generale
avversione nei confronti della moderna società borghese, perché ritenuta
troppo concentrata nella frenetica corsa verso la scalata al potere economico e
politico, troppo vincolata alle esigenze dell’economia capitalista
2
. Quando nel
1888 sale al potere in Germania il giovane imperatore Guglielmo II, è da
tempo iniziata in Europa una profonda crisi dei valori etico-polici. La grande
borghesia capitalistica, la stessa che nella prima metà del secolo ha guidato le
lotte per l’indipendenza delle nazioni e per l’ammodernamento delle strutture
politiche in nome degli ideali liberal-democratici, si è adesso impadronita
1
Imai, Atsushi, Das Bild des ästhetisch-empfindsamen Jugendlichen. Deutsche Schul-und Adoleszenzromane zu
Beginn des 20. Jahrhundert, Innsbruk, 2001, p. 2.
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Cfr. Reninger, Anton (a cura di), Profilo storico della letteratura tedesca, Torino, 1986, p. 340.
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delle leve dello Stato ed identificata con la Nazione, della quale si ritiene
interprete unica ed esclusiva. Questa borghesia s’ispira ad un nazionalismo
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chiuso ed aggressivo, e tende ad identificare gli interessi delle rispettive
nazioni con i propri particolari interessi di classe
4
.
Ladislao Mittner sostiene inoltre che la «stupidità» sia un tratto intrinseco
dell’Ottocento tedesco e del ceto borghese in particolare, poiché quella
«tronfia borghesia» è «troppo convinta della propria importanza, troppo
soddisfatta della propria condizione di privilegio da poco tempo acquistata,
troppo sicura della sua semplicistica e assai spesso ipocrita fede nel progresso,
che era ritenuto progresso dell’umanità intera, mentre in realtà era progresso
della sola borghesia e spesso era progresso soltanto economico, aumento del
benessere borghese»
5
. La preoccupazione per il raggiungimento del benessere
(o della parvenza di benessere) materiale, supera nel borghese di questo tempo
ogni altra preoccupazione, anche d’ordine affettivo. Ed è p r o p r i o
quell’interesse materiale, superiore ad ogni bisogno affettivo, che gli autori di
testi scolastici in genere tenteranno di smascherare e denunciare. Di
conseguenza la critica rivolta ai genitori e al sistema scolastico vigente va al di
là di una semplice polemica circa il mero abuso della loro autorità e assume in
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Fino alla prima metà dell‘800 il nazionalismo, ancora legato agli ideali della rivoluzione francese e al miglior
romanticismo, aveva avuto un’ispirazione liberal-democratica e aveva considerato l’indipendenza di tutte le
nazioni come premessa necessaria alla collaborazione tra i popoli; nella seconda metà del secolo, il nazionalismo
diventa invece volontà di affermazione di un paese in concorrenza e a danno degli altri. Il nazionalismo così
inteso diventa supporto dell’autoritarismo all’interno dei singoli Stati e dell’imperialismo nei rapporti
internazionali. Cfr. Camera, Augusto e Fabietti, Renato, Dal 1848 ai nostri giorni, III, Bologna, 1993, cap. 38 e
44.
4
Cfr. Pascal, Roy, Dal Naturalismo all’Espressioniosmo. Letteratura e società in Austria e in Germania 1880-
1918, tr. it., Milano, 1977, p. 14 e sgg.
5
Mittner, Ladislao, Storia della letteratura tedesca. Dal realismo alla sperimentazione (1820 -1970), III, t.1,
Torino, 1971, p. 23.
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queste opere un valore simbolico, che diventa anche polemica contro lo Stato,
contro il principio di subordinazione, contro l’etica della società borghese, e
più in generale contro l’intera generazione precedente.
Gli autori presi qui in esame hanno frequentato, come i protagonisti dei loro
racconti, scuole militari o convitti religiosi in luoghi sperduti dell’Impero
austro-ungarico o dei regni tedeschi, e nelle loro opere riflettono non solo la
loro personale esperienza di questi istituti, ma anche il proprio rifiuto nei
confronti di una mentalità borghese percepita e giudicata come ipocrita e
troppo piena di sé. Di conseguenza, i protagonisti di questi romanzi appaino
spesso come vittime sacrificate ad un moralismo bigotto e falsamente
perbenista; soffrono spesso di una forte mancanza affettiva da parte
d’entrambi i genitori con cui mantengono un rapporto ambiguo e carico di
tensioni e, ancora, avvertono nei confronti della realtà circostante un forte
senso di esclusione che si manifesta in un distacco e in un rifiuto per la figura
paterna. Non è infatti un caso che nelle opere considerate, gli adolescenti non
si scontrano unicamente con le autorità scolastiche, ma anche con i loro padri;
il conflitto generazionale tra padri e figli costituisce un motivo ricorrente e
molto significativo all’interno dei testi narrativi scolastici: il padre incarnando
il principio d’autorità all’interno della famiglia diventa simbolo della società
borghese e delle sue istituzioni. «Alla critica sociale presente in queste opere
si accompagnano critiche ai genitori e alla loro autorità. Sono loro, e
soprattutto il padre, a costringere i figli a sottomettersi ai valori materialistici
7
della scuola, dell’università e del lavoro e a coprire ipocritamente, con ideali,
religiosi ed etici, spuri, interessi materiali e sociali»
6
.
Nei testi che saranno analizzati in questo lavoro, sembra inoltre essere ben
presente la lezione di Nietzsche, soprattutto quella in cui si accusa lo Stato-
società di «allevarsi quanto prima è possibile utili impiegati, e assicurarsi della
loro incondizionata arrendevolezza»
7
. Nietzsche nelle sue conferenze del
1872, quando era ancora professore a Basilea si scaglierà contro
quell’ambigua e ineluttabile liaison tra Stato e cultura, mettendo in evidenza
come in questa lotta la cultura e l’istruzione sono sempre soccombenti di
fronte allo Stato. È dal rifiuto e dall’impossibilità di vivere e di pensare
liberamente nell’attualità del neonato Reich prusso-bismarckiano
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che nasce la
necessità di quelle conferenze, poi raccolte nel titolo di Über die Zukunft
unserer Bildungsanstalten (Sull’avvenire delle nostre scuole). Nieztsche parla
addirittura in quelle conferenze di «sfruttamento quasi sistematico» della
cultura «a opera dello Stato»
9
. I testi presi in esame descrivono, criticano e
respingono quella scuola di fine ’800 caratterizzata da un forte spirito
patriottico e da un pedante accademismo, il cui scopo principale è la
formazione di sudditi obbedienti e fedeli allo Stato
10
. Questo tipo di
educazione scolastica impartisce un sapere prettamente nozionistico, insegna
6
Pascal, Roy, op. cit., pp. 215-217. Cfr. Imai, Atsushi, op. cit., p. 3.
7
Nietzsche, Friedrich, Sull’avvenire delle nostre scuole, tr. it. e cura di Giorgio Colli, Milano, 1997, p. 27.
8
Il cancelliere prussiano Otto von Bismarck incarna un modo particolare di concepire la vita statale: «[…]
disciplina meccanica, militarismo e cieco abbandono ad un’astratta e acritica concezione del dovere divennero le
caratteristiche prevalenti delle classi dominanti tedesche e si ripresentarono più tardi con particolare violenza
come supporto dell’ideologia nazista». Camera, Augusto e Fabietti, Renato, op. cit., p. 892.
9
Nietsche, Friedrich, op. cit., p. 27.
10
Cfr. Imai, Atsushi , op. cit., p. 2.