2
Il governo cinese ha dimostrato grande attenzione nel proporre al resto del mondo una 
buona immagine di sé. E’ ben consapevole dell’importanza di attirare capitali stranieri 
verso la Cina e di migliorare il clima degli investimenti nel paese. Al momento, la 
tendenza generale in Cina è la decentralizzazione del processo decisorio e 
dell’interpretazione legale.  
 
Un aspetto tipico del sistema commerciale cinese è comunque che non tutte le regole e 
le leggi esistenti sono pubblicate o tradotte. Alcune leggi vengono ricavate 
internamente, il che significa che non sono ufficialmente accessibili. Molti regolamenti 
interni non sono tuttora pubblicati. Vi è inoltre abbondanza di variazioni a livello locale, 
cosa che complica ulteriormente il processo d’interpretazione. 
 
La storia passata e recente ha lasciato la sua impronta nella cultura cinese e influenza sia 
la vita di tutti i giorni sia lo sviluppo delle condizioni del mercato. Confucio che 5000 
anni fa costruì un rigoroso ordine gerarchico per la società cinese avrebbe sicuramente 
disapprovato la Rivoluzione Culturale cominciata da Mao all’inizio degli anni sessanta. 
Questa non solo ebbe un impatto disastroso sull’economia cinese, ma ruppe anche 
l’ordinario svolgersi delle relazioni sociali e lasciò la popolazione con una profonda 
sfiducia su tutto e tutti. La cultura economica occidentale oggigiorno distingue la 
cultura economica cinese - non ancora completamente recuperata da quel trauma - per 
l’importanza che essa riconosce alle relazioni personali (le guanxi) e alla “faccia” (diu 
lian). La mancanza di fiducia, la scarsa trasparenza e affidabilità delle informazioni, 
così come la reciprocità fra relazioni sociali e di affari come norma, sono le ragioni che 
si nascondono dietro l’importanza delle relazioni interpersonali della cultura affaristica 
cinese contemporanea. 
 
Poiché la Cina ha la più grande popolazione e una delle più antiche culture del mondo, 
sarà impossibile per gli altri paesi ignorare la sua massiccia e imponente presenza. La 
Cina è attesa a ricoprire un ruolo decisivo come nuovo globale partner commerciale e 
nell’adottare, cambiare e formare modelli di commercio. Per questo molte imprese 
multinazionali (d’ora in poi IMN) guardano all’opportunità di promuovere i loro affari 
nel “Paese di Mezzo” (traduzione letterale di come i cinesi chiamano la loro nazione: 
 3
Zhong Guo). Come risultato di ciò, la penetrazione del mercato cinese è stata ed è una 
delle principali attività strategiche per queste IMN che pur già operano in molti mercati 
nel mondo. 
 
In ogni caso, bisognerebbe tener conto del fatto che la Cina non è solo un mercato con 
un alto potenziale di sviluppo ma anche con un ambiente complicato per gli 
investimenti. Sebbene grossi miglioramenti siano stati compiuti in questi venticinque 
anni di riforme, la situazione complessiva del mercato non può ancora essere 
considerata matura e liberalizzata. Ci sono ad esempio molte barriere all’entrata sia 
visibili sia invisibili che rallentano considerevolmente la penetrazione straniera del 
mercato e più in generale le operazioni economiche. Nel tentativo di sbarcare con 
successo in Cina molte IMN sono alla ricerca dei modi migliori per accordarsi al 
particolare ambiente commerciale del paese. 
 
 4
Analisi dell’area di ricerca 
 
Caratterizzata dal suo alto potenziale e dal suo alto tasso di crescita l’industria delle 
assicurazioni è finora risultato uno dei settori più dinamici del già frenetico mercato 
cinese. Essa sta giocando un ruolo d’importanza crescente all’interno della nuova 
nascente economia di mercato. Durante gli anni passati il settore ha vissuto un rapido 
sviluppo con il tasso di crescita dei premi incassati che ha raggiunto punte del 40% su 
base annuale.
3
 Per ovvie ragioni il pensiero dominante è che il settore assicurativo, e in 
particolare il ramo vita, continui a crescere rapidamente di pari passo con l’avanzare 
degli effetti delle riforme del sistema economico. Come risultato, questo prospero 
settore attira sia investitori domestici, sia stranieri alla ricerca delle opportunità per 
insediare e promuovere il mercato assicurativo all’interno del paese. 
Recentemente, gli investimenti esteri nell’industria assicurativa sono stati incoraggiati, 
nonostante permangano ancora diverse limitazioni. In questo momento si sta 
presentando una grande opportunità alle assicurazioni non cinesi per entrare nel 
mercato. Ad oggi, 37 imprese di assicurazione da tutto il mondo hanno ottenuto la 
licenza per operare in Cina, inoltre più di 200 vi hanno insediato uffici di 
rappresentanza
4
 (che è il primo passo per poter in seguito richiedere una licenza 
operativa). Tutte queste imprese hanno palesato grandi ambizioni nell’accaparrarsi una 
fetta importante di questa grande torta. Tuttavia la loro capacità di penetrazione del 
mercato non è risultata così efficace come esse si aspettavano: non conoscendo le 
caratteristiche peculiari del mercato cinese, hanno spesso incontrato grosse difficoltà nel 
perseguire i loro obiettivi. 
In seguito all’ingresso della Cina nella World Trade Organisation avvenuta 
ufficialmente l’11 dicembre 2001, molte cose stanno cambiando. L’apertura del mercato 
finanziario cinese a una maggiore competizione estera ha aggiunto e aggiungerà nuovi 
fattori di sfida al presente quadro economico. Le imprese di assicurazione straniera 
devono dunque aspettarsi non solo una più positiva ma perfino una più complessa 
situazione del mercato. 
                                                 
3
 China Daily, Insurance Sector Booms, 18011999 
4
 China Insurance Regulatory Commission, 13022004 
 5
Definizione del problema 
 
Poiché l’industria assicurativa cinese può essere considerata ancora nella fase della sua 
infanzia, non sono molte le informazioni a disposizione di chi volesse avvicinarsi a 
questo mercato. A parte infatti gli Industry Report che vengono pubblicati ogni 1 o 2 
anni da agenzie ad hoc e il cui prezzo varia dai 700 ai 1.800 US$, non sembrano esistere 
studi organici su questo argomento. Questo tipo di pubblicazioni si rivolge inoltre per 
sua natura ad analisti specializzati e manca in genere della capacità di fornire un’analisi 
facilmente comprensibile del quadro di riferimento. Questa carenza di informazioni 
sull’insieme del mercato assicurativo crea in effetti non pochi problemi anche alle stesse 
imprese di assicurazione straniere perennemente alla ricerca di punti di riferimento su 
cui basare la loro strategia. 
 
I quattro principali motivi che stanno alla base di questa condizione di scarsità di 
informazioni sono: 
 
 ξ  Primo, l’industria assicurativa cinese si sta sviluppando in un ambiente in continuo 
cambiamento e questo rende molto difficile trovare informazioni attendibili e 
aggiornate. 
 
 ξ  Secondo, il mercato assicurativo cinese è stato da poco aperto ad operatori stranieri, 
quindi pochi studi sono stati finora focalizzati sulle imprese di assicurazione 
straniere. 
 
 ξ  Terzo, la difficoltà della lingua è causa di una forte barriera all’ingresso per chi 
volesse accedere alle informazioni relative al mercato. In Cina, la maggior parte 
delle fonti di dati riguardanti l’industria delle assicurazioni - quotidiani, riviste libri 
e siti (fra cui anche quello dell’organo di controllo del mercato assicurativo, il 
CIRC) sono in cinese. Poche informazioni vengono tradotte in inglese o altri idiomi. 
 
 6
 ξ  Quarto, è da sempre difficile per le imprese straniere studiare fattori con forti 
“caratteristiche cinesi” come la cultura, i valori, i costumi, ecc. 
 
Organizzazione del lavoro 
 
Considerando i presupposti precedentemente esposti, proprio al fine di favorire una più 
approfondita conoscenza del quadro generale, si è quindi deciso di focalizzare lo 
svolgimento della tesi sullo studio del macro e micro ambiente che un’impresa di 
assicurazione straniera si troverà ad affrontare una volta fatto il suo ingresso sul mercato 
cinese. Per fare questo sì è deciso di organizzare il lavoro in tre distinti segmenti di 
ricerca : 
 
 ξ  Nel primo segmento, presenteremo e analizzeremo il macrosistema cinese, 
consistente di tutti i fattori e le forze che influenzano la capacità delle imprese di 
stabilirsi con successo nell’area di mercato prescelto. Una buona conoscenza del 
sistema paese dovrebbe essere la chiave giusta per poter studiare strategie adeguate 
al tipo di mercato. In questa parte dunque ci si occuperà nel dettaglio della 
situazione politica cinese, dello sviluppo economico del paese, del sistema legale, 
dell’ambiente tecnologico così come di tutti quei fattori relativi all’insediamento 
delle IMN nel paese. 
 
 ξ  Nel secondo segmento, studieremo l’industria cinese delle assicurazioni, con 
particolare attenzione al ramo vita. Poiché il mercato assicurativo cinese è il 
microambiente nel quale le assicurazioni straniere intendono operare, risulta di 
fondamentale importanza acquisire conoscenze in merito ai fattori che lo 
influenzano e alle caratteristiche che lo contraddistinguono. Verranno quindi 
analizzati diversi aspetti ad esso correlati quali, ad esempio, la struttura di controllo 
che lo regola e l’ambiente finanziario nel quale opera, oltre alle sue particolari 
dinamiche interne relative all’ambiente competitivo e al canale distributivo. 
 
 7
 ξ  Nel terzo segmento, infine, partendo dalla acquisita conoscenza del mercato 
assicurativo cinese e delle sue dinamiche, analizzeremo lo sviluppo dell’industria, 
valuteremo la situazione corrente del mercato e ne individueremo i problemi e le 
prospettive di crescita. 
 
Obiettivi 
 
L’obiettivo principale di questa tesi è di fornire un quadro che - attraverso l’analisi del 
macroambiente cinese, del contesto del mercato assicurativo e del sistema legislativo 
vigente – arrivi ad offrire una chiara visione d’insieme dell’industria assicurativa cinese. 
Raggiunto questo obiettivo, saremo così in grado di avanzare ipotesi sul suo futuro 
rivolgendo un’attenzione particolare al ruolo che le imprese di assicurazione straniere 
potranno svolgervi.  
 
 8
Delimitazioni 
 
 ξ  L’industria assicurativa cinese può generalmente essere divisa in tre distinti settori: 
assicurazione vita, assicurazione non - vita e riassicurazione. Il settore a cui questa 
tesi dedicherà la sua attenzione sarà quello vita. Il motivo di questa scelta è che 
l’assicurazione vita, grazie ai suoi elevati tassi di crescita e alle caratteristiche 
peculiari della struttura del mercato finanziario cinese, sembra essere il settore in 
grado di offrire le maggiori prospettive di crescita per il futuro. 
 
 ξ  Poiché la tesi mira a fornire un quadro organico e di facile consultazione del 
mercato, si è cercato di evitare di entrare in dettagliate questioni tecniche che 
avrebbero inutilmente appesantito il lavoro a scapito della chiarezza 
dell’esposizione. 
 
 ξ  La Cina è un paese di dimensioni veramente sconfinate con notevoli differenze 
regionali. Per questo si è cercato, per quanto possibile, di non addentrarsi troppo nei 
particolarismi tipici di questa fase del processo legiferativo cinese. 
 
 ξ  L’industria assicurativa cinese, in questo momento di frenetico cambiamento, è 
grandemente influenzata dalle politiche governative. L’applicazione di nuove 
eventuali leggi e/o regolamenti potrebbe portare a rapidi cambiamenti del mercato e 
– di conseguenza – di strategia. Le previsioni e le analisi che appaiono nella tesi 
sono ovviamente basate sulla struttura legale e sulle regolamentazioni attualmente 
vigenti. 
 
 
 
 
 
 
 9
Struttura 
 
La tesi si compone di quattro capitoli: 
 
 ξ  Nel primo capitolo viene analizzato il macrosistema cinese di cui si presentano i 
fattori di principale interesse per una IMN in ambito politico – legale, economico, 
sociale, culturale e tecnologico. 
 
 ξ  Il contesto del mercato assicurativo cinese (sistema normativo e di controllo, 
mercato finanziario, sistema di previdenza sociale, ecc.) verrà descritto nel secondo 
capitolo. 
 
 ξ  Il mercato assicurativo inteso nella sua accezione commerciale (il ramo vita, i 
principali protagonisti, i canali distributivi, ecc.) verrà analizzato nel terzo capitolo. 
 
 ξ  Nel quarto capitolo, infine, si svolgerà un’analisi conclusiva del mercato dove si 
presterà particolare attenzione ai cambiamenti intervenuti al suo interno in seguito al 
recente ingresso nella Word Trade Organisation, alle difficoltà che lo 
contraddistinguono, e alle sue prospettive di evoluzione per l’immediato futuro. 
 
 10
Capitolo 1 Il macrosistema cinese 
 
 
 
Nel decennio scorso, la Cina è diventata uno dei mercati a più alto tasso di crescita del 
mondo. Attratte dall’alto potenziale del suo mercato diverse IMN  stanno progettando il 
loro ingresso nel paese. In questo capitolo vengono presentati i principali fattori del 
sistema paese che le IMN devono prendere in considerazione. Questi fattori 
comprendono l’ambiente politico e legale, l’ambiente economico, l’ambiente sociale e 
culturale, così come quello tecnologico. 
 
 
 
Profilo paese 
 
Fonte: U.S. Central Intelligence Agency e Italian Trade Commission - Beijing Office 
 
 
 
Area:            9.561.000 kmq 
 
Popolazione:   1.284m (2002) 
 
Principali città e popolazione 
Pechino  12.500.000 
Chonqing 30.600.000 
Shanghai 14.600.000 
Chengdu 9.900.000
 
Moneta:       Yuan (Renminbi) 
 
Tasso di cambio: 
Fissato a $1=Rmb8,27 
 
Presidente:  Hu Jintao 
 11
1.1 Ambiente politico e legale 
 
I fattori politici, quali le caratteristiche di governo e del sistema politico generale, 
normalmente influenzano le operazioni delle IMN. Poiché in Cina convivono allo stesso 
tempo un’economia di mercato e un sistema politico di stampo socialista, ministri e 
autorità sono profondamente coinvolti nelle attività economiche. Quindi, è 
fondamentale per gli investitori stranieri dare la priorità allo studio dell’ambiente 
politico cinese. 
 
I sistemi legali dei vari mercati sono spesso diversi fra loro. Ogni governo in genere 
intende assicurare la correttezza del mercato e proteggere gli interessi dei consumatori 
con diverse leggi e regolamenti. Per questo il tema legale e quello dei regolamenti 
influenzano grandemente le scelte strategiche delle IMN. In Cina è importante essere 
consapevoli della distinzione fra regole formali e regole informali. Le regole formali 
includono quelle politiche e legali, quelle economiche e dei contratti. In merito alle 
regole informali solitamente si considera che esse includano i codici di condotta, le 
norme di comportamento e le convenzioni. 
 
1.1.1 Il partito socialista e il governo 
 
Poiché la Cina è un paese socialista, un solo partito – il Partito Comunista Cinese 
(PCC) – dirige il sistema politico
1
. Hu Jintao è l’attuale Segretario Generale del partito 
nonché Presidente della Nazione. Egli è stato nominato Segretario generale del PCC dal 
XVI Congresso del Partito (il “sedici grande”, Shiliu da) nell’ottobre 2002, e quindi 
presidente della Repubblica Popolare Cinese (RPC) nel marzo 2003 dal Congresso 
dell’Assemblea Nazionale del Popolo (il parlamento cinese). Il PCC è organizzato 
secondo una struttura piramidale: al vertice si trova il Politburo (l’ufficio politico del 
partito), composto da 25 membri nominati dal Comitato Centrale (CC), con il suo 
                                                 
1
 All’Assemblea Nazionale del Popolo sono in effetti presenti altri otto piccoli partiti oltre a quello 
comunista i quali però non hanno alcuna effettiva influenza né sugli organi dello stato né sui loro processi 
decisionali. 
 12
Comitato Permanente composto di solo 9 membri la cui convocazione ha cadenza 
settimanale. Il CC si compone a sua volta di 356 membri di cui 198 effettivi e 132 
supplenti. Esso è eletto dal Congresso Nazionale che conta più di 2000 delegati eletti 
dalle strutture periferiche del partito e provenienti da tutto il paese. Il Congresso 
Nazionale viene convocato ogni cinque anni per formalizzare le linee guida 
fondamentali del partito che verranno poi concretizzate in veri e propri programmi dal 
Comitato Centrale. 
L’Assemblea Nazionale del Popolo (ANP), composta di 2979 membri eletti ogni cinque 
anni, è il più alto organo del potere statale. Essa è costituita in forma di parlamento 
unicamerale e si riunisce una sola volta l’anno. Sebbene formalmente l’ANP rappresenti 
il supremo organo dello Stato, nelle sue funzioni legislative e parlamentari ha puro 
potere di ratifica delle disposizioni del partito. Il Consiglio di Stato (il vero e proprio 
governo) è il principale organo esecutivo e dell’amministrazione statale ed è composto 
da un primo ministro (attualmente si tratta di Wen Jiabao, nominato membro del 
Comitato Permanente del CC dal “sedici grande” e da esso designato alla carica di capo 
del governo), quattro vice – premier, cinque consiglieri di stato e ventisette ministri. 
 
Il sistema politico cinese è dunque sostanzialmente un sistema monopartitico dove non 
esiste una vera separazione fra il Partito Comunista e il governo. Essi infatti risultano 
strettamente correlati Poiché le più importanti posizioni di governo sono ricoperte dai 
membri chiave del partito. Inoltre, dall’organigramma del rapporto fra stato e partito, 
appare evidente la connessione stretta con cui la struttura partitica affianca e controlla 
quella statale. Il collegamento più tangibile fra il partito e il governo è quello che li 
porta a condividere il controllo dell’Esercito di Liberazione Popolare (figura 1.1). 
 13
Figura 1.1 Il sistema politico cinese 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
1.1.2 Le divisioni amministrative 
 
Lo stato cinese, “unitario e plurinazionale” (così recita la costituzione), è suddiviso in 
tre livelli (figura 1.2): 
 
 ξ  Il livello provinciale che è costituito dalle province (Sheng), dalle regioni autonome 
(Zizhiqu) e dalle municipalità speciali dipendenti dal governo centrale (Zhixiashi)
2
.  
 
 ξ  Il livello intermedio composto da dipartimenti autonomi (Zizhizhou), distretti (Xian), 
distretti autonomi (Zizhixian) e città (Shi). 
 
 ξ  Il livello base in cui troviamo infine i comuni urbani (Zhen) e quelli rurali (Xiang). 
                                                 
2
 Le provincie sono 22 e ciascuna è grande quanto una nazione europea, le regioni autonome sono cinque 
(Tibet, Mongolia interna, Xinjiang, Guangxi, Ningxia), le municipalità sono quattro (Beijing, Shanghai, 
Tianjin, Chongqing). A queste vanno aggiunte Hong Kong e Macao che vengono definite regioni a statuto 
speciale. 
Esercito di
Liberazione
Popolare
Commissione militare
Comitati di provincia
Altri uff ici
Politburo
Comitato permanenete
Comitato Centrale
Congresso Nazionale
PCC
Corte suprema
Procura suprema
Consigli di provincia
Consiglio di Stato (Governo)
Assemblea Nazionale
STATO
 14
Figura 1.2 I tre livelli dell’amministrazione cinese 
 
1° livello 
 
 
 
2° livello 
 
 
 
3° livello 
 
 
 
 
1.1.3 Centralizzazione e decentramento 
 
La Cina è sempre stata un paese fortemente centralizzato. Il PCC e il Governo centrale 
avevano un controllo assoluto sull’amministrazione del paese. Tuttavia con i grandi 
successi perseguiti dalle politiche di riforma economica il decentramento del potere 
politico è risultato ineludibile. Il più evidente risultato di questo decentramento 
comunque è stato l’aumento delle disparità economiche fra le varie province, con quelle 
costiere che si sono grandemente avvantaggiate nei confronti di tutte le altre e 
specialmente di quelle interne. 
 
Solitamente si tende a dividere la Cina in tre grandi fasce: la Cina “rossa” del nord (cioè 
in pratica quella parte di paese che gravita attorno alla capitale, Beijing) dove si 
concentrano le grandi aziende statali create negli anni sessanta su modello sovietico e 
dove il potere della nomenclatura e della burocrazia è tuttora incontrastato; la Cina 
“rosa” individuabile nella fascia centro – orientale del paese nella quale è situata anche 
la capitale economica del paese, Shanghai, dove i valori ideologici e quelli del mercato 
si sono mescolati creando una delle realtà più dinamiche ed affascinanti del paese; la 
Regioni a statuto speciale Provincie Grandi città
Dipartimenti autonomi Città Distretti autonomi Distretti
Comuni urbani Comuni rurali
 15
Cina “bianca” situata nella parte meridionale del paese con al centro la regione del 
Guandong, dove il successo della politica delle ZES
3
 ha contribuito ad affievolire 
notevolmente un comunque già scarso fervore ideologico a tutto vantaggio dei valori di 
libero mercato. 
 
Sebbene ci siano state considerevoli riforme del sistema politico cinese, rimane evidente 
l’incontrastato dominio con cui il PCC guida l’intero apparato statale. I membri del 
partito occupano le più importanti posizioni di governo a tutti i livelli e ai suoi leader 
spettano le maggiori decisioni politiche. Comunque, l’estensione del controllo 
governativo centrale è risultato ridimensionato dal crescente volume delle attività 
economiche, se non altro in quanto il concetto di supervisione governativa 
dell’economia si è stemperato da un controllo diretto ma soffocante a una guida 
indiretta e molto più dinamica. Nel contempo inoltre il governo centrale ha trasferito 
parte del suo potere amministrativo alle province e alle città. Come risultato, molte 
amministrazioni provinciali e locali – specialmente quelle delle regioni costiere – spesso 
si adoperano per adattare le decisioni politiche del governo centrale alle specifiche 
necessità locali. 
 
1.1.4 La corruzione 
 
Quando sul finire degli anni ottanta venne introdotta la legge che formalmente - per la 
prima volta nella storia della RPC - consentiva la costituzione di società private a 
responsabilità limitata, l’impresa privata aveva già trovato da tempo la strada della sua 
affermazione nella realtà socioeconomica del paese
4
. Tale affermazione tuttavia era 
stata possibile solo sfruttando gli interstizi di un quadro normativo frammentato e 
ampiamente disapplicato. Essa infatti non era conseguenza del libero esercizio di un 
diritto legalmente riconosciuto, bensì di un privilegio, di un’eccezione, di un favore 
ottenuti per concessione della burocrazia. La benevolenza dei burocrati poi non era 
                                                 
3
 Zone Economiche Speciali. Create nel periodo delle grandi riforme economiche di Deng Xiaoping 
all’inizio degli anni ottanta, erano finalizzate ad attirare capitale straniero all’interno del paese 
(probabilmente la chiave di volta del successo della politica economica di riforma). 
4
 Si pensi che nella sola Wenzhou, città di origine della maggior parte dei cinesi presenti in Italia, nel 1988 
- anno di introduzione del decreto provvisorio in questione - esistevano già più di 20.000 imprese private.