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CAPITOLO 1 
IL FOTOVOLTAICO COME FONTE  
ENERGETICA ALTERNATIVA 
 
 
1.1 SVILUPPO DELL’INDUSTRIA FOTOVOLTAICA      
 
Nel panorama delle energie rinnovabili, il fotovoltaico ricopre un ruolo di rilievo solo 
recentemente, sebbene i principi fisici alla base del processo fossero conosciuti già nel XIX 
secolo e le date di nascita di congegni funzionanti  risalgono al 1954 (prima cella in silicio 
con 6% di efficienza) e al 1963 (primi moduli commerciali in silicio) [2]. 
Come è ben visibile in figura 1, c’è stata una crescita esponenziale dell’industria 
fotovoltaica negli ultimi 30 anni del secolo scorso. In particolare, nel 1990 sono stati raggiunti 
valori di produzione annuale intorno a 50 MW che si sono quasi quintuplicati dopo dieci anni. 
La produzione mondiale nel 2005 è addirittura diventata sei volte superiore a quella di inizio 
millennio.  
 
 
 
figura 1  Produzione mondiale in potenza di moduli fotovoltaici [3, 4] 
 
 
 3
1.1.1 Cause e possibilità di crescita 
 
L’impressionante crescita del fotovoltaico nell’ultimo decennio è legata alle seguenti 
motivazioni: 
 
 il crescente interesse scientifico riguardo lo studio e la realizzazione di dispositivi 
che utilizzino materiali già collaudati, come il silicio, e la sintesi e progettazione di nuovi 
materiali semiconduttori (composti, organici, nanostrutturati) con le funzionalità richieste; 
 
 i finanziamenti governativi che hanno permesso di introdurre il fotovoltaico in 
maniera concorrenziale all’interno di aree ben definite di tecnologie per 
approvvigionamento energetico.  
 
L’industria fotovoltaica ha le potenzialità di diventare un importante fornitore di 
elettricità nel XXI secolo, poiché ha un basso impatto ecologico (non produce alcun tipo di 
inquinanti per l’ambiente), riducendo gli stress ambientali, ed è una fonte energetica sicura.   
Ma, perché il fotovoltaico diventi più competitivo, è necessario incrementare il 
volume di produzione cercando di raggiungere  un certo mercato cumulativo in tempi brevi e  
ridurre l’inevitabile costo superiore di questa tecnologia nella fase iniziale di sviluppo.  
Bisogna anche considerare che tempi lunghi sono richiesti perché l’elettricità prodotta 
da questa tecnologia diventi efficace dato che ogni singola fase dei processi industriali deve 
essere investigata.  
Sono trattati nei prossimi paragrafi alcuni aspetti economici e soluzioni proposte per 
ridurre i costi dell’energia fotovoltaica e le linee di ricerca prevalenti nel settore.  
 
 
1.1.2 Realtà ed esigenze di produzione 
 
Una caratteristica positiva del fotovoltaico è che può essere considerato parte del 
mercato industriale dell’elettronica dei semiconduttori; la relazione con questo settore in 
rapida crescita, facilita un forte trasferimento tecnologico da un’industria matura a una 
emergente. Fino al 1996 l’evoluzione del mercato fotovoltaico era approssimativamente del 
15% annuo, ma attualmente le velocità di crescita risultano già raddoppiate [5]. 
 
 4
Per far diventare la conversione di energia solare tramite processi fotovoltaici un 
sostanziale mezzo per contribuire alla produzione generale di elettricità, è necessario un 
notevole incremento nel volume di produzione di moduli fotovoltaici di circa 300 megawatt 
di picco (MW
p
) all’anno rispetto ai valori attuali di produzione. Perciò, solo a livelli 
nell’ordine di grandezza tra 100 GW
p
 e 1000 GW
p
 annuali, i moduli solari fotovoltaici 
potranno avere un effetto consistente nella sostituzione di combustibili fossili o nella 
sostituzione di centrali nucleari a livello globale, per cui si è ipotizzato che, mantenendo lo 
stesso incremento di produzione all’anno attuale, siano necessarie almeno due decadi per 
raggiungere gli ordini di grandezza necessari [6].  
Risulta quindi necessario scegliere una tecnologia di celle fotovoltaiche che possa 
provvedere a tale volume di produzione di massa; nel paragrafo 1.2 si analizzano i materiali 
verso cui è orientato il segmento industriale del fotovoltaico. 
 
 
1.1.3 Aspetti  economici 
 
Le situazioni in cui i sistemi fotovoltaici operano e la gamma di utilizzo dell’energia 
elettrica prodotta sono enormi, ma esistono tante altre ben sviluppate tecnologie, più 
ampiamente utilizzate per fornire elettricità principalmente perché è richiesto un investimento 
di capitali minore, a partire dalle grandi aziende fino all’utente finale che si trovino a 
valutarne la convenienza. 
Volendo fare a grandi linee un confronto tra le principali fonti rinnovabili 
esclusivamente in termini di spesa richiesta per l’installazione di impianti energetici 
rapportata alla potenza finale prodotta, è stato rappresentato in figura 2 l’intervallo dei costi 
per ogni tecnologia, di cui si menziona il componente principale per la produzione energetica. 
Risulta dal grafico in figura 2 che i costi per installare un sistema fotovoltaico raggiungono al 
minimo il valore di 6 € per ogni watt di potenza prodotta (impianti di grosse dimensioni), 
mentre le 5 alternative considerate hanno costi massimi inferiori alla metà di tale cifra.  
Nel paragone tra i prezzi di differenti alternative, in effetti, non si deve tener conto  
solo della situazione attuale, ma lo stesso valore del prodotto sul mercato; il costo di questa 
opzione oggi, in altri termini, va confrontato con quello dei concorrenti nel momento in cui 
hanno raggiunto in passato lo stesso livello di produzione, tenendo conto dei fattori di merito. 
 
 5
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 figura 2  Confronto tra i costi di installazione per tecnologie di energie rinnovabili  [1] 
 
 
Inoltre è da notare che fino al 2000 si è riscontrato nel costo dei moduli fotovoltaici un 
abbattimento del 20% in media del prezzo di mercato ed è generalmente accettato che è 
possibile ridurlo ulteriormente di un altro fattore uguale sia continuando sulla linea di 
produzione di massa attuale dei wafer in silicio cristallino, che sviluppando nuove tecnologie 
indagate in laboratorio (a cui si fa riferimento di seguito nel capitolo), di cui alcune  sono già 
in fase di produzione pilota [5]. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Energia Tecnologia 
1.  fotovoltaica cella / modulo 
2.  solare termica collettore solare 
3.  eolica aerogeneratore 
4.  geotermica pompa di calore 
5.  idroelettrica turbina 
6.  biomassa vari processi 
c
o
s
t
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d
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l
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0
1
2
3
4
5
6
7
8
123456
fonti energetiche
 6
1.1.4 L’impegno della ricerca 
 
La necessità di ridurre i costi del fotovoltaico e renderlo più competitivo rispetto alle 
altre soluzioni rinnovabili, ha indirizzato il lavoro dei ricercatori che operano nel settore verso  
più strade accessibili e anche il mondo dell’industria sta esplorando queste possibilità.  
Ricerca sperimentale e trasferimento industriale sono orientati verso i seguenti 
obiettivi principali:  
 
¾ utilizzo di quantità inferiori di materie prime (deposizione di film sottili, 
substrati meno spessi) o materiali meno costosi (celle organiche, substrati ceramici)  
eventualmente rinunciando a elevata purezza e qualità;  
 
¾ miglioramento delle prestazioni delle celle, controllando nella realizzazione dei 
dispositivi i vari processi e i fattori sperimentali da cui sono influenzati (temperatura, 
concentrazione e velocità di reazione dei componenti, contaminazioni, ecc.); 
 
¾ mantenere un elevato rendimento di produzione, riducendo la quantità di 
moduli scartati dal controllo di qualità e riutilizzando questo tipo di rifiuti; 
 
¾ sviluppo di sistemi per aumentare l’assorbimento efficientemente e la porzione 
di radiazione solare utile come nel caso dei concentratori, senza aumentare costi o 
perdite ottiche nel materiale (riflessione, ricombinazione non radiativa delle cariche); 
 
¾ incrementare la velocità di fabbricazione e la semplicità delle fasi di 
lavorazione, riducendo anche i costi delle apparecchiature. 
 
Le scelte produttive per ottenere progressi tecnologici e/o economici riguardano un  
compromesso tra la selezione dei materiali di partenza e particolari strategie utili per 
raggiungere uno solo o più obiettivi contemporaneamente. 
Di seguito sono affrontati entrambi gli argomenti, preceduti da una digressione su 
quella che è la realtà italiana odierna in questo campo.  
 
 
 
 
 
 7
1.1.5 Il fotovoltaico in Italia 
 
Nella nostra penisola risulta che siano stati installati nel 2005 solo 37,5 MW di 
potenza fotovoltaica, ben al di sotto della media europea di 141 MW; ciò nonostante, il nostro 
paese è caratterizzato da maggiore insolazione in buona parte dell’anno rispetto ad altri stati 
continentali, quali ad esempio la Germania, che ha detenuto nello stesso anno il primato 
mondiale di installazione di pannelli fotovoltaici con 1429 MW di potenza [1]. 
 
In effetti, lo Stato Italiano solo da poco tempo ha emanato alcune forme di incentivi 
per l’installazione di pannelli fotovoltaici, in seguito alla Direttiva europea per le fonti 
rinnovabili (2001/77/CE), recepita con l’entrata in vigore del decreto legislativo DL 387/2003 
nel 2005.  
Negli ultimi anni sono state introdotte novità non trascurabili; in particolare, da fine 
febbraio 2007, è entrato in vigore il nuovo conto energia con notevoli vantaggi per il comune 
cittadino, oltre che per le aziende, tra cui i seguenti: 
 ξ  abbattimento della burocrazia necessaria ad ottenere l’incentivo  
 ξ  innalzamento del numero di impianti finanziabili 
 ξ  possibilità di installazione abbastanza immediata 
 ξ  vendita dell’energia prodotta al gestore elettrico nazionale 
 ξ  esenzione da tasse per gli impianti fino a 20 kW
p
 realizzati entro il 2008  
 
Questo nuovo sistema si spera darà l’impulso vincente per permettere anche in Italia il 
buon successo degli impianti solari per la produzione di energia elettrica, come è già accaduto 
in Germania dove i finanziamenti in conto energia hanno permesso il decollo del settore 
fotovoltaico, rendendola il secondo stato solare fotovoltaico al mondo [7].  
 
 
 
 
 
 
 
 8
1.2 MATERIALI PER APPLICAZIONI FOTOVOLTAICHE 
 
Le celle solari possono essere fabbricate da materiali semiconduttori, principalmente 
scelti in base alle loro caratteristiche assorbenti nei confronti dello spettro solare e al costo di 
fabbricazione. Tali semiconduttori, inoltre, devono essere di grado elettronico cioè devono 
avere una natura cristallina molto pura (99,9999%), che conferisce loro utilissime proprietà 
elettroniche ed ottiche. 
Questi materiali si caratterizzano elettricamente per una conducibilità intermedia tra 
isolanti e conduttori, sensibile alla temperatura, all’illuminazione, al campo magnetico e a 
piccole quantità di impurezze e otticamente per il fatto di avere una banda proibita ai portatori 
di carica, detta energy-gap, tra la banda di valenza e quella di conduzione, con un valore 
molto piccolo, dell’ordine di qualche elettronVolt (1 eV = 1,6 * 10
-19
 J). 
 
L’energy-gap (E
G
), come mostrano i diagrammi a bande di figura 3, rappresenta 
quindi anche il valore minimo di energia E necessaria ai fotoni incidenti affinché possano 
essere assorbiti nel materiale; la struttura energetica dei materiali dipende da una loro 
proprietà detta momento (p); in base alla relazione ottica E(p) i semiconduttori si dividono in 
materiali diretti e indiretti: nel primo caso (figura 3a) non c’è un cambio di momento per far 
transitare elettroni tra le bande di valenza e conduzione, nell’altro caso (figura 3b) la 
variazione di momento è realizzata per interazione dei fotoni con altre particelle, i fononi.      
 
 
 
figura 3  Relazione energia-momento nei diagrammi a bande dei materiali