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1. INTRODUZIONE 
Il presente elaborato, svolto alla conclusione del percorso di studi, 
nasce dall’interesse comune verso un tema che ci ha sempre 
affascinato: realizzare un intervento architettonico di modeste 
dimensioni in un contesto alpino di notevole fascino. 
Entrambi, abbiamo sempre condiviso la passione per la montagna, 
inizialmente dal punto di vista della spettacolarizzazione delle 
eccellenze naturalistiche, in secondo tempo anche dal punto di vista 
dell’architettura che la caratterizza.  
Questa passione è nata dalle prime escursioni che da bambini 
facevamo con la famiglia, ed è maturata negli ultimi anni di università 
grazie soprattutto ad alcuni professori che ci hanno trasmesso 
l’interesse verso la “lettura" dell’architettura nel territorio alpino, 
inteso come un laboratorio di analisi e ricerca di nuove forme del 
vivere la montagna. 
L’occasione di realizzare un progetto in alta quota, come argomento 
di tesi, ci venne offerta dalla pubblicazione di un bando di concorso 
indetto dal comune di Sappada, un piccolo paese tra le Dolomiti in 
provincia di Belluno, che si poneva come obiettivo la realizzazione di 
un nuovo centro polifunzionale all’interno della borgata principale. 
La scoperta del concorso, avvenuta dopo settimane di ricerca, ci 
dava l’opportunità di essere noi stessi, per la prima volta nel corso di 
questi anni di università, i decisori dell’area di intervento. 
Inoltre si trattava di realizzare un progetto molto diverso dai lavori 
precedentemente svolti durante questi anni di università, e 
soprattutto ci dava l’opportunità di cimentarci in un piano di lavoro 
caratterizzato dalle problematiche che investono lo spazio alpino. 
Purtroppo, essendo un concorso di idee diretto solo ai liberi 
professionisti e non agli studenti, non abbiamo potuto partecipare 
ufficialmente, ma il bando è stato comunque il punto di partenza sul 
quale abbiamo sviluppato il lungo percorso di tesi.  
Questo lavoro non tratta solamente l’aspetto progettuale, ma 
racconta tutto il percorso seguito per la realizzazione di un disegno 
finale che esprime il nostro “modo di comportarci” di fronte a un 
contesto ambientale così forte, completamente diverso da quello 
della città. 
L’elaborato inizierà con una critica al concorso di idee, poi ci sarà 
una prima parte di lettura del luogo a diverse scale con schemi e 
immagini che analizzano il contesto oggetto di tesi. La seconda parte 
mostrerà le fasi di progetto del centro polifunzionale, assimilabile ad 
un preliminare , partendo dal concept iniziale fino ad arrivare ai 
dettagli tecnologici.
Un centro polifunzionale tra le Dolomiti 
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Il fine di questo progetto di tesi è quello di mostrare il “modus 
operandi” oltre che il risultato, questo perché di particolare 
importanza non è il progetto finale, che sulla base di un’altra idea 
sarebbe stato completamente diverso, ma come ci si è arrivati e con 
quali strumenti. Crediamo che sia questo il punto cruciale infatti, 
lavorare sul “modo di fare”, perché è solamente migliorando ed 
ottimizzando questo, che si può raggiungere risultati sempre migliori 
nel corso di una intera carriera. 
 
 
“ …L ’architettura alpina vive di un suo ambiente caratteristico che è 
fatto di cieli strani, di freddi intensi, di odori di resine, di fiori gentili e 
di pericoli immanenti. Non nego la possibilità di costruire 
modernissimo perché trovo che il cristallo e il cemento e il ferro 
possono benissimo armonizzarsi coi graniti, i pini, i rododendri e le 
corna delle vacche, nego in modo assoluto l ’applicazione di stili, di 
quegli arcinoti stili che si straziano con le facciate delle case in città o 
coi villini presuntuosi delle periferie di gusto vattelappesca di tutto il 
mondo. ” 
 
 
Mario Cereghini, 1946
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2. IL CONCORSO 
 
Il bando di concorso, pubblicato il 5 maggio 2011, è stato indetto dal 
Comune di Sappada (BL) nell’ambito del Progetto “Drava Piave 
Fiumi e Architetture”, un programma che vede la Provincia di Belluno 
nel ruolo di ente capofila (Lead Partner) e la Provincia di Treviso, la 
Verein Napoleonstadel-Kärntens Haus der Architektur (Karinzia), 
l'Associazione Turistica di Dobbiaco (Bolzano) e il Kulturland Kärnten 
– Kärnten Werbung Marketing & Innovationsmanagement GmbH, 
quali partner. 
Il progetto, avviato nel novembre del 2008, si propone di analizzare 
le caratteristiche dei bacini  idrografici dei fiumi Drava e Piave che 
costituiscono la naturale via di comunicazione che per secoli ha 
consentito la circolazione di uomini e idee nello spazio alpino italo-
austriaco. 
L'obiettivo del lavoro è quello di riscoprire e valorizzare questo antico 
patrimonio comune a partire dall'architettura. Fra Piave e Drava, 
infatti, è presente un'architettura storica fluviale e lacustre dai tratti 
unici e irripetibili. Essa, tuttavia, non solo non è sempre 
adeguatamente valorizzata, ma giace, talora, in stato di abbandono. 
Il progetto prevede inoltre, attraverso l'architettura, di lanciare un 
ecoturismo sostenibile rafforzando il senso di appartenenza e di 
identità delle popolazioni rivierasche, ma anche migliorandone la 
qualità della vita, grazie alla promozione transfrontaliera di 
un'architettura di qualità. 
Fra le varie azioni del progetto, in capo alla Provincia di Belluno, c'è 
anche l'organizzazione di concorsi di progettazione e di idee per la 
realizzazione di opere di architettura contemporanea di qualità, 
destinati a professionisti sia italiani sia austriaci. 
La Provincia di Belluno e il Comune di Sappada, nell'ambito del 
suddetto progetto, per il tramite della Fondazione Architettura 
Belluno Dolomiti, incaricata dalla Provincia di Belluno della 
realizzazione di tutte le attività propedeutiche allo svolgimento dei 
concorsi, indicono questo Concorso di idee per la costruzione di 
nuova struttura - articolata su più livelli - destinata a scuola per 
l’infanzia, centro diurno per anziani, locali per l’amministrazione 
comunale e autorimessa interrata per mezzi di soccorso 118 e privati 
convenzionati. 
Obiettivo della progettazione è la realizzazione di un centro 
polifunzionale - sistema integrato di funzioni - che costituisca un 
punto di riferimento per la cittadinanza e che consenta un efficiente 
utilizzo e un risparmio in termini di gestione. 
L’area di progetto corrisponde alla zona in cui sorge attualmente la 
scuola per l’infanzia di cui è prevista la demolizione.
Un centro polifunzionale tra le Dolomiti 
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Livello 1  
800-1000 mq 
 
Autorimessa veicolare pubblica con capienza indicativa 
25-30 posti auto, box di sosta ambulanza 118, area a 
deposito attrezzatura 118 con relativo servizio igienico 
e spogliatoio. 
Livello 2  
800-1000 mq 
Centro diurno per anziani, con relative sale ricreative 
quali zona tv, area caffè, sala polifunzionale e campo 
bocce interno, il tutto completo di relativi servizi igienici 
adeguati. 
Livello 3  
600-800 mq  
Scuola materna con accesso indipendente per 40-45 
bambini, completa di 2 aule per l’istruzione, una sala 
polifunzionale per gioco e altro, una sala refettorio, 2 
stanze da adibire a dormitorio, cucina, servizi igienici 
adeguati, sala insegnanti, ripostiglio e dispensa. Area a 
giardino scoperta attrezzata con giochi per l’infanzia. 
Livello 4  
600 mq  
10-15 camere dotate di servizi igienici privati e due sale 
polivalenti (una di 50 mq e una di 100 mq) con servizi 
igienico di piano e un locale ripostiglio. 
1. 1 Esigenze e bisogni da 
soddisfare 
1. 2 Estratto di ortofoto 
con indicata l’area 
di progetto
1. IL CONCORSO 
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Critica positiva 
 
L’iniziativa, presa dall’amministrazione comunale di Sappada, di 
proporre un concorso di idee per la realizzazione di una struttura 
pubblica, è di notevole importanza per una serie di motivi che 
riguardano la qualità architettonica nelle nostre alpi. 
La montagna è sempre stata l’occasione per l’ambientamento 
dell’edificio pubblico, sorta di faro di orientamento nel villaggio alpino. 
Un centro per servizi pubblici, come quello che si intende progettare 
a Sappada, diventa un punto di riferimento per la comunità che lo 
pone al centro dell’interesse collettivo.  
E’il “manifesto” ideale per l’applicazione dei principi della qualità 
architettonica: l’edificio pubblico nel quale l’utente entra per usufruire 
di un servizio, sia esso una scuola, un ambulatorio, una biblioteca 
ecc. è il luogo dove avviene quotidianamente il rapporto tra il 
cittadino e l’istituzione, dove il cittadino si crea un opinione rispetto 
alla funzionalità delle istituzioni stesse. 
Un’amministrazione pubblica dovrebbe infatti dare il buon esempio 
ed essere di stimolo all’ aggiornamento tecnico e culturale del modo 
professionale, oltre a promuovere la sensibilità verso la cura del 
proprio territorio. 
Un centro polifunzionale, architettonicamente di valore e 
perfettamente calato nel territorio alpino, oltre a incrementare la 
qualità della vita dei residenti, contribuisce a comunicare oltre i 
confini regionali un’ immagine moderna, efficiente ed attenta al 
benessere della comunità creando attrattiva verso il turista che 
insieme alla neve e al paesaggio cerca un “bel vivere”. 
Un altro aspetto positivo che emerge dal concorso di idee è quello di 
considerare le architetture per i servizi in montagna sotto una nuova 
luce (un centro che ospita all’interno diverse funzioni pubbliche), 
superando l’ottica settoriale con cui ci si è mossi per molto tempo e 
che ha portato a costruire volta a volta la piccola scuola, la biblioteca 
locale, il centro sportivo, il bar e così via: ogni volta un intervento 
architettonico limitato.  
Nel concorso di idee il comune di Sappada tiene conto della 
necessità di creare polarità in ambito locale in considerazione della 
stagionalità, e quindi dei differenti usi che in montagna si possono 
fare delle strutture nei diversi periodi dell’anno, per esempio come 
usare in estate gli edifici scolastici.
Un centro polifunzionale tra le Dolomiti 
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Critica negativa 
 
Una prima opinione negativa che abbiamo avuto osservando le linee 
guida del bando, è il fattore scala dell’intervento: il concorso, infatti, 
intende riunire tutte le funzioni e le destinazioni in un unico 
complesso architettonico che costituisca un polo di riferimento per la 
cittadinanza; ma ponendo tutte le funzioni all’interno di un singolo 
edificio, si otterrà un fabbricato fuori scala rispetto alle abitazioni 
della borgata. 
La disposizione funzionale per fasce, prevista dal bando di concorso, 
non dà la possibilità di pensare a un complesso sviluppato su singoli 
corpi di fabbrica separati che riprendano,  come volumi, i rustici della 
borgata. 
Un altro limite del concorso riguarda la concentrazione del progetto 
solamente all’interno dell’ area di intervento, mentre sarebbe utile 
considerale la realizzazione del centro polifunzionale all’interno di 
una realtà locale più ampia, che investa l’intera borgata Bach, quindi 
pensare a dei percorsi che escano dall’area di progetto andando a 
valorizzare l’intera borgata. Per mantenere la popolazione in 
montagna non basta costruire fisicamente edifici per servizi, occorre 
costruire attorno  a questi servizi un ambiente sociale vivo e attuale.  
1. 3 Rigidità: disposizione 
funzionale per fasce
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3. SAPPADA 
“Il sopraluogo ” 
 
Il  lungo percorso della tesi è iniziato con un sopraluogo di due giorni 
a Sappada, la località alpina che ospita l’area di progetto. 
Sappada è un paese in provincia di Belluno, situato nella valle 
Visdente, che sorge ad una altitudine di 1.250 m s.l.m. nell'estremità 
nord-orientale delle Dolomiti, tra Cadore e Carnia, al confine tra 
Veneto, Friuli Venezia Giulia e la Carinzia (Austria). Il paese si 
estende in direzione est – ovest lungo tutta la valle attraversata dal 
fiume Piave, le cui sorgenti si trovano proprio nel territorio comunale 
a 1.800 m s.l.m. alle falde del monte Peralba. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
 
3. 1 Inquadramento 
territoriale 
3. 2 Immagine satellitare 
di Sappada con 
evidenziati la strada 
principale e il fiume 
Piave
Un centro polifunzionale tra le Dolomiti 
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Le prime impressioni del sopraluogo ci dicono che entrare a 
Sappada vuol dire essere accolti in una zona montana dal volto 
moderno e dinamico. Dietro al centro attivo e brulicante di gente, 
ospita un nucleo antico. I suoi abitanti, infatti si insediarono in questa 
zona molti secoli fa, poco dopo l’anno mille, provenendo dalle vicine 
montagne austriache. Una discendenza di cui ancora oggi i 
sappadini sono molto orgogliosi. 
Durante il sopraluogo  ci parevano molto interessanti le particolarità 
e le differenze esistenti tra le varie case, che raccontano le tradizioni, 
ancora oggi molto sentite. 
Passeggiando lungo le vie interne abbiamo osservato le case più 
antiche, alcune risalenti addirittura al 1600, ed ancora oggi abitate. 
Le case sappadine sono ben tenute, tutte orgogliosamente sfoggiano 
sui balconi bellissimi fiori. Davanti alle facciate delle case non è raro 
vedere della legna accuratamente accatastata, talvolta in modo 
fantasioso, che sarà poi utilizzata nel corso dell’inverno. 
La cosa che ci ha colpito di Sappada è che il passaggio tra la parte 
più antica e quella più moderna è graduale, quasi a voler trasmettere 
il senso di continuità di una comunità che ha una storia forte alle 
spalle, ma che vuole guardare avanti, per scrivere ancora quello che 
avverrà domani. 
È stato bello vedere quanto gli abitanti del luogo siano attenti a 
valorizzare il proprio passato, ma al tempo stesso siano intenti a 
lavorare per vivere il presente e costruire il proprio futuro. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
 
3. 3 Immagine panoramica 
del Paese