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Introduzione
Il mare Mediterraneo è stato fin dai tempi piø antichi un’importante culla di
civiltà. Tutta la storia del mondo antico ha a che fare con il Mediterraneo.
Le città che sorgono sulle sponde di questo mare hanno sempre assunto
grande importanza, sia come centri di commercio che come centri
interculturali.
Inizialmente il mare veniva visto come un pericolo, pian piano con il
passare del tempo l’uomo capì il grande valore del Mediterraneo,
inizialmente come fonte di sussistenza (pensiamo alla pesca) e infine come
strumento per poter comunicare con le altre culture, mezzo di scambio e di
informazione.
Tra tutti gli imperi ricordiamo principalmente quello Romano che
controllava tutte le coste del Mediterraneo. Da allora il Mediterraneo ha
visto molti tumulti dati dalla sete di ricchezza di alcuni imperatori. Col
tempo le navi divennero piø grandi e piø adatte per affrontare il mare e le
sue insidie. Pisa, Genova, Ravenna e Venezia divennero le potenze marinare
piø importanti, dominavano tutta l’area mediterranea. Nella storia piø
recente notiamo che la protezione del Mediterraneo è stato affidata alle
forze NATO, la quale possiede varie basi aeree e navali in quest’area.
La storia del Mediterraneo è in continuo divenire, nel senso che a tutt’oggi
sono presenti vari eventi che contribuiscono a scrivere la sua storia,
pensiamo ai confini dei paesi europei che vengono eliminati o le migrazioni
dai paesi piø poveri a quelli piø ricchi.
Arrivati al XXI secolo il Mediterraneo è ormai caratterizzato da una forte
urbanizzazione, sia nella sponda settentrionale che meridionale, con
differenti dinamiche che cercherò di spiegare nel corso del lavoro. Pian
piano, poi, all’interno del grande fenomeno dell’urbanizzazione risalta la
litoralizzazione , che indica la forte presenza di insediamenti urbani lungo le
coste mediterranee. C’è un crescente senso di responsabilità da parte dei
paesi confinanti con questo mare, si stanno compiendo grandi passi per
proteggerlo, per mantenerlo piø pulito e per garantire la sopravvivenza
delle specie che lo abitano.
Lo scopo della presente relazione è quello di esporre la realtà
dell’urbanizzazione nell’area mediterranea e i conseguenti problemi in
ambito ambientale. Il lavoro si articola in tre capitoli: nel primo dopo, una
breve storia del mare Mediterraneo, ho illustrato quella che è la situazione
attuale dell’urbanizzazione, individuando le aree di piø intensa e meno
intensa urbanizzazione.
Nel secondo capitolo ho indicato quali sono i principali problemi legati
all’urbanizzazione, in particolare i problemi di tipo ambientale. Ho
proseguito presentando vari progetti che sono nati proprio con l’intento di
porre rimedio alle conseguenze negative della forte pressione umana sul
territorio.
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Infine, nel terzo capitolo, per cercare di fornire degli esempi concreti di
urbanizzazione, ho analizzato, anche se in maniera sintetica, i casi di
Barcellona e Roma cercando di analizzare le loro caratteristiche ed i piani e
progetti per potersi ispirare ad uno sviluppo urbano sostenibile.
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CAPITOLO 1 - GLI INSEDIAMENTI URBANI NEL
MEDITERRANEO
1.1 Il mar Mediterraneo nel suo insieme e nel passato
Il termine Mediterraneo significa “in mezzo alle terre”, tante sono infatti le
terre che si affacciano su questo mare. Mare che unisce tante culture,
popolazioni, tradizioni. Si dice che il mar Mediterraneo è un mare
intercontinentale perchØ è situato tra Europa, Asia e Africa. Ad ovest,
tramite lo stretto di Gibilterra, è collegato all’Oceano Atlantico e ad est è
collegato al Mar Nero, tramite il Mar di Marmara, gli stretti del Bosforo e
Dardanelli. La superficie del Mediterraneo è pari a 2,51 milioni di km
quadrati. Alcune importanti civiltà sono nate proprio nel Mediterraneo,
questo è un altro motivo che sottolinea la sua importanza storica. Nel mar
Mediterraneo si affacciano ben 23 stati. Possiamo distinguere tra quelli della
costa settentrionale (Gibilterra, Spagna, Francia, Principato di Monaco,
Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Albania, Grecia, Cipro,
Malta), quelli della costa meridionale (Egitto, Libia, Tunisia, Marocco,
Algeria) e infine gli stati della costa est (Turchia, Libano, Territori
Autonomi Palestinesi e Israele e Siria che sono territori contesi). Nel bacino
del mar Mediterraneo abbiamo circa il sette per cento della popolazione
mondiale. Il 16 per cento della produzione industriale mondiale complessiva
è assicurato dal bacino del Mediterraneo, il quale assicura anche il 4 per
cento della produzione siderurgica, il 98 per cento della produzione d’olio
d’oliva. Una differenza che caratterizza i paesi del nord e del sud è che nei
primi c’è un decremento delle nascite, nei secondi invece vi è ancora una
importante crescita demografica. Nel complesso l’area mediterranea è il
primo polo turistico del mondo, infatti assicura un terzo del prodotto
turistico mondiale (D. Guerraoui, 1998).
Sin dall’antichità il mar Mediterraneo è stato uno spazio geografico di
grande importanza. Tante civiltà sono nate nelle sue sponde grazie ai
contatti che questo mare interno consentiva tra mondi diversi come le civiltà
dell’Antico Egitto, del vicino Oriente ed della Grecia. Al suo interno è nata
la civiltà colonizzatrice dei greci e l’impero romano che dominò tutte le
terre che esso bagna (da qui il nome Mare Nostrum). La consuetudine
marinara dei popoli mediterranei preparò la via verso l’Atlantico; in seguito
a questo ci fu lo spostamento dei grandi centri commerciali sulle sponde
dell’Europa occidentale e di conseguenza la decadenza del Mediterraneo.
Anche in età moderna questo mare ha conservato una forte importanza,
diventando uno spazio cruciale nell’Ottocento nella vicenda che portò gli
inglesi a dominare gli estesi territori del loro impero, in Asia e Africa. Il
Mediterraneo ha avuto un’impennata demografica fra il XIX e il XX secolo.
Questa ripresa nasce dallo stimolo dato dall’industrializzazione, dagli effetti
derivanti dall’apertura del canale di Suez e dal forte impatto creatosi con
l’espansione coloniale.
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1.2 Il fenomeno urbanizzazione
L’urbanizzazione è quel processo che consiste nella migrazione di masse di
popolazioni dalle campagne alle città, le masse contadine iniziano ad
adottare uno stile di vita urbano. Con questo concetto si indica il processo di
espansione fisica delle città con conseguente occupazione dello spazio
circostante e trasformazione delle precedenti destinazioni d’uso (agricole,
boschive, ecc.). L’urbanizzazione nasce nel XIX secolo in seguito alla
rivoluzione industriale. Il territorio cambia perchØ ora accoglie i nuovi
impianti industriali che riplasmano la topografia urbana.
A inizio Ottocento, la popolazione urbana mondiale era intorno al tre per
cento (intendendo per popolazione urbana quella che vive in centri con
almeno 20.000 abitanti). Questa percentuale nel tempo infatti salì a inizio
Novecento al 13,6 per cento, per raggiungere il 28,2 per cento nel 1950 e il
38,6 nel 1970.
Riferendoci al quadro di nostro interesse, cioè l’area Mediterranea, il
fenomeno dell’urbanizzazione apparve in una fase di stasi nella seconda
metà degli anni Settanta. Succede infatti che nella fase post- industriale i
problemi di ordine tecnologico che avevano portato alla concentrazione
urbana sembrano non esserci piø. La crescita urbana dei paesi che hanno
subito la colonizzazione europea è diversa perchØ prima di tutto è meno
legata allo sviluppo industriale. Le città crebbero in maniera impressionante
e questo portò a gravi problemi di ordine sociale e urbanistico. Sorsero,
infatti, quartieri di edilizia spontanea (favelas, bindovilles) prive di servizi e
che col tempo si trasformano in megalopoli.
In epoca contemporanea ci fu la crisi delle campagne che favorì la nascita
della città. Pian piano il baricentro demografico si spostò, quindi, dal mondo
rurale a quello urbano.
1.3 Le città mediterranee
Per città mediterranee si intendono generalmente quelle che si affacciano
direttamente sul mare e quelle vicine alle sue rive (se si ha una storia
insediativa ed economica che abbia un legame forte con il Mediterraneo,
oltre alle comuni condizioni bioclimatiche). Per questo motivo città come
Madrid, Ankara, Lione, Il Cairo, Siviglia vengono escluse dal concetto di
città mediterranea. Il fatto che esse si trovino in zone interne non permette
loro di avere un legame diretto col mondo marittimo. Anche il Plan Bleu
sostiene questa scelta.
Nel XIX secolo nasce la litoralizzazione, che consiste nelle spostamento del
baricentro demografico verso il litorale. Si tratta di un fenomeno importante,
anche perchØ legato al turismo di massa; il ritardo economico contribuisce a
sua volta al ritardo nella riqualificazione urbana. Molte città e la loro
immagine e qualità sono danneggiate dai gruppi sociali disagiati, dalla
microcriminalità, dalla crisi del commercio; infine ci sono i problemi