8
L’aspetto interessante è dovuto alla trasversalità del pensiero sistemico, che ha 
fornito un metodo di indagine per lo studio di problemi legati ai vari contesti 
disciplinari; basti pensare l’utilizzo di tale metodologia in varie discipline 
scientifiche (biologia, cibernetica, psicologia, etc.). 
Anche nell’ambito del contesto della realtà aziendale si parla di sistema, tenendo 
conto della presenza degli elementi di cui si compone, oltre alle interrelazioni tra 
gli elementi stessi. E’ evidente che l’impresa è chiamata a svolgere le sue funzioni 
in un contesto definito da una serie di condizioni politiche, sociali, culturali ed 
economiche, che determinano il sistema vincoli – opportunità entro cui dovrà 
trovare sviluppo la gestione aziendale. 
Esaminando il concetto di impresa sistema vitale, il capitolo primo si conclude 
con la disamina del ruolo dell’organo di governo e dei suoi rapporti con l’assetto 
proprietario e con la struttura operativa dell’impresa. 
La gestione di organizzazioni complesse in periodi di turbolenza, come gli 
attuali, comporta una crescente dose di fantasia e di promozione di innovazioni, 
non solo nelle tecnologie e nel marketing, ma anche nel disegno organizzativo. Le 
argomentazioni del capitolo secondo riguardano i meccanismi di coordinamento 
rappresentate dalla Gerarchia (allargamento delle dimensioni) e dal Mercato, a cui 
si affianca ed acquista importanza, una terza via costituita da soluzioni definite 
intermedie, in corrispondenza del sorgere e dell’affermarsi di condizioni esogene 
che incidono significativamente sui rapporti tra impresa e ambiente.  
Con il capitolo terzo, a chiusura della prima parte, si sottolinea come il 
marketing vada ad interagire con tutte le funzioni imprenditoriali (produzione, 
assistenza tecnica, distribuzione, vendita, etc.) in maniera armonica e con obiettivi 
comuni. Da un’impostazione tradizionale del concetto di marketing andiamo a 
trattare un nuovo approccio, “ relazionale “ , che interpreta il marketing come 
servizio di relazione svolto in ogni interfaccia offerta / domanda, necessario ad 
ottenere il coinvolgimento interattivo e la co-evoluzione dei soggetti e dei sistemi 
che vi si confrontano. 
 E’ fondamentale per il successo di ogni impresa il richiamo alla coerenza 
tra la formulazione delle strategie, l’identificazione degli obiettivi e la definizione 
  
 9
di strutture organizzative interne che favoriscono la valorizzazione delle risorse 
umane e del loro potenziale. 
 La seconda parte, invece, affronta il ruolo che spetta al sistema informativo, 
che rappresenta il fattore di aggregazione delle diverse attività svolte nell’impresa, 
lo strumento attraverso il quale si rende possibile la pianificazione dei 
comportamenti aziendali. La creazione di un valido sistema informativo 
rappresenta un investimento avente natura organizzativa, il cui obiettivo è il 
miglioramento dell’efficienza interna e dell’efficacia esterna dell’impresa. Si 
tratta di un intervento rivolto a realizzare un più razionale impiego delle risorse 
aziendali ed a migliorare le capacità di risposta e di adattamento dell’impresa nei 
confronti dell’ambiente esterno.  
Una componente indispensabile del processo di pianificazione strategica 
dell’impresa è la conoscenza, dove l’obiettivo della sua gestione è di definire la 
reciprocità tra conoscenza e strategie: le strategie evidenziano il fabbisogno di 
conoscenza e la conoscenza crea le opportunità per nuove strategie. Si richiede 
così un approccio strategico alla gestione della conoscenza; a tale esigenza 
risponde il Knowledge Management, una disciplina che sviluppa un sistema 
integrato per identificare, recuperare, condividere ed analizzare il parco delle 
conoscenze aziendali necessarie per il funzionamento dell’impresa. 
La cultura innovativa dell’impresa, determinata dalla sua capacità di 
rispondere alle dinamiche ambientali e di porsi in modo proattivo di fronte al 
cambiamento, è condizionata dalle modalità di funzionamento del suo sistema di 
apprendimento, che rappresenta uno di quegli aspetti della vita aziendale che 
stanno ottenendo particolari attenzioni da parte del management e che, per essere 
poco misurabili e visibili, sono stati per lungo tempo ignorati. 
A conclusione del presente lavoro viene descritto un caso aziendale 
particolarmente significativo: il caso S.E.D.A.S. srl  Computer Software – 
Potenza; si tratta di una società che opera principalmente nel campo della 
produzione e della commercializzazione di software applicativo per elaboratori 
elettronici. 
 In questo modo si cerca di porre in risalto l’impiego dell’informatica per 
l’interazione dei sistemi informativi delle imprese, che ha determinato la nascita 
  
 10
di un’area di studi disciplinari, l’informatica aziendale, da non considerarsi 
autonoma rispetto alle altre aree disciplinari; difatti il suo compito specifico 
riguarda lo studio delle conseguenze che l’impiego delle tecnologie informatiche 
hanno sulla vita dell’impresa, risultando un supporto e una delle determinanti per 
il raggiungimento degli obiettivi aziendali. 
  
 11
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
L ‘ APPROCCIO  SISTEMICO     
ALL’IMPRESA  . 
 
 
                                                P  A  R  T  E       P  R  I  M  A       
 
 
  
 12
Capitolo primo 
Strutture e governance nei sistemi di impresa vitali 
 
 
 1.1 – CONSIDERAZIONI  INTRODUTTIVE . 
 
          “ [ … ] Ogni struttura organizzativa è un sistema vitale; e la qualifica di 
vitale si giustifica in quanto, al di là dei suoi fini particolari, fine ultimo di ogni 
struttura organizzativa è la sua propria sopravvivenza. Il sistema, quindi, può 
esistere solo per il fatto che le persone che lo compongono sono legate da 
reciproche connessioni in virtù delle quali esso sistema ha modo di adattarsi 
all’ambiente con il quale interagisce e, se ne ha la forza, lo modifica a proprio 
vantaggio al fine di sopravvivenza [ … ] “ 
1
 . 
         L’impresa sta diventando sempre più il crocevia e il terreno di confronto di 
orientamenti teorici e impostazioni generali di natura assai eterogenea. Abbiamo 
così insistenti e sempre più pressanti richiami all’esigenza di una cultura 
dell’impresa come perno del sistema di conoscenze e di valori, ormai 
imprescindibile per qualunque società che si voglia attrezzare per rispondere alle 
sfide del mondo contemporaneo, sempre più variegato e complesso 
2
 . 
         Lo studio dell’impresa deve considerare l’ambito sociale, culturale ed 
economico dove si verificano i fenomeni in grado di condizionare il suo divenire. 
L’approccio che viene qui proposto per lo studio della realtà imprenditoriale è 
quello sistemico, che concepisce l’impresa come un sistema unitario in virtù delle 
relazioni ed interazioni che legano i suoi elementi costitutivi. Per cui occorre 
studiare e prospettare l’impresa in una visione unitaria, dove le relazioni e le 
interazioni consentono di approfondire le specificità del sistema impresa. 
         Così abbiamo il concetto di impresa sistema vitale che si articola su due 
componenti: l’organo di governo e la struttura operativa, aspetti su cui ci 
soffermeremo nel prosieguo della trattazione. Avremo quindi che  “ [ … ] il 
                                                 
1
 SARACENO P., Introduzione all’opera di Beer S., L’azienda come sistema cibernetico, Isedi, Milano, 1973, pag VI. 
2
 TAGLIAGAMBE S., USAI G., L’impresa tra ipotesi, miti e realtà, Isedi, Milano, 1994, pag XI. 
  
 13
sistema vitale è un sistema che sopravvive, rimane unito ed è integrale; è 
omeostaticamente equilibrato sia internamente che esternamente e possiede 
inoltre meccanismi e opportunità per crescere e apprendere, per svilupparsi ed 
adattarsi, e cioè per diventare sempre più efficace nel suo ambiente [ … ]“ 
3
 . 
 
 
1.2 – CONTENUTI  DEL  PENSIERO  SISTEMICO . 
 
         Andando ad esaminare l’impresa in un’ottica sistemica, vediamo il contesto 
scientifico in cui si è sviluppato il pensiero sistemico. 
         Negli studi economico – aziendali, da tempo si è affermato il convincimento 
che l’impresa è un sistema e, in particolare, gli studiosi hanno adottato l’approccio 
sistemico, in modo implicito o esplicito, quale base metodologica delle loro 
elaborazioni scientifiche. A causa della moltitudine di interconnessioni di 
fenomeni che interessano lo sviluppo della società, fa si che solo una visione 
unitaria dei fenomeni stessi può far comprendere al meglio il ruolo che assume 
l’impresa nel contesto sociale. Nuovi modelli analitici provenienti da altri contesti 
scientifici quali la fisica, la biologia, la sociologia e cosi via ed applicati agli studi 
delle discipline economiche, rappresentano un’opportunità e, al tempo stesso, una 
necessità per gli studi d’impresa. 
 
                                                 
3
 BEER S., Diagnosi e progettazione organizzative – Principi cibernetici, Isedi, Milano, 1991, pag. 63  (Titolo originale: 
Diagnosing the system for organization, John Wiley, 1985 ). 
  
 14
1.2.1 – Prime formulazioni teoriche. 
 
         Una nuova metodologia d’indagine per lo studio di fenomeni, riferiti 
all’impresa, è stata fornita dalla diffusione del pensiero sistemico; una 
teorizzazione utile per lo studio di altri fenomeni sociali ma che, se viene 
generalizzata in campi diversi rispetto a quello di origine, può costituire fonte di 
contrapposizioni interpretative 
4
 . 
La trasversalità del pensiero sistemico ha fornito un metodo d’indagine per lo 
studio di problemi legati ai vari contesti disciplinari; difatti non si va ad esaminare  
il solo fenomeno oggetto di studio con i relativi elementi che lo formano, ma 
anche quelli che sono i rapporti tra gli elementi interni al fenomeno esaminato 
5
 . 
         Agli inizi del ventesimo secolo si fanno risalire le origini del pensiero 
sistemico; si assiste ad un cambiamento nei metodi d’indagine dei fenomeni 
osservati. C’è però da premettere che nell’ambito del contesto della filosofia 
pitagorica ed aristotelica sono da ricercarsi i primi studi sulla realtà fenomenica, 
che si basavano sull’indagine dei rapporti esistenti tra un oggetto osservato e gli 
elementi che lo componevano. 
         Sono studiosi nel campo biologico coloro che, con approccio sistemico, 
analizzano i sistemi viventi e il loro rapporto con l’ambiente, ponendo così le basi 
per la teorizzazione del pensiero sistemico. 
         Negli anni venti del ventesimo secolo la prima opera di rilievo fu quella di 
A. Bogdanov dal titolo: La tectologia ( = scienza delle strutture ). Bogdanov cerca 
di formulare quelli che sono i principi organizzativi che spiegano la struttura dei 
sistemi viventi e non viventi 
6
 . 
         C’è da segnalare lo studioso L. von Bertalanffy, biologo austriaco, che 
elaborò la teoria generale dei sistemi e lo scienziato russo V. I. Vernadskij, il 
quale utilizzò l’approccio sistemico in funzione della biosfera evidenziando come 
questa non sia altro che un sistema vivente avente forti interrelazioni con gli 
organismi che la popolano, alimentandone la vita. 
                                                 
4
 TAGLIAGAMBE S., USAI G., L’impresa tra ipotesi, miti e realtà, op. cit. . 
5
 GOLINELLI G. M., L’approccio sistemico al governo dell’impresa, Cedam, Padova,  2000. 
6
 BOGDANOV A., Saggi di scienza dell’organizzazione, Theoria, 1988. 
  
 15
         Tutto ciò risulta essere di rilevante importanza per lo sviluppo del pensiero 
sistemico, cambiando così il modo con cui si studia la realtà fenomenica, 
interpretata per mezzo delle interazioni tra gli elementi che lo compongono e 
l’ambiente di riferimento 
7
 . 
 
 
1.2.2 – Le proprietà del sistema . 
 
         Il superamento dell’approccio analitico, secondo cui si riteneva che 
dall’analisi delle componenti elementari di un fenomeno si potesse studiare il 
fenomeno nella sua interezza, avviene attraverso lo studio messo in atto dal 
biologo austriaco L. von Bertalanffy, il quale, nella seconda metà del ventesimo 
secolo, formula una teoria generale dei sistemi, ponendola come fonte comune di 
tutte le discipline scientifiche. 
         Bertalanffy, con riferimento ai rapporti con l’ambiente, ritiene che un 
sistema si dice aperto se intrattiene con l’ambiente scambi, oltre che di energia, 
anche di materia e di informazioni. Invece un sistema si dice chiuso quando non 
presenta scambi di materia e di informazioni con l’esterno, ma solo di energia 
(questo viene trattato alla stregua del sistema isolato 
8
 , anche se non scambia 
energia con l’ambiente 
9
 ). 
         Rapportando il tutto ai sistemi viventi, Bertalanffy li considera tutti sistemi 
aperti, in quanto effettuano uno scambio con l’ambiente, costruendo e 
distruggendo di continuo gli elementi di cui essi  compongono. Ciascun 
organismo vivente realizza un proprio ambiente interno, capace di rispondere alle 
sollecitazioni dell’ambiente esterno; si arriva così a definire una specifica 
proprietà dei sistemi aperti, detta omeostatica, realizzabile con apposito processo, 
l’omeostasi, ossia la capacità degli organismi viventi di mantenere un equilibrio 
interno pur nel variare delle condizioni esterne, la cd. auto-regolazione. 
                                                 
7
 CAPRA F., La rete della vita, Rizzoli, Milano,  1997. 
8
  BERTALANFFY L. VON, “General System Theory”, in General System: Yearbook of the Society for the Advancement 
of General System Theory, George Braziller, 1968 (trad. it. La teoria generale dei sistemi, I.L.I., Milano, 1971) . 
9
  BIGGIERO L., Teoria dell’impresa, Franco Angeli, Milano, 1992. 
  
 16
         L’evoluzione degli studi portò alla cibernetica, ossia la scienza del controllo 
e della comunicazione nell’animale e nelle macchine, così definita dal suo 
inventore Wiener, dove il termine controllo viene inteso come governo 
10
 .  
Anche nell’ambito cibernetico esistono sistemi che non subiscono alcuna 
influenza esterna, ponendo in essere processi di auto-regolazione. Con il pensiero 
sistemico si cerca di esprimere quelli che sono i principi generali validi per le 
discipline scientifiche, riuscendo così a modificare i metodi d’indagine 
tradizionali. 
 
 
1.2.3 – Sviluppi del pensiero sistemico. 
 
         In seguito si è passati ad una nuova concezione di ciò che era la 
teorizzazione tra sistemi chiusi e sistemi aperti, facendo acquisire un ruolo 
importante al concetto di confine del sistema. Punto di riferimento dei sistemi 
aperti consiste nell’esistenza di interazioni tra il sistema e l’ambiente esterno; 
concetto in parte modificato ad opera di due studiosi cileni, Maturana e Varela, i 
quali introducono il concetto di confine del sistema. Si individua così la categoria 
dei sistemi parzialmente aperti, in cui il confine ha la capacità di fungere da filtro, 
in modo da ostacolare e selezionare gli elementi esterni che potrebbero influire in 
modo determinante sulla sopravvivenza del sistema 
11
 .  
Di sicuro non siamo in presenza di organizzazioni sociali completamente 
chiuse o aperte, ma rispondono solo in parte a tutte le influenze e sollecitazioni 
ambientali 
12
 . 
         In tale ambito assume un’altra definizione il concetto di ambiente, insieme 
di oggetti in grado di influenzare il sistema, ma che, a loro volta, mutano per 
mezzo del comportamento del sistema. La divisione tra sistema ed ambiente si 
può realizzare in molti modi del tutto arbitrari, anche se il tutto attiene ad una 
traduzione soggettiva, mutevole da soggetto a soggetto. Acquista così enorme 
                                                 
10
 WIENER N., La cibernetica, Mondadori, Milano, 1968 (Titolo originale: Cybernetics, MIT Press, 1948) . 
11
 MATURANA H., VARELA F., L’albero della conoscenza, Garzanti, Milano, 1987 . 
12
 BRUSA L., Strutture organizzative d’impresa, Giuffrè, Milano, 1979, pag. 11. 
  
 17
importanza il concetto di confine che funge da filtro rispetto agli input 
selezionando e rendendo gli elementi omogenei rispetto al sistema; il confine ci 
porta a considerare l’aspetto relazionale, che va a determinarsi tra la struttura del 
sistema e i suoi sovra-sistemi di riferimento 
13
 . 
         Importante è anche l’aspetto della visione ecologica dell’impresa; occorre 
individuare la giusta collocazione dell’impresa all’interno dell’ambiente in cui si 
va ad operare rendendosi protagonista nella ricerca di una soluzione sostenibile 
per la società 
14
. 
Concepire l’impresa quale sistema, operante in stretto collegamento con 
sistemi più ampi, come il mercato e l’ambiente, ci deve far riflettere sul 
significato di sistema, termine utilizzato dai studiosi in varie discipline 
scientifiche. Il carattere fondamentale di un sistema è quello di essere costituito da 
un complesso interrelato di parti, interrelato perché le singole parti sono 
interdipendenti rispetto ad un obiettivo comune da raggiungere. 
         I sistemi sono in relazione con un ambiente esterno: da questa relazione 
nasce anche la loro caratteristica di dinamismo, stante il rapporto funzionale o di 
causalità con una realtà in continuo cambiamento (ambiente esterno). Un sistema 
si caratterizza per la molteplicità di parti componenti, per l’interrelazione delle 
parti rispetto all’obiettivo da raggiungere, per il legame funzionale con un 
ambiente esterno e per il dinamismo che deve contraddistinguere il suo 
funzionamento 
15
 . 
 
 
                                                 
13
 GOLINELLI G. M., L’approccio sistemico al governo dell’impresa, op.cit. . 
14
 CASELLI L., “La ri-legittimazione sociale dell’impresa”, in Sinergie, n° 31 / 1993 . 
15
 SCIARELLI S., Economia e gestione delle imprese, Cedam, Padova, 1997 . 
  
 18
1.3 – VISIONE  SISTEMICA  DELL’IMPRESA . 
 
         L’evoluzione del pensiero sistemico è stata contraddistinta da un approccio, 
utile per conoscere al meglio la realtà impresa, caratterizzato da metafore ed 
analogie. Non sempre però tale processo ha comportato un miglioramento nella 
comprensione dell’approccio sistemico; difatti per riuscire a qualificare meglio il 
concetto di impresa sistema vitale occorre considerare i rapporti che l’impresa 
stabilisce con il contesto ambientale, o meglio, con i diversi interlocutori che 
costituiscono i cd. sovra-sistemi, di cui l’ambiente ne è una sintesi. 
         Il pensiero sistemico, con riguardo alle varie prospettive attraverso cui è 
stato visto, ha influito in modo rilevante tutte le discipline scientifiche; anche 
nell’ambito del contesto della realtà imprenditoriale si parla di sistema, tenendo 
conto della presenza degli elementi di cui si compone, oltre alle interrelazioni tra 
gli elementi stessi. In questa ottica, tenuto conto delle interazioni tra l’impresa e il 
suo contesto ambientale, consentono di qualificare l’impresa come sistema socio-
tecnico di tipo aperto. L’impresa è un sistema perché è costituita da un insieme di 
parti od organi, ciascuno dei quali deputato a svolgere una determinata funzione 
per il raggiungimento di un comune risultato; inoltre è un sistema socio-tecnico 
visto che nell’impresa occorre non solo un’organizzazione del lavoro relativa 
all’impiego del fattore umano, ma anche un’organizzazione tecnica costituita da 
impianti, attrezzature e tecnologie produttive. E’ un sistema di tipo aperto, poiché, 
per vivere, deve intrattenere continue relazioni di scambio con altri sistemi o 
entità esterne; comunque l’aspetto di maggiore rilievo è quello sociale, poiché il 
funzionamento dell’impresa è legato  all’operare coordinato di una molteplicità di 
gruppi interni ed esterni all’organizzazione, tra i quali si sviluppano rapporti di 
collaborazione e di contrasto 
16
 .  
         D’altra parte vi è anche una definizione dell’impresa quale sistema 
parzialmente aperto, nel senso che essa interagisce con l’ambiente esterno e con 
le organizzazioni di questo – ossia veicola elementi di indeterminatezza e di 
incertezza al suo interno – e, però, la stessa è sottoposta ad imperativi di governo 
                                                 
16
 SCIARELLI S., Economia e gestione delle imprese, op. cit. 
  
 19
secondo criteri di razionalità, con i quali si esprime un bisogno di elementi di 
determinatezza e di certezza, necessari per il conseguimento del reddito in una 
situazione di equilibrio 
17
 . 
         L’approccio sistemico lo si fa risalire al padre dell’Economia Aziendale, G. 
Zappa, che tendeva ad appoggiare la visione solistica dell’impresa, dove i 
fenomeni all’interno dell’impresa stessa non sono disgiunti o accostati in modo 
temporaneo, ma esiste una coordinazione economica dove si evidenziano i legami 
tra gli elementi che compongono i diversi fenomeni. L’impresa è un sistema 
concepito in modo unitario, grazie alle interrelazioni che legano tutte le parti o 
componenti che costituiscono l’insieme 
18
 . 
         Nelle opere di vari studiosi si denotano altri aspetti legati al pensiero 
sistemico, dove nell’impresa l’organo di governo influenza l’attività di auto-
regolazione nell’ottica di una massima sopravvivenza del sistema 
19
 . 
         Con il progredire di altri ambiti disciplinari si è iniziati ad usare le metafore 
per rappresentare l’impresa; tra questi è da considerare maggiormente ciò che 
qualifica l’impresa quale sistema cognitivo, chiuso, autonomo e capace di 
costruire da sé la propria realtà. Partendo dall’idea che un’impresa deve essere un 
centro di innovazioni e che queste ultime sono il prodotto dell’intelligenza e non 
quello delle macchine, si tende a definire l’impresa quale sistema di conoscenze 
atto a produrre nuova conoscenza . In questo modo lo svolgimento di qualunque 
attività dell’impresa, che avviene attraverso la capacità di trattare, elaborare, 
modificare, trasmettere, interpretare le informazioni, è basato sul patrimonio di 
conoscenze disponibili; ciò che caratterizza ciascuna impresa rispetto a tutte le 
altre è proprio questo insieme di conoscenze e di capacità di apprendere 
continuamente 
20
 . 
         I diversi modi in cui si può osservare l’impresa hanno fatto sì che ci fossero 
diverse concezioni dell’approccio sistemico, in base ai diversi punti di 
osservazione, il tutto legato, in modo coerente, agli scopi di ricerca di ogni 
                                                 
17
 CAFFERATA R., Sistemi, ambiente e innovazione.Come s’integrano la continuità e il mutamento nell’impresa, 
Giappichelli, Torino, 1995. 
18
 SARACENO P., Il governo delle aziende, Libreria Universitaria Editrice, Venezia, 1972. 
19
 Ibidem 
20
 RULLANI E., “La conoscenza e le reti: gli orizzonti competitivi del caso Italiano”, in Sinergie, n° 31 / 1993; cfr. 
VICARI S., La creatività dell’impresa.Tra caso e necessità, Etas, Milano, 1998 . 
  
 20
osservatore; ciò dà atto del fatto che l’approccio sistemico all’impresa è quanto 
mai valido. 
 
 
1.3.1 – Ambiente: rapporto con l’impresa. 
 
         Questa prospettiva ha fatto sì che l’impresa fosse considerato un sistema 
parzialmente aperto, contestualizzato e dinamico; difatti l’impresa come sistema 
aperto consente l’immissione di energia, materia ed informazione (input) nonché 
l’emissione dell’output risultante dai processi interni, in vista del conseguimento 
della sua finalità, attraverso atti di scambio con l’esterno 
21
 . 
         Il grado di apertura dell’impresa verso l’ambiente esterno dipende da 
esigenze legate alla sopravvivenza del sistema, compatibili con i vincoli imposti e 
le opportunità concesse dal contesto di appartenenza; ma forti risultano essere le 
dipendenze da quelli che sono i valori imprenditoriali preposti a governare 
l’impresa nel suo continuo operare. L’aspetto più importante da considerare è 
l’organo di governo che, secondo Golinelli, determina di volta in volta il grado di 
apertura del sistema impresa in relazione a ciascuno dei sovra-sistemi di 
riferimento. 
         Oltre alle interazioni tra componenti che definiscono il sistema sono da tener 
presente anche le relazioni inter-sistemiche, ossia i rapporti tra l’impresa e i sovra-
sistemi di riferimento; l’acquisizione di conoscenze e competenze, provenienti 
dall’ambiente esterno, arricchiscono l’impresa coinvolgendo di fatto altri soggetti 
in grado di poter cooperare con l’impresa. L’ambiente è sì in grado di influire 
sulle scelte effettuate dall’organo di governo dell’impresa, però deve essere 
considerato nell’ottica di una sintesi di sovra-sistemi. L’impresa è immersa in altri 
sovra-sistemi presenti nell’ambiente, con i quali crea relazioni in modo da 
garantire nel tempo la sua sopravvivenza; si determina così il principio 
dell’impresa contestualizzata in grado di modificarsi rispetto all’ambiente di 
riferimento. 
                                                 
21
 GOLINELLI G. M., L’approccio sistemico al governo dell’impresa, op.cit. . 
  
 21
         Le varie relazioni che si instaurano con i diversi sovra-sistemi che formano 
l’ambiente, permettono di fare una distinzione tra ambiente generale ed ambiente 
transazionale. Il primo non realizza un impatto diretto sull’impresa; difatti gli 
assetti socio-economici, politici, culturali, tecnologici possono influire sul modo 
di operare dell’impresa nel suo campo di azione, però non in maniera immediata. 
Invece nell’ambiente transazionale vi sono vincoli, opportunità che determinano 
un impatto diretto sull’impresa, in cui sono presenti soggetti con cui l’impresa 
effettua transazioni; è da tale contesto che l’impresa attinge le risorse per svolgere 
la sua attività. 
         Il nuovo contesto sociale in cui va ad operare l’impresa modifica il rapporto 
che questi ha con l’ambiente. Difatti coloro che agiscono all’interno dell’impresa, 
ossia l’organo di governo, debbono tenere in debita considerazione ciò che 
caratterizza i sovra-sistemi in cui si riflettono inesorabilmente le scelte 
imprenditoriali, oltre ai sistemi più prossimi all’impresa, i cd. sub-sistemi, da cui 
dipende la sua sopravvivenza. 
         Viene così messo in risalto il concetto di sviluppo sostenibile, che vede 
l’impresa attiva nel conciliare aspetti sociali, politici, etici, non cambiando di fatto 
la sua ottica economica 
22
 . 
 
 
                                                 
22
 GATTI M., “La comunicazione quale strumento per l’apprezzabilità d’impresa dei rischi. Funzioni e limiti del rapporto 
annuale di gestione”, in Sinergie, n° 43-44, 1997.