Chiara D’Agostino   Francesca Poggi
Web university Tv
11 Introduzione
Negli ultimi trent’anni, e in 
particolare nell’ultimo decennio, 
lo sviluppo e la diffusione 
dell’informatica e delle nuove 
tecnologie della comunicazione 
hanno interessato ogni campo 
dell’attività umana. Ciò non 
può più essere messo in 
discussione, e ormai si tratta 
di analizzare non solamente 
l’entità del processo in atto, 
ma anche di comprendere se 
la rivoluzione digitale (che si sta 
dispiegando sotto i nostri occhi) 
possa essere paragonata a 
eventi chiave per l’intera storia 
dell’umanità, come lo sono 
stati l’invenzione della scrittura, 
l’utilizzo militare della polvere da 
sparo o l’adozione della stampa 
a caratteri mobili; oppure 
se si tratti di una rivoluzione 
di portata semplicemente 
secolare, quale ad esempio 
l’introduzione del vapore e 
successivamente dell’elettricità 
nei processi produttivi, e 
l’affermarsi dei mezzi di 
comunicazione di massa. 
I termini chiave nell’ambito 
delle nuove tecnologie 
dell’informazione, e dei 
significativi cambiamenti nel 
panorama mutevole dei media, 
sono due: digitalizzazione e 
convergenza. 
L’innovazione tecnologica 
rappresentata dal digitale riguarda infatti le 
modalità in cui le informazioni e i contenuti 
vengono codificati e trasmessi. Essa quindi 
porta con sé conseguenze molto ampie anche 
riguardo alle caratteristiche e alle tipologie dei 
media, in quanto il sistema digitale, attraverso 
la codifica binaria, permette di integrare diverse 
tipologie di informazioni e di rappresentare 
numerose forme di espressione differenti. Si 
è reso possibile, di conseguenza, trasferire 
l’informazione da un medium all’altro, liberando 
così i diversi contenuti dalla loro dipendenza da 
un medium specifico. 
La digitalizzazione rende dunque tutti i media 
interscambiabili tra loro, facendo del computer 
una sorta di medium universale o di meta-
medium che può simulare gli altri codici e le 
altre tecnologie di comunicazione. Ciò anche 
grazie al fatto che tutti gli aspetti fondamentali 
della comunicazione e dell’elaborazione delle 
informazioni avvengono ormai in formato 
digitale: dalla codifica alla trasmissione, 
dalla raccolta al recupero dei dati, ecc. 
L’informazione digitale risulta quindi più facile da 
elaborare e manipolare, e può essere modificata 
in ogni momento della filiera produttiva dei vari 
contenuti: a livello di produzione o al momento 
della ricezione e fruizione del prodotto o da 
parte dell’utente stesso. L’informazione digitale 
offre inoltre numerosi ulteriori vantaggi: può 
essere copiata ed elaborata un numero infinito 
di volte (il che è un vantaggio finché non si 
debba proteggere il diritto d’autore); non è 
suscettibile di “rumore” o fraintendimento; 
è più “robusta” cioè meno esposta al 
malfunzionamento; si presta facilmente alla 
ricerca di errori e correzioni; richiede meno 
Da cosa nasce cosa...
...da comunicazione nasce web tv
I due più grandi media dell’ultimo mezzo secolo si 
uniscono per dare vita ad una strategia vincente.
12 Introduzione
opposte, almeno fino a pochi 
anni fa.
Ma il vero fulcro di questa 
tesi riguarda proprio la 
progettazione, in tutte le 
sue sfacettature, di una 
“new television” dedicata 
interamente alla Facoltà di 
Architettura di Genova.
Sviluppare ricerche teoriche, 
analizzare dati e sistemi già 
esistenti e creare un breve 
questionario rivolto ai nostri 
colleghi e ad ex studenti 
della Facoltà, sono stati i 
primi passi mossi al fine di 
comprendere a fondo il nostro 
punto di partenza, la base 
esistente sulla quale inziare a 
lavorare e progettare.
Da questo punto in poi 
sono state poche, ma 
estremamente motivanti, 
le leve che ci hanno 
accompagnato nella stesura 
di questo progetto: la voglia 
di novità, il bisogno di stare al 
passo con i tempi e di creare 
un luogo virtuale dove poter 
dare, ricevere e scambiarsi 
informazioni e un pizzico di 
creatività e di emozione.
spazio ed è perciò più facile e più economica da 
trasportare e da immagazzinare, perché, al contrario 
dell’informazione analogica, può essere fortemente 
compressa. 
Il termine convergenza si riferisce, invece, ai molti 
sviluppi, concomitanti e parzialmente interrelati, 
che si sono verificati nel mondo dei media in 
conseguenza dell’avvento del digitale. A livello 
tecnologico, si riferisce al fatto che, grazie al digitale, 
mezzi di comunicazione una volta separati (stampa, 
televisione, telefonia, cavo, ecc.) si sono dovuti 
adeguare allo stesso codice digitale e condividerne il 
principio: tutto converge nel computer.
In questo senso, convergenza e digitalizzazione, 
potrebbero essere indicate come le due facce di una 
stessa medaglia, di cui uno dei fattori più significativi 
è il crescente ricorso a tecnologie identiche da parte 
di settori differenti. A livello dei contenuti, invece, 
la convergenza comporta che metodi espressivi 
e tipologie di informazioni una volta separate 
possano adesso combinarsi facilmente fra loro, e 
di conseguenza convergere in una comunicazione 
multimediale (nel cosiddetto multimedia appunto).
In questo particolare contesto, in cui tutti i media 
vengono coinvolti in unico ed estremamente 
affascinante mondo multimediale, uno in particolare 
ha colpito la nostra attenzione: la televisione. 
L’opposizione tra la sua tradizionalità e lo sviluppo 
tecnologico da cui è stata travolta, ha portato 
alla nascita di nuovi strumenti televisivi che sono 
nettamente differenti, per scopi ed obbiettivi, rispetto 
alla “vecchia televisione” generalista, protagonista 
indiscussa del mondo comunicativo nella seconda 
metà del secolo scorso.
Nelle pagine che seguono abbiamo cercato di 
analizzare a fondo quali sono stati i fattori che 
hanno determinato questo profondo cambiamento; 
il passaggio, appunto, da analogico a digitale, 
ma anche l’incredibile sviluppo di internet e, più 
dettagliatamente, del Web 2.0 che con i suoi 
rivoluzionari concetti ha investito e modificato tutto 
il mondo della comunicazione e dell’informazione, 
ci hanno condotto allo studio di un ben preciso 
fenomeno nato da questo complesso procedimento: 
la web tv, ovvero l’incontro tra due realtà, quella 
televisiva e quella della rete, apparentemente 
                                 Da soli si ricama un fazzoletto. 
In gruppo si ricama un tappeto. Ogni filo ha il suo 
colore e il tutto ne ha un altro ancora.
                                       Emanuela Bussolati
15 Ricerca
La televisione trasmessa via internet
Il matrimonio tecnologico
I due più grandi media dell’ultimo mezzo secolo si 
uniscono per dare vita ad una strategia vincente.
Nel corso degli ultimi vent’anni 
abbiamo assistito ad una 
progressiva diffusione di 
nuove tecnologie che hanno 
radicalmente stravolto il 
mondo della comunicazione. 
Il progresso informatico, 
in maniera particolare, ha 
modificato profondamente la 
nostra società, condizionando 
sempre di più gli usi ed i 
costumi degli individui.
All’interno del contesto comunicativo, internet 
rappresenta indubbiamente la rivoluzione più 
importante: la nascita di reti a livello informatico, 
avvenuta negli Stati Uniti alla fine degli anni 
‘60, ha risposto alla precisa esigenza di 
rendere possibile la condivisione di risorse ed 
informazioni, in modo tale da garantire una 
trasmissione di dati più flessibile ed esigente in 
tutto il mondo. Il World Wide Web non permette 
solamente la consultazione di materiale, ma si è 
trasformato in uno strumento la cui interattività, 
versatilità ed il suo costante aggiornamento 
rappresentano la reale efficacia.Sono proprio 
queste caratteristiche che hanno portato allo 
sviluppo di un nuovo e vincente media, la web 
television, capace di unire velocità, economicità 
e comodità della rete alla tradizionalità della 
classica televisione, con tutte le riflessioni ed 
implicazioni sociali che si porta dietro.
La web tv si pone quindi come un nuovo 
sistema che permette di gestire l’erogazione 
di contenuti multimediali usando un “format” 
di tipo televisivo ed una gestione basata su 
palinsesti. In modo assolutamente innovativo, 
essa permette non solo la visione di canali già 
esistenti in rete, ma si sviluppa con la creazione 
di vere e proprie tv fruibili esclusivamente online; 
con una programmazione assolutamente 
indipendente da quella della televisione 
normale, essa è caratterizzata da video e 
risorse multimediali, costantemente aggiornati, 
suddivisi e organizzati in maniera tematica.
Prima di procedere con lo studio e l’analisi 
di questo nuovo fenomeno, vediamo 
separatamente i motivi e gli sviluppi tecnologici 
che hanno portato internet e tv ad unirsi per 
dare vita all’oggetto dei nostri studi.
“Nella convergenza tra web e tv è senza 
dubbio il primo a dominare: il video portato 
nella nuova dimensione web diventa materia 
in maniera particolare, ha
modificato profondamente la
nostra società, condizionando 
sempre di più gli usi ed i 
costumi degli individui.
16 Ricerca
flessibile che abbandona rapidamente i formati 
classici di fruizione per articolarsi in un numero 
potenzialmente infinito di proposte diverse.” 
Business Tv. Generazione teledipendente, 
Pucci, Colletti, Dubini, Prestinari, 2007
          Un uomo potrebbe, se possedesse la vera 
saggezza, godere dell’intero spettacolo del mondo 
da una sedia, senza saper leggere, senza parlare con 
nessuno, solo con l’uso dei sensi e con un’anima 
incapace di essere triste.                                          Fernando Pessoa
La tv dopo la televisione
Sono passati oltre settant’anni da quando 
il New York Times, commentando i primi 
passi della televisione in occasione dell’Expo 
Mondiale del 1939 scrisse: “la tv non sarà 
mai rivale della radio perché è un mezzo 
che obbliga la gente a tenere gli occhi fissi 
sul video, le persone in America non hanno 
abbastanza tempo per dedicarsi alla sua 
visione”.
La previsione del famoso giornale, molto 
azzardata e quanto mai errata, appare ai nostri 
occhi quasi ridicola.
La possibilità di trasmettere immagini in 
qualunque parte del mondo attraverso 
uno schermo di cristallo che riceve impulsi 
da un luogo remoto ha reso il mezzo di 
comunicazione televisivo il fenomeno 
tecnologico più sorprendente dell’era elettronica 
(almeno fino allo sviluppo della rete internet e di 
tutte le sue potenzialità). La televisione è stata 
il primo mezzo di comunicazione che abbia 
saputo unire il mondo in grandi platee. 
Ci sono stati nonostante ciò, durante il suo 
mezzo secolo di indiscussa priorità su ogni 
altro medium, alcuni fattori che hanno “liberato” 
la televisione tradizionale, modificandola 
e rendendola sempre più compatibile con 
quello che è diventato il mezzo principe per la 
comunicazione nel XXI secolo.
Siamo tutti a conoscenza del fatto che nella 
seconda metà del ventesimo secolo il mezzo 
televisivo si è imposto ovunque nel mondo con 
grande diffusione ed impatto, come mostrano il 
livello di penetrazione dei televisori nelle famiglie 
e il tempo medio dedicato quotidianamente 
alla televisione nei Paesi sviluppati. Durante 
questa sua prima fase, caratterizzata dalla 
tecnologia analogica, la televisione ha visto 
come caratteristiche preponderanti un’estrema 
accessibilità in fase di fruizione, accompagnata, 
al contrario, da una notevole chiusura dal punto 
di vista dell’accesso alla produzione ed alla 
distribuzione. Questa impostazione televisiva 
si è venuta a creare a causa del monopolio 
pubblico, comune a gran parte dei paesi 
europei, che dominava il mercato utilizzando 
frequenze limitate con una conseguente offerta 
estremamente limitata di canali televisivi. In Italia 
viene trasmesso un solo canale fino al 1961, 
anno del Carosello e di quei programmi che 
entreranno a far parte della storia stessa del 
costume degli italiani.
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Il passaggio alla seconda fase è innescato, 
in Italia, nella metà degli anni ‘70 da 
un’innovazione regolamentare che liberalizza 
l’utilizzo dell’etere per le trasmissioni televisive 
locali, rompendo quindi il monopolio televisivo 
pubblico a favore dell’apertura ad operatori 
privati. Questo modello di televisione 
commerciale aumenta il numero dei canali 
accessibili e di conseguenza la facoltà di scelta 
da parte dei telespettatori senza aggravio 
di costi, giacché prevede il finanziamento 
attraverso inserzioni pubblicitarie.
L’ingresso nella terza fase è legato alla 
disponibilità di nuovi canali di trasmissione ed è 
caratterizzato dall’introduzione di nuove logiche 
basate sulla multi-specializzazione e su nuovi 
modelli economici: saldo diretto da parte del 
pubblico sotto forma di abbonamenti “pay-tv” 
o pagamento del singolo programma “pay-per-
view”. Nel nostro Paese il passaggio è avvenuto 
nella metà degli anni ‘90 con il lancio dei servizi 
di diffusione digitale via satellite, ma in altri 
Paesi l’esperienza è stata anticipata grazie alla 
distribuzione del cavo nei centri urbani o alla 
diffusione diretta via satellite in analogico. Tutto 
ciò ha ottenuto una risposta indubbiamente 
positiva e crescente in fase di scelta da parte 
dell’utente: una maggiore quantità di canali e 
una qualità migliore grazie ai nuovi metodi di 
pagamento che garantiscono la proposta di 
contenuti e formati inediti. 
Il passaggio al digitale nella catena produzione-
distribuzione-fruizione ha portato ad una 
drastica caduta delle barriere tradizionali con 
cui il medium si era sempre confrontato. 
A livello di produzione vera e propria la nuova 
tecnologia, che prevedere un campionamento 
digitale di audio e video, ha un effetto 
decisamente positivo sia per quanto riguarda 
la qualità di audio e video, decisamente 
superiore e maggiormente stabile, sia per 
quanto riguarda le barriere economiche, 
che si abbassano drasticamente per fare 
spazio anche a realtà non specializzate. Nella 
successiva fase di editing e post produzione 
i vantaggi sono ancora più rilevanti: mentre 
      Arrivare a così tante persone ti cambia la vita. Ogni giorno mi giungevano 
migliaia di lettere e messaggi di persone che mi davano la loro vicinanza, solidarietà [...] 
In quelle ore ciò che mi pervadeva davvero, nonostante le critiche, era sentire in ogni 
parte di me che attraverso la televisione, strumento che spesso sembra inutile, talvolta 
considerato una macchina per oscurare le menti, si stava accogliendo una voglia di 
trasformare, di cambiare, di dire comunque la si pensasse politicamente, che il Paese è 
diverso da come viene rappresentato.                                           Roberto Saviano
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con il sistema analogico era 
necessario copiare il contenuto 
su un nuovo nastro, con 
una conseguente perdita 
di informazioni, in ambito 
digitale la copia è sempre 
identica all’originale, e quindi 
il montaggio viene realizzato 
senza alcuna perdita di qualità 
a tutti i livelli. E’ inoltre possibile 
(anzi, è diventato un passaggio 
fondamentale) elaborare il 
prodotto attraverso programmi 
informatici, territorio dove la 
tecnologia vede un’evoluzione 
rapidissima, i costi sono 
decrescenti e l’innovazione si fa 
sempre più dirompente. 
Per quanto riguarda la fase 
distributiva, con il passaggio 
al digitale viene meno uno dei 
limiti che più ha condizionato le 
fasi iniziali dell’evoluzione della 
televisione: la scarsità di canali 
di trasmissione.
Il recupero di nuovi spazi 
avviene in due modi: 
inizialmente l’ottimizzazione 
nell’uso dei canali esistenti 
consente l’introduzione 
di logiche e strumenti di 
compressione del segnale 
video che permettono di 
sfruttare in modo decisamente 
più efficiente i canali 
distributivi. In secondo luogo 
evidenziamo la possibilità di 
utilizzare canali alternativi per 
il trasporto dei dati: il segnale 
video codificato in digitale è 
omogeneo a qualsiasi altro 
tipo di file, quindi tutte le reti 
di telecomunicazione sono in 
grado di trasportare il segnale 
televisivo (la rete è sicuramente 
il mezzo di trasporto alternativo 
maggiormente utilizzato; proprio il nostro caso 
studio, la web tv, ne è un esempio chiarissimo).
Infine, nella fase di fruizione del prodotto, il 
passaggio fin’ora descritto muta profondamente 
lo scenario dello spettatore in due principali 
direzioni. In primis la moltiplicazione dei 
servizi e dei canali “delega” all’utente una 
parte dell’intelligenza del sistema molto più 
significativa rispetto a quanto accadeva con la 
televisione analogica; questa maggiore “spinta” 
partecipativa influenza inevitabilmente anche 
le caratteristiche dei programmi che possono 
essere concepiti per questa tecnologia. In 
secondo luogo la crescita di potenza dei 
processori e la disponibilità a basso costo 
di schermi esteticamente sempre migliori, 
porta inevitabilmente alla moltiplicazione dei 
terminali e quindi delle occasioni di fruizione: 
la televisione segue l’individuo ovunque si trovi 
attraverso lettori digitali, cellulari, ma anche 
video in giro per la città, nei negozi e nelle 
stazioni.
Dallo scenario appena descritto, che come 
abbiamo visto ha dominato le prime fasi 
dell’evoluzione del mezzo televisivo, è facile 
comprendere a cosa ci porterà l’analisi della 
quarta fase, ovvero il dominio di internet e 
l’unione di quest’ultimo con un’entità 
totalmente opposta quale la tv.
processori e la disponibilità a basso costo 
di schermi esteticamente sempre migliori, 
porta inevitabilmente alla moltiplicazione dei 
terminali e quindi delle occasioni di fruizione: 
la televisione segue l’individuo ovunque si trovi 
attraverso lettori digitali, cellulari, ma anche 
video in giro per la città, nei negozi e nelle 
stazioni.
Dallo scenario appena descritto, che come
abbiamo visto ha dominato le prime fasi 
dell’evoluzione del mezzo televisivo, è facile 
comprendere a cosa ci porterà l’analisi della 
quarta fase, ovvero il dominio di internet e 
l’unione di quest’ultimo con un’entità
totalmente opposta quale la tv.
Esso è importante perché più 
di ogni altro è stato capace 
di unificare, almeno sul piano 
linguistico, un’intera nazione.
                      Tullio De Mauro