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Il Cimitero Monumentale di Caltagirone - Rilievo critico e recupero delle componenti storicizzate

Certa dell’importanza dell’architettura funebre, intesa come espressione di cultura e civiltà, comprendendo in essa tutte le esperienze progettuali legate al culto, al luogo, al decoro e al ricordo; ritenendo necessario, un ritorno all’architettura della “memoria”, -al fine di tutelare e conservare un patrimonio artistico e architettonico di estremo interesse, testimonianza di quella architettura, erede di una tradizione che, ha mantenuto l’integrità dei propri caratteri tipologici e architettonici-, ho voluto intraprenderne lo studio.
Alla ricerca, di una schedatura dello stato di consistenza dell’edilizia funebre, mi sono avveduta della quasi totale assenza di documentazione di riferimento sui cimiteri italiani, essendo tale schedatura condotta principalmente, su singole opere d'arte in essi contenuti. La catalogazione di questi “giardini dei silenziosi” (come venivano definiti in epoca barocca), a mio parere, dovrebbe seguire la logica espressa nella catalogazione di ville e giardini, procedendo da un quadro di riferimento complessivo territoriale, fino a toccare tutti il livello urbano, quello dell'opera monumentale nel suo insieme ed i particolari elementi artistici presenti (sculture, pitture, mosaici, ceramiche, vetrate, ferri battuti).
Ho così effettuato delle indagini preliminari, sia di documentazione e ricerca storica e iconografica (studio delle immagini dipinte, scolpite, di figure, simboli, lettere), nonché su regolamentazioni e normative cimiteriali vigenti; proseguendo con indagini di tipo conoscitivo, con particolare attenzione all’architettura cimiteriale realizzata in Europa e soprattutto in Sicilia nella seconda metà del XIX secolo.
Reperendo le caratteristiche progettuali dei quattro cimiteri monumentali presenti in Sicilia: Messina, Palermo, Catania e Caltagirone; mi sono soffermata su quest’ultimo, quale tema della mia tesi di laurea.
Il mio studio, comprende tre successive fasi: rilievo, restituzione e analisi grafica.
Rintracciati i caratteri fondamentali di questo monumento, ho proseguito individuandone le patologie di degrado presenti e le cause derivanti; definendone, infine, le adeguate metodologie d’intervento da adottare.
La tesi è composta, oltre che da una raccolta di dati come precedentemente descritto, da ben 16 Tavole grafiche di rilievo, schizzi, restituzione grafica, piante, prospetti, sezioni, Analisi del degrado (Normal), Interventi e Progetto di recupero: Tav. 1 - Planimetria; Tav. 2 -Pianta Piano Cripta; Tav. 3 - Pianta Piano Porticato; Tav. 4 - Pianta Copertura; Tav. 5 - Profili-Sezioni; Tav. 6 - Particolari-Sezioni (Piano Cripta); Tav. 7 - Particolari-Sezioni (Piano Porticato); Tav. 8 - Abaco Pavimentazioni e forme; Tav. 9 - Analisi del degrado- Studi preliminari; Tav. 10 - Degrado ed Interventi; Tav. 11 - Degrado ed Interventi; Tav. 12 - Degrado ed Interventi; Tav. 13 - Linee di Progetto; Tav. 14 - Linee di Progetto; Tav. 15 - Linee di Progetto; Tav. 16 - Sintesi Appunti Grafici.
N.B. Alla voce altri documenti troverete la tav. 3 e la tav. 10 in modo da poter comprendere la tipologia del lavoro.

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4 Premessa Certa dell’importanza dell’architettura funebre, intesa come espressione di cultura e civiltà, comprendendo in essa tutte le esperienze progettuali legate al culto, al luogo, al decoro e al ricordo; ritenendo necessario, un ritorno all’architettura della “memoria”, -al fine di tutelare e conservare un patrimonio artistico e architettonico di estremo interesse, testimonianza di quella architettura, erede di una tradizione che, ha mantenuto l’integrità dei propri caratteri tipologici e architettonici-, ho voluto intraprenderne lo studio. Alla ricerca, di una schedatura dello stato di consistenza dell’edilizia funebre, mi sono avveduta della quasi totale assenza di documentazione di riferimento sui cimiteri italiani, essendo tale schedatura condotta principalmente, su singole opere d'arte in essi contenuti. La catalogazione di questi “giardini dei silenziosi” (come venivano definiti in epoca barocca), a mio parere, dovrebbe seguire la logica espressa nella catalogazione di ville e giardini, procedendo da un quadro di riferimento complessivo territoriale, fino a toccare tutti il livello urbano, quello dell'opera monumentale nel suo insieme ed i particolari elementi artistici presenti (sculture, pitture, mosaici, ceramiche, vetrate, ferri battuti). Ho così effettuato delle indagini preliminari, sia di documentazione e ricerca storica e iconografica (studio delle immagini dipinte, scolpite, di figure, simboli, lettere), nonché su regolamentazioni e normative cimiteriali vigenti; proseguendo con indagini di tipo conoscitivo, con particolare attenzione all’architettura cimiteriale realizzata in Europa e soprattutto in Sicilia nella seconda metà del XIX secolo. Reperendo le caratteristiche progettuali dei quattro cimiteri monumentali presenti in Sicilia: Messina, Palermo, Catania e Caltagirone; mi sono soffermata su quest’ultimo, quale tema della mia tesi di laurea. Il mio studio, comprende tre successive fasi: rilievo, restituzione e analisi grafica. Rintracciati i caratteri fondamentali di questo monumento, ho proseguito individuandone le patologie di degrado presenti e le cause derivanti; definendone, infine, le adeguate metodologie d’intervento da adottare.

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Informazioni tesi

  Autore: Raffaella Marletta
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2003-04
  Università: Università Mediterranea di Reggio Calabria
  Facoltà: Architettura
  Corso: Storia e Conservazione dei Beni Architettonici ed Ambientali
  Relatore: Giuseppe Lonetti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 92

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Parole chiave

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analisi grafica
arch. g.b. nicastro
architettura cimiteriale
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“giardini dei silenziosi”

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