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La villa rustica in località Petraro nell'Ager Stabianus

In questo lavoro cercherò di descrivere il considerevole patrimonio archeologico custodito nel sottosuolo del territorio di Castellammare di Stabia, a partire dalle ville presenti sulla collina di Varano fino a quello disastrato dell’Antiquarium Stabiano. Mi soffermerò maggiormente nella descrizione della Villa del Petraro che si trova nella via Cupa San Marco a Castellammare, ma i resti di questa antica residenza giacciono ancora sotto una coltre di terreno.
Stabiae, antichissima e celebre città, fiorente assai prima del predominio militare di Roma fu magnificata da Plinio, Galeno e molti altri scrittori.
La sua storia fu contraddistinta da due eventi cruciali: la distruzione da parte di Silla nell’89 a.C. durante la guerra sociale, e quella nel 79 d.C. dovuta all’eruzione del Vesuvio che con la sua furia distrusse anche la città di Pompei ed Ercolano legandone i nomi per sempre al medesimo destino.
Nella prima parte di questo lavoro sono presi in esame le varie scoperte effettuate dagli ingegneri borbonici fino a proseguire a quelle dei giorni nostri. Saranno riportati anche le ultime scoperte nelle Villa San Marco e Villa Arianna con l’ausilio di tecniche di ricostruzione virtuale.
Nella seconda parte verranno riportate le testimonianze archeologiche di artefatti di epoca post-classica ed età romana, ma anche le tracce lasciate dai Romani, non solo in termini materiali, ma anche per quanto concerne la divisione del terreno nella valle a sud del fiume Sarno. Questi elementi ci porteranno ad ipotizzare la reale estensione della città di Stabiae e a collocarla nel periodo storico della guerra sociale.
L’ultima parte “La villa del Petraro” è dedicata alla villa in località Petraro, scavata negli anni 50 dove sono stati ritrovati dei bellissimi stucchi a tema mitologico, rari per una costruzione di tipo rustico.

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3 INTRODUZIONE In questo lavoro cercherò di descrivere il considerevole patrimonio archeologico custodito nel sottosuolo del territorio di Castellammare di Stabia, a partire dalle ville presenti sulla collina di Varano fino a quello disastrato dell’Antiquarium Stabiano. Mi soffermerò maggiormente nella descrizione della Villa del Petraro che si trova nella via Cupa San Marco a Castellammare, ma i resti di questa antica residenza giacciono ancora sotto una coltre di terreno. Stabiae, antichissima e celebre città, fiorente assai prima del predominio militare di Roma fu magnificata da Plinio, Galeno e molti altri scrittori. La sua storia fu contraddistinta da due eventi cruciali: la distruzione da parte di Silla nell’89 a.C. durante la guerra sociale, e quella nel 79 d.C. dovuta all’eruzione del Vesuvio che con la sua furia distrusse anche la città di Pompei ed Ercolano legandone i nomi per sempre al medesimo destino. Nella prima parte di questo lavoro sono presi in esame le varie scoperte effettuate dagli ingegneri borbonici fino a proseguire a quelle dei giorni nostri. Saranno riportati anche le ultime scoperte nelle Villa San Marco e Villa Arianna con l’ausilio di tecniche di ricostruzione virtuale. Nella seconda parte verranno riportate le testimonianze archeologiche di artefatti di epoca post-classica ed età romana, ma anche le tracce lasciate dai Romani, non solo in termini materiali, ma anche per quanto concerne la divisione del terreno nella valle a sud del fiume Sarno. Questi elementi ci porteranno ad ipotizzare la reale estensione della città di Stabiae e a collocarla nel periodo storico della guerra sociale

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Informazioni tesi

  Autore: Andrea Paduano
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2014-15
  Università: Università degli Studi di Salerno
  Facoltà: Beni culturali
  Corso: Archeologia
  Relatore: Elio De Magistris
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 157

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Parole chiave

archeologia
vesuvio
pompei
archeologia romana
stabiae
ville vesuviane
castellammare di stabia
ercolano
ville rustiche
petraro

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