La comunicazione mediatica delle donne in politica: quali spazi e quali linguaggi

Dopo la breve premessa teorica necessaria a contornare sia il piano istituzionale attuale che le tematiche di genere ad esso interconnesse, ritengo si possa inquadrare più specificatamente l’ambito che influenza più di altri il modo in cui il cittadino-elettore entra in relazione con i temi e gli/le attori/attrici della politica: la comunicazione politica. Sebbene non è escludibile che il concetto di rappresentanza è intrinsecamente legato al concetto di rappresentazione, il fatto che alle donne sia riservato un ristretto spazio sia in campagna elettorale che più in generale nei luoghi di incontro, confronto ed informazione30, non viene quasi mai menzionato tra le cause della loro sottorappresentazione nelle cariche elettive.
A mio avviso è invece collocabile tra le cause di esclusione.
Non sorprende il fatto che in Italia non ci siano studi organici circa le differenze comunicative viste in un’ottica di genere dal momento che sono state pressoché assenti figure femminili volte a ricoprire ruoli di presidenza o comunque apicali. Generalmente infatti, studi di questo tipo, volti cioè ad analizzare le specificità comportamentali e linguistiche, vengono condotti ed approfonditi sui leader. Per fare un esempio gli studi sulla campagna elettorale di Hillary Rodham Clinton per le elezioni presidenziali degli USA nel 2008, abbondano. Rappresenta infatti un caso di particolare interesse per chi voglia esplorare il problema della leadership in una prospettiva di genere31.
Sebbene la comunicazione umana costituisce un ambito di studio complesso ed esteso tanto da dirsene difficilmente in possesso, dalla seconda metà del Novecento ha ricevuto una crescita esponenziale di interesse da parte degli
studiosi e la quantità di ricerche, teoriche ed empiriche, è diventata enorme. La dilatazione degli interessi nei riguardi della comunicazione come oggetto di studio ne ha fatto un oggetto interdisciplinare.
La comunicazione comprende il linguaggio ma non si riduce ad esso e questo implica conseguenze e sul piano teorico e sul piano metodologico. Su di un aspetto si ci trova generalmente tutti d’accordo: costituisce la sostanza delle relazioni interpersonali.