L'IDIA! La cucina minima

Tra i locali che compongono la nostra abitazione, la cucina ha vissuto per prima il dilemma di dover conciliare uno spazio dove convivere con sogni, nostalgie e ricordi e dove, nello stesso tempo, operare in un ambiente asettico, tecnologico, destinato al governo delle energie primigenie dell'acqua e del fuoco.
Le soluzioni proposte da quando è nata la cucina componibile, vero e proprio laboratorio per la preparazione dei cibi, sono veramente infinite e cosa resti oggi, alla fine di tanti esperimenti e di tante ambizioni, è difficile dirlo. Una cosa è certa: mentre le tecniche e il mondo della clonazione minacciano di continuo la sostanza stessa degli alimenti, si cerca riparo in scenari conosciuti e amichevoli, in ambienti sicuri in cui rifugiarsi, quindi in cucine rassicuranti, dove è difficile non ritrovare qualcosa che rimandi al passato, trascorso quindi tranquillizzante, anche quando i suoi connotati non sono di per se stessi rassicuranti.
Non esistono le tante proposte sperimentali e futuristiche che gli studi degli anni ottanta avevano proiettato con grande ottimismo, la cucina completamente automatizzata è ancora lontana. Per fortuna il presente è meno fantascientifico, ma più attento all'uomo, all'equilibrio dell'ambiente in cui vive, ai suoi desideri e alle sue nostalgie, e se la tecnologia continua il suo cammino lo fa con un passo felpato, quasi per non disturbare nostalgie e progetti per il domani.
Ciò che emerge negli ultimi anni è una maggiore libertà nel combinare gli elementi che compongono la cucina, che diventa l'elemento più fluttuante del paesaggio domestico, quello che più risente dei cambiamenti di costume, sempre più frequenti. La scelta è personale, dettata dal grado di interesse per la preparazione dei cib dato di fatto, assunto e assimilato, è che fare da mangiare è bello e stare tutti insieme in cucina, con la famiglia o con gli amici, lo è altrettanto. Non ci sono ragioni tecnologiche, funzionali o igieniche che impongono di separare chi si dedica al cucinare dagli altri abitanti della casa; non c'è ambiente migliore della cucina nel quale riunirsi, incontrarsi, discutere, sia durante la preparazione e cottura dei cibi, sia durante il pasto vero e proprio. E non importa se questo ambiente debba sottrarre spazio alle altre zone della casa, è qui che si favorisce la miglior comunicazione. Questo accade sia nelle abitazioni medio-piccole, nelle quali l'ambiente cucina si fonde per necessità con soggiorno e salotto, sia in quelle grandi, dove la cucina, evidentemente il più domestico degli spazi domestici, si dilata oltre misura prolungandosi nella zona living della casa.