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Una scuola a colori - Seconde generazioni nel contesto scolastico europeo

Il sistema scolastico: diversità e discriminazione

Il sistema scolastico nazionale francese è caratterizzato dai principi sanciti nel 1881, i quali garantiscono un’istruzione laica, gratuita ed obbligatoria fino ai 16 anni di età, senza alcuna distinzione di credo religioso, cultura o sesso (Emin, Esquieu 1999).
La Francia è stata un paese di immigrazione fin dal XIX secolo, però secondo alcuni autori come Noiriel (1988) e Payet (1996), questa caratteristica è stata ignorata fino agli anni 70, quando venne incoraggiata l’immigrazione dall’Europa meridionale, dall’Algeria, dal Marocco e dalla Tunisia, sotto la spinta della necessità di procurare forza lavoro a basso costo (Dewitte e Farine 1999).
In quegli anni, a seguito dell’aumento della popolazione immigrata e dei ricongiungimenti familiari, è effettivamente emerso il problema dell’educazione scolastica dei figli di questi lavoratori: l’ordinamento scolastico li accolse occupandosi di garantire la loro rapida integrazione.
A partire dal 1975 sono state approvate le prime decisioni legislative riguardanti gli studenti stranieri: in esse si prendeva coscienza delle loro difficoltà di apprendimento.
L’impostazione dell’istruzione interculturale dell’epoca (McAndrew 1999) sosteneva che fosse necessario conservare la cultura d’origine dei ragazzi e la loro madrelingua. Questa strategia mirava ad agevolare la reintegrazione futura dei ragazzi nel loro paese d’origine (Henry-Lorcerie 1983, 1986, 1989).
In seguito si ritenne necessario istituire dei centri che avessero come scopo la scolarizzazione dei figli dei migranti. A questo scopo nacquero i CEFISEM (Centre de formation et d’information pour la scolarisation des enfants des migrants) al fine di formare insegnanti incaricati dell’accoglienza dei bambini immigrati.
Negli anni 80, invece, si cercò di ridurre l’impatto delle disparità sociali: l’apertura ai ricongiungimenti delle famiglie venne accompagnata dalla consapevolezza che questi studenti erano destinati a restare. Nel 1981 furono create le ZEP (Zone d’éducation prioritarie) per rispondere alle esigenze di tutti gli studenti, senza alcuna distinzione etnica, di scuole elementari, medie e superiori situate in aree in cui vi sono maggiori problemi didattici determinati da carenze socioeconomiche e culturali.
A questi istituti fu assegnato un corpo docente proporzionale al numero degli studenti, risorse finanziarie e personale adeguati (leggi del 1993 e del 1997).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Una scuola a colori - Seconde generazioni nel contesto scolastico europeo

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Informazioni tesi

  Autore: Chiara Boffa Tarlatta
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Comunicazione Interculturale
  Relatore: Luca Storti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 105

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Parole chiave

scuola
associazioni
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