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Analisi della sicurezza stradale della SS6 Casilina dal km 125+000 al km 137+000

Barriere di sicurezza

Le barriere di sicurezza stradale e gli altri dispositivi di ritenuta sono posti in opera al fine di realizzare per gli utenti della strada accettabili condizioni di sicurezza in rapporto alla configurazione della strada, garantendo entro certi limiti il contenimento dei veicoli che dovessero tendere alla fuoriuscita.
Le barriere e gli altri dispositivi devono essere idonei ad assorbire parte dell’energia di cui è dotato il veicolo in movimento, limitando l’effetto dell’urto sui passeggeri.

A seconda della loro destinazione ed ubicazione, le barriere e gli altri dispositivi di ritenuta si dividono nei seguenti tipi:
a) Barriere centrali da spartitraffico;
b) Barriere laterali;
c) Barriere per opere d’arte;
d) Barriere o dispositivi per punti singolari, quali barriere per chiusura varchi, attenuatori d’urto per ostacoli fissi, terminali speciali, ecc.

Le zone da proteggere vengono definite dal D.M. 2367/2004 e devono riguardare almeno:
- I margini di tutte le opere d’arte all’aperto quali ponti, viadotti,muri di sostegno della carreggiata;
- Lo spartitraffico ove presente;
- Il margine laterale stradale nelle sezioni in rilevato dove il dislivello tra il colmo dell’arginello ed il piano di campagna è maggiore o uguale a 1 m; la protezione è necessaria per tutte le scarpate aventi pendenza maggiore o uguale a 2/3;
- Gli ostacoli fissi che potrebbero costituire pericolo per gli utenti della strada in caso di urto.

Nel Giugno del 1987 una legge impose determinate linee costruttive e omologative per i guardrail da impiegare nella rete stradale italiana istituendo l’obbligo dei crash test per opera delle stesse ditte costruttrici, senza però dare alcuna indicazione sulle caratteristiche tecniche e sui criteri di resistenza ai crash test. Pertanto nel 1992 l’unione europea istituì una normativa che stabiliva i limiti di resistenza nei crash test. Tutti i guardrail dovevano resistere, contenendo l’urto senza cedere, almeno ad un impatto con una vettura lanciata a 90 Km/h o ad un camion a 60 Km/h.
Nella rete stradale italiana i guardrail a norma sono pochissimi tuttavia, non esistendo sanzioni per l’inosservanza degli obblighi costruttivi e di impiego questi continuano ad essere considerati legali.

Per quanto concerne la durata, quelli in materiale ferroso (i più impiegati) hanno un limite di 15 anni, quelli in PVC hanno un limite temporale fissato sui 10 anni, quelli in Kevlar 5 anni.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Analisi della sicurezza stradale della SS6 Casilina dal km 125+000 al km 137+000

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Informazioni tesi

  Autore: Stefano Luzi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Cassino
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria civile e ambientale
  Relatore: Mauro D'Apuzzo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 132

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