Idrogeologia del basso bacino del Fiume Aniene e della Riserva Naturale Valle dell'Aniene - Area Umida della Cervelletta

In generale i prodotti di ricaduta, emessi dalle eruzioni esplosive, ricadono per lo più verso est in direzione della Valle Latina, mentre le colate piroclastiche scorrendo su un’area priva di importanti dislivelli morfologici, giungono sino a Roma arrestandosi ai piedi della dorsale Monte Mario-Gianicolo.

Depositi della fase Tuscolano-Artemisio
- Unità di Tor de Cenci; questo deposito, riferibile ad una grande eruzione freatomagmatica di grande volume con meccanismi di deposizione di colata piroclastica, è costituito da piroclastiti grigio giallastre da massive a caotiche e stratificate (Tufi Antichi e Tufi Pisolitici Auct.).

- Unità del Palatino; questa ignimbrite si presenta a matrice cineritica con scorie di vario tipo e localmente con clasti di ghiaie calcaree arrotondate del substrato, generalmente coerente o litoide (“Tufo granulare tipico” o “Peperino grigio” Auct.), (“Tufo Pisolitico” Auct.). La messa in posto di questa unità eruttiva contribuisce probabilmente, insieme alla tettonica, allo spostamento del “Paleotevere 2” verso la sua posizione attuale, ovvero più vicina ai rilievi della dorsale di M.Mario-Gianicolo.

- Unità di Casale del Cavaliere; l’unità, interpretabile come un deposito daflusso piroclastico da surge, è costituita da alternanze di cineriti fini e grossolane stratificate con evidenti strutture di flusso e caratterizzata alla base alla base da un deposito scoriaceo lapilloso.

- Lave di Vallerano; sono lave leucititiche grigio scure a frattura da concoide a scheggiosa. Pur non affiorando nell’area di questa Tesi di Laurea, sono state incontrate in sondaggio nell’area di Tor Sapienza.

- Pozzolane rosse; (IIa Colata Piroclastica del Tuscolano-Artemisio, De Rita et al., 1988) che con un volume superiore ai 34km3 di depositi costituisce uno dei maggiori depositi da colata piroclastica di questo Distretto vulcanico (De Rita et al., 1988); presentano alla base un deposito di lapilli di ricaduta, ben classati, indicanti la fase iniziale dell'eruzione. Il deposito vero e proprio si presenta invece massivo e prevalentemente incoerente costituito da grosse scorie rosso-violacee o nere in una matrice scoriacea di identico colore. Contiene cristalli di biotite, leucite, pirosseno e litici lavici e calcarei.

- Pozzolane nere; terzo deposito di colata piroclastica di questa fase, è costituito alla base da un livello di lapilli scoriacei di ricaduta contenente litici lavici e cristalli di leucite e pirosseno. Il deposito superiore ignimbritico è massivo ed incoerente ed è costituito da scorie nere in una matrice scoriacea con cristalli di leucite, pirosseno e biotite.

- Successione di Setteville; questi depositi sono vulcanoclastici molto spesso pedogenizzati e alterati.

- Unità di Villa Senni; i prodotti del IV ciclo della fase Tuscolano Artemisio possono essere suddivisi in: Tufo Lionato; ( facente sempre parte della IIIa Colata Piroclastica del Tuscolano-Artemisio, De Rita et al., 1988) è un ignimbrite massiva e litoide (per processi di zeolitizzazione e di devetrificazione), di colore da giallo a rosso fulvo, costituita da scorie grigiastre e pomici giallo-arancio disperse in una matrice cineritica con cristalli di leucite analcimizzata, pirosseno e biotite
Tufo di Villa Senni, deposito massivo di colore da viola a nero e a matrice cineritico grossolana lapillosa, e un rimaneggiamento di ambiente fluviale con strutture di flusso.

Tutta l’unità è l’ultima eruzione di grande volume dell’apparato Tuscolano Artemisio dei colli Albani, e si mette in posto secondo le modalità di messa in posto delle colate piroclastiche. I depositi della Fase delle Faete e della Fase Idromagmatica Finale non arrivano ad interessare l’area in studio.