Studio della resistenza a corrosione di rivestimenti nanostrutturati mediante spettroscopia di impedenza elettrochimica

Un punto critico per una validazione e per una corretta interpretazione delle misure EIS, è la ripetibilità della misura. Ogni volta che si ripete una stessa misura con uno stesso strumento, ci si aspetta a pari di condizioni lo stesso risultato.

Questo è vero a meno della ripetibilità dello strumento stesso. La ripetibilità dunque include tutti quei fenomeni non separabili statisticamente e limitati al solo sistema strumento, che vanno a influire nel risultato della misura. Nell’analisi della ripetibilità si evita dunque di includere l’effetto della riproducibilità della misura stessa.

Nella ripetibilità dunque rientrano effetti quali il rumore elettronico introdotto dalla strumentazione, eventuali effetti di distorsione non sistematica introdotti dagli elettrodi, oscillazioni nella concentrazione di soluzione elettrolitica, errori di rilevamento o distorsioni introdotte dal software di acquisizione ed analisi.

Non sono contati invece le variazioni sul comportamento di resistenza a corrosione misurato su superfici dello stesso materiale, finite, trattate e rivestite superficialmente attraverso identici processi: tali variazione sono infatti tipiche della riproducibilità caratteristica del processo di produzione di substrati e rivestimenti.

La ripetibilità della misura può essere dunque analizzata attraverso misure ripetute in successione rapida sulla stessa superficie Per successione rapida si intende che l’intervallo di tempo nel quale vengono ripetute le misure è sufficientemente piccolo (almeno uno o due ordini di grandezza inferiore) rispetto al tempo di corrosione del rivestimento considerato.

La misura così ottenuta ovviamente porterà con sé una componente di variazione dovuta al processo di corrosione continuo sulla superficie, tuttavia scegliendo un provino ad elevata resistenza, la misura può considerarsi in condizioni quasi-stazionarie, e sufficiente per produrre una stima della ripetibilità. Per l’analisi sono dunque stati scelti provini trattati superficialmente attraverso tecniche PVD+PECVD, con spessori di Cromo+Nitruro di Cromo e Silice Polimerica variabili.