L'Identità di genere

Una vulnerabilità costituzionale, come una particolare sensibilità all’affetto genitoriale e quindi una conseguente predisposizione all’ansia ed all’insicurezza è stata notata nel caso di bambini con genitori affetti da problemi nell’area della regolazione degli affetti. Questi bambini, non potendo costruire un attaccamento sicuro, possono essere più vulnerabili al GID. Infatti, studi che hanno focalizzato il tema dell’attaccamento, evidenziano che i 3/4 dei bambini con un GID risultano avere un attaccamento insicuro (Zucker, Bradley, 1995).

Recenti ricerche dimostrano come stati mentali di genitori di bambini con GID definiti “distanzianti” e “preoccupati” sono manifestazioni di modelli operativi interni che riflettono passate relazioni di attaccamento insicuro (Cook, 1999). Quindi, questi genitori, che nella maggioranza dei casi avranno vissuto esperienze di perdite e traumi irrisolti, riattiveranno nelle loro funzioni genitoriali un attaccamento disorganizzato.

Altri fattori costituzionali, come l’inibizione o una bassa tolleranza allo stress, se esposti ad una psicopatologia genitoriale o ad altre condizioni negative, possono determinare le condizioni per lo sviluppo del GID (Bradley, Zucker, 1997).
Di Ceglie (1998) sostiene che un bambino con temperamento vulnerabile, non pronto ad entrare nella fase puberale, è più predisposto di altri a trovarsi in difficoltà per lo sviluppo della sua identità di genere, se si trova in condizioni che associano questa predisposizione biologica ed esperienze traumatiche.

Diversi fattori di rischio possono determinare un disturbo di identità di genere. Per esempio esperienze traumatiche o una depressione congiungendosi con fattori temperamentali del bambino in un particolare momento dello sviluppo sono fattori che possono predisporre ad un GID (Coates, Cook, 2001).