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Storia di un'attrice: Adelaide Ristori

Lady Macbeth: di W. Shakespeare riduzione di Mr. Clark

Il 15 giugno 1855, mentre la Ristori recitava a Parigi, fu rappresentato al Théâtre des Italiens, dalla troupe inglese di James William Wallack, che si avvicendava con la Reale Sarda, il Macbeth. La troupe, composta da attori mediocri, fece scappare i già rari spettatori. Lo stesso spettacolo era stato rappresentato più volte tra il 1849 e il 1850 dalla Compagnia Lombarda.

A Shakespeare cominciò a pensare la Ristori in previsione della prima tournée in Inghilterra. Nell’estate 1856, l’attrice portò a Londra un repertorio ristretto a spettacoli già sperimentati a Parigi: Medea, Maria Stuarda, Pia de’ Tolomei, Rosmunda, Locandiera e Francesca da Rimini. La censura aveva proibito Mirra. Essa avrebbe voluto recitare anche la scena del sonnambulismo.

Non molto tempo prima, per interposta persona, il comune amico Antonio Gussalli, aveva contattato il traduttore Giulio Carcano che le aveva inviato tre scene dalla sua edizione, uscita nel 1848 a Milano: “La follia di Ofelia” dall’Amleto, “La morte di Caterina” dall’Arrigo VIII e “Il sonnambulismo di Lady Macbeth”.

Carcano, nell’occasione, si era rammaricato con Gussalli, che la Ristori non rappresentasse l’intero Macbeth, perché era “il solo dei drammi di Shakespeare in cui la donna compare come agitatrice di tutta l’azione, figurando il Genio del male”. Evidentemente, tra le tre scene inviate, la Ristori aveva scelto il Sonnambulismo, forse perché Lady Macbeth rientrava nei caratteri “forti”, quali Rosmunda e Medea, che l’attrice stava mettendo allora in repertorio. Come mai non fosse riuscita a rappresentarla quell’anno non si sa, ma partì dall’Inghilterra quasi sicuramente con il progetto di tornarvi l’anno successivo con l’intero, si fa per dire, Macbeth.

La Ristori nelle sue Memorie scrisse d’essere stata spinta dai “più distinti letterati inglesi” ad affrontare il capolavoro dell’immortale Shakespeare ed apportarvi quei tagli, ch’essa era restia a fare, per adattarlo “alla capacità ed al numero degli attori delle diverse Compagnie, ma pure al gusto ed alle esigenze del pubblico, non sempre in grado di formarsi un giusto criterio dei tempi, dei luoghi e delle condizioni nelle quali il teatro shakespeariano ebbe il suo sviluppo…” e citava un Mr. Clark, quale autore dell’adattamento.

Riguardo questo misterioso personaggio, che viene talvolta qualificato come poeta, si possono fare mille supposizioni e quindi anche quella di un’invenzione atta a giustificare un’operazione che i puristi inglesi potevano non accettare, o di uno pseudonimo. L’attrice non affrontò per la prima volta il personaggio di Lady Macbeth a Londra, ma a Parigi, dove il 6 giugno 1857 recitò la sola scena del sonnambulismo dopo tre atti di Maria Stuarda.

Che fosse per lei una sorta di prova prima di prodursi nella patria di William Shakespeare con l’intera tragedia, il che avvenne circa un mese dopo, è semplice illazione. Il Sonnambulismo continuò una vita propria, contando alla fine 108 rappresentazioni, l’ultima delle quali il 1 maggio 1885, anche questa volta dopo Maria Stuarda, entrambi recitati in inglese. L’8 giugno 1857 l’attrice, per la seconda volta in tournée a Londra, debuttò con Medea, il 3 luglio, finalmente, ci fu il debutto di Macbeth. L’attesa era stata grande, perché era la prima volta che Macbeth veniva recitato in un’altra lingua a Londra.

La Ristori fu soddisfatta dell’esito e del riscontro della critica. Tra gli elogi generali, qualche appunto meno favorevole non era mancato. Generalmente fu accettato che l’attenzione dello spettacolo si fosse spostata dal protagonista shakespeariano alla di lui complice e istigatrice, ma il “The Atlas” protestò per questa eresia, e qualcun altro trovò che il Thane di Cawdor avesse perso così quel lato eroico, che lo contraddistingueva, per diventare un vile codardo.

Colpa dei tagli e in special modo dell’omissione del suo primo incontro con le streghe, che avevano tolto consistenza al suo personaggio, impoverendo di conseguenza anche il carattere interpretato dalla Ristori. La Ristori stessa incontrò qualche riserva. Lo stesso “The Atlas” lamentò in lei l’assenza di quella volontà forte ed energica attraverso la quale Lady Macbeth si imponeva sul marito. Per lui l’attrice privilegiava troppo atteggiamenti di tenerezza piuttosto che quel superiore potere intellettuale che elevava il personaggio alla grandezza della malvagità.

L’attrice nei suoi Ricordi escluderà che Lady Macbeth provasse amore nei confronti del marito, ma che si servisse del fascino che esercitava su di lui per raggiungere il potere. La scena del sonnambulismo, per questi motivi, era quella meglio riuscita; in essa l’attrice si presentava in una bianca veste da camera, i lunghi capelli neri sciolti sulle spalle, pallida in volto, lo sguardo fisso, gli occhi semichiusi e quasi invisibili, aveva suscitato l’ammirazione incondizionata di tutti. La Ristori, in essa, aveva introdotto una variante rispetto alla consuetudine inglese: non riprendeva la candela, che aveva appoggiato sul tavolo, e usciva in direzione opposta a quella da cui era entrata.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Storia di un'attrice: Adelaide Ristori

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Informazioni tesi

  Autore: Francesca Catania
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Scienze dello Spettacolo e Produzione multimediale
  Relatore: Maria Grazia Porcelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 102

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