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Martha Nussbaum. Un ideale di giustizia tra ragione ed emozione.

La giustizia internazionale e l’ approccio delle capacità

Rawls, riflettendo sul rapporto tra gli stati, fissa i principi di giustizia adatti ad ogni singola nazione e poi ipotizza una posizione originaria, che lui chiama di secondo livello, in cui i rappresentanti delle diverse nazioni scelgono i principi con cui regolare i rapporti tra le nazioni stesse.

La critica che Martha Nussbaum rivolge contro tale scelta rawlsiana di secondo livello, afferma che non è possibile ritenere gli stati come sistemi chiusi. Al contrario esistono oggi complicatissimi rapporti di interdipendenza di vario genere tra gli stati e il fatto che Rawls adotti un modello di contratto strutturato su due livelli, uno interno e uno esterno, determina il fatto che il regime politico interno rimanga indifferente alle richieste di redistribuzione economica al di là dei confini nazionali.

Inoltre, poiché anche nel contratto di secondo livello le parti che stipulano l’ accordo devono essere fondamentalmente uguali ne dovrebbe risultare che nessuno stato possa essere in grado di dominare gli altri stati e nessuno stato, viceversa, debba trovarsi in condizioni di svantaggio tali da costituire un peso per la cooperazione.

La situazione mondiale attuale presenta un panorama completamente diverso da quello ipotizzato e descritto da Rawls. Nel mondo ci sono fortissime disuglianze tra gli stati e il divario tra stati ricchi e stati poveri diventa sempre più ampio e profondo; per questo motivo, sostiene Martha Nussbaum, una teoria della giustizia globale non può immaginare la cooperazione internazionale come se questa cooperazione fosse un contratto motivato dal vantaggio reciproco.

Una giusta teoria internazionale dovrebbe invece concepire la cooperazione tra gli stati come il modo per rendere forti i diritti umani fondamentali, ossia per permettere che le capacità degli esseri umani, dentro ogni nazione possano fiorire. Martha Nussbaum sostiene che il compito di promuovere queste capacità spetta alle istituzioni. Le istituzioni alle quali Martha Nussbaum si riferisce sono: l’ assemblea legislativa, le corti di giustizia, l’ amministrazione pubblica, il sistema di tassazione, la struttura generale del sistema economico e le linee generali del sistema penale.

Prima dell’introduzione dell’approccio delle capacità, il modo principale per misurare il benessere di uno stato era fare riferimento al pil procapite; questo modo per calcolare il benessere però, puntava l’ attenzione solo sulla crescita economica e non dava nessuna importanza al fatto che in uno stato ricco dal punto di vista economico, potevano comunque sussistere situazioni di profonda disuguaglianza, povertà e bisogni tra le persone.

Questo tipo di approccio è stato portato avanti da Singer e Murphy che nelle loro teorie consideravano le persone come semplici pedine di un calcolo sociale; Martha Nussbaum sostiene invece che una teoria della giustizia internazionale deve coincidere con una sorta di giustizia distributiva internazionale che valuta la vita degli uomini in termini di diritti umani e capacità. E’ infatti il linguaggio delle capacità che può dire in modo preciso quali diritti umani gli stati hanno il dovere di garantire.

O’ Neill, domandandosi proprio quali siano i doveri degli stati, sostiene che, se si parte dal bisogno che le persone hanno di cibo e di sicurezza, non si capisce come assegnare in modo chiaro, ai vari stati, il dovere che essi hanno di soddisfare questi bisogni. Martha Nussbaum di contro afferma che anche a livello internazionale bisogna partire dalla considerazione che esiste un rapporto tra capacità e bisogni. La lista delle capacità, che deriva dal concetto di vita dignitosa, è più facile da determinare rispetto alla lista dei doveri che gli stati dovrebbero attivare, infatti i bisogni umani rappresentano una costante facilmente individuabile nello spazio e nel tempo.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Martha Nussbaum. Un ideale di giustizia tra ragione ed emozione.

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Informazioni tesi

  Autore: Lucia Sparano
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Roma Tor Vergata
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Francesco D' Agostino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 133

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