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La violenza come strumento politico. Il caso di Sendero Luminoso

1969: lungo il sentiero luminoso

SL cercava di conseguire la costruzione di un movimento popolare, composto principalmente da masas campesinas, per rovesciare lo Stato criollo, momento al seguito del quale sarebbe stato possibile arrivare alla liberazione sociale.

Senza dubbio, all'inizio degli anni Ottanta, SL non smetteva di essere un fenomeno di difficile comprensione per la società e la stessa sinistra peruviana. Una caratteristica importante era il riconoscere come nemico non solo i settori dominanti, ma anche tutti coloro che non condividevano le sue idee e proposte. In questo senso, il senderismo si andava a identificare come qualcosa di nuovo e senza precedenti: l'enfasi nell'eliminazione fisica del rivale, indipendentemente dall'ideologia o dalla classe di appartenenza, con o senza avviso e senza possibilità di dialogo70. Infatti, il guadagnare controllo territoriale di una zona sfociava nella rimozione o nell'assassinio delle autorità locali, sostituite con autorità del partito tramite mandati politici, militari e logistici. Per SL, difatti, era inconcepibile accettare una qualsiasi forma di coesistenza con altre organizzazioni politiche71.

Guzmán, nel corso di questa lunga lotta ideologica e politica, attirò verso di sé le poche basi del PCP-BR in disaccordo con Paredes. Successivamente, i suoi seguaci si concentrarono nell'UNSCH, dove diedero seguito alle loro idee e attività attraverso il FER, sotto la massima «por el Sendero Luminoso de José Carlos Mariátegui»72.

SL nasceva nel 1969 da una scissione del PCP-BR ed era considerato un gruppo ristretto, relegato quasi completamente all'ambito universitario ayacuchano e caratterizzato da una versione molto schematizzata del marxismo-leninismo per interpretare la realtà peruviana. Dall'inizio appariva come un'organizzazione dogmatica e isolata, che agli occhi del resto del Paese e della sinistra peruviana passava inosservata.

Per quanto riguarda l'ideologia, Guzmán, insieme a i suoi più vicini collaboratori intellettuali, pretendeva che la dottrina di SL fosse sintetizzata come "marxismo- leninismo-maoísmo-pensamiento Gonzalo", in quanto interpretazione, schematica e semplificata, del marxismo applicato alla realtà peruviana e unica espressione valida del marxismo stesso nel mondo.
 
Inoltre, Guzmán credeva nell'inevitabilità di una transizione evolutiva che avrebbe portato le società umane dal capitalismo al comunismo. Del marxismo, in particolare, intrepreta la lotta di classe e la dittatura del proletariato come le realtà del mondo e la Rivoluzione peruviana come parte di quella mondiale, cui appartiene e che deve appoggiare. Del leninismo assimila la concezione dell'imperialismo come nuova tappa del capitalismo, oltre al concetto del partito come "macchina di guerra", che deve realizzare la rivoluzione e instaurare la dittatura in nome del proletariato. Dal maoismo riprende le tesi sulla guerra campesina contro il feudalismo, sulla Rivoluzione Democratico-Borghese contro il colonialismo e sulle rivoluzioni culturali nella costruzione del socialismo. Tutto questo con l'obiettivo della «Guerra Popolare e Prolungata dal Campo alla Città», contrapponendosi all'Unione Sovietica. Il pensiero di Mariátegui, invece, viene interpretato liberamente per l'applicazione dei concetti marxisti alle condizioni reali e concrete del Perú, in quanto ogni popolo avrebbe avuto la propria rivoluzione. In particolare, si concentrerà sul problema della terra e dello sfruttamento dei campesinos73.

Infatti, Guzmán considerava la Rivoluzione Culturale come «il più grande fatto politico che l'umanità abbia mai visto»74.

Tra il 1971 e il 1972, venne fondato il Centro de Trabajo Entelectual Mariátegui (CTIM) e, con Guzmán a capo, i membri di SL si immersero nello studio esaustivo ed esegetico dei classici marxisti, ponendo particolare attenzione alle opere proprio di Mariátegui. Le riunioni si svolgevano in maniera semisegreta nelle aule e nei laboratori dell'UNSCH, fuori dall'orario lavorativo. La ragione di questa clausura venne fatta ricondurre al Regime Militare75 in atto, definito fascista dai partiti maoisti a seguito delle riforme realizzate con l'obiettivo di sostenere la conciliazione di classe, promuovere il progetto politico corporativo, ingannare le masse e allontanarle dalla Guerra Popolare76. Pertanto, SL diveniva l'ultimo bastione di resistenza antifascista in Perú. Tuttavia, a questa motivazione se ne possono aggiungere ulteriori, quali la necessità di proteggere Guzmán e il partito, che attraversava il suo momento di maggior debolezza, oltre quella di utilizzare l'università come centro di indottrinamento. Dopo quasi due anni di studio intensivo, una pubblicazione convertiva Mariátegui, in realtà non interessato alla costruzione di un pensiero sistematico, in un precursore del maoismo e fondatore di una "linea generale". Questa trasformazione di Mariátegui in precursore del maoismo viene interpretata come un'evoluzione del suo pensiero.

Guzmán tentò di sottolineare la distinzione tra i concetti di legalità e legittimità, facendo in particolare leva sulla messa in discussione di quest'ultima. Infatti, la legalità è un attributo della sovranità, che conferisce autorità agli atti, ai documenti o alle elezioni di coloro che guidano gli organi d potere dello Stato, oltre che alle norme giuridiche che ne regolano la condotta. Al contrario, la legittimità riflette la vitalità del consenso sociale implicito del popolo nei confronti dell'autorità e del potere che possiedono lo Stato e i suoi funzionari, non in virtù della legalità, ma del rispetto e della relazione quotidiani che i cittadini hanno con le istituzioni e le regole di comportamento. La legittimità è quindi un credito di sopravvivenza del sistema, che si basa principalmente sul riconoscimento volontario, assunto da tutta o parte della popolazione, delle istituzioni politiche esistenti e che, pertanto, sono autorizzate a pretendere obbedienza. Per tutte queste ragioni, l'aspetto procedurale-strutturale dell'ordinamento giuridico e sociale gode generalmente del più ampio consenso di valori, ma le norme sostanziali di relazioni sociali, diritti, doveri, leadership e politiche concrete non ottengono altrettanto sostegno. [...]

70 Ministerio de Educación, El "pensamiento Gonzalo". La violencia hecha dogma politíco, Lima 2012, p. 3.
71 Ivi, p. 12.
72 Vladimiro MONTESINOS TORRES, Sin Sendero, Alerta Temprana, Ezer Editores, Lima 2009, p. 25.
73 Ivi, pp. 27 – 28.
74 Comité Central de Sendero Luminoso, Construir la conquista del poder en medio de la guerra popular, PCP- SL, 1991, p. 12.
75 L'azione politica dei militari veniva descritta in "The Velasco Government" della U.S. Library of Congress come un'azione che «cercava una terza via tra capitalismo e socialismo, attraverso la creazione di una società corporativa molto più inclusiva di quanto fosse possibile in un sistema capitalista, senza però rifiutare il principio della proprietà privata o adottando misure identificabili come il sistema socialista». Ciononostante, nei fatti, il progetto velasquista non fu socialista come molti sostennero. Il 3 ottobre 1968 il presidente Fernando Belaùnde Terry viene destituito a seguito di un colpo di Stato, che porterà alla formazione di una giunta di Alti Ufficiali dell'esercito, presieduto dal Generale Juan Velasco. L'intervento dei militari in senso progressista rappresenta in parte il cambiamento in atto nella società peruviana: nel dopoguerra, buona parte degli alti ufficiali erano cholos o mestizos di classe medio-bassa e non più, solamente, bianchi di origine europea. Il golpe del 1968 rappresentò l'epilogo di un lungo processo di cambiamento: i militari lo avevano già tentato nel 1962, il primo colpo di Stato di carattere istituzionale in America Latina; tuttavia, la situazione tornò molto rapidamente alla normalità con la convocazione di nuove elezioni presidenziali, a seguito delle quali venne eletto proprio Belaùnde. Il Regime Militare, però, deve essere diviso in due fasi distinte: la prima fino al 1975, durante la quale Velasco dirigerà la giunta del governo con forti connotazioni populiste, stataliste, nazionaliste e anti-oligarchiche; la seconda ha inizio nell'agosto dello stesso anno, quando Velasco venne rimosso a seguito di un golpe "interno" guidato dal Generale Francisco Morales Bermúdez, che costruì una nuova giunta e il cui obiettivo non era quello di aprire a un ritorno alla democrazia. Da quel momento in poi tutti i militari progressisti che avevano collaborato con Velasco hanno dovuto rinunciare al loro ruolo. Solo dodici anni dopo, nel 1980, verranno convocate le elezioni a suffragio universale per la creazione di una Assemblea costituente che promulgherà la nuova Costituzione.
76 Nelson MANRIQUE, Pensamiento, acción y base política del movimiento Sendero Luminoso. La guerra y las primeras respuestas de los comuneros (1964-1983), Anne Pérotin-Dumon, Lima 2007, p. 12.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La violenza come strumento politico. Il caso di Sendero Luminoso

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Informazioni tesi

  Autore: Marco Rizzi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2022-23
  Università: Università degli Studi della Tuscia
  Facoltà: Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali
  Corso: Scienze politiche e delle relazioni internazionali
  Relatore: Rosalba Belmonte
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 129

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