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Dove va la formazione? Nuovi scenari e prospettive di sviluppo

Il processo formativo

Passiamo ora ad una seconda classificazione, che riprende un punto di vista sulla formazione descrittivo dei diversi modi di intendere la stessa rispetto ad un piano di definizioni generali : si può infatti parlare, ad esempio, di formazione come prodotto, come servizio oppure come processo, pur riconoscendo che tali differenze di impostazione modellisticanon risultano di per sé radicalmente inconciliabili, tranne laddove,intrinsecamente, si entrasse nel merito di temi specifici (ad esempio la necessità diun piano di formazione standardizzato e insensibile alla varianza di contesto),oppure, estrinsecamente, si facesse riferimento a modelli di sistema sociale moltodistanti tra loro. Proseguiamo allora il discorso prendendo in esame l'alternativache ci propone la formazione come processo, continuando a farci guidare, in questo percorso, dalla prospettiva pedagogica già ricordata nel precedente capitolo, prospettiva che, come ricordato, privilegiava l'importanza, al fine di stabilire una significativa connessione tra apprendimento individuale e cambiamento organizzativo, di verificare la presenza di quattro condizioni ritenute
essenziali.Tra le quattro condizioni vi era, al primo posto, quella di “intendere” la formazione in termini di processo, appunto. Il riferimento era al classico schema che suddivide le seguenti quattro fasi sequenziali, strettamente interconnesse: analisi dei bisogni, progettazione dell'intervento, realizzazione pratica e valutazione dei risultati. L'autore precisa che questa suddivisione va integrata attraverso la specificazione che le quattro fasi sono a loro volta contenute in un duplice sistema di livello superiore, quindi più astratto, costituito da un sistema informativo (di cui fanno parte l'analisi dei bisogni e la valutazione dei risultati) e da un sistema operativo (di cui fanno parte le due restanti fasi di progettazione e realizzazione dell'intervento). Laddove il sistema “informativo” va inteso come un insieme di istruzioni, regole, tecniche, linguaggi e procedure finalizzate ad alimentare una “banca-dati” indispensabile per la guida e l'orientamento della formazione, quello “operativo” è finalizzato alla sua concreta ”esecuzione”. Il processo di formazione può essere dunque inteso come sistema ulteriormente sovraordinato rispetto ai due sistemi anzidetti, ciascuno dei quali, a sua volta, comprende i due differenti sottosistemi di azioni.
Di seguito descriviamo sinteticamente ciascuna delle quattro fasi citate:
- l'analisi dei bisogni è un'attività di ricerca finalizzata all'individuazione delle esigenze di apprendimento dei formandi, che viene generalmente gestita da funzioni organizzative all'uopo preposte, facendo ricorso a varie metodologie;
- la progettazione utilizza le informazioni provenienti dalla precedente fase definendo in un primo momento il “piano di formazione”, quindi una sorta di “scheda” atta a individuare i caratteri che qualificano ciascun intervento, ovvero l'obiettivo, i contenuti, i destinatari, il metodo, la conduzione, i materiali, la durata, la sede, il budget e le modalità di iscrizione;
- La realizzazione chiama in causa la duplice figura del formatore richiamata nel precedente paragrafo, e cioè il formatore-docente e il formatoregestore.Laddove il primo si occupa della conduzione delle attività programmate
per mezzo della padronanza di diversi metodi di lavoro, strategie e tattiche, il secondo cura aspetti di fondo della realizzazione esecutiva, come ad esempio la “relazione con i discenti” nelle fasi precedenti e successive alla fruizione dell'intervento formativo così come la “relazione con il formatore-docente”, sia durante la fase di micro-progettazione che durante lo svolgimento dell'intervento, la “cura della logistica e la predisposizione delle risorse”, la prima essendo rappresentata ad esempio dall'identificazione di una sede idonea piuttosto che dal presidio ai pasti e agli spostamenti, la seconda invece dai materiali didattici e dagli altri strumenti materiali necessari.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Dove va la formazione? Nuovi scenari e prospettive di sviluppo

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Informazioni tesi

  Autore: Salvatore Piseddu
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia del lavoro e delle organizzazioni
  Relatore: Claudio Giovanni Cortese
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 108

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