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I nuovi nati in Italia (2002-2004) in otto città campione. Un'indagine antroponimica

Cause esterne

Le cause esterne che favoriscono la circolazione di forestierismi possono essere identificate prima di tutto nella moda, nella fortuna e nel prestigio di certe lingue, le quali, in determinati momenti storici, ne influenzano altre. Claudio Marazzini sottolinea per esempio che «[l]e lingue che storicamente hanno influenzato in maggiore misura l’italiano sono state lo spagnolo, il francese e l’inglese, e l’influenza di ognuna si è esercitata nel momento in cui la rispettiva nazione aveva un’egemonia europea. La gran massa dei forestierismi presenti in italiano deriva dunque da queste tre lingue, o, pur avendo origini diverse, ci è giunta attraverso di esse» (Beccaria 1994, s. v. forestierismo).
Anche nell’universo nominale italiano questa triade di influenze è sicuramente la più massiccia.
Nonostante ciò la cosiddetta “globalizzazione dell’informazione” ci permette di individuare anche altri tipi di influssi, non derivati da un’egemonia politica e culturale della nazione di provenienza della lingua in un dato momento storico. La moda, per esempio, si attua anche in base al “livello di attenzione mediatica” che una certa nazione del globo detiene (assieme alla sua lingua) in un certo momento. Vediamo così che all’ormai consolidata influenza dei nomi inglesi (a causa dell’egemonia culturale americana) e al rinnovato interesse per i nomi spagnoli (determinato dall’ascesa economica e dall'aumentato prestigio culturale del paese iberico all’interno dell’Unione Europea) si affiancano prestiti derivati dalle lingue mediorientali. Esse, pur non avendo (o non avendo ancora) acquisito prestigio politico nel mondo occidentale, giungono a noi per via del loro “prestigio mediatico”, ovvero della loro presenza quotidiana nell’ambito dell’informazione. Questo loro potere di penetrazione supera addirittura casi di contatto diretto tra la cultura italiana e le culture altre. Ne è esempio la grande immigrazione di popolazione cinese nel nostro territorio da qualche anno a questa parte; se analizziamo infatti il nostro corpus vediamo come la penetrazione di forestierismi di origine cinese in Italia sia praticamente nulla.
Lo scoglio difficile da superare è, nella circostanza, l’abissale differenza strutturale con la nostra lingua, non solo a livello scritto ma anche e soprattutto a livello orale: i nomi cinesi, e quelli provenienti in generale da tutto il ceppo linguistico sinotibetiano, risultano in molti casi estranei alle nostre abitudini di pronuncia; ma anche nei casi di maggiore facilità di articolazione del nome è la vera e propria preferenza per determinati suoni a farci preferire, ad esempio, un nome arabo (Ibrahim) ad uno cinese (Zhong Hao). Le cause di questa preferenza sono abbastanza semplici da individuare: i nomi estratti dalle Sacre Scritture sono in gran parte di origine mediorientale e molti di questi nomi fanno parte ormai da secoli nel nostro patrimonio nominale.
Abbiamo quindi con i sistemi linguistici mediorientali, soprattutto per l’universo degli antroponimi, un rapporto che ha origini antichissime e che non si è mai interrotto. Inoltre, ricollegandoci al discorso del prestigio mediatico, mentre gli immigrati che provengono dalla Cina si configurano nei media come entità unica e qualificabile con la sola parola “cinesi”, per il mondo mediorientale i fatti storico-politici degli ultimi anni, a partire dal 2001, hanno fatto sì che arrivasse alle nostre orecchie una vasta gamma di nomi di svariati personaggi, dal semplice guerrigliero al grande capo di Stato.
Elenchiamo ora le principali cause esterne di penetrazione dei forestierismi nel tessuto onomastico italiano:
1) egemonia politica del paese di provenienza, che determina un’influenza a tutti i livelli mediatici e l’aumento di prestigio della relativa lingua nel panorama culturale in cui si insinua;
2) flussi migratori. Escludendo il caso cinese (almeno sino ad oggi), le immigrazioni sono solitamente fonte di influenza linguistica. Anche se le minoranze immigrate tendono ad acquisire la lingua ospitante, abbandonando gradualmente la propria, è vero anche che, a seconda della sua consistenza numerica e della capacità di conservazione delle tradizioni culturali e linguistiche che possiede, una determinata comunità straniera può influenzare, anche in minima parte, il sistema linguistico con cui si trova a confrontarsi;
3) prestigio mediatico, che si misura, come già detto, nella presenza quotidiana dei termini stranieri nell’ambito dell’informazione. Essa crea interesse per le culture di cui sentiamo parlare; si vengono così a imporre determinate mode che investono facilmente il sistema nominale;
4) contiguità geografica. I confini geografici sono solitamente aree bilingui attraverso le quali avviene facilmente una compenetrazione di elementi linguistici. Nelle regioni italiane nordorientali del Veneto e del Friuli, per esempio, troveremo una più massiccia presenza di nomi di origine slava; tale presenza, attraverso vari canali, si può in un secondo tempo estendere a tutto il territorio nazionale.

Questo brano è tratto dalla tesi:

I nuovi nati in Italia (2002-2004) in otto città campione. Un'indagine antroponimica

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Informazioni tesi

  Autore: Claudia Caredda
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2005-06
  Università: Università degli Studi di Cagliari
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Lingue e letterature straniere
  Relatore: Massimo Arcangeli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 49

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Parole chiave

onomastica
nomi propri
forestierismi
antroponimia
nomi di persona
2002, 2003, 2004

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