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Le nuove procedure di misura dell'isolamento acustico secondo le norme UNI-EN-ISO 10140: applicazione a un caso concreto

Classificazione acustica e risultati

Le prove eseguite sulle due tipologie di blocchi hanno dato risultati in parte simili, ma comunque migliori per la prima tipologia di blocco.
La somiglianza dei risultati nonostante la differente conformazione degli elementi è un comune denominatore fra questi elementi, figlio della presenza di quei setti trasversali presenti in entrambi.
Per l'elemento “A” abbiamo visto come il fenomeno della coincidenza deteriorasse in modo eloquente i risultati, infatti nelle varie prove si notava un calo di isolamento attorno ai 4000 Hz di circa 10 dB. Si è potuto constatare che il fenomeno era proprio legato alle croste di intonaco e alla presenza dei setti trasversali interni: eccitato lo strato di intonaco dal lato della sorgente sonora, i setti favorivano il passaggio della vibrazione e quindi anche il secondo strato dall'altro lato veniva messo in vibrazione.
I valori dell'indice di isolamento ottenuti erano comunque migliori di quelli ricavati sulla seconda tipologia di blocco.
Il problema più grosso della seconda tipologia di blocco probabilmente può individuarsi nello spessore e nella conformazione dei setti longitudinali, oltre che nella presenza della lastra in polistirolo. Questi elementi infatti portano tutti assieme ad una forte diminuzione (confronto al blocco di tipo “A”) delle dimensioni dei fori riempiti con calcestruzzo e di conseguenza ad ottenere una parete più leggera. Come la legge di massa suggerisce e come è sempre bene ricordare, la massa è invece il primo fattore che contribuisce proporzionalmente alla capacità isolante di una parete.
Nel secondo blocco analizzato vi è inoltre la presenza di un setto vuoto che separa la parete vera e propria da quella “controparete” che gli si viene a trovare dinnanzi. Anche riempiendo questo setto con calcestruzzo non si ottengono risultati migliori poiché la massa globale non aumenta significativamente, oltre al fatto che probabilmente gettando in una cavità così piccola si corre il rischio che gli inerti presenti nel calcestruzzo si blocchino creando zone vuote e zone piene.
Ciò che di positivo si può osservare nella seconda tipologia di blocco è che, a differenza del primo, qui non si hanno dei setti trasversali continui che mettono in diretta comunicazione le due croste di intonaco, bensì l'onda in questo caso per propagarsi da una crosta all'altra, deve seguire un percorso a “Z” e ciò porta a non avere un fenomeno di coincidenza visibile come nel blocco “A” attorno alle frequenza di 4000 Hz.
Alla luce dei risultati ottenuti si può ipotizzare che un raddoppio dello strato di intonaco su un lato della parete di tipologia “A” avrebbe potuto ostacolare la propagazione della vibrazione delle croste di intonaco e portare a un significativo miglioramento delle prestazioni.
Mitigato il problema della coincidenza nella zona dei 4000 Hz, il beneficio ottenuto in termini di indice di isolamento acustico avrebbe probabilmente raggiunto valori di 3-4 dB.
In conclusione si può affermare che la prima tecnologia testata non offre particolari vantaggi dal punto di vista acustico rispetto a tecniche più tradizionali anche se le caratteristiche di porosità e leggerezza lo rendono sicuramente appetibile per ragioni differenti, quali il peso ridotto, le capacità termiche e la facilità di posa in opera.
Per la seconda tipologia restano valide le considerazioni positive in materia di leggerezza e facilità di posa in opera, ma dai risultati ottenuti non riesce possibile motivare la scelta di questo materiale in sostituzione di altri tradizionali con caratteristiche acustiche migliori.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Le nuove procedure di misura dell'isolamento acustico secondo le norme UNI-EN-ISO 10140: applicazione a un caso concreto

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Informazioni tesi

  Autore: Andrea Muccioli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria civile e ambientale
  Relatore: Massimo Garai
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 70

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