Estinzione del lavoro artigianale

Un altro importante dato da analizzare è quello relativo all'indice dei "Neet" (Not in Education, Employment or Training).
L'indicatore individua la quota di popolazione in età 15-29 anni che non è occupata, né inserita in un percorso di istruzione o formazione. Si fa riferimento in questo caso a qualsiasi tipo di istruzione scolastica/universitaria e a qualsiasi tipo di attività formativa (corsi di formazione, lezioni private, corsi di lingua, informatica, ecc.), con la sola esclusione delle attività formative "informali” quali l'autoapprendimento.
In Italia l'indice negli ultimi anni ha subito una variazione rilevante. Tra il 2005 e il 2008 i Neet erano poco meno di 2 milioni, ovvero il 20% della popolazione considerata dai 15 ai 29 anni.
Nel 2010-2011 invece sono diventati 2,2 milioni, che in termini percentuali corrisponde circa al 23,4%. Lo scarto tra gli anni considerati è del 3,4%.
La quota dei Neet nel 2011 è più alta nel Mezzogiorno: 31,9%, un valore quasi doppio di quello del Centro-nord, con punte massime in Sicilia (35,7 %) e in Campania (35,2%).
Le figure che seguono mostrano la differenza tra i dati del 2008 e del 2010 e l'incidenza sulla popolazione giovanile.
Il fatto di essere Neet però non vuol dire necessariamente di non cercare un'occupazione, nel 2008 3 giovani su 10 cercava lavoro ; valore che ha aggiunto quota 33,8 nel 2010. Non sempre però chi cerca lavoro lo trova : tra il 2007 e il 2008, cioè prima della crisi , il 32% dei giovani Neet riusciva a trovare occupazione entro l'anno dopo ; negli anni successivi il tempo di permanenza nella condizione Neet è aumentato, infatti solo il 28 % dei giovani ne usciva nei 12 mesi successivi.
Infatti si evince che le aree che presentavano prima della crisi i più alti tassi di uscita, ovvero Nord est e Centro, fanno registrare valori con più bassa probabilità di uscita.