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Le donne nella lingua giapponese e la lingua giapponese delle donne

Parole denigratorie e offensive

Negli ultimi anni un’attenzione particolare ai diritti umani e alle discriminazioni ha permesso la scomparsa dell’uso di molte espressioni offensive a livello governativo, nei mass-media e nell’istruzione, ma nel linguaggio di tutti i giorni esse continuano a essere usate.

La maggior parte delle parole offensive che si riferiscono alle donne sono legate all’aspetto fisico o allo stato civile, mentre una parte si basa sulle cosiddette caratteristiche femminili – come la loquacità, la debolezza dell’animo o l’emotività – che si fondano ovviamente su vecchi stereotipi.

a. Donne nubili o sposate

Per quanto riguarda lo stato civile esistono parole offensive sia per le donne nubili sia per le donne sposate. L’aspetto degradante nelle espressioni che riguardano il nubilato deriva dal fatto che il matrimonio in Giappone è il passo più importante per ottenere un ruolo o un significato all’interno della società; più che la carriera, per le donne giapponesi è necessario riuscire a sposarsi e avere una propria famiglia, possibilmente entro i venticinque anni, età oltre la quale il nubilato diventa un problema. E’ questo aspetto che rende di particolare gravità l’uso di alcuni termini, che avallano il sentimento di sconfitta e la mancanza di rispetto per coloro le quali non riescono a sposarsi nel tempo dovuto.

Le espressioni utilizzate per indicare una donna nubile sono:
1) ōrudo misu、オールドミス(vecchia signorina)
2) ikiokure, 行き遅れ che è un composto del termine okure 遅れ (ritardo) e della base indefinita del verbo iku 行く (andare). Esprime con un certo cattivo gusto il ritardo delle donne nubili nella società.
3) urenokori, 売れ残りche letteralmente significa “giacenza di magazzino”, e a mio parere è il termine più offensivo dei tre, poiché offre un’idea davvero denigrante delle donne, viste come oggetti in mostra e in attesa di essere acquistati da qualcuno, e del matrimonio, il quale finisce per essere considerato soltanto come un contratto di vendita e di acquisto.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Le donne nella lingua giapponese e la lingua giapponese delle donne

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Informazioni tesi

  Autore: Simona Falato
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere Moderne
  Corso: Lingue e culture moderne
  Relatore: Teresa Ciapparoni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 53

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Parole chiave

giappone
lingua giapponese -
linguaggio femminile
onna kotoba
lingua delle donne giapponesi
termini discriminanti
le donne in giappone

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