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Meningite batterica in età pediatrica: validità della prevenzione

Nuovo vaccino antimeningococco B

A partire dall’introduzione del vaccino coniugato antimeningococco C, si è registrato un calo dell’incidenza dei casi di malattia invasiva da tale siero gruppo in tutte le classi di età. Dal 14 gennaio 2014, l’EMA, ha autorizzato l’immissione in commercio di un nuovo vaccino contro il meningococco di siero gruppo B, prodotto da Novartis, dato che ultimamente il principale responsabile della malattia meningococcica in Italia è rappresentato da tale gruppo. L’approccio utilizzato per lo sviluppo di questo vaccino è stato diverso da quello utilizzato per lo sviluppo degli altri vaccini contro i meningococchi disponibili.

La tecnica adottata è stata quella della “reverse vaccinology”, che consente la preparazione di un vaccino a partire dal genoma dell’agente infettivo, individuando i geni che codificano le proteine che fungono da antigene. La tecnica consta di due momenti fondamentali: la caratterizzazione del genoma della Neisseria meningitidis e la ricerca di proteine che siano comuni a tutti i sierotipi del gruppo B, ovvero proteine secrete o espresse sulla superficie esterna del microbo e facilmente riconoscibili dal sistema immunitario.

Tali proteine identificate vengono ulteriormente esaminate per immunogenicità su modelli animali. Si tratta di un vaccino multicomponente (4CMenB, composto da tre proteine antigeniche ricombinanti purificate N. meningitids B: la proteina legante fattore H umano (fHbp), l’adesina A di Neisseria (NadA), l’antigene legante l’eparina di Neisseria (NHBA), e da vescicole della membrana esterna (OMV) del batterio, NZ98/254. Ormai disponibile in Italia, otto regioni e una provincia autonoma hanno introdotto nei loro programmi di immunizzazione regionali come attiva offerta questa vaccinazione, gratuita per tutti i bambini sotto un anno di età. La schedula vaccinale del 2014 raccomanda la vaccinazione con il programma 3+1, ovvero tre dosi di 0,5 ml a distanza di un mese l’una dall’altra, con la prima dose somministrata a 2 mesi e con un richiamo tra i 13 e 23 mesi.

L’immunizzazione con questo nuovo vaccino è volta a stimolare la produzione di anticorpi battericidi che riconoscono gli antigeni del vaccino NHBA, NadA, fHbp e PorA P1.4 (l’antigene immunodominante presente nella componente OMV) e che si ritiene svolgano un’azione protettiva contro la malattia meningococcica invasiva. Poiché questi antigeni sono espressi con un certo grado di variabilità da diversi ceppi, i meningococchi che li esprimono a livelli sufficienti sono suscettibili all’uccisione da parte degli anticorpi prodotti per azione del vaccino. Questo può essere somministrato in concomitanza con altri vaccini effettuati nei primi anni di età: difterite, tetano, pertosse acellulare, H. influenzae di tipo b, poliomelite inattivato, epatite B, pneumococco eptavalente coniugato, morbillo, parotite, rosolia e varicella.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Meningite batterica in età pediatrica: validità della prevenzione

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Informazioni tesi

  Autore: Marco Martino
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2015-16
  Università: Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli"
  Facoltà: Informatore medico scientifico
  Corso: Informatore medico scientifico
  Relatore: Gabriella Matera
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 35

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